NON CONFONDIAMO IL DEBITO CON GLI INTERESSI PASSIVI – di Giovanni Lazzaretti

San Martino in Rio, 10 dicembre 2011, Madonna di Loreto


 

soldi volanti

 

 

Caro Direttore,

chi ha generato l’attuale crisi? Il sistema bancario e il sistema speculativo internazionale, con una lunga preparazione, con l’esplosione del 2008, con questo prolungamento eterno.

Quale è la più grande spesa improduttiva dello Stato italiano? Gli interessi passivi, che mangiano circa il 15% delle entrate, portando in negativo i conti annuali dello Stato.

Da cosa sono generati gli interessi passivi? Dal tasso di interesse passivo.

Chi crea il tasso di interesse passivo? Il sistema bancario e il sistema speculativo internazionale, in regime di monopolio.

Come può fare lo Stato a ridurre gli interessi passivi? A ogni scadenza di titoli deve rifinanziarsi a tasso zero.

Chi potrebbe finanziare a tasso zero lo Stato italiano? I suoi cittadini.

Come si fa a convincere i cittadini a finanziare a tasso zero? Attivando un prestito obbligatorio.

Può lo Stato creare un prestito obbligatorio? Se lo Stato può prelevare i nostri soldi a fondo perduto (in imposte e tasse), può anche prelevarli a prestito.

Il cittadino perderebbe molto da questo prestito obbligatorio? Non esiste “il cittadino”. Esistono i cittadini “normali”, quelli che vivono del loro lavoro e vedono il capitale solo come risparmio, per i figli o per la vecchiaia. Ed esistono i cittadini “speciali”, quelli che vivono di capitale e per i quali il lavoro non è la fonte di sostentamento.

Il cittadino “normale” perderebbe molto da questo prestito obbligatorio? Tra i cittadini “normali” ci sono quelli che guadagnano qualcosa in interessi attivi, altri che perdono parte del capitale nella giostra speculativa: alla globalità dei cittadini “normali” il capitale non rende nulla. Lo Stato invece deve finanziarsi al 6%, e, ovviamente, quel 6% che paga al sistema bancario e speculativo lo deve in qualche modo sottrarre ai cittadini. “Cittadino normale preferisci (A) prestarmi i soldi a tasso zero, oppure preferisci (B) che ti tolga il 6% di quei soldi, per girarli al sistema bancario e speculativo?”. Al cittadino normale conviene la risposta (A).

Col prestito obbligatorio i grandi capitali fuggirebbero all’estero? Certamente, ma, se all’estero applicassero lo stesso metodo, il capitale non potrebbe “fuggire all’estero” in eterno. Prima o poi dovrebbe ricominciare a fare il suo dovere: finanziare l’economia, a un tasso compatibile con le possibilità di crescita.

E se il prestito obbligatorio non bastasse? Bisognerà cominciare a emettere moneta di Stato. O meglio, visto che ci siamo ammanettati da soli vietandocelo a livello di costituzione europea, bisognerà emettere dei CSC (Crediti di Stato Commerciabili). Bisognerà pur fare un po’ di finanza creativa a vantaggio delle persone normali invece che a vantaggio del sistema speculativo.

E’ una ricetta semplicistica? No, è una ricetta semplice, che ovviamente Mario Monti e compagni conoscono bene. Loro però, essendo cittadini “speciali”, adottano l’altra tecnica: spremere l’economia e i cittadini normali per continuare a pagare alti interessi al capitale.

L’azione governativa invece dovrebbe essere duplice: risanamento e taglio degli sprechi per ridurre il debito; interventi di finanza creativa per ridurre o azzerare il tasso di interesse.

“L’interesse non m’interessa” dovrebbe essere il motto del cittadino normale.

E il cittadino normale dovrebbe inorridire per la proposta di crescita dell’Iva, la tipica imposta “bancaria” che toglie liquidità al sistema nel momento stesso in cui invece la liquidità andrebbe aumentata. La tipica imposta che massacra il povero più del ricco, la famiglia numerosa più del single.

Ma ormai nessuno inorridisce più: il tempo delle escort è archiviato. Tirate pure i missili sulla Libia. Tirate pure il missile dell’Iva +2% sulle famiglie italiane. Noi ce ne stiamo qui, servi della gleba, con la TV accesa e il cervello spento, a vedere la scenetta della Fornero che piange e di Monti che interviene “con disinvoltura e padronanza”.

Cordiali saluti


Giovanni Lazzaretti

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