Natale, presepio e “laicité”  –  di Giovanni Lugaresi

2015 anni fa non c’era posto per i genitori di Gesù nell’albergo, oggi non c’è posto per Lui nelle scuole statali e/o in altri pubblici ambienti… E, purtroppo, non c’è posto neppure in tanti cuori.

di Giovanni Lugaresi

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zzzzprespnpIn Francia, in nome della laicité (un vero e proprio dogma!!!), in Italia per una forma (ipocrita) di rispetto delle altrui culture, ed ecco il no ai Presepi, a rappresentazioni varie, canti, musiche, per il Natale. Dimenticando che se Natale è, con tanto di vacanze nelle scuole statali e maestri/e professori/esse in vacanza insieme agli alunni, lo si deve ad un semplice fatto, e cioè che Natale significa la nascita di Nostro Signore Gesù Cristo, Dio che si è fatto uomo ed è nato a Betlemme… con quel che segue.

Ora, se questo evento viene ricordato nel mondo cristiano e dai cristiani, significa che viene riconosciuto, che gli si dà una importanza, un significato. Per cui, non si vede questa corsa, questa specie di gara a vari livelli, soprattutto scolastici, a dire no al Presepe e ad altro riguardante quell’evento di 2015 anni fa. Anche la conta degli anni bisognerebbe contestare-annullare, secondo la logica (illogica?) di questo fronte del NO, perché il 2015 è “dopo Cristo nato”.

Non sarebbe quindi ora di farla finita con queste sortite che puntualmente ogni anno in prossimità del Natale, appunto, gente che non ha di meglio da fare, compie?

Facciamo un po’ di ragionamenti, elementari.

Perché no al Presepe nelle scuole pubbliche, dove peraltro si insegna la Religione Cattolica, e c’è un docente apposito per quella materia? Se esiste quel tale docente, il Presepe rappresenta uno “strumento” per insegnare la materia, così come all’insegnante di matematica e fisica servono, segni alla lavagna, i solidi, a quello di geografia mappamondi e carte.

Per chi insegna Religione, può servire il Presepe, o no? Dicano i soloni atei, laicisti! A proposito dei quali, poi, andrebbe ricordato che fu proprio quel Gesù Cristo nato 2015 anni or sono a “inventare” la laicità, con quel “Date a Cesare quel che è di Cesare, e a Dio quel che è di Dio”!

Rispetto delle altrui culture, delle altrui religioni, ma… e la nostra cultura?

Vengono alla memoria due casi non sospetti certamente di clericalismo.

Il primo: il “papa laico” Benedetto Croce, col suo “non possiamo non dirci cristiani”, e che, in un famoso intervento alla Costituente, concluse con la grande, sublime (definizione sua) invocazione cristiana “Veni, Creator Spiritus; mentes tuorum, visita…”.

Il secondo: un racconto di un vecchio maestro cattolico, oggi non più fra noi. Ricordava a chi scrive quel che gli era capitato nella scuola elementare di Ravenna dove insegnava. Nell’approssimarsi del Natale, una maestra atea e comunista si era presentata al direttore didattico (allora si chiamavano così) pure lui di sinistra (ex Partito d’Azione) e ateo per dire che il Presepe non andava fatto. Al che, lui obiettò che il Presepe faceva parte della nostra cultura, della nostra identità, ed era bene prepararlo proprio per l’educazione dei bambini!

Questo, nella Romagna mangiapreti, mentre nel (fu già, secondo noi) cattolicissimo Veneto, ecco quali significativi episodi! Di fronte ai quali poi si lamentano “strumentalizzazioni politiche” (della Lega, s’intende, perché è poi l’unica ad alzare la voce di fronte a tante, troppe, timidezze).

 Significativi episodi un po’ dovunque, a incominciare dalla Marca Trevigiana, dove in una scuola elementare si è messa in discussione la consuetudine del Presepe realizzato da alcune insegnanti di Religione Cattolica, quella Religione Cattolica che non è stata ancora abolita, in attesa magari che passi l’idea di altri insegnamenti, di altre confessioni religiose, a incominciare da quella musulmana. E allora, pensino gli atei e i laicisti che belle lezioni all’insegna del verbo di Maometto! Soggezione della donna all’uomo (prendete nota, signore femministe!) con annessi e connessi a incominciare dall’abbigliamento, persecuzione degli omosessuali e degli infedeli – avvertiamo per inciso. E qui è opportuno sottolineare l’assordante silenzio sulla minaccia da parte di un genitore musulmano di tagliar la gola a un bambino italiano, perché in risposta alle provocazioni di un coetaneo tunisino, gli aveva reso… pan per focaccia!

Sic transit.

Di fronte a questo fenomeno non ancora dilagante, ma diffuso, del no ai presepi, che cosa dicono, che cosa fanno le autorità scolastiche? E gli uomini di Chiesa? Dai pulpiti non riscontriamo reazioni, dalle curie vescovili, nemmeno; non sappiamo quel che accade nelle parrocchie.

Quanto a Gesù, se 2015 anni fa non c’era posto per i suoi genitori nell’albergo, oggi non c’è posto per Lui nelle scuole statali e/o in altri pubblici ambienti… E, purtroppo, non c’è posto neppure in tanti cuori.

9 commenti su “Natale, presepio e “laicité”  –  di Giovanni Lugaresi”

  1. Nonostante i preti si sfiatino ad ogni occasione a dire che, per carità, Dio non punisce, prima o poi ci cascherà addosso uno di quei castighi che neanche possiamo immaginarcelo. Ci vergogniamo di Gesù e di tutto ciò che da Lui è scaturito, vogliamo fare gli chic progressisti dicendoci superiori a certe ridicole consuetudini ormai scadute e irrispettose degli altrui credo e per sottolinearlo abbiamo buttato via Bambinello, bue, asinello, San Giuseppe e Maria. In compenso, via a regali, a vacanze in ogni dove, ad assurdità tecnologiche in mano a bimbi di ogni età, che se per caso si sentono chiedere cosa succede il 25 dicembre, la risposta ce l’hanno pronta: “Arriva Babbo Natale!”

  2. All’Occidente laicista, sincretista, relativista e massone non interessa salvare ma bensì distruggere la propria identità, storia, tradizione, cultura e religione. Ha ben altre priorità: continuare a sdoganare e legittimare tutta la sua immondizia etica e morale rovinando e traviando le nuove generazioni e suicidandosi socialmente con politiche sciagurate ma volute e ben pianificate, combattendo quello che rimane della vera Chiesa ormai inquinata al suo stesso interno! …e le pecore belano tremanti o pascolano tranquille e noncuranti della vigliaccheria di molti loro pastori… L’ira di Dio si abbatterà sull’umanità perversa e superba …che allora forse capirà cos’è la vera Misericordia, oggi tanto abusata.
    Chistus Regnat!

  3. Torniamo a riempire le nostre case di presepi, a regalarli ai nostri amici e a riempire i nostri cuori della gioia per l’arrivo di Gesù.

  4. Giuseppe Munarini

    Caro Giovanni,
    hai proprio ragione. Il Tuo scritto è serio e meditato. L’ipocrisia di questa società, soprattutto del Partito Democratico, si nota anche dal
    linguaggio da “cattolici adulti”. Ora si parla anche di funerali laici, per non dire funerali civili o atei. Il bello è che se si obietta qualcosa si è populisti o si fa propaganda. Che vergogna! Questo è segno di vero manicheismo, accettato da certi preti pseudo-ecumenici che ripetono frasi fatte, a mo’ di dogma, non solo in Francia. Con i migliori ringraziamenti per averci aiutato a riflettere.

  5. Se leggiamo l’Apocalisse di S.Giovanni e il III Segreto di Fatima almeno nella parte ormai nota, sappiamo cosa attenderci, anche senza strolgare date più o meno remote…-

    I superuomini che snobbano la fede, sprezzano le prove di credibilità tangibili come il foro nelle mani di Cristo e lo squarcio del Suo costato, saranno stralunati al cospetto del reddem ragtionem che verrà posto loro dinnanzi. Ma tutti abbiamo motivi per temere, troppo sordi fummo ai richiamo al ritorno alla fede proclamata e praticata. nessuno è totalmente esente da colpe, trascuratezze, piccole o grancdi viltà.

  6. Il laicismo vile, ipocrita e anticattolico non si rende conto di essere anche masochista, infatti quando, grazie alla sua stupidità, i musulmani ci sottometteranno non vi sarà più spazio per le femministe,gli omosessuali,i pacifisti etc.

  7. Il Natale laico è sinonimo di perdita dell’intelligenza e del sapere. Innanzi tutto perchè laico significa colui che non è consacrato (cioè non è un sacerdote, nè un religioso), invece per questi personaggi laico significa ateo, poi un Natale laico, cioè ateo nel nuovo significato della parola, non può esistere, perchè il Natale è per forza non ateo, perchè il Natale è il compleanno di Gesù, cioè la seconda Persona della Santissima Trinità. Mi chiedo (in modo retorico)come persone così stupide possano fare carriera dentro la scuola o nella politica. Il fatto è che c’è una guerra contro la Chiesa da dentro e da fuori, ma chi la fa è vigliacco e non ha il coraggio di parlare chiaro, perchè non ha il coraggio di combattere contro persone consapevoli, ci vuole inconsapevoli ed usa astuzia(mica tanto originale però). Vigliacchi, ipocriti, schiavi e stupidi ecco gli uomini potenti di oggi e verranno spazzati via dalla loro stessa miseria. Il Natale laicista non esiste perchè è una contraddizione.

  8. Chiedo scusa per aver postato il mio seguente commento sul primo articolo trovato sul blog (manco da qualche giorno), ma ero veramente irritato. Ecco il commento sui vescovi che rinnegano la Tradizione Cattolica :
    Il Vescovo di Padova dice, a proposito della “querelle” sul presepe nelle scuole “Se fosse necessario per mantenere la tranquillità e le relazioni fraterne tra di noi, io non avrei paura a fare marcia indietro su tante nostre tradizioni». Anche stavolta, come già all’epoca della disputa sui crocefissi nelle aule, il vescovo si schiera apertamente contro la Lega Nord ed il sindaco Bitonci. Per questi preti la Lega strumentalizza politicamente, mentre solo loro sono onesti e imparziali: roba da matti! Ma questo Vescovo, si ricorda il catechismo? lo sa che la pace ce l’ assicura solo Cristo ? Ma non si rende conto che così tradisce quel Cristo che dovrebbe rappresentare qui in terra ? e io dovrei seguire questi pastori qua? Caro Alessandro, che pena mi fanno questi preti, che pena

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