Più che il terrorismo, il naturalismo – editoriale di “Radicati nella fede”

Non il terrorismo, ma il Naturalismo sarà il più grande pericolo portato dall’Islam. O meglio, un cristianesimo sempre più sprofondato nel Naturalismo, passerà dolcemente a diventare nella sostanza mussulmano. Bastava aprire il giornale alcune domeniche fa, per averne una plastica dimostrazione: Parroco di due parrocchie di profonde radici cristiane: “È la strada giusta, vent’anni fa sarebbe stato impensabile”.

È la strada giusta per che cosa? Per costruire una nuova chiesa? Per elevare un nuovo santuario?

No, niente di tutto questo purtroppo. È la strada giusta per aprire una moschea, un centro islamico, dove un tempo il suono delle campane segnava il ritmo della vita contadina con la sua consacrazione della terra.

È una giornata di grande gioia perché è stata intrapresa la strada giusta. Vent’anni fa sarebbe stato impensabile un fatto di questo genere, oggi è una festa di tutta la comunità, senza distinzioni di religione, di nessun genere. Siamo tutti qui a pregare e fare festa insieme”, così parla Don Salvatore Gentile, parroco di Cureggio e di Maggiora, immortalato sorridente e compiaciuto tra gli imam, due venuti dal Marocco e uno dall’Albania.

Certo, vent’anni fa, forse, sarebbe stato impossibile: il buon parroco di allora non si sarebbe sognato di presenziare all’evento, avrebbe detto ai parrocchiani di non assistervi, e prima ancora avrebbe fatto l’impossibile con le autorità civili ed ecclesiastiche perché la terra affidatagli in custodia non fosse esposta ad una falsa religione.

E forse vent’anni fa vi avrebbero pensato anche i parrocchiani a non volere una moschea tra le loro case, dove la Croce di Cristo da secoli era stata piantata. Vent’anni fa sarebbe stata possibile una reazione… oggi no, su questo ha ragione il parroco della gioiosa islamizzazione. Vent’anni fa sarebbe stato inimmaginabile che anche il parroco più vigliacco, più “don Abbondio”, si spingesse fino a lodare e benedire come luogo della comune preghiera una moschea.

Ma cos’è successo in questi decenni perché nel silenzio assordante e compiacente delle autorità religiose si possano compiere gesti così stupidi e così pericolosi per le anime? È successo che il Cristianesimo è stato rivoluzionato, ribaltato, sfigurato, disanimato fino ad essere pronto a confondersi con qualsiasi religione naturale, anche con l’Islam.

Con tutta una serie di riforme, che hanno trovato nella brutale amputazione della Messa cattolica il loro centro propulsore, il popolo cristiano è stato preparato al misconoscimento della vita soprannaturale.

È il Naturalismo: si è voluto demolire quello che i nuovi teologi consideravano un inutile “doppione”, cioè che l’uomo è da Cristo sopraelevato alla vita soprannaturale. Così di fatto oggi l’uomo è considerato nella “pura natura”. Ne vediamo gli effetti devastanti nel popolo: è pressoché saltato tutto il lavoro di preparazione ai Sacramenti, che un tempo costituiva il centro della parrocchia; è ammesso chiunque alla Comunione in nome dell’accoglienza; si riscontra un’ignoranza abissale sugli elementi essenziali della fede, una dilagante commistione tra altare e peccato mortale… Sono gli effetti pratici del Naturalismo tra noi. Ma attenti, questo naturalismo “cristiano”, quello dei nuovi teologi e dei nuovi pastori, ha ancora una velleitaria aspirazione al divino, ma è un’aspirazione indipendente dalla grazia.

Parlano di preghiera ancora, ma è una preghiera umana e la preghiera umana non raggiunge il Cielo. Cristo è venuto invece nel mondo, è salito al Calvario, ha compiuto il suo sacrificio, per poterci trasformare in lui. E questa trasformazione è operante in noi nella sua azione salvifica che continua nei suoi Sacramenti, che producono la nostra elevazione allo stato soprannaturale. “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”, S. Paolo può dirlo perché inondato dalla grazia sacramentale.

La preghiera vera, quella cristiana, ha bisogno di questa trasformazione: perché raggiunga il cuore del Padre, è necessario che Cristo preghi in me; ma perché Cristo preghi in me è assolutamente necessario che io sia trasformato dalla sua grazia; e perché io sia trasformato dalla sua grazia è assolutamente necessario accedere ai Sacramenti in modo giusto e corretto, con le dovute disposizione, prima tra tutte il dolore dei peccati e il desiderio di essere trasformati in Cristo.

Senza la trasformazione della grazia non c’è preghiera. La preghiera delle false religioni è solo un atto umano, che non è propriamente preghiera, e questo i buoni parroci di un tempo lo sapevano e difendevano il popolo dall’inganno.

Oggi no, oggi dicono “Siamo tutti a pregare e a fare festa insieme” … “senza distinzioni di religione di nessun genere”. Un popolo condotto così, sarà pronto a passare all’Islam dove troverà un vago e menzognero riferimento a Dio; a un Dio sconosciuto che non cambia l’uomo ma che lo lascia nelle sue passioni: è ciò che le anime carnali aspettavano da tempo, è l’opera del demonio.

Il Naturalismo è peggio del Terrorismo, perché non fa i martiri, ma i dannati.

Torniamo alla Messa di sempre in modo esclusivo, rifiutando la “messa amputata”, che è stato il motore propulsore per la naturalizzazione del popolo cristiano. Occorre su questo una rinnovata e violenta coscienza: il regno di Dio soffre violenza, e i violenti se ne impadroniscono.

“Radicati nella fede”, giugno 2018

23 commenti su “Più che il terrorismo, il naturalismo – editoriale di “Radicati nella fede””

  1. La notizia mi ha letteralmente sconvolto…le lacrime inondano le mie guance ma…voglio solo pregare.Signore Gesu’aiuta i veri Cristiani!Aiutaci a sconfiggere il male!

  2. Tanti anni fa, era in pieno svolgimento il Concilio Ecumenico Vaticano II ed io prestavo all’epoca servizio militare. A quei tempi i rapporti con i mussulmani qui in Italia erano praticamene inesistenti, però oltre ai cattolici, in caserma vi erano anche ragazzi ebrei, valdesi, luterani. Orbene il mio cappellano militare Monsignor Nino, si interessava anche di questi ragazzi e li accompagnava in sinagoga presentandoli al rabbino e i riformati al loro pastore, affinché avessero anche loro assistenza spirituale. Adesso volete dirmi che il mio cappellano era un cattivo sacerdote?

    1. Siano lodati Gesù e Maria!
      …anche il moi meccanico aveva clienti che volevano andare in moto a 300 Km/h contromano, c’era chi voleva parcheggiare in divieto di sosta, chi invece voleva investire gli utenti invalidi…e lui li accompagnava e li consigliava per aiutarli. …ho proprio un bravo meccanico…

      Una cosa é essere gentili, non imporre il proprio credo, ecc… un’altra é aiutare nell’errore.
      Ave Maria

    2. Stefano Mulliri

      Caro Franz Peter, se il suo cappellano fosse stato un buon sacerdote, avrebbe dovuto darsi da fare per gettare il seme di cui parla il vangelo di oggi. Ma evidentemente già allora vi erano molti persuasi, come del resto il suo cappellano militare, che il proselitismo fosse una solenne sciocchezza, evidente niente di nuovo sotto il sole.

    3. Il compito del sacerdote è quello di accompagnare la creatura in modo che possa nascere Gesù nel suo cuore. Se non ha fatto questo, la risposta è si.

  3. Il problema, a mio parere, è iniziato quando la Chiesa ha iniziato a venir meno a se stessa, ai suoi doveri. Oggi la chiesa riscopre la ‘natura’ con gli occhi del mondo, dimenticando che lei per prima si è interessata della natura in maniera onnicomprensiva con il Monachesimo. Monachesimo che è arrivato fino ai giorni nostri, pur se in pochissimi esemplari ancora autentici. Accanto a questo, gran parte delle feste religiose poggiano sul ciclo delle stagioni e dei frutti che la terra porta quando conosciuta, amata, rispettata, curata come dono di Dio, Uno e Trino, da trasformare in giardino. La liturgia prevede questa consapevolezza e questa pratica quotidiana dell’essere umano. I sacramentali sono stati abbandonati,le benedizioni, le processioni, le orazioni tra i campi.Bisognerebbe fare un censimento di tutte le edicole sparse nelle campagne per verificare quanto questo era vero e solo a stento sopravvive ancora. Quindi se la chiesa oggi ha abbandonato i suoi compiti, se il popolo è lasciato privo della santificazione di ogni istante della sua giornata, la colpa è sua.

  4. Segue:
    Quindi il grande peccato di omissione, è quello che la chiesa deve imputare a se stessa.La Chiesa ha un tesoro che non conosce neanche più; non ultimo la blasfemia del cardinale che ha portato i paramenti sacri nella sfilata pagana americana. La ricchezza di quei paramenti non era concepita per dar lustro ad uomini vani ma, per coprire uomini vani quando agivano nel nome di di Dio, Onnipotente ed Onnisciente.Viene da apostrofare in vernacolo cardinali di tal fatta le cui vaste nozioni hanno oscurato sapienza e saggezza. Quindi solo quando la chiesa di oggi riconoscerà i suoi errori di omissione, le sue cantonate ideologico-mondane e si getterà a terra piangente, chiedendo perdono a Dio, Uno e Trino, allora torneremo tutti a riveder le stelle.

  5. Gentile Franz Peter, credo che la sua domanda sincera sia frutto del Sistema del Caos portato a vagoni dalla neo-chiesa. A mio avviso il suo cappellano era un prete che, avendo attenzione anche per il bisogno spirituale dei ragazzi di altra religione, li presentava ai pastori di riferimento (anch’essi frequentanti l’ambiente e coi quali avrà dovuto avere un atteggiamento quanto meno di rispetto dei ruoli). Non si occupava di propugnare la “Solfa della Marmellatona Mista” propagandata dalla neo-chiesa come Obiettivo Unico per piacere a Dio (a quale Dio??? la domanda non è peregrina).

    Su don Salvatore Gentile, che posa gaudente fra tre imam esultando “perché è stata intrapresa la strada giusta. …….. oggi è una festa di tutta la comunità, senza distinzioni di religione, di nessun genere.. “: credo che egli abbia perso la distinzione fra i compiti che competono al pastore di una comunità cattolica e quelli che competono all’autorità civile.

    (segue)

  6. (dal precedente post).

    L’autorità civile dovrebbe garantire ai credenti di altre religioni, ospiti sul suo suolo, la possibilità di frequentare i propri luoghi di culto (costruiti non a spese del popolo ospitante, ma a spese proprie), che vanno sorvegliati anche nella loro predicazione, pena il proliferare di siti clandestini, fuori norma sia per la sicurezza materiale dei frequentanti, sia per quella sociale degli abitanti nelle zone di questi siti, sia per quella della popolazione tutta.
    Lo sanno anche i bambini che vi sono religioni lontanissime dalla Civiltà dell’Amore Divino e Umano che è l’essenza della predicazione di Gesù Cristo e che, al contrario, predicano ALTRO (fino all’aberrazione dello sterminio degli ‘infedeli’, secondo le loro dottrine).

    I pastori della Chiesa cattolica – passati armi e bagagli alla neo-chiesa e alla sua Solfa della Marmellatona Mista, come ha fatto con tanta nonchalance e incoscienza don Salvatore Gentile – portano su di sé una responsabilità molto grave sia in senso spirituale che sotto il profilo sociale.

  7. @ Franz Peter: evidentemente quel sacerdote non credeva in Gesù Cristo unica strada di salvezza e che ognuno alla propria morte si sarebbe trovato di fronte il proprio dio (shiva, allah, manitù, o il nulla buddista). Certo oggi si direbbe che quel sacerdote non era divisivo e che l’mportante è il dialogo e non bisogna giudicare ecc…. Bene infatti siamo arrivati allo stato attuale dove essere cristiani è al massimo un fatto culturale, peraltro irrilevante o di abitudini e i sacramenti poco più che “si è sempre fatto così”.
    E potrei continuare: guardiamo a cosa servono le chiese, a come le persone si vestono quando vanno in chiesa, alla fine di ogni catechesi intesa come insegnamento di vita, alla giustificazione di ogni scelta di vita.

  8. Oggi “Giornata mondiale del rifugiato” titolano a tutta pagina i giornali di regime (settimanali diocesani); ciò mi ha fatto venire in mente la canzone partigiana “Bella ciao”, là dove dice “una mattina /mi son svegliato/ e ho trovato l’invasor…”. Proprio così, mi son detto, li ho trovati, ed erano migliaia, centinaia di migliaia, tutti baldi giovanotti dalla pelle scura, ben pasciuti, con lo smartphone ultimo modello (mentre io, pensionato, ho ancora il telefono “a manovella”), incavolati neri perché non gradivano tortellini e lasagne, che gettavano sdegnati per strada.
    Poi c’era un uomo biancovestito, superbo ed altezzoso, che gridava “Vergogna! Vergogna”, rivolto al popolo italiano, colpevole, secondo lui, di opporsi all’invasine selvaggia, massiccia ed incontrollata di popoli afro-asiatici di diversa religione (islamica), cultura, lingua e civiltà, alla ricerca di un lavoro da noi inesistente perfino per i nostri giovani e padri di famiglia “esodati”, ragion per cui finivano per dedicarsi a furti, rapine, spaccio, stupri e violenze di ogni genere (specie verso i nostri…

  9. ….. anziani, le nostre donne, i più deboli e indifesi); ma guai a farlo notare, si rischia di passare per razzisti,a fascisti, nemici dei popoli sofferenti, divisivi e non inclusivi-
    E c’era sempre quell’uomo biancovestito che gridava “ Accoglienza, accoglienza, senza se e senza ma, a tutti, perché tutti ne hanno diritto, come hanno diritto di diventare subito cittadini italiani, ed ottenere il diritto di voto”.
    Dentro di me, speravo di essere in un incubo, dal quale poi mi sarei svegliato, trovando la mia solita, bella Italia, civile, pulita, sicura, solidale nel vero senso della parola (cioè per i pochi veri bisognosi, prevalentemente italiani); e invece no: mi sono dato un pizzicotto, ed ero ben sveglio! L’incubo lo stavo vivendo realmente, e sembrava essere senza via d’uscita.
    Povera Italia, povera Chiesa Cattolica, poveri i nostri figli e nipoti, ho pensato, condannati al meticciato, a paghe da fame, all’emigrazione, oppure alle rivolte sociali (le famose ”banlieux dei nostri cugini d’oltralpe) e ad una guerra fratricida.
    Mio dio, vieni a salvarci, Signore, vieni presto…

  10. ….. in nostro aiuto, invia Tua (e per grazia Tua anche nostra) Madre, Maria SS.ma, Regina delle Vittorie, assieme a San Michele Arcangelo ed alla milizia celeste, per sconfiggere le forze oscure e tenebrose che complottano per distruggere la civiltà cristiana, europea ed italiana, usando a tal fine il potere politico e religioso (un nuovo cesaropapismo, stavolta però di stampo diabolico).

  11. Ottimo commento a tema, che riporto a beneficio e incoraggiamento di chi ancora crede in questi valori “DIO, PATRIA E FAMIGLIA” :
    “L’atto di aprire le porte agli invasori, quasi sempre ostili alla nostra civiltà, non è carità cristiana.
    Carità fu quella di Leone Magno che fermò Attila, quella di Pio v che permise la vittoria di Lepanto, quella di Marco d’Aviano che organizzò la vittoria sotto le mura di Vienna.
    In sostanza: accogliere gli invasori non è carita’
    Quando vado a casa da qualcuno prima mi annuncio per vedere se questo qualcuno può ricevermi. Poi arrivo a casa sua, suono, dico chi sono e se lui mi apre la porta allora entro.
    Sorridente e amichevole.
    Mi sembra corretto.
    Invece oggi con questi “migranti” si assiste alla scorrettezza assunta come sistema.
    Qui gli estranei entrano spalancando la porta, pretendono di essere serviti e riveriti, se non peggio, e pretendono, insieme ai loro complici, di mettere il padrone di casa alle corde con diversi livelli di ricatti morali.
    Infatti assistiamo al ben triste spettacolo di una parte di italiani, per fortuna…

  12. —– apparentemente sempre più piccola, che esercita un ricatto morale inaccettabile verso quella parte di italiani che alla sua casa ci tiene e vorrebbe continuare ad essere padrone a casa propria e non fare entrare per forza personaggi che ogni giorno si ammassano davanti all’ uscio, per niente amichevoli e dalle dubbie intenzioni.
    E allora scatta il ricatto morale: siete fascisti, razzisti, xenofobi, non siete cristiani.
    Magari detto da gente mai stata in Chiesa e che ha presenziato una volta alla Cresima della nipote aspettando fuori, nervoso perché si faceva tardi per il pranzo.
    E non va bene.
    Ma in questa vicenda dei falsi profughi ci sono troppo cose che non vanno bene.
    Costoro sono definiti “profughi” dai loro complici per impietosire l’opinione pubblica ma non lo sono se non in percentuali attorno al 10%.
    E non va bene.
    Siamo costretti dal mainstream umanitario ad accogliere persone che arrivano da zone di guerra e per quanto ne sappiamo potrebbero essere terroristi o delinquenti.
    E non va bene.
    Questi che arrivano spesso non hanno i documenti, cosa inaudita…

  13. ….. per chi vuole entrare in qualsiasi paese, e si rendono irreperibili a casa nostra. Ma ai migranti va perdonato tutto.
    Specialmente quando commettono ogni genere di reati.
    E non va bene.
    Siamo costretti a salvare persone che partono per essere salvate. Ma si salva qualcuno che accidentalmente si trova in una situazione di pericolo e non chi il pericolo se lo va a cercare per motivare il nostro intervento.
    E non va bene.
    Se decidiamo di non intervenire presso coloro che per l’ennesima volta ci hanno attirato con l’inganno siamo fascisti, xenofobi, razzisti e i loro complici si augurano che qualche migrante muoia per farci sentire più in colpa.
    E non va bene.
    Beh. cari ricattisti, vi debbo dare una brutta notizia: se c’è in ballo la mia Patria io non sono ricattabile.
    Fausto Grassi

  14. Il rispetto per le religioni altrui posso comprendere, già gli antichi romani lo facevano.
    Una domanda al parroco: quante chiese cattoliche vengono inaugurate nei paesi islamici?
    Gesù ci insegna ad amare il nemico …

  15. Un ottimo commento, che fa onore a chi lo ha firmato :
    Ho io il diritto di andare a vivere nella bella casa dove abita un altro che se l’è costruita e pagata con i soldi guadagnati, ereditati o risparmiati con sacrificio e fatica? Posso imporgli di lasciarmi godere dell’abitazione e di condividerne la proprietà? Semplicemente NO, perché la proprietà è un diritto naturale e vige il 10° comandamento: “NON DESIDERARE LA ROBA DEGLI ALTRI” a ribadire che la roba ha dei legittimi proprietari…. Ora, quando riguarda gli individui si parla di “res privata”, quando riguarda i popoli si parla di “res publica”…. E non esiste il diritto dei popoli di entrare nella repubblica altrui e di pretenderne la titolarità…. La proprietà – del singolo e dei popoli – è un diritto sancito dalla Natura e, per i cristiani, anche dalla Sacra Scrittura; solo per Marx e per i suoi adepti, oppure per i pauperisti che fraintendono il Vangelo, essa è un furto e va socializzata….
    Davide Lovat

  16. La nuova Chiesa, nata con il CVII fino all’attuale papato, ha una responsabilità immane:
    ha cambiato la Santa Messa, catechizza secondo ciò che PIACE al mondo, non ha più il sacro coraggio della testimonianza, ci priva del vero culto di Santi e Madonne portando così il popolo di Dio verso la perdizione.
    Ha mutato la storica dottrina sociale della Chiesa in una scriteriata accoglienza dei “migranti” a tutti i costi, senza distinguere fra chi ha bisogno veramente e chi invece viene qui come futuro delinquente o terrorista, alimentando insicurezze reali e scafisti senza scrupoli responsabili di migliaia di morti in mare.
    Per noi credenti niente di nuovo: a Fatima la Madonna questo stato attuale di INVASIONE lo aveva rivelato e predetto, quindi non meravigliamoci se “il fumo di Satana” entrò nel CV II portando l’apostasia nella Chiesa.
    E fa tanto, ma tanto male constatare che i nostri vertici facciano serenamente finta di nulla e siano passati dal sacro Altare rivolto a Oriente alla parte mondana di Satana e i suoi plotoni!!!

  17. Un amico mi ha chiesto di leggere il vostro articolo, che lo ha lasciato perplesso. Vi dico solo poche parole. Il fanatismo ha, tra gli altri, due effetti: lo spegnimento del cervello e dell’ascolto, l’ascesa di persone che assommano l’ignoranza storica, culturale, teologica all’arroganza che sempre l’accompagna. Non mi fermo sulla desolazione dei singoli punti, ma solo sulla preghiera. Dire che solo la preghiera cristiana raggiunge il cielo, che chi prega come può per una persona cara non trova ascolto, è bestemmiare il Padre che ama tutti i suoi figli, è bestemmiare il Figlio che ci ha parlato del Padre, è bestemmiare lo Spirito che ci aiuta a capire chi è il Padre. La vostra lettera è veramente ‘diabolica’, distruttrice della vita e spero che qualcuno del vostro gruppo, che non sia ancora completamente fanatizzato, se ne renda conto. A voi non interessa il Vangelo ma il Dio che vi siete costruiti, che è in gran parte un insulto al Vangelo. Se volete comunque stabilire un dialogo costruttivo io non ho problemi.
    d. Marco Belleri, parroco di Seggiano GR

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