Patto di corresponsabilità: come uscire dalla trappola

Parte dunque la scuola sanificata, sterilizzata, socialmente distanziata, medicalizzata, digitalizzata, imbavagliata, a rotelle: un incrocio tra un presidio sanitario e campo di addestramento paramilitare, di fatto un manicomio. «Sarà un anno straordinario – dice “la ministra” con la consueta profondità di pensiero – nulla sarà come prima».

Intanto ciascuna autorità scolastica, chiamata a interpretare liberamente un’emergenza immaginaria, promulga il proprio statuto sulla sicurezza, con relativo galateo anticontagio e con tanto di codice stradale per interni, e infila il tutto dentro il cosiddetto “patto” di corresponsabilità per simulare che sia frutto di una corrispondenza di amorosi sensi tra scuola, famiglie, studenti.

Questa cosa è chiamata “patto”, quindi, ma solo per scherzo: nella realtà non implica alcuna trattativa, né alcun effettivo accordo. È un proclama della amministrazione che viene sottoposto ai destinatari “per presa visione”, cioè è tutta farina del sacco dell’autorità scolastica, la quale la condisce secondo il proprio estro, e poi però pretende che l’incolpevole ”utenza” la accetti così com’è stata combinata. Perché vogliono farci intendere che le famiglie siano obbligate a sottoscrivere, e quindi a fare propri e pretesamente impegnativi, gli sproloqui della amministrazione in persona del funzionario di turno.

Si stanno moltiplicando, infatti, le fantasiose clausole in cui si stabilisce che il mancato adempimento dell’”obbligo” di firma del “patto” di corresponsabilità comporterebbe come sanzione la non ammissione dello scolaro. Significa che uno studente regolarmente iscritto a scuola e titolare di un diritto (di rango costituzionale) all’istruzione verrebbe lasciato fuori dalla porta perché la mamma e il papà non sottostanno a un ricatto (aggravato perché proveniente dall’istituzione) e agli effetti quantomeno aleatori di un accordo finto e dal contenuto arbitrario. Come in ogni tragedia che si rispetti, le colpe dei padri ricadono sui figli.

In questa minaccia – in via di rapida diffusione – si può toccare con mano tutto il degrado culturale, morale, politico di chi amministra la cosa pubblica non sapendo nemmeno cosa sia. L’illecita trovata si inquadra in un fenomeno più ampio, e oggettivamente devastante, che è il sovvertimento della gerarchia delle fonti del diritto, per cui siamo all’assurdo che una linea guida o un DPCM (che non esiste in rerum natura, ma è un mostro uscito dal cilindro del sovrano) valgono più di una legge e della stessa Costituzione. Insieme, è saltato anche il principio di legalità della azione amministrativa e questo smottamento istituzionale di proporzioni mai viste non può che riverberarsi nei suoi epigoni, originando a cascata una serie di derive incontrollate e incontrollabili.

In questa giungla, dove vige la legge del più forte, chiunque abbia la propria fettina di potere da esercitare, e non sia munito dei fondamentali del diritto e del buon senso, si sente autorizzato a formulare comandi tanto balordi quanto pericolosi perché la maggior parte delle persone, suggestionata e intimidita dal piglio e dalle formule autoritarie calate dall’alto, mette da parte ogni possibile reazione che quel diritto e quel buon senso dovrebbero suggerire.

Il “patto” di corresponsabilità in versione aggiornata – vale a dire quello corredato di reparto Covid – non è altro, insomma, che il precipitato periferico del nuovo repertorio di fonti farlocche come linee guida, DPCM o, peggio ancora, verbali del CTS.

Nel malaugurato caso in cui siate caduti vittima di un sopruso di tal fatta, ecco un possibile testo di diffida da presentare alla scuola di appartenenza:
Data la palese illegittimità della richiesta ricattatoria relativa alla firma del cosiddetto “patto di corresponsabilità”, si diffida l’autorità scolastica dal pretendere la sottoscrizione di un documento privo di ogni giustificazione giuridica e dal precludere allo scolaro regolarmente iscritto il godimento di un diritto costituzionalmente garantito (ex art. 34 Cost). Ci si riserva, eventualmente, di segnalare il fatto alla autorità giudiziaria competente per territorio.

12 commenti su “Patto di corresponsabilità: come uscire dalla trappola”

  1. nella pratica un po difficile da attuare meglio leggerlo e poi cambiare delle cose con la penna e firmarlo,es. se in caso di febbre dell’alunno chiamare solo i genitori e non i sanitari

  2. Buonasera,avrei bisogno per favore,di un chiarimento e spiegazione del documento “patto di corresponsabilita” della scuola superiore di mio figlio.La scuola ci ha mandato 2 doc.
    Il primo che e’ il classico patto di corresponsabilita che prevede che lo studente si impegna a rispetare il regolamento d’istituto….Il secondo e un ‘integrazione del patto di corresponsabilita che include le varie norme contro il virus(misurazione della tempetatura,obbligo d’indosso della mascherina…)se firmato,con conseguenze penali in caso di dichiarazioni mendaci e abbassamento del voto di condotta per l’alunno (in caso non venissero rispetate). Vorrei tanto sapere come affrontare questa situazione e come procedere.Resto in attesa di una vostra risposta.Grazie infinite e cordiali saluti

  3. Anna Maria Berruto

    Buongiorno, purtroppo anche io ho firmato. Come posso procedere? Posso usare la diffida o scrivere una dichiarazione per recedere?
    Molte grazie

  4. Invece per quanto riguarda lo sport o accesso oratorio, visto che presentano sempre fogli da firmare, c’è l’obbligo di sottoscrizione? Al mio rifiuto possono imporre la firma altrimenti non si può accedere? Grazie mille, cordiali saluti

  5. Buon giorno, dal momento che il “patto” andrebbe firmato in maniera digitale, e quindi senza possibilità di obiezioni, può valere stamparlo e mandarlo per raccomandata con dovute note accanto. “presa visione ma non totale accettazione, tuttavia mi impegno a rispettare le norme ecc nell’interesse della comunità”
    Grazie

Rispondi a Antonella Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici

Seguici su Spotify e Youtube

Cari amici,
con “Aleksandr Solženicyn: vivere senza menzogna”, primo episodio del podcast “Radio Ricognizioni. Idee per vivere senza menzogna”, il nostro sito potrà essere seguito anche in video e in audio sulle due piattaforme social.

Podcast

Chi siamo

Ricognizioni è nato dalla consapevolezza che ci troviamo ormai oltre la linea, e proprio qui dobbiamo continuare a pensare e agire in obbedienza alla Legge di Dio, elaborando, secondo l’insegnamento di Solženicyn, idee per vivere senza menzogna.

Ti potrebbe interessare

Eventi

Sorry, we couldn't find any posts. Please try a different search.

Iscriviti alla nostra newsletter

Se ci comunichi il tuo indirizzo e-mail, riceverai la newsletter periodica che ti aggiorna sulla nostre attività!

Torna in alto