di Luigi Bertoldi
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Un nuovo importante contributo al dibattito pre-sinodale su famiglia e matrimonio viene dal volumetto Opzione preferenziale per la Famiglia – Cento domande e cento risposte intorno al Sinodo (Edizioni Supplica Filiale), di cui sono autori Mons. Aldo di Cillo Pagotto, SSS (arcivescovo di Paraíba, Brasile), Mons. Robert F. Vasa (vescovo di Santa Rosa, California) e Mons. Athanasius Schneider (vescovo ausiliare di Astana, Kazakhstan).
Lo studio, un vero e proprio vademecum sui più scottanti temi familiari oggi sul tappeto è stato presentato dal prof. Tommaso Scandroglio, portavoce dell’Associazione Supplica Filiale, il 19 maggio presso l’Hotel Columbus di via della Conciliazione a Roma davanti a un folto gruppo di giornalisti italiani e stranieri. Il testo si articola in cento domande e relative risposte. Le domande riproducono le obiezioni più diffuse in merito a tematiche quali la sessualità, l’indissolubilità del vincolo matrimoniale, il divorzio, l’omosessualità, la dichiarazione canonica di nullità del matrimonio, la comunione ai divorziati risposati, la misericordia, la pastorale e molte altre.
Le risposte, di contro, rimandano all’immutata dottrina della Chiesa cattolica su queste materie. Aprendo i lavori, il prof. Scandroglio ha ricordato il recente invito di Papa Francesco ai laici ad assumersi una responsabilità personale nella società, senza aspettare l’impulso dei vescovi. In questa prospettiva l’ Opzione preferenziale per la Famiglia ha un duplice intento. Da una parte richiamare alla coerenza con i dettami della Chiesa cattolica relativamente all’ambito della morale naturale e della fede. Dall’altra offrire la prova che, su moltissimi snodi concettuali che interessano il tema della famiglia, la dottrina è ormai consolidata ed ha superato da tempo e con successo alcune obiezioni di carattere etico e teologico riproposte di frequente su molti media.
La sfida è perciò eminentemente di carattere pastorale, ha dichiarato Scandroglio, aggiungendo che «il vademecum si rivolge innanzitutto ai vescovi, ai presbiteri, ai religiosi, ai catechisti, ai fedeli impegnati nella vita della Chiesa. Ma si rivolge anche a tutti quei laici che troveranno in quest’agile pubblicazione alcuni motivi di ordine razionale per difendere la famiglia da quegli attacchi che una certa cultura nichilista e relativista sta sferrando con sempre maggior frequenza».
Il testo, che è stato pubblicato in 7 lingue e sarà inviato ai 4000 vescovi di tutto il mondo, si apre con una prefazione del Cardinale Jorge A. Medina Estévez, Prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino, ed ha ricevuto apprezzamenti da Mons. Luigi Negri (arcivescovo di Ferrara-Comacchio), da Mons. Tadeusz Kondrusiewicz (arcivescovo di Minsk-Mohilev, Bielorussia) e da Mons. Patricio Bonilla Bonilla Ofm (Delegato Apostolico di San Cristóbal di Galápagos, Ecuador).
È intervenuto nella conferenza stampa di presentazione anche il noto dirigente pro-life inglese John Smeaton, nella sua veste di co-fondatore della coalizione Voice of the Family, un dinamico think tank in sostegno della famiglia naturale e tradizionale. Voice of the Family sta producendo studi di alta competenza sulla tematica, come una recente analisi della Relatio Synodi del 2014, la quale sottolinea le tematiche omesse, o quegli aspetti trattati in modo ambiguo e quindi rimasti confusi per i fedeli e che dovrebbero essere urgentemente chiariti nel Sinodo del 2015.
Uno scopo analogo a quanto si prefigge la Supplica Filiale a Papa Francesco (supplicafiliale.org – clicca QUI e QUI) che ha già raggiunto le 250.000 firme, fra le quali quelle di 4 cardinali, 23 vescovi e arcivescovi e numerosi uomini pubblici e accademici. Il volumetto può essere chiesto al sito supplicafiliale.org.
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fonte: Corrispondenza Romana
3 commenti su “Presentato a Roma il volume “Opzione preferenziale per la famiglia” – di Luigi Bertoldi”
Opera santamente meritoria: che il Signore ricompensi gli autori e i promotori.
Però colgo l’occasione per ripetervi una mia idea, che sta diventando sempre più una
convinzione: perché non raccogliere un elenco di firme, anche manuali, e poi mandare
il tutto a bergoglio?
Anch’io mi associo a questa proposta.
Ormai solo un inguaribile ingenuo può credere che i problemi della Chiesa ruotino attorno al Sinodo. Siamo onesti e sinceri, ma cosa credete che tutti stiano aspettando che il Sinodo si pronunci per adeguarsi alle decisioni prese? Poveri illusi, del Sinodo non interessa ne interesserà nulla a nessuno. Il cancro che sta divorando la Chiesa va estirpato non circoscritto. Il dado è stato tratto anni orsono, Satana è da mo’ che spadroneggia. Questo Sinodo è solo l’ennesimo allarme che indica un incendio divampante da decenni in atto. Ora non ha più senso cercare di spegnere il fuoco.Questo fuoco lambisce la nuova chiesa conciliare, non serve a nulla soffocare le fiamme e risistemare alla buona le macerie. Lasciate che bruci questa nefandissima chiesa conciliare, ci si preoccupi invece di far risorgere la Vera Chiesa Cattolica che altrimenti rimarrà ancora schiacciata dai resti fumosi di questa stravagante chiesa che salvo essere rimosse verranno rimesse nelle condizioni di bruciare non appena Dio lo vorrà. Cercare di limare i danni ormai provocati da questo Sinodo, ennesimo affronto a N.S. Gesù Cristo significa difendere uno status quo confusionario e malamente rattoppato negli anni. Forse sono davvero maturi i tempi per attraversare un metaforico Rubicone e gridare dai tetti che il re è nudo: che la cosiddetta chiesa conciliare non può essere ne è mai stata cattolica. Non è forse più ragionevole pensare che, preso atto di questa dolorosa ma palese verità, la Vera Chiesa umiliata, sbeffeggiata e crocifissa, quando sarà nuovamente innalzata da terra, saprà solo allora attirare ancora una volta tutti a sé??? Scusate lo sfogo ma ormai cincischiare non serve più a nulla, occorre il coraggio di riconoscerlo.