Pensiero libero. Una mostra di pittura a Torino – di Lino Di Stefano

di Lino Di Stefano

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Una Mostra collettiva con la presenza di ben 216 artisti – di cui 50 provenienti da Roma e Provincia – si sta svolgendo presso il Lingotto di Torino, dal 15 al 28 maggio 2017, e si sta caratterizzando per la qualità delle opere interessanti sia per l’indovinato cromatismo, sia per il sapiente uso dei colori. Un altro segno distintivo della rassegna è costituito dalla posizione dei dipinti, tutti appoggiati a delle reti di metallo che ne evidenziano l’originalità coloristica.

In questa sede, intendiamo ricordare solo l’impegno di alcuni autori uniti dal comune intento di esaltare il bello fisico e spirituale mediante le loro impronte più significative e mercé la valorizzazione estetica delle loro forme, siano esse suoni, parole e colori. Marta Reyes presenta quattro pannelli con soggetti apparentemente astratti, ma dotati di un vigore penetrativo visto  l’eloquente effetto dei colori.

Federico Giampaolo esibisce alcuni personaggi – uno sembra un filosofo – di cui una figura di donna, vestita di bianco, sdraiata su un letto con lenzuolo e cuscino azzurri, in atteggiamento meditativo, mentre gli altri colori appaiono un po’ spenti. Mentre Giuliano Volpini offre alcuni pannelli con temi i cui colori  sopperiscono a qualche tono astratto, Daniele Plat, dal suo canto, affronta soggetti umani con un individuo che tiene per mano un bambino su uno sfondo abbastanza oscuro.

Pure Cristina Moglia si presenta con pannelli astratti – tema dominante di quasi tutte le opere – ma, questa volta, essa riesce ad attutire i motivi non concreti della sua produzione per mezzo di una vivacità di colori veramente apprezzabile. Nei pannelli di Consuelo Poggi, invece, dominano le tinte bianco-scure, aventi come soggetti alcune donne e un gruppo di persone, sebbene al centro dell’opera si stagli un grosso orologio con i numeri oscuri su uno sfondo chiaro.

Non si discosta dai comuni moti umani Gemma Martella la quale si esprime con le teste di due uomini, di un bambino, di un vecchio barbuto e di una donna dormiente; anche nella fattispecie il cromatismo tende alle tonalità scure mentre Filomena Vezza nelle sue pitture evidenzia un contrasto ‘rosso scuro-azzurro-azzurro scuro’. Molto interessanti risultano i pannelli di Silvio Corteggiani, in particolare quello in cui una ballerina rosso vestita appoggia la punta del piede sopra una sfera bianca.

Anche Emilia Di Stefano, dal suo canto, si esprime con tre pannelli astratti policromi uno dei quali spicca per la particolare vivacità ed esuberanza di colori che rendono alla perfezione, direbbe Dante, l’ “intenzion dell’artista”. Mauro Cacciotti espone, da parte sua, dei dipinti costituiti da due teste di donna e da un quadro con fiori abbastanza efficace  Non è, infine, da trascurare la bellezza della locandina della Mostra che nella sua vivacità cromatica riproduce il palazzo del Lingotto còlto nella malinconia dell’imbrunire.

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