Berlusconi è all’angolo e c’è tanta voglia di finirlo
di Piero Laporta da Italia Oggi – gruppo Class
Era gennaio. Italia Oggi scrisse che il Maestro di caccia alla volpe, sport preferito dai nobili inglesi, è sempre più da costo a Silvio Berlusconi per la coltellata finale, quando le mute di cani beagle avranno stretto la volpe, sebbene più furba e più veloce, oramai sfiancata, inerme alle loro zanne.
Non di meno in quel momento Berlusconi sembrava in grado di fronteggiare, come al solito, gli attacchi multilaterali. Il Mediterraneo dopo tutto pareva tranquillo. Gli sbarchi clandestini bloccati; solo petrolio, gas e buoni affari lo attraversavano. Il capo dei servizi segreti del nostro governo assicurava che la Libia era «il paese più sicuro del Nord Africa». Di che cosa preoccuparsi dunque?
Il Mediterraneo s’è infiammato come sappiamo per mano di francesi, inglesi e statunitensi. Il terrorismo s’è risvegliato. In Bielorussia una bomba dà da pensare ai servizi di Minsk e di Mosca. A Gaza uccidono un cooperante con una fretta troppo sospetta per non far pensare che dovesserlo ucciderlo comunque, come avesse visto o capito qualcosa di troppo. A Roma gambizzano un consigliere comunale e l’episodio, nella sua apparente pochezza, va in secondo piano in questa foto che sciorina ben altre e più organizzate violenze, apparentemente casuali e distinte le une dalle altre.
Mentre questo accade, la fabbrica dell’odio lavora a turni incessanti. Un coro intona: Berlusconi è un puttaniere, Berlusconi è un pedofilo, Berlusconi è un mafioso. Il controcoro incalza: mandiamo i carabinieri a fermarlo, sospendiamo la costituzione, quella che scrivemmo sotto dettatura di Usa, Gran Bretagna, Francia e Urss. Se questa andò in malora, chi se ne frega. Il patto era che dovevamo condividere le briciole di potere che loro ci lasciavano. Adesso è arrivato questo coso, anzi ormai è qui dal 1994 e non ce lo schiodiamo più di dosso. Ha detto che non si candida più? Non è prudente credergli. Bisogna procedere come con Aldo Moro e Bettino Craxi, senza tregua finché non muore. Non deve arrivare alla prossima elezione di presidente della repubblica. Ci pensate voi o ci pensiamo noi?
Il Maestro di caccia li guarda commiserevole. Voi? E di che cos’altro sareste capaci oltre che gracchiare o raccogliere le mance che lasciamo sui tavoli? La violenza vera è una cosa seria. Va scatenata quando la vittima designata è isolata, esecrata, debole al punto che tutti, proprio tutti troveranno e troverete naturale che accada. Se l’è cercata, direte, quasi credendoci.
Ora che abbiamo infiammato il terrorismo islamico, il momento giusto s’approssima, sogghigna il Maestro di caccia, lucidando il coltello. «E voi continuate a cantare» incalza i cori «vi paghiamo per questo».