Ouellet contro Viganò: il ratzingerismo al servizio di Bergoglio mostra il suo vero volto – di L’Elvetico

Roma locuta, ma la causa non è finita. Finalmente, dopo 40 giorni esatti (un caso?) dalla pubblicazione del dossier dell’arcivescovo Viganò sugli orrori della lobby omosessuale in Vaticano e in molte diocesi degli Stati Uniti, ecco che finalmente da Roma ci si degna di dare un cenno di risposta al j’accuse dell’ex nunzio apostolico negli Stati Uniti.

Bergoglio il Temporeggiatore ha deciso di affidare il lavoro sporco di colpire e offendere Viganò nientemeno che al cardinale Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione per i vescovi: gioco facile perché Ouellet era stato chiamato direttamente in causa da Viganò. Inoltre, c’è un aspetto di competenza formale essendo Ouellet a capo del dicastero vaticano che si occupa dei vescovi, nonché successore del cardinale Giovanni Battista Re. Ma la scelta del personaggio è dice molto di più di quanto si possa immaginare.

Canadian archbishop Marc Ouellet (C), President of the international congress “Ecclesia in America” sits during a Holy mass for the church in America on December 9, 2012 at St Peter’s basilica at the Vatican. AFP PHOTO / ALBERTO PIZZOLI (Photo credit should read ALBERTO PIZZOLI,ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)

Il prelato canadese infatti è da sempre annoverato tra i “moderati”, i “conservatori”: in poche parole, è un ratzingeriano d’acciaio. È un sostenitore di pratiche devozionali tradizionali come l’Adorazione Eucaristica ed è un amante del canto gregoriano. La mossa di affidare a lui l’attacco a Viganò è dunque molto abile, degna di un gesuita consumato e avvezzo agli intrighi. Viganò non doveva essere attaccato da un progressista, da un uomo strettamente legato all’entourage del vescovo di Roma, ma da un bel conservatore amante delle liturgie eleganti.

Può essere utile, quindi, tracciare un breve ritratto del vescovo che ha ricevuto l’incarico di diffamare il proprio confratello Viganò. Ouellet ha 74 anni. Entra nel 1972 nella Compagnia dei sacerdoti di Saint Sulpice. Licenziato in filosofia e in teologia, è professore e rettore di seminario. Dal 1996 al 2002 è ordinario di teologia dogmatica della Pontificia Università Lateranense a Roma. In questo periodo inizia la collaborazione con “Communio”, la rivista teologica fondata, tra gli altri, da Joseph Ratzinger e Hans Urs von Balthasar, edita da ambienti  di Comunione e Liberazione, e che annoverava tra i propri collaboratori teologi ciellini rampanti come Angelo Scola e altri allievi di Ratzinger.

Il 3 marzo 2001, grazie a cotanto pedigree, viene nominato segretario del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, succedendo al cardinale Walter Kasper, futuro grande elettore di Bergoglio, nominato presidente del medesimo dicastero. Riceve l’ordinazione episcopale dal papa Giovanni Paolo II e dal cardinale Giovanni Battista Re. Guarda caso.

Il 15 novembre 2002 papa Giovanni Paolo II lo nomina arcivescovo metropolita di Québec e primate del Canada. Il Quebec, un tempo terra di esuli francesi cattolicissimi sfuggiti alle persecuzioni giacobine, negli ultimi anni è divenuta una delle regioni più scristianizzate e laiciste del mondo. Giovanni Paolo II cerca dunque di frenare la deriva secolarista attraverso un vescovo di provata ortodossia. Nominato cardinale nel 2003, si parlò di lui come un possibile papabile nei conclavi del 2005 e del 2013.

Nel  2010 papa Benedetto XVI lo richiama a Roma. Ouellet lascia un Quebec in condizioni disastrose e viene nominato Prefetto della Congregazione per i vescovi succedendo al cardinale Giovanni Battista Re, dimessosi per raggiunti limiti di età. Viene altresì nominato  presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, dove avrà modo di incontrare il potente Arcivescovo di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio, che divenuto papa lo conferma nel suo ruolo di Curia.

Tuttavia, il papa non tarderà a manifestare il suo fastidio e la sua distanza da Ouellet. Due anni fa il “Journal de Montreal” denuncia un ostracismo di Bergoglio nei confronti del Prefetto della Congregazione dei Vescovi. Papa Francesco, secondo il giornale, avrebbe più volte respinto le proposte di nomine vescovili fatte da Ouellet. Una sorta di manifesta sfiducia nei confronti del suo collaboratore. In particolare – spiegava il giornale canadese – Bergoglio ignorava le sue scelte preferendo altri candidati, rigorosamente progressisti. Uno dei momenti di maggiore tensione tra il papa e Ouellet avvenne per la scelta dei titolari di sedi episcopali come Madrid, Sydney, e soprattutto Chicago, dove Bergoglio volle imporre Blaise Cupich, noto per essere un sostenitore della comunione per i divorziati risposati e per le coppie omosessuali e grande nemico dei movimenti Pro-Life.

Due anni fa, a fronte di queste tensioni, si parlò insistentemente di una rimozione di Ouellet. Poi non se ne fece più niente. Evidentemente il prelato del Quebec ha abbassato la testa, ha accettato la pubblica umiliazione che lo vede ridotto al rango di yes-man, e ora, a meno di un anno dall’età dei 75 anni che prevede canonicamente le dimissioni e il pensionamento, eccolo assumersi questo ruolo di “Gendarme del Pontefice”: un ruolo perfetto per un vecchio conservatore. Che diamine, l’obbedienza al Santo Padre è sempre una delle prerogative di un alto ufficiale e gentilvescovo. Così il buon Marc se né uscito con la sua accusa di “blasfemia” a Viganò. Una accusa che si potrebbe facilmente ritorcere nei confronti di chi l’ha lanciata in quella di idolatria, di “papolatria”.  Cos’altro può essere, infatti, se non idolatria, questo ritenere il Pontefice alla pari di Dio, tanto che una critica ai suoi comportamenti e alle sue scelte sarebbe “blasfemia”? Nemmeno ai tempi dell’assolutismo monarchico della Francia che gli Ouellet lasciarono per andare a cercare fortuna nel Nuovo Mondo si era arrivati ad un tale grado di servilismo. Bergoglio come il Re Sole?

Una considerazione che si può trarre da questa triste vicenda, dal modo in cui Ouellet si è prestato a questa operazione, è che un certo conservatorismo cattolico è davvero al capolinea. Un conservatorismo che muore insieme ai suoi pizzi e merletti. Siamo alla fine (o al compimento?) del ratzingerismo, se uno dei suoi esponenti di maggior spicco si riduce a questi ruoli, dopo essere stato apertamente sfiduciato ed essere stato umiliato. A che le giova tutto questo, Eminenza?

 

31 commenti su “Ouellet contro Viganò: il ratzingerismo al servizio di Bergoglio mostra il suo vero volto – di L’Elvetico”

  1. concordo perfettamente con l’esservazione dell’ultimo capoverso, dove si denuncia la natura del conservatorismo o tradizionalismo ‘corretto’ predominante, che non sa andare oltre la critica ‘ ‘ripettosa’ o, nel caso degli Ouellet e Ratzinger, addirittura oltre la difesa dei“merletti” e del “canto gregoriano”, senza riuscire a smarcarsi da questa falsa chiesa, falsa e mentitrice per ben più profonde ragioni che quelle motivate da specifici errori di dottrina morale, o addiittura solo dall’ immoralità comportamentale di suoi componenti, se essi stessi contnuano a farne parte o a servirla. Senza, con questo, temere, denunciando e anatemizzando, di incorrere nella blasfemia contro Dio nella persona del Pontefice, perché tale pontefice non ha nulla che possa metterlo alla pari di Dio, non ha nulla del Vicario di Cristo, del rappresenatnte di Dio sulla terra, come invece sembra considerarlo, in in linea col conservatorismo denunciato, , l’ autore dell’ articolo nelle righe immediatamente precedenti il capoverso detto.

  2. Albino Mettifogo

    Bel commento. Peccato che anche lei sorvoli sul punto centrale della questione: Bergoglio sapeva o non sapeva di McCarrick fin dal giugno del 2013?
    A questa domanda nessuno ha ancora risposto. Che Viganò abbia agito per motivi suoi personali o per un “complotto para-scismatico” in questo momento ha poca importanza (se ci sono secondi fini ne renderà conto a Dio). A me, come cattolico, non interessa il PERCHE’ ha mosso una simile denuncia, mi interessa sapere se tale denuncia E’ FONDATA O MENO! E le dico anche che più passano i giorni senza risposta, più l’eventualità dello “scisma” da lei paventato si fa concreta…
    Albino

      1. Caro Luciano, piano con gli insulti ! personalmente, per me i cd santi canonizzatisi a vicenda dopo il CV II sono meno di niente ! non le piace questo ? non mi importa un bel niente ! i veri santi del post concilio sono Padre Pio, Mos. Léfèbre, Pio XII. Saranno canonizzati dalla rinata Chiesa Cattolica (dopo il trionfo del Cuore Immacolato di Martia SS.ma e la sconfitta definitiva del clero modernista, eretico ed apostata), quella che cancellerà il CV II e tutto il postconcilio. La successione apostolica si è interrotta alla morte di Pio XII, che profetizzò di ritenersi l’ultimo papa cattolico. L’usurpazione di Roncalli è ben nota, a chi ha occhi per vedere e intelligenza per discernere. Pace e bene a lei.

        1. è di evidenza solare, Catholicos, che questi Lestofanti se la cantano e se la suonano da soli (per farsi coraggio, come quando si grida nel buio).
          Vedere che gli ultimi due papi canonizzati prima del V2 sono vissuti a oltre 4 – dico quattro- secoli di distanza, e che quelli del dopo V2 sono tutti – dico tutti – sugli ‘altari’ o avviati a salirci , e vissuti a ridosso l’uno dell’altro ( manca solo che i due viventi con procedure speciali si dichiarino santi l’un l’altro già in vita per ” l’autorità loro concessa ecc. ecc. “…) e poi prenderli sul serio, senza nemmeno un minimo di perplessità, significa aver perso ogni capacità di sana visione. Ma già il fatto che tutti costoro siano stati innalzati alla gloria degli ‘altari’, senza pensare che gli ‘altari’ erano stati da loro aboliti, la dice tutta sulla vacuità della loro glorificazione: innalzati alla gloria di quello che non c’è! Santi del ca.lo, allora!

      2. possiamo anche non accettarle quelle canonizzazioni, lasciamo a Dio di fare i santi di là, cerchiamo di diventarlo noi ora qui, tanto meno quelle di Roncalli e Montini, però….va detto che anche nelle messe nere hanno i loro santi, tra cui questi ultimi 2 penso ci saranno…e che si abbia a che fare con una antichiesa lo si vede, una conchiglia vuota … come volevano fare han fatto x nostro castigo: 1846 La Salette ” i preti e i religiosi sono una cloaca di impurità, se NON si convertono, l’anticristo arriverà a Roma…”…non si sono convertiti ed è arrivato https://www.radiospada.org/2012/10/concilio-massonico-i/ a Roma.

      3. Jb Mirabile-caruso

        Luciano Paoli: “Cosa vogliamo fare allora? Si torna indietro anche dalla
        ………………………….canonizzazione di san Giovanni Paolo II? SIETE PATETICI”.

        Egregio signor Paoli, dovesse la Verità storica dimostrare che tutto quanto gratuitamente ascritto alla Chiesa cattolica di Gesù Cristo – da Roncalli a Bergoglio – ammonta ad una abominevole PARODIA di stampo marcatamente SATANICO, volterebbe Lei le spalle a questa Verità pur di non essere PATETICO?!

  3. Oswald Penguin Cobblepot

    Pozzoli, temo che stia sfuggendo l’intero senso della vicenda. Sono passate settimane da quando Viganò ha sollevato accuse, che – come le si voglia giudicare – hanno una caratteristica, ossia sono circostanziate da fatti, dati, nomi, cifre. Possibile che tutto questo abbia cagionato una risposta di Ouellet, che in realtà non risponde a nulla? Viganò potrebbe essere un santo, un ambizioso, un folle psicopatico, un genio, un imbecille… tutto quello che vuole lei. Ma dice il vero oppure no? Questo è il nocciolo del problema, e non lo si risolve né elimina con accuse di delirio paranoide, di ambizioni frustrate, complotti parascismatici, tentate beatificazioni. Andiamo al sodo: Viganò dice la verità? Sì? No? Da Gotham, il Pinguino.

  4. Se mons. Viganò – dal punto di vista morale – fosse anche la persona peggiore del mondo, gli si dovrebbe una risposta.
    Ma chi non vuole dare una risposta autentica (mi viene in mente che in ted. non esiste «non vuole dare»: esiste esclusivamente «vuole non dare»), dà una “risposta” su altri argomenti (si guarda bene dal rispondere nel merito) e ricorre ad armi infami, per di più: il card. Ouellet ricorre alla calunnia (già usata contro mons. Viganò: avrebbe voluto “far carriera” di più), altri ricorrono alla disinformazione (p. es. asserendo – da /“esperti”\ – che le domande sono da persona mentalmente disturbata, oppure rendendo pubbliche… delle “notizie” riservate di cui sarebbero stati messi al corrente!).

  5. Siamo ancora in attesa dei lefebvriani. Un certo conservatorismo sarà al capolinea, ma un certo tradizionalismo mi pare del tuto silente. E dal 2013. Con la scusa-un evidente falso storico- che Bergoglio è solo la brutta copia di Ratzinger, lo si critica ma furbescamente lo si lascia fare. I cardinali dei dubia, la correctio filialis, le bombe di Zen o di Pezzo Grosso, le riflessioni del primate d’olanda e i missili nucleari di Vigano’ sono almeno un segnale di resistenza e contrattacco. Assenti i vescovi della fsspx e persino del tradizionalismo rimasto in comunione perfetta con Roma. Mah!

  6. Esattamente come scrive…si tratta finalmente del nodo finale x rimettere in discussione la Chiesa vera, che non si sa oggi dove sia come gerarchia… la loggia di Ratzinger-Kasper &c. china il capo alla loggia gay capitanata da Bergoglio: entrambe logge e non Chiesa…. rivisitiamo il 1958 per ripartire dal Vangelo, dopo il crollo di tante torri (anche quella dei merletti perfetti pre-1962 e pre-1958)… le profezie dicono però dopo i 3 giorni di buio forse.

    1. massimo pozzoli

      Cara signora Angela quindi anche lei è d’accordo che è giunto il momento di uno scisma nella chiesa cattolica?

      1. Albino Mettifogo

        Non é giunto il momento di uno scisma, é giunto il momento di fare pulizia di coloro che l’hanno ridotta ad una grande babilonia. Se non la facciamo noi uomini, sarà Gesù stesso a farla, come del resto ci ha ripetutamente ammoniti attraverso le esortazioni della Sua Santa Madre. E sarà una punizione molto dolorosa. Come ho scritto più sopra in un commento che mi è stato (forse giustamente) cancellato, più passano i giorni e più l’eventualità di uno “scisma” si fa concreta. In Italia si può anche fare finta di niente, ma in America sta scoppiando il putiferio. E non saranno certo le calunnie di Ouellet a fermarlo.
        Albino

      2. Sig-Massimo, lei forse ignora che uno scisma nella Chiesa è impossibile. Un corpo diviso non vive, i gemelli siamesi in un corpo vengono divisi ma si tratta di anomalia. La Chiesa non è anomalia ma Corpo mistico , è santa come diciamo nel credo. La struttura politica gerarchica è altra cosa dalla Chiesa. Se la gerarchia è santa allora sta nel Corpo, ma se è in peccato mortale o eretica, ci sta come bubbone, cancro che in breve si separa marcendo. Lo scisma quindi non è, può essere un bubbone che si stacca ma ben si stacchi, meglio è. La Chiesa (sempre cito il credo) è anche UNA infatti. Le altre scismatiche sono cellule impazzite e staccate dal Corpo.

  7. “la richiesta di un vescovo al Papa di dimettersi mostra i tratti acclarati di instabilita’ mentale!!” :caro Massimo, così sarebbe se si trattasse di un vero papa, capo della vera Chiesa Cattolica, ma così invece non è (checché ne pensiate lei e milioni di entusiasti beregogliani…). Dal 1958 Santa Romana Chiesa è letteralmente occupata da un clero ribelle, modernista, sempre più eretico ed apostata. Non c’è più un briciolo di cattolicesimo nell’attuale setta conciliare, poiché nient’altro è la “chiesa” uscita dal CV II e rafforzatasi con le sue eresie, se non una setta di eretici ed apostati. La vera Chiesa Casttolica è stata eclissata, come predetto dalla Madonna a La Salette, ed ora è nella diaspora, in piccoli gruppi, nascosta in attesa della caduta dell’impero delle tenebre (questo moderno cesaropapismo di ispirazione ed origini luciferiine). Pace e bene.

    1. Concordo completamente con Te, carissimo Catholicus!
      Gli eretici modernisti cercano pateticamente di difendere l’eresiarca argentino ma i loro tentativi sono vani e le loro strampalate “diagnosi” psicologiche non incantano nessuno: perché non parlano del narcisismo di Bergoglio piuttosto? Di quello non se accorgono? Bella coerenza la loro!
      Ed intanto il consenso dell’eresiarca cala a vista d’occhio: ormai anche i sassi si sono accorti che in Vaticano c’è un ciarlatano narcisista persecutore dei Cattolici!
      https://rorate-caeli.blogspot.com/2018/10/striking-poll-collapse-of-francis.html
      https://remnantnewspaper.com/web/index.php/articles/item/4128-rockin-the-scandal-the-synod-on-young-people
      https://mundabor.wordpress.com/2018/10/05/how-do-you-dare-to-investigate-my-friends/

    2. Oswald Penguin Cobblepot

      A parte il fatto che la blasfemia non c’entra nulla con la richiesta (irrituale?) di dimissioni: con tutto il rispetto S.Santita’ Papa Francesco non è ancora Dio. Noto che sta girando attorno al problema; certamente non chiedo a lei di dirci se le accuse (ripeto: circostanziate) di Vigano’ siano vere o false. Ma almeno eviti di scadere nel giochetto di demonizzare, disumanizzare, insultare l’avversario. Il Pinguino.

      1. In tutta onestà credo che le accuse di Monsignor Viganò sulla diretta responsabilità di Papa Francesco siano false e allo stesso tempo credo che Vescovi sodomiti e preti pedofili siano esistiti sempre nella chiesa e che in passato anche papi come Pio XI e i suoi predecessori li abbiano coperti… E nell ufficio delle letture di oggi ci sono due bellissime letture di San Paolo a Timoteo e di Sant’Ignazio di Antiochia ai Tralliani che sono illuminanti sulle raccomandazioni continue che i padri della Chiesa davano ai propri discepoli sugli obblighi morali di un vescovo e ….Questo significa che sono sempre esistiti Vescovi disonesti e criminali altrimenti – se fossero stati tutti dei Santi -San Paolo e Sant’Ignazio non avrebbero scritto quelle parole…

  8. @ Miles e bbruno : bravissimi, ben detto, condivido tutto fino all’ultima virgola, che Dio vi benedica e vi dia sempre la forza di opporsi a chei vuole assolutamente distruggere quel poco di cattolico che rimane ancora in piedi, demonizzando e mettendo a tacere ogni voce dissenziente !

    1. Oswald Penguin Cobblepot

      Mi perdoni Casalena: in che cosa consisterebbe lo “strapensiero”? Glielo chiedo perchè mi piacerebbe proprio sapere per quali ragioni chiedere risposte certe rispetto alle accuse del mons. Viganò, tentare di capire che cosa sia e stia succedendo nella Chiesa, sia “strapensare” oppure “straparlare”. La curiosità a fronte di sconquassi di tale dimensione è diventata deprecabile? Da Gotham, il Pinguino.

    2. Albino Mettifogo

      E’ vero. E’ meglio non pensare. Guai a farsi prendere dal benché minimo dubbio che questa non sia la Chiesa Cattolica. Molto più salutare continuare a correre come topi verso il baratro della perdizione, al seguito dei pifferai magici. Pregheremo sicuramente di più. Anche per coloro che rifiutano di aprire gli occhi di fronte a scandali di dimensioni ormai inimmaginabili.
      Albino

    3. Sono più che d’accordo! Affidiamo la Chiesa alla Santa Vergine e curiamo di più le nostre anime con la preghiera. Lo dico per primo a me stesso: certe argomentazioni portate all’estremo sono pericolose perché ci fanno il sangue cattivo.

      1. Albino Mettifogo

        Caro enricog, sono d’accordo con lei di affidare la Chiesa alla Santa Vergine e di pregare di più. Non capisco però perché certe argomentazioni portate all’estremo sarebbero pericolose: ha paura di guardare in faccia la realtà e di chiamare le cose con il loro nome? Io ho dovuto farlo, come penso molte altre persone qui dentro. Le rammento che solo la Verità ci fa liberi. E dalla Verità non abbiamo niente da temere.
        Albino

        1. jb Mirabile-caruso

          A. Mettifogo: “E dalla Verità non abbiamo niente da temere”.

          “Non abbiamo niente da temere”, signor Mettifogo, SE siamo disponibili e fortemente determinati ad affrontare lo sconquasso della nostra vita che la Verità inevitabilmente ci causerà. La Verità NON ci fa liberi gratuitamente, ma al costo altissimo di ‘purgarci’ dalle mille menzogne da cui – sin da bambini – le nostre vite sono infettate.

          È la prospettiva di questo ‘purgatorio’ terreno che ci fa comprensibilmente fuggire dalla Verità: non dovremmo, ovviamente, perché il nostro fuggire ci allontana sempre di più da Essa ed il purgatorio diventa conseguentemente sempre più difficile da affrontare; ma per capir ciò con la necessaria chiarezza occorre l’uso della ragione critica da noi quasi sempre soppressa onde non affrontare il disconforto del purgatorio.

          Abbiamo un simile problema con l’eternità che ci attende: razionalmente, non credere in Gesù equivale a ‘scommettere a perdere’, e tuttavia la grande maggioranza di noi – come NON farebbero nemmeno gli zombi – scommette allegramente a perdere!

      2. Certe verità fanno male al primo impatto ma constato che 2000 anni fa era già così, oggi è peggio perché siamo i seguaci di Cristo e stiamo crocifiggendolo ancora, e dovremmo tacere? Mai. Il pontefice e il sinedrio (papa e cardinali) furono color che vollero (vogliono- ma oggi è l’antipapa, gli antipapi ) vollero Gesù morto (il Corpo mistico morto). Il popolo in maggioranza assoluta li seguì (segue), ma Maria SS e san Giovanni e la Maddalena e le pie donne stettero alla Croce(e noi stiamo in loro compagnia).

      1. Signore non so che rispondere . Provo
        a proporle d’istinto ciò che mi sento : Alimenti la sua fede con la preghiera intesa come comunione con Cristo , provi a recitare il Santo Rosario anche quando guida invece di ascoltare la radio , osservi di più , provi a non giudicare , non critichi insomma . Ami i rompiscatole , dia sempre un obolo ai bisognosi , carichi quotidianamente di spiccioli il suo portamonete . Semini amore e vedrà che raccolti ! Che il Signore la benedica !

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