Polonia, ultima fermata – di Luigi Iannone

di Luigi Iannone

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Ne hanno parlato in pochi; anzi, quasi nessuno con la giusta ampiezza e profondità ( …forse solo Antonio Socci e qualche altro). Nessun telegiornale, tantomeno i maggiori quotidiani si sono occupati con scrupolosità di un ‘fatto’ che meritava ben altra attenzione e puntigliosità analitica.

Parlo della scandalosa Polonia, la conservatrice e reazionaria terra di Giovanni Paolo II, che ha mobilitato lungo i confini nazionali centinaia di migliaia di persone per recitare un banalissimo rosario. Una preghiera collettiva lungo il perimetro che circoscrive quella terra e la protegge dal mar Baltico, dalla Germania, dall’Ucraina, dalla Bielorussia, dalla Lituania, dalla Repubblica Ceca e dalla Slovacchia. Financo i marinai hanno avvertito la necessità di fermare le loro navi per seguire via radio quella che è poi diventata una intera celebrazione eucaristica officiata da mons. Marek Jedraszewski, arcivescovo di Cracovia, il quale ha invitato a pregare <<per le altre nazioni europee, perché capiscano che è necessario tornare alle radici cristiane affinché l’Europa rimanga l’Europa>>.

Ma perché questo silenzio, viste le dimensioni dell’evento? O, almeno, perché in quei pochi casi in cui ci si è occupati della vicenda si è adoperato un taglio cronachistico, e pure in tono minore, facendola passare alla stregua delle tante che affollano questa caotica contemporaneità? Possibile che una preghiera, seppur di tali dimensioni, possa solleticare una indiretta censura da parte dei media europei?

Beh, forse delle motivazioni vi sono. E pure stupidamente recondite visto che solo dei regimi beceri e ottusi possono far finta di ignorare l’accaduto, credendo che in questo modo di depotenziarne la carica rivoluzionaria.

Il blackout mediatico ha infatti una spiegazione chiara e inoppugnabile: la Polonia va ‘silenziata’ perché si oppone alle derive migrazioniste, esalta i temi della identità e della patria, la comunità nazionale e i valori religiosi. Mette paletti e non si apre al politicamente corretto. Sembra perciò fuori dal tempo. Uno scherzo del destino. Nazione che, ridando fiato a valori considerati obsoleti e passatisti e ribellandosi a questa modernità, appare simile ad una pustola da cui prendere le distanze per evitarne il contagio.

Tutto qui! La Polonia volge lo sguardo con ingenuità e fierezza alle radici. L’Europa alla mistica del Mercato e all’uomo indistinto e indifferenziato Una guarda alle fondamenta come patrimonio di riconoscibilità comune; l’altra è intenta a corroborare apparati politico-burocratici sempre più svincolati dal controllo delle istituzioni democratiche e dei popoli.

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fonte: Il Giornale  

24 commenti su “Polonia, ultima fermata – di Luigi Iannone”

  1. Di cosa ci meravigliamo!
    Anche Radio Vaticana ha preso le distanze, infatti sabato 7 non ha trasmesso il S.Rosario ne in diretta ne sul replay, e questa la dice lunga sulla neo chiesa del misericordismo ma non della Misericordia.

  2. Mi auguro che i popoli europei ritornino cattolici. Essersi così tanto allontanati da NSGC e dalla Sua Santissima Madre, non ha portato alcun bene. E non ne porterà. Solo menti caparbie possono ignorare il deserto nel quale siamo. Che il Signore illumini le menti ed i cuori di tutti, vivere non avendo che il mercato, drogato in più, come valore fondante è tragico, disperante, diabolico.

  3. Loro, fortunati, si sentono ancora i discendenti di Giovanni Sobieski, l’eroe di Vienna, mentre noi purtroppo siamo i degenerati discendenti di Eugenio di Savoia, il figlio di quella casata che col passare degli anni è diventata la promotrice della sciagura dei popoli cristiani d’ Italia…ora alla mercè della barbarie islamica…Il “redde rationem’ della Storia è inesorabile

  4. Il silenzio del vuoto e della non coscienza. La Storia e le innumerevoli testimonianze di santità ignorate. Il Cristianesimo rivisto e corretto. Non immaginano nemmeno cosa da sempre rappresenti per l’umanità Jasna Gora. L’identità e la Fede, senza compromessi.

  5. E come la guarda il Vaticano?
    Sua Santitá non si é degnato di una menzione della recita del Santo Rosario da parte di centinaia di migliaia di cattolici in Polonia. Né un saluto, né una benedizione, solo un accenno alla “Giornata del Papa”. L’Osservatore Romano? Avvenire? Nulla. Eppure questi giornali non rappresentano l’Europa fissata sul Mercato.
    Come spiega Luigi Iannone questo comportamento?

    1. Gervasi. In ” compenso” Avvenire pubblicava Domenica un articolo di pianto greco per la mancata partecipazione di un gruppetto di ragazzini AFRICANI , ormai italiani a dire del giornale ex cattolico, ad un campionato sportivo italiano. Questo perché per legge la federazione sportiva italiana non permette la partecipazione di più di due STRANIERI per squadra…..capito ? La polemica quindi era per lo IUS SOLI non approvato dal Governo. Ed inoltre in prima pagina del giornale CEI , una intervista a piena pagina al Ministro Minniti il quale ovviamente spingeva a più non posso nella intervista in questione per l’approvazione dello IUS SOLI. Il perché di questo. SILENZIO VATICANO ? È perché i polacchi non sono INCLUSIVI ovvero erigono MURI contro l’INVASIONE ISLAMICA.Chi è che viene pubblicamente lodato ? Chi facilita l’INVASIONE non difendendo le FRONTIERE, mentre invece scende l’oblio su chi le difende. Io me la spiego solo così. E poi il mantra quotidiano ormai è concentrato sul ” migrante”, sul ” profugo” , per altro non c’è posto….

  6. Beh,
    Vorrete mica che qualcuno si ricordi di Giovanni Sobieskij, no?
    Sarebbe pericoloso!
    perché poi si ricordano di Eugenio von Savoie e Marco d’Aviano…e Giovanni d’Austria
    no no no,
    Poi viene fuori Iacopo Inghirami, Lepanto….uuhh!
    i respingimenti…
    Alla Larga!
    Zitti Zitti tutti!

    1. infatti, inebetiti ci hanno ridotti, e inebetiti gaiamente andiamo incontro alla nostra fine, accompagnati dalle sguaiataggini di Staino e dalle benedizioni irridenti dei Galantini e dei Bergoglioni ( e compagnia della’Buona’ morte tutta insieme ). AMEN!

  7. Ma stiamo attenti a non ridurre, al modo dell’Islam, il cristianesimo, il cattolicesimo a un fenomeno identitario. Alla fine l’identificare la fede col nazionalismo produce pur sempre una forma di secolarizzazione della fede e, come dimostra la storia degli ultimi secoli, non impedisce conflitti sanguinari fra nazioni ‘cattoliche’, cattolici contro cattolici.

    1. @ Mario
      Non sono d’accordo con la sua premessa e quindi nemmeno con la conclusione.
      Non si “identifica” la fede con il “nazionalismo”. La fede rimane fede e la nazione (non il “nazionalismo” che é un’ideologia) rimane nazione. La nazione vive nella fede, che l’anima e le dá forza (quindi non c’é “identificazione” della fede con la nazione, che vorrebbe dire sciogliere l’una nell’altra, ma ciascuna ritiene la sua alterità).
      E pertanto, come non si fá coincidere la fede e la nazione come fossero la stessa cosa (= “identificare”), cosí, anche, la fede non si “secolarizza” ma, nel miglior caso, viene vissuta come tale.
      La causa dei da Lei menzionati “conflitti sanguinari” tra nazioni cattoliche và ricercata in altro luogo, certo non nella fede vissuta da una nazione, ma nei conflitti d’interessi politici, economici, strategici, che possono opporre uno stato all’altro. Il fatto poi che ambedue i
      contendenti siano o non siano cattolici, é irrilevante. Non è certo la fede che li fá entrare in guerra tra loro. Anche nella guerra dei 30 anni la “fede” ricopriva ben altri…

  8. vi raconto questa.premessa:io sono di alassio,liguria,che partecipo’non ricordo se con 2 o 3 navi a lepanto.qui(ma fuori dal centro)c’e’ un “via lepanto”.e da bambino,ricordo,era ancora sia pur poco viva la memoria dei saraceni(si nominava dragut,ricordo)tanto che io giocavo,quando la stagione turistica finiva e quindi la spiaggia era quasi deserta,ad immaginare e a prepararmi ad uno sbarco improvviso;e si ricordava anche lepanto!
    ora,l’altro giorno cioè’ il 7 di ottobre,in una piccola cappella che una volta era una”chiesa campestre”,dedicata a s. rocco,siccome”cadeva quel sabato li'”,invece di festeggiare la Madonna del Rosario,si e’ festeggiata(la devozione e’n stata “importata recentemente”:non e’ da noi tradizionale)….la Madonna della consolazione!Giudicate voi:io ne ho chiesto conto,al responsabile,cioè’ al Parroco:”ma con i restanti 364 giorni dell’anno,la si va proprio a festeggiare il 7?Ebbene,la risposta e’ stata appunto che “quest’anno cadeva il 7….e l’anno prossimo si torna a festeggiare la Madonna del Rosario”.(più’ o meno queste parole)…

  9. Il diavolo è a conoscenza della Potenza del Rosario. Ergo i suoi servi hanno solo la possibilità di tenere nascosto l’evento alla massa di gente amorfa (il termine esatto sarebbe diverso), per cercare di procrastinare il tempo della sconfitta finale.

  10. Grande Polonia. Ho letto spesso commenti molto critici nei confronti di San Giovanni Paolo II. Me lo consentite di pensare che lui avrebbe appoggiato con forza, se non addirittura partecipato di persona a questa iniziativa?

    1. chi, il baciatore del Corano, quello che parlando di Bibbia e di Corano, li chiamò ” libri santi” (insieme), quello che a Casablanca chiese licenza per i cristiani di essere leali con la loro fede (bontà loro), quello che invitò le musalamane in vaticano a cantare le sura su Maria, madre di Isa (Gesù)….? No , caro Alwssandro 2, è dal vatocano 2 che una falsa chiesa è nata per distruggere la Chiesa di Cristo! (Non dimentichiamo la Moschea di Roma sorta con la benedizione – beneplacito – di Paolo VI….)

      1. Il CVII è stata una mala pianta, che prima o poi verrà minimizzata, se non sradicata. Ma quel Papa polacco, lo ripeto, insieme al grande Ronald Reagan, fu strumento divino per la fine di un regime ateo e assassino, costato decine di milioni di morti, che poteva condurre il mondo alla distruzione atomica. Non so se si ricorda gli anni ’80: sembrava impossibile scalfire l’URSS, anzi, la paura dell’apocalisse nucleare era più forte che mai. Poi, in pochi anni, anzi mesi, sul finire del decennio tutto crollò, quasi senza sangue. Un miracolo, forse sufficiente da solo a dirlo santo. Mettiamoci poi anche il famoso discorso di intronizzazione: “aprite, anzi spalancate le porte a Cristo…!”. Mettiamoci l’anatema ai mafiosi: “un giorno verrà il giudizio di Dio!”. E i molti che lo criticavano perché “tradizionalista”… Che poi anche lui in alcuni momenti abbia fatto a pugni con la tradizione, non c’è dubbio: era uomo, e gli uomini sbagliano. Ma sta due spanne sopra a tutti gli altri Papi recenti.
        Infine l’Islam: è vero che non dobbiamo adulare. E che devono stare a casa loro.

        1. Non è per il puntiglio di polemizzare, Alessandro2, che mi sento indotto a riconfermare la mia posizione nei confronti di Woityla, in difesa del nome cristiano e della funzione papale.
          Che la malapianta del Vat2 abbia prodotto il cattivo frutto di Woityla, mi pare evidente dalla semplice costatazione della sua attività.
          Aggiungo a quanto detto prima, il ‘papa’ del tutti- salvi perché ‘uomini’, dell’ “antica Alleanza mai revocata”, dei Giudei nostri “fratelli maggiori”, dell’invito ai cristiani e giudei di “preparare insieme il ritorno di Cristo”, della partecipazione al rito delle ‘ceneri sacre’ sulla fronte nel tempio di Shiva, del Budda sopra l’altare ad Assisi, dell’amicizia coi B’nai B’rith e dell’udienza a membri della Trilaterale (quelli del Governo Mondiale massonico), della presidenza, tramite rappresentante, alla posa della prima pietra della moschea di Roma, il papa che dichiara che il comunismo fu “un male ‘necessario’ ( quindi “i milioni di morti” furono una ‘ necessità ‘),il papa che da prete scrive ‘Person und Tat, e ce n’è a non finire…

          1. … no, un tal papa non è papa e non è cristiano.
            Strumento divino per liberare la Polonia dal comunismo? O strumento luciferino- dalla sponda sinistra del Tevere , insieme ai suoi soci in ‘Concilio’- per affermare nel mondo il regno dell’Anticristo, attraverso la nuova via del Mondialismo ( vedi le amicizie …) , che è la versione moderna ed ultima del comunismo ateo e anticristiano? Oggi 13 Ottobre, ricordiamolo: “Se la mia richiesta di consacrazione del mondo al mio Ciuore Immacolato non sarà soddisfatta, il comunismo diffonderà nel mondo i suoi errori”. E tale consacrazione non è mai stata fatta, nei termini richiesti… ( e non si riferiva certo, la Madonna, al solo comunismo di marca ‘sovietica’…)
            ( mi dispiace dovere contestare certe sicurezze, ma viviamo in tempi bui, e anche quello che pare segno di conforto, è, a ben vederlo, un puro inganno….)

  11. Facciamo in modo che il prossimo 13 ottobre, 100 anniversario di Fatima, alla lodevole iniziativa del Rosario e del digiuno, di coinvolgere tutte quelle associazioni e parrocchie che sono preoccupate per l’andamento attuale della Chiesa soprattutto in Italia. Consacriamo la ns. Patria al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria.

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