Parliamo di Catechismo. Le domande dei lettori, le risposte della nostra catechista/9

L’insegnamento del catechismo con l’assistenza del sacerdote: una grazia in più. Se la chiediamo, la otterremo, con i tempi che il Signore vorrà, ma intanto abbiamo i mezzi per continuare nel nostro impegno di educazione alla Fede dei nostri figli.

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Uno spazio su Riscossa Cristiana per rispondere ai lettori che desiderano consigli pratici e metodologici per dare ai loro figli l’indispensabile preparazione sulla Dottrina cattolica.

Chi desidera porre domande, lo può fare inviando una mail a info@riscossacristiana.it, con oggetto: “Catechismo”. Preghiamo gli amici lettori di inviare lettere brevi, che trattino di argomenti di interesse generale. Nei limiti del possibile si darà risposta a tutti.

PD

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Ricordiamo a tutti la possibilità di scaricare gratuitamente il Catechismo di San Pio Xcliccando qui

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In seguito alla pubblicazione dell’articolo del 3 dicembre u.s., in cui facevo riferimento ad un’esperienza di catechismo tradizionale presso la FSSPX, alcuni lettori ci hanno chiesto come possono regolarsi tutte le persone che vivono in zone lontane da priorati e cappelle della Fraternità.

Il nostro impegno nell’insegnamento del Catechismo resta naturalmente tale anche se non abbiamo la grazia di poter essere assistiti e guidati da un sacerdote fedele alla Tradizione. Abbiamo già parlato in questa rubrica degli strumenti utili per impartire ai bambini le fondamentali nozioni di Dottrina: principalmente, il Catechismo di San Pio X e anche i libri editi da Sodalitium.

Mi permetto anche di invitare alla lettura (o alla rilettura) dell’articolo pubblicato lo scorso 8 novembre, nel quale si parlava proprio del “modo” con cui fare lezione di catechismo a casa. Alcuni consigli pratici, semplici, per aprire il cuore dei nostri figli alle Verità di Fede.

Naturalmente l’assistenza di un sacerdote cattolico, e come tale fedele alla Tradizione, è una grazia in più, non solo per l’educazione alla Fede dei nostri figli, ma anche per noi genitori. Se poi riusciremo – magari una sola volta nell’anno – a organizzarci per portare i nostri giovani ad assistere a una lezione di Catechismo come quella di cui facevo memoria nell’articolo sopra citato, avremo dato a noi nostri figli e a noi un’importante occasione di edificazione.

Purtroppo sappiamo che l’offerta della Fraternità San Pio X, coraggiosamente e talvolta eroicamente portata avanti dai suoi sacerdoti, non può coprire tutto il territorio in modo capillare, anche se sono numerose le città italiane in cui mensilmente si recano in “missione” per aprire cappelle, celebrare le S. Messe, confessare e catechizzare le persone che li cercano. È comunque utile visitare il Sito della Fraternità San Pio X, per vedere le zone in cui sia possibile incontrare i sacerdoti.

La sfida urgente per il cattolico in questa nostra epoca di furiosa tempesta è trovare, anzi scovare un santo sacerdote e cioè, come diceva il santo Curato d’Ars, “un uomo che sta al posto di Dio, un uomo che è rivestito di tutti i poteri di Dio” e come diceva  Mons. Lefebvre nelle sue prediche straordinarie sul sacerdozio, “un uomo che ha il potere di santificare le anime attraverso i sacramenti e il Santo Sacrificio della messa e di guidarle nella luce della carità, nella bontà, nella mansuetudine, nella longanimità”. Uomini che non hanno dimenticato di essere pastori e di aver ricevuto i tre poteri privilegiati: potestas predicandi, potestas sanctificandi, potestas regendi in nome di Gesù Cristo.

Non è affatto scontato che uscendo di casa e girando l’angolo si possano trovare ancora sacerdoti così. Di quelli che se ne stanno in sacrestia ad aspettare mezz’ora prima della messa che qualcuno arrivi per confessarsi. O che fanno duemila chilometri ogni mese per andare ad aprire una cappella in una zona sperduta dove il gregge aspetta il pastore come la manna dal cielo. O che si danno la pena di insegnare ancora il catechismo personalmente. E che poi camminino per le strade del mondo con l’abito talare, con la berretta nera, che ti salutino con “Sia Lodato Gesù Cristo”. E che abbiano la delicatezza di venirti a cercare se non ti vedono da qualche settimana o di chiederti se vuoi confessarti perché hanno visto che non hai fatto la comunione. Sono sacerdoti che spesso lavorano nel nascondimento e nella solitudine affrontando talvolta ingiuste persecuzioni o diffamanti calunnie solo per aver scelto di conservare semplicemente lo status quo, in un’epoca in cui il vento del cambiamento ha soffiato nefasto sulla Sposa di Cristo, e di fare della salvezza delle anime la loro missione. In fondo ciò che fino a settant’anni fa facevano indisturbati quasi tutti, nonché il motivo per cui hanno ricevuto l’Ordine.

Questi sacerdoti hanno scelto di celebrare la S. Messa di sempre, quella che non ci fa vergognare di essere cristiani, quella che non ci mette in imbarazzo o sentire fuori posto. La Messa che rende onore al sacrificio di Cristo e che, se vuoi, puoi guadagnarti giorno dopo giorno sfogliando su e giù instancabilmente il messale romano, con le sue milleottocento pagine sottili e bordate d’oro e i suoi segnalibri di seta. E dopo questa piccola fatica è come se avessi raggiunto la cima di un alto monte e da lassù scopri di essere finalmente uscito dalla nebbia del fondovalle e godi panorami sconfinati, orizzonti indicibili, l’aria tersa dell’altitudine.

Questi preti non sono una razza in via di estinzione; vanno cercati forse un po’con la lanterna ma, una volta trovati, a loro potremo affidarci tranquilli, come a una guida alpina che ci precede nel cammino e crea per noi un solco sicuro nella scalata fino a più alte vette, e dico scalata perché non sarà in piano, non sarà asfaltata e non sarà attrezzata. Però con essa saremo sicuri di aver salvato il seme della fede e dunque la vita.

A chi si interroga come fare a trovarli non possiamo dare istruzioni, mappe, indirizzi; ognuno nella sua zona ne troverà almeno uno. Solo un fraterno consiglio: confidiamo nella Provvidenza, basterà desiderarli davvero. Iddio farà il resto. Certo non si può negare che sarà più facile avvicinarli dove si celebrano le S. Messe con rito antico. Il naso di un buon cattolico tenacemente deciso a restare tale, poi, si affinerà nel corso della ricerca e non ci saranno problemi a riconoscere i survivors.

Per giunta, durante la ricerca, garantisco nuove favolose e esaltanti amicizie fra pari. Per scoprire di non essere soli.

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PREGHIERA PEL PROPRIO PASTORE

(tratta da Manuale di Filotea del sacerdote milanese Giuseppe Riva)

Amabilissimo Redentore Gesù Cristo, che per mezzo dei sacri Pastori rendete visibile l’assistenza da Voi promessa alla vostra Sposa, la Chiesa, volgete propizio il Vostro sguardo su quel degno ministro che Voi proponeste al regime di questa eletta porzione del vostro gregge, e accordategli quei lumi e quelle grazie che sono indispensabili a ben dirigere le pecore affidate alla sua cura. Insieme a Lui benedite e prosperate le intenzioni, le premure, gli sforzi di tutti quelli che con lui travagliano alla santificazione delle anime, e fate che lo zelo degli uni, sempre fedelmente corrisposto dalla docilità degli altri, abbia a produrre continuamente quei frutti preziosi di vita eterna che fanno dei fedeli sopra la terra una viva immagine degli Eletti che vi glorificano in cielo. Pater, Ave, Gloria

 

 

 

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