Fonte: Corrispondenza Romana
Federico Catani ha riportato su “Corrispondenza romana” un primo elenco delle principali realtà presenti alla grande Marcia per la Vita del 12 maggio. Si tratta di un’ ampia e variegata galassia, che comprende circa 150 tra istituti, associazioni, gruppi e centri pro-life, dalle differenti sensibilità religiose e culturali, ma uniti da un obiettivo comune, la difesa della vita umana innocente, senza bisogno di creare alcuna forma di “federazione” o altri inutili organismi di carattere burocratico. Sarebbe altrettanto interessante compilare l’elenco dei “grandi assenti”.
Tra questi troviamo tutti i movimenti cosiddetti “ecclesiali”: Neocatecumenali, Comunione e Liberazione, Focolarini, Rinnovamento nello Spirito, Agesci, Azione cattolica e via dicendo. Nessuno di essi ha aderito formalmente, e tanto meno contribuito fattivamente, alla Marcia per la Vita. Ciò dimostra che la presenza di questi movimenti è più fantomatica che reale, anche perché dietro i vantati grandi numeri si nasconde spesso la debolezza dei princìpi, la mediocrità dei dirigenti, l’assenza di una strategia.
Ma al di là della consistenza, presunta o reale, di questi movimenti, resta il fatto che un nuovo soggetto sociale si è affacciato con forza alla ribalta: la Marcia per la Vita, che, certamente, è un appuntamento annuale, e dunque un evento e non un movimento, ma che comunque manifesta l’esistenza di una realtà sociale nuova, non omologabile alle istituzioni ufficiali del mondo cattolico. Le quarantamila persone in piazza domenica 12 maggio, con i loro manifesti e le loro bandiere, segnano il declino di una stagione di arrendevolezza e l’inizio di una reazione pubblica e combattiva alla degradazione morale della nostra società. Sarebbe ingenuo non rendersene conto. (R.d.M.)