Pederastia e sacrifici umani – di Piero Vassallo

di Piero Vassallo

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zzcrntPer ragioni nascoste ai profani, l’obbligo del silenzio politicamente corretto è sceso su don Di Noto, il coraggioso sacerdote siciliano, che osò denunciare le sordide ma potenti complicità, delle quali gode l’intoccabile racket internazionale dei pedofili.

La pedofilia, frutto ultimo e sovrano della rivoluzione sessuale, è una pratica circondata e protetta dal fumo sacro prodotto dai riti neopagani e dalla pia nebbia, quella che il giornalismo impegnato & intelligente sta facendo scendere sugli orrori democratici del Forteto.

Il riferimento ai misteri sacri è appropriato: la trionfale avanzata del racket segue il percorso iniziatico suggerito dai libri fraterni, che illuminano i salotti nei quali si delibano oscene squisitezze.

Si comincia dagli esercizi spiritualisti raccomandati dai maestri del tantrismo tibetano (riti dei quali Roberto Dal Bosco ha narrato le mistiche nefandezze) e, attraverso festini drogastici, pasticcini, spruzzi ributtanti e giochi con fruste e manette, si arriva al sacrificio degli innocenti.

L’orrore iniziatico è tale (lo ha rivelato a suo tempo una inchiesta della polizia romana) che i maestri e  i fratelli terribili, per tenere lontani gli indiscreti, hanno steso una rete politicamente corretta intorno al sacro estimato vizio.

La corruzione dell’infanzia è un delitto orrendo, che invoca una reazione più forte della paura, una collera capace di elevarsi sopra le soffici righe dei bollettini ministeriali e delle respecteuses esternazioni  di religiosi ultra-buoni.

Le delicate censure e i democratici rispetti non possono occultare la vergogna, quando perfino investigatori da tempo assuefatti alle atrocità del crimine, si sono dichiarati atterriti dalle confessioni dei pedofili, che svelavano la complicità del potere culturale (intitolato al progresso) con il sottosuolo del vizio.

Nei primi anni del nuovo millennio, gli agenti della polizia del Granducato lussemburghese, hanno consegnato ai redattori della rivista “Investigateur”, il testo autografo della confessione resa loro da Jean-Marie Kloppee, un pervertito che prese le distanze dal racket decidendo di svelare i retroscena di un’organizzazione criminale per la corruzione e la devastazione dell’infanzia.

Il memoriale di Kloppee, un testo di quaranta pagine, è in larga misura la descrizione di oscenità  bestiali e sconvolgenti e perciò non riferibili. I pochi brani che si possono citare sono tuttavia sufficienti a tracciare il profilo terrificante di una guerra dichiarata dai poteri del sottosuolo contro l’innocenza e l’integrità psichica dell’infanzia.

Kloppee, infatti, dichiarò di essere entrato in contatto con un autorevole e misteriosa personalità della cultura tedesca (nel testo della confessione indicato con lo pseudonimo di Patrik Colombo), il quale lo indirizzò ad una organizzazione del volontariato (l’Indiannerkommune di Norimberga) costituita legalmente per fornire assistenza morale ai tanti fanciulli tedeschi, che sono protagonisti di fughe dalla famiglia.

La quasi totalità degli educatori impegnati nell’Indianerkommune”, ammise Kloppee, “erano pederastiEssi avevano strette relazioni con gli intellettuali pederasti della sinistra tedesca, e mettevano a loro disposizione i giovani fugueurs convinti a subire relazioni sessuali con gli adulti”. 

Il disagio delle famiglie scismatiche costituisce il terreno ideale per i lupi solitari che praticano la caccia pederastica.

Kloppee descrisse una scena disgustosa, nella quale il volontariato e la cultura sedicente progressista, approfittando dei danni prodotti dalla sciagura del divorzio, si alleano allo scopo di corrompere l’infanzia disagiata e devastarla, con effetti forse irreversibili.

Nel memoriale, Kloppe alzò il sipario anche sulla spaventosa scena dell’assistenza all’infanzia latino-americana (un terreno di caccia privilegiato per gli autorevoli pederasti europei) e su quella raggelante (ma già parzialmente nota) degli affidi di fanciulli dell’Est europeo a famiglie occidentali “aperte”.

L’orizzonte ultimo e più abbietto del vizio pederastico è la religiosità neopagana, esibita con orgoglio sfrontato dal criminale indicato con il nome di Patrik Colombo.

Kloppe raccontò che durante un festino Colombo uccise senza alcuna ragione un gatto (“Patrik era nudo,  uccise un gatto a coltellate, e si esaltò sul carcassa dell’animale”). E al culmine del raptus sadico confessò che in presenza dei fanciulli era scosso dal desiderio di uccidere: per lui l’uccisione rappresentava il culmine dell’amore e del possesso.

Diceva che il fanciullo ucciso in queste circostanze sarebbe il segno della sua potenza perfetta, Egli non voleva trasmettere la vita a un fanciullo tramite l’atto naturale con una donna [il ne voulait pas donner vie à un enfant par l’acte d’amour avec un femme, il s’en sentait viscéralement incapable] ma desiderava prendere, togliere la vita  a un fanciullo, cosa che, ai suoi occhi, sostituiva degnamente il dono della vita”.

Una vasta area dell’effervescenza & della demenza culturale ha rifiutato caparbiamente di vedere il nesso tra la pederastia, il delirio nichilistico e il delitto.

Il memoriale di Kloppe, svelando il volto disumano e propriamente satanico dell’iniziazione pederastica, avrebbe dovuto cancellare il sorriso della stolta indulgenza, che è scritta sulla pelle d’asino degli autorevoli e pii tamburini.

Si spera che la memoria delle desolanti rivelazioni di Kloppe spengano gli ardori giustizialisti laici (e purtroppo anche religiosi) delle autorità che si sono espresse a favore della famiglia pederastica.

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fonte: blog dell’Autore

10 commenti su “Pederastia e sacrifici umani – di Piero Vassallo”

  1. Normanno Malaguti

    La verità sulle sentine del vizio sono così sconvolgenti che anche uno storico della filosofia di valore come Pier Angelo Vassallo, deve imporsi una censura, data l’irrepetitbilità delle nefandezze di questi demoni.
    Tuttavia é indispensabile propalare questi orrori per cercare di scuotere una volta per tutte le coscienze ancora vigili che permangono nella nostra società.

    1. In questa prospettiva è particolarmente insidioso permettere alle coppie omosessuali l’adozione di un bambino. Certo, non bisogna generalizzare…ma – nonostante che ci assicurino che non c’è correlazione tra omofilia e pedofilia – la prudenza è d’obbligo.

  2. “Diceva che il fanciullo ucciso in queste circostanze sarebbe il segno della sua potenza perfetta, Egli non voleva trasmettere la vita a un fanciullo tramite l’atto naturale con una donna ma desiderava prendere, togliere la vita a un fanciullo, cosa che, ai suoi occhi, sostituiva degnamente il dono della vita”: ciò dimostra che c’è una forte correlazione fra abortismo e (certe tipologie di) pederastia e in effetti sono entrambi ispirati e voluti da Satana!
    Ricordate l’intervento del volgarissimo sodomita pederasta Aldo Busi al Maurizio Costanzo Show? Persino un conformista anticattolico come Costanzo lo disapprovò: come si fa a voler permettere che gente simile possa adottare dei bambini?

  3. É una vergogna! È uno schifo!
    Questi sono i frutti della sciagurata modernità: una società senza Dio, contro Dio, malvagia e perversa che calpesta i suoi fiori più teneri…
    Tutti questi uomini di “potere” al servizio del demonio! E la Chiesa? A cosa pensa…?

  4. giacomo da foligno

    la Chiesa di papa Francesco pensa ai poveri – tale costante pensiero è (si dice) finalizzato ad evitare la trasformazione della Chiesa in associazione umanitaria – mah! – d’altra parte il vertice speculativo dell’amata (dai preti aggiornati) modernità è l’opera nefasta del “divino marchese” de sade – i francofortesi (e il sodomita marcuse in special modo) non sono altro che commentatori e divulgatori e incensatori del pensiero di sade cioè del sadismo, prodotto finale della schifosa rivoluzione francese – sadica è la pedofilia, sadico l’aborto, sadica la distruzione della famiglia – noi dovremmo abituarci a sputare in faccia alle leggi che legalizzano l’aborto e il divorzio: senza paura della pseudo autorità “democratica” – intanto rammentare che il male dell’Italia d’oggi non è la disfunzione economica ma la denatalità – Matteo Renzi è un cacciatore di farfalle liberali, cieco davanti alla disgraziata politica per la sterilità -.

  5. “Ma chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in me, meglio per lui sarebbe che gli fosse appesa al collo una macina da mulino e fosse sommerso nel fondo del mare.” (Matteo 18:5)
    Vade retro. Dio farà Giustizia. In Lui confidiamo.

  6. luciano pranzetti

    Ricordo, quando negli anni della contestazione, il duo “gauche caviar” Sartre /De Beauvoir sfilava per le strade di Parigi, discettava nei salotti, chiedendo la liberalizzazione non solo dell’aborto ma della pedofilìa quale sublime arte di educazione, quella che si chiamava “amor socratico”. 4 anni or sono, delegato comunale alla biblioteca della mia cittadina, respinsi e vietai un convegno di studi sulla figura di Simone de Beauvoir, che l’assessorato provinciale romano alla cultura aveva “cortesemente” imposto,così come presso altri comuni. Affrontai, naturalmente, le ire dei rifondaroli falce/martello ma dovetti respingere l’attacco di alcune personalità cattoliche reo, ai loro occhi, di oscurare, con fare tipico fascista, l’occasione di conoscere il pensiero di una grande donna che tanto aveva operato per l’emancipazione femminile. Ma ciò che maggiormente mi dispiacque, fu l’assenza del sostegno del sindaco PdL e del suo assessore “cattolico praticante” (come si definisce).

    1. Caro Prof. Pranzetti, Lei si è comportato in modo eroico!
      Un “cattolico” che elogia l’operato di Simone de Beauvoir è “intelligente” e “coerente” tanto quanto un ebreo che elogia l’operato di Hitler!

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