Vatican Style: la pastorale giovanile diventa glamour – di Elisabetta Frezza e Patrizia Fermani

Al Sinodo dei Giovani Jorge Mario Bergoglio ha sfilato con il capo di punta clerical dress della nuova collezione vaticana haute couture per la stagione autunno-inverno 2018/2019, in continuità con le tendenze che da qualche anno a questa parte portano avanti un discorso aperto alla modernità cosmopolita e glamour, ma non senza mantenere l’occhio fisso all’appeal della migliore tradizione ecumenica. C’è tutta l’allure della ricchezza cromatica giocata sui toni dell’esotismo mitologico ma non priva della concretezza di una profonda aderenza e partecipazione alle istanze sociopolitiche del vissuto presente. A ciò si aggiunge l’originalità del taglio fashion, che spezza le antiche rigidezze in una sinuosità aperta verso nuovi orizzonti stilistici, culturali e sessuali.

Lo stesso modello è stato presentato anche nella versione da sera (cocktail o cena di lavoro) abbinato all’intramontabile bon ton del nero profilato.

 

 

20 commenti su “Vatican Style: la pastorale giovanile diventa glamour – di Elisabetta Frezza e Patrizia Fermani”

  1. Oswald Penguin Cobblepot

    Quel crocefisso arcobaleno… ed oltretutto di forma protestantoide (se infatti lo si osserva attentamente dai bracci della S.Croce non pende il Salvatore)… preferivo un calcio nello stomaco. Il Pinguino.

      1. Oswald Penguin Cobblepot

        Perdonami, mr. Bruce Wayne, ma temo che tu non abbia ben compreso. (1) Qui non si tratta di “vincere” o “perdere”, ma di comprendere che senso abbia una condotta simile da parte del Papa. (2) Ammettiamo pure che abbia ragione Mariano (vedi post sotto: 19.10.18, h. 21.05), quando afferma che è “una croce che fa riferimento all’America Latina”; ma tu concorderai con me che ormai – almeno nell’immaginario collettivo – il segno arcobaleno è identitario per il mondo LGBT. Era proprio necessario utilizzarlo nella Croce pettorale? (3) Perché omettere l'”imago Christi patientis”? Perché eliminare/cancellare/omettere il Santo Volto del Redentore? Insomma, andiamo al nocciolo della questione: perché alterare la più sacra delle Icone? (4) Può essere divertente giocare con i nickname; però non facciamolo qui, né con argomenti così delicati e serissimi. Per giocare e per combatterci – caro il mio arcinemico Pipistrello – abbiamo Gotham.

    1. jb Mirabile-caruso

      Marisa: “Il circo – IMPERTERRITO – continua…”.

      Sì, signora Maria, è un circo di inqualificabile volgarità che – e questo è il punto cruciale che tutti noi stiamo clamorosamente mancando – da 60 anni viene sistematicamente ed astutamente ASCRITTO alla Chiesa di Cristo.

      Quotidianamente e continuamente mi domando QUANDO finalmente reagiremo a questa fiumana di abominio mentre il Popolo di Dio – ora, fu-Popolo a sua insaputa – sinceramente crede, applaudendo pure, che questa che viene ad esso presentata è, certamente, la Chiesa di Cristo finalmente rappacificata con il mondo.

      QUANDO finalmente comprenderemo che la nostra Chiesa di Cristo è stata artatamente sprofondata in un coma con la sostituzione del Suo Papa nel Conclave del 1958, e che tutto questo vomitevole circo è stato possibile – anche e soprattutto – dalla nostra vigliaccheria di ‘starcene comodamente a guardare’ INVECE di prendere l’iniziativa di tirar fuori dal coma la nostra Chiesa ridandoLe il Papa onde Essa potesse ritornare a parlare, agire e SMASCHERARE gli autori di questo abominevole circo.

    1. … fa il paio con il bastone cornuto usto dl biancovestito di Santa Marta in occasione della messa di apertura del Sinodo dei giovani: una pseudoferula di ispirazione satanica, anch’essa, essendo la copia perfetta del bastone cornuto usato dalle streghe nei loro sabba infernali, o il simbolo che da sempre viene usato nelle messe sataniche, poiché è un’offesa blasfema al Salvatore del mondo ed al Suo Santo Sacrificio. Proprio oggi asservano, in una chiesa, un dipinto raffigurante Sant’Elena abbracciata alla Croce da lei rinvenuta in Terrasanta: non era certo nirente che assomigliasse al simbolo ambiguo ed offensivo della nostra fede cattolica usato da Bergoglio nella messa citata.

    2. jb Mirabile-caruso

      Mario Grossi: “La croce arcobaleno è oscena e satanica…”.

      Mi lasci aggiungere, signor Grossi, che la croce arcobaleno è oscena e satanica tanto quanto – nel corso degli ultimi sessant’anni – sono stati tutti i Cattolici che – a cominciare dai Cardinali del Conclave del 1958 per passare attraverso la figura dell’Arcivescovo Marcel Lefebvre e per finire agli odierni Cardinali Tradizionalisti e mons. Williamson e superiore Pagliarani – hanno e continuano a chiamare “Santo Padre” ognuna delle obbrobriose cinque figure di papi-fantocci servitori di due padroni: Cristo e Satana.

      Così già le descriveva Papa Leone XIII, agli albori del 20.mo secolo:

      “Questi sì astuti nemici hanno riempito ed inebriato […] la Chiesa, la Sposa dell’immacolato Agnello… […] Nel luogo santo medesimo, nel quale è stata stabilita la Sede del beatissimo Pietro e la sedia della Verità per la luce del mondo, essi hanno innalzato il trono della loro abominevole empietà…”

      Parole da leggere ogni giorno per rimanere saldamente ANCORATI alla Realtà che vilmente preferiamo invece evitare!

      1. Le ambiguità di bergoglio sono scandalose. Leggendo fra le righe di quello che dice e scrive si coglie che la rivelazione è ancora in corso ( k. Rahner ), che la realtà del popolo ( leggi : comportamenti peccaminosi) è più importante della dottrina e del magistero, che la chiesa deve seguire il mondo. Se la chiesa parla come il mondo e usa i simboli delle pseudoreligioni ( pacifismo irenista, buonismo ecologico religione olocaustica ecc..) , non la seguirà più nessuno.

    1. Caro Mariano, ammettiamo pure che sia così: ma se anche fosse, quale sarà il “segnale” che invia al mondo? Quanti vedendo quel ciondolo arcobaleno penseranno, che so, all’America Latina cattolica, e quanti invece penseranno “finalmente, era ora, anche il papa apre ai gay” con tutto ciò che ne consegue? Ma vogliamo davvero credere che anche questa sia una ingenuità, o ci decidiamo ad aprire gli occhi? Il lavoro di demolizione del cattolicesimo passa anche per questi “colpetti”, apparentemente leggeri ma probabilmente tanto devastanti quanto certe esortazioni post-sinodali e certe encicliche.

      1. Diciamo invece che si tratta una della tante e non più ammissibili ambiguità di bergoglio che gioca sul non detto o sulla ambivalenza verbale e simbolica in modo opposto alla prescrizione evangelica del sí sí e no no. Un pastore universale che rappresenta una istituzione di alto valore spirituale non può permettersi di fare questi giochetti e il popolo Cristiano dovrebbe ribellarsi e urlare dai tetti che non si sente rappresentato da un simile discutibile papa.

  2. Povera croce, e soprattutto povero Colui che c’è stato inchiodato sopra: e di conseguenza poveri noi. Confesso che anni fa, di fronte a uno spettacolo di questo genere, avrei probabilmente pensato “va beh, che c’è di male?”; purtroppo è sempre più evidente che a colpi di “che c’è di male” si arriva sempre più in fondo, e tanto dolcemente da non accorgersene. D’altra parte, cosa aspettarsi da uno che è stato capace di prendere in mano anche un crocefisso “integrato” con falce e martello? Naturalmente ci sarà anche chi vorrà interpretarla come bonomia o pura cortesia (poverino, glielo avranno regalato e non avrà voluto rifiutarlo), ma tutti i segnali sono inequivocabili. E quello giù in fondo, quello che secondo il tal generale dei gesuiti “non esiste”, si frega le mani.

  3. L’attuale Sinodo dei giovani sembra essere un altro strumento subdolo per far passare il messaggio della liceità ed ammissibilità di comportamenti peccaminosi, in particolare di quelli che gridano vendetta al cospetto di Dio (perversioni sessuali, abuso di minori, attacco alla famiglia). Dopo il Sinodo sulla famiglia, che ha partorito il diabolico documento Amoris Laetitia (sicuramente già preparato a tavolino dai massoni travestiti da prelati cattolici), ecco adesso il Sinodo sui giovani. Per confermarli nei loro peccati più schifosi e immondi, spingendoci chi ancora non vi è caduto, con una serie di messaggi subliminali lanciati loro dai padri sinodali, una verie congrega di sottili manipolatori della mente umana.
    In proposito, parlando di di manipolazione della mente e della coscienza delle giovani generazioni, a partire dal CV II (la splendida “primavera conciliare”!) è utile la lettura di due illuminanti articoli del professor Francesco Lamendola, proposti con un breve commento introduttivo da Una Vox.it; eccoli:
    2259 – Salviamo i giovani ! :
    http://www.unavox

    1. Quando la sigla la dice lunga

      La pervasività delle tematiche omosessiste si rileva in ogni ambito della società anche in modo subliminale e cifrato. Posto che lo scopo degli attivisti LGBTQ, come si autoproclamano, sia quello di procedere all’empowerment ( anglismo ideologicamente carico) della rappresentanza politica attuando una capillare campagna di promozione “ culturale” nella supponenza di essere autoconsapevoli e maturi nel proprio statuto psicologico e di essere una categoria sociale, l’abbattimento di certi stereotipi che essi stigmatizzano di continuo nel mondo “eteronormato”, sono tuttavia presenti e persistenti anche nel tessuto profondo del movimento LGBTQ e agiscono in espressioni che sfuggono alla critica esterna distratta dal pensiero unico ma anche alla coscienza obnubilata dal carattere ideologico e totalitario del movimento stesso. Lo rivela l’ acronimo LGBTQ che tradisce una stratificazione stereotipica gravissima e un preciso habitus di attivismo totalitario in chi proclama invece di esserne esente per (auto) definizione. A cosa è dovuto l’ordine delle…

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