Putin, in Siria, fa un favore all’Europa?  –  di Giampaolo Rossi

di Giampaolo Rossi

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zzzzrussisrySIRIA: ARRIVANO I RUSSI

Nei giorni scorsi la Nato ha obbligato la Grecia e la Bulgaria a chiudere il proprio spazio aereo ai voli russi verso la Siria. Secondo gli americani, Mosca starebbe trasportando strutture prefabbricate per ospitare dispiegamenti di reparti speciali; i russi sostengono invece che si tratterebbero di aiuti umanitari per fronteggiare l’ecatombe di profughi generata dalla guerra civile e garantire ponti aerei per i cittadini russi in Siria. Ricordiamo che sulla costa siriana, Mosca ha il suo unico sbocco nel Mediterrnaeo attraverso la basa navale di Tartus e la capitolazione di Assad comprometterebbe questa posizione cruciale.

Immagini satellitari pubblicate su Stratfor (la rivista di analisi americana)dimostrerebbero la creazione d’infrastrutture di supporto russe nell’aeroporto di Latakia finalizzate a garantire un ponte aereo “per sostenere una presenza all’estero”.
Sempre secondo Stratfor, due navi militari d’assalto anfibio della Flotta del Mar Nero (classe Alligator e Ropucha“chiaramente cariche di mezzi e attrezzature” sono state intercettate in rotta verso la Siria dal Bosforo; e da diversi account sui social media sono emerse immagini di marines russi (appartenenti alla 336° Brigata Białystok dal Baltico e la 810°Brigata dal Mar Nero ) nelle province di Latakia, Tartus, Homs e Damasco.

Secondo gli analisti di Stratfor, per ora è improbabile una discesa diretta sul campo di battaglia delle forze militari russe contro i ribelli o contro l’Isis; più probabilmente, attraverso la creazione di una base aerea, strutture logistiche e protezione terra-aria, Mosca vuole garantire “rifornimenti alle forze di Damasco, fornire supporto aereo ravvicinato e attivare consiglieri militari e agenti di intelligence incorporati nelle forze lealiste” siriane.

In fondo Mosca sta facendo con Assad (suo alleato storico) quello che Washington segretamente fa da anni con i ribelli anti-Assad.


LE OPERAZIONI SEGRETE USA

Il 12 giugno scorso, il Washington Post ha pubblicato un report rivelatore dell’attività segreta americana in Siria:  “una delle più grandi operazioni sotto copertura della Cia con un budget che si avvicina ad 1 miliardo di dollari l’anno” con l’obiettivo di rovesciare il regime di Assad.
Il programma della Cia in Siria (attivo dal 2013) comporta l’addestramento e l’equipaggiamento di circa 10.000 combattenti con un costo di “100.000 $ all’anno per ogni ribelle anti-Assad passato attraverso il programma”.
L’attività della Cia, secondo le fonti del Washington Post, sarebbe integrata da miliardi di dollari che giungerebbero anche da Arabia Saudita, Qatar e Turchia a sostegno dei ribelli del Free Syrian Army. Il report si dimentica di dire che gli Stati sopra citati non disdegnano di finanziare anche i jihadisti dell’Isis che avanzano a nord.
Il denaro della CIA è indirizzato oltre che nell’organizzazione dei campi di addestramento segreti in Giordania, anche per l’attività di intelligence a supporto delle milizie ribelli e per la rete logistica di smistamento di uomini e armi.

Qualche giorno fa, invece il New York Times ha descritto gli esiti operativi non promettenti di un secondo programma gestito direttamente dalle Forze Armate Speciali statunitensi; programma che impiega 500 milioni di dollari all’anno per il reclutamento e l’addestramento di ribelli presi dai campi profughi in Turchia. Recentemente il primo gruppo operativo di 50 elementi della “Divisione 30″, infiltrato in Siria, è stato rapito dalle milizie jihadiste di Al Nusra; un esito imbarazzante che sta spingendo il Pentagono a rivedere le sue strategie, anche perché molti dei ribelli sunniti armati dagli Usa simpatizzano per i jihadisti sunniti.

COSA CONVERREBBE A NOI EUROPEI?
Nell’articolo del Washington Post si raccontano  le preoccupazioni di molti ambienti politici e militari americani sulla condotta della Casa Bianca in Medio Oriente e sulla capacità di “definire le conseguenze della guerra civile siriana”.
Conseguenze che dovrebbero essere evidenti a noi europei: la balcanizzazione della Siria sta producendo un disastro in tutto il Mediterraneo e la sua accentuazione determinerà ulteriori ripercussioni in Europa in termini di terrorismo, espansione dell’integralismo, esodo migratorio, conflitti regionali e crisi economica.

In questa fase, i russi, difendendo il loro alleato Assad, combattono di fatto l’avanzata dell’Isis e dell’integralismo islamico. Washington e i suoi alleati turchi e sauditi alimentando i gruppi di ribelli anti-Assad di fatto avvantaggiano i jihadisti che potranno approfittare dell’inevitabile vuoto di potere che si creerebbe con la disgregazione definitiva della Siria. Un film già visto: il disastro libico non ha insegnato nulla.

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fonte: Il Giornale

9 commenti su “Putin, in Siria, fa un favore all’Europa?  –  di Giampaolo Rossi”

  1. Priorita’ dell’Europa e’ risolvere la situazione in mo, dal momento che e nostro vicino. Ma l’Europa non avendo di fatto una politica estera, ne sta pagando le conseguenze. La scelta tedesca dell’altro giorno produrra’ l’effetto di incrementare l’afflusso dalla Siria e paesi confinanti che hanno visto nell’accoglienza facile in Germania una vittoria nell’occupare l’Europa intera. Gli Usa hanno un vantaggio territoriale ed economico che gli permette una politica di lungo periodo, che pero’ manca di una strategia di insieme. L’errore tragico fu fatto dagli Usa nel permettere l’eliminazione di Saddam Hussein a seguito di una guerra non necessaria, voluta solo a fini elettorali che ha lasciato tutta la regione nel caos. In questa incertezza tutte le decisioni prese in seguito sul mo si sono rivelate fallimentari. La guerra in Siria dura da quattro anni senza che si sia iniziato a pensare come uscirne. Perche’ gli Usa non vogliono Putin e il caos in Siria ne facilita l’uscita di scena.

    1. Detesto Obama per tutto quello che ha fatto per distruggere in
      America tutti i valori cristiani e parteggio per Putin per tutto quello
      che ha fatto per ripristinare questi sacri valori.
      Perché da sempre questi sono alla base delle mie scelte politiche.
      La vita privata dei vari “capi” non riguarda me: a me interessano
      SOLTANTO I VALORI CRISTIANI, I VALORI “NON NEGOZIABILI”
      che vengono difesi.

  2. Ciò che risulta incomprensibile è la sudditanza totale dell’Italia e di molti paesi europei alla politica degli USA. Il Washington Post non è una giornale estremista eppure sembra che nessuno in Italia, opposizione compresa, abbia il coraggio di leggerlo e riferirne le notizie. Si comincia a capire come abbia fatto Bergoglio a passare indisturbato durante il periodo della dittatura militare in Argentina. Implorazioni pubbliche rivolte a tutto il mondo per invocare l’accoglienza senza limiti da parte di popolazioni in cui molti si suicidano per l’indigenza e la povertà e la fame. Nessun accenno alle cause che hanno provocato questa tragedia che viene detta “umanitaria”. Niente di niente, neppure un larvato accenno, magari una condanna generica ed anonima contro chi fa la guerra al governo di Assad, che poi non viene mai citato, come non vengono citate le sue passate colpe. Nessuna autorità politica dice che si sta ripetendo in peggio l’errore fatto in Libia sostenendo i “ribelli democratici”.

  3. Giammaria Ricciotti

    a parte il fatto che Vladimir Putin è l’unico uomo potitico che si compiace di mostrare pubblicamente la propria fede cristiana,la sua iniziativa è anche l’unica intesa a mantenere l’ordine minacciato dagli effetti dell’egoismo mercantile dominante la politica europea . occorre pregare perchè il Signore lo difenda dall’ipocrisia americana intesa unicamente a nurire i suoi profitti con il risultato dei malanni che ha provocato in ogni parte del mondo da settant’anni in qua.
    Giammaria Ricciotti

  4. Giorgio Rapanelli

    Mettiamo in chiaro che Renzi è un lacchè dei poteri forti americani, come Monti e Letta prima di lui, messi su dal lacchè Napolitano. Renzi fa ciò che dice Obama. Sappiamo chi è Obama e cosa fa. Quindi l’unica speranza sono i Russi. Sarebbe bello se si formasse una Brigata internazionale anti-Isis. Già stanno partendo per le popolazioni curde convogli di aiuti umanitari di volontari italiani. Ma ci riscatteremmo dopo la vergognosa toppata dei due marò di fronte al mondo, se partissero volontari italiani a combattere contro l’Isis. Negli anni ’70 si sarebbe potuto fare. Oggi, quelli sono anziani, o morti. E’ sul terremo che si batte l’Isis. Basterebbe un battaglione con appoggio logistico, elicotteri, eccetera. E’ sul terreno che si combatte il terrorismo nascente in Libia. E dalla base del governo di Tripoli si potrebbero distruggere i barconi. Cosa che non viene fatta, in quanto l’obiettivo dell’invasione afro musulmana è quella di destabilizzare i nostri valori, i nostri dati stabili giudaico…

  5. Giorgio Rapanelli

    … cristiani. Questo è l’obiettivo satanico che è dietro all’accoglienza, al buonismo, alla non violenza, al pacifismo. Sarei demoralizzato se non sapessi che Lo Spirito Santo vigila. Ma, ci sarà un enorme prezzo da pagare, poiché siamo noi che abbiamo seminato tutto ciò.

  6. Gli americani (e gli altri membri della coalizione) stanno bombardando l’ISIS in Iraq perchè il governo iracheno glielo ha chiesto; stanno anche bombardando l’ISIS in SIria senza avere il permesso Siriano (è una vera violazione dei confini di uno stato sovrano, in teoria sarebbe una dichiarazione di guerra), ma la Siria lo tollera fintanto che vengono colpiti gli uomini dell’ISIS. Se la Siria chiede aiuto alla Russia contro i tagliagole dell’ISIS, ritengo giusto che la Russia risponda e aiuti il suo alleato (la Siria è per la Russia ciò che l’Iraq è per gli USA). Assad ha commesso varie atrocità contro il suo popolo, però onestamente l’ISIS è terribilmente più sanguniario, criminale e insensato (inoltre Assad non perseguita i cristiani). La cosa migliore sarebbe una mega coalizione (comprendente NATO, RUSSIA e paesi islamici ) contro l’ISIS e chiudere una buona volta la partita (Putin ha provato a tendere la mano all’occidente qualche giorno fa a riguardo, ma l’occidente ha ignorato il suo…

  7. Stiamo pagando un’inadeguata strategia geopolitica europea e una totale incapacità, da parte dei nostri governanti, di attuare una politica capace di stringere rapporti economici e relazioni importanti. Ci sono delle attenuanti, a fronte dell’imperatore d’oltre Oceano che, nonostante si trovi sulla soglia del collasso (che ci trascinerà per i capelli anche a noi) ha deciso, come da copione, di dettare la propria strategia per i propri interessi. Interessi che non combaciano con quelli europei e con quelli dell’Italia in particolare. Se prendessimo coscienza per un attimo di quello che siamo stati nei secoli passati, quando riuscimmo a dettare le condizioni del commercio e dei rapporti geopolitici, prenderemmo a calci questi cialtroni che ci stanno opprimendo e che pensano solo ai ‘diritti civili’, imposti dai lorsignori! Una volta c’era una Chiesa che, spesso con cinismo, imponeva la propria autorità, autorià che però baciava il bene di tutti. Oggi abbiamo la ‘misericordina’!

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