RASSEGNA STAMPA – 14 – a cura di Rita Bettaglio

dall’Italia, dal Mondo – 8 gennaio 2011

 

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a cura di Rita Bettaglio

 

SARKOZY: IN MEDIORIENTE PIANO PER EPURARE I CRISTIANI

07 gennaio (ANSA) – PARIGI, 7 GEN – ‘Non possiamo accettare cio’ che assomiglia sempre piu’ ad un piano di epurazione del Medio Oriente, di epurazione religiosa’, ha affermato il presidente francese Sarkozy dopo gli attentati contro alcune comunita’ cristiane. Sarkozy ha parlato nell’ambito della cerimonia di auguri per il nuovo anno alle autorita’ religiose del paese, alle quali si e’ eccezionalmente unito quest’anno il rappresentante dei copti in Francia.


INDONESIA, BORNEO OCCIDENTALE: FRATI CAPPUCCINI A TUTELA DELL’AMBIENTE E DEI TRIBALI

Jakarta (AsiaNews) – Deforestazione, progressivo inaridimento delle coltivazioni, aumento esponenziale della contaminazione di fiumi e laghi: la crescita economica registrata negli ultimi anni dall’Indonesia va di pari passo con l’allarme inquinamento, lanciato da ambientalisti e leader cattolici. Solo nel 2010 gli esperti hanno inserito 65 nuovi fiumi e cinque laghi nella lista “nera” dei beni contaminati “a causa dell’attività dell’uomo”. Per fronteggiare l’emergenza, un gruppo di sacerdoti ha avviato progetti di rimboschimento in alcune aree e di recupero della flora e della fauna.

P. Matheus Yuli, sacerdote della diocesi di Ketapang (nel Borneo occidentale), lavora a stretto contatto con i dayak, popolazione nativa del Borneo (Kalimantan, in lingua locale) e spiega che “è quasi impossibile pensare all’identità culturale e alla civilizzazione dayak, senza la presenza dalla loro foresta”. Il religioso denuncia le devastazioni compiute in passato da speculatori e magnati, operate in due fasi. La prima, con una deforestazione indiscriminata; la seconda, con il successivo innesto di palme per la produzione di olio. I danni causati al territorio hanno messo in pericolo la sopravvivenza delle popolazioni tribali.

L’isola del Borneo è grande cinque volte l’isola di Java, la più popolosa dell’arcipelago indonesiano. I nativi dayak sono suddivisi in centinaia di gruppi etnici e parlano ciascuna una lingua diversa, così come diversa è la cultura tradizionale e il modo di coltivare. Nel Borneo occidentale i frati cappuccini hanno avviato un progetto di rimboschimento, per restituire ai locali il loro ambiente naturale. “All’inizio è stata un’impresa – racconta p. Samuel Sidin Oton, un dayak – perché non è stato facile convincere i tribali che fosse possibile trasformare terreni aridi in zone verdi”. Fra le opere compiute dai religiosi, il rimboschimento di oltre 100 ettari di terreno a Tunggal Hill, nel distretto di Kubu Raya.

L’allarme ambientale non riguarda solo le foreste del Borneo, ma comprende fiumi e laghi di tutto l’arcipelago. Uno studio recente mostra che solo nel 2010 l’attività umana ha causato la contaminazione di cinque laghi e 65 fiumi. Mukri Friatna, membro dell’Indonesian Forum for the Environment (Walhi), auspica l’intervento del Ministero dell’ambiente e un aggiornamento dei parametri che riguardano le scorie della lavorazione industriale.


RAGAZZA GUARITA MENTRE ASSISTE ALLA MESSA DI BEATIFICAZIONE DI JOHN HENRY NEWMANN

04/01/2011. Una giovane sarebbe stata guarita da una severa forma di dolore cronico, mentre guardava alla televisione la cerimonia di beatificazione del cardinal Newman. La ragazza sarebbe stata affetta da distrofia simpatica riflessa e avrebbe trascorso due anni in ospedale.

Ad affermarlo è Jack Sullivan, il diacono statunitense  la cui guarigione prodigiosa da una grave patologia spinale è stata riconosciuta come un miracolo dovuto all’intercessione del card. John Henry Newman.

Sullivan riferisce di esserne stato informato direttamente dalla madre della ragazza, inspiegabilmente guarita dopo la Messa di beatificazione.

Il primo miracolato dal cardinale inglese dice che questa è solo una delle numerose persone guarite da malattie importanti dopo aver partecipato agli incontri di preghiera da lui tenuti in varie parti degli USA. Altre due persone sarebbero state guarite dal contatto con una reliquia, una ciocca di capelli, del nuovo beato, durante gli incontri a Boston e a Salem, New Hampshire.

Un teenager sarebbe stato guarito da un grave danno cerebrale, esito di un incidente automobilistico. “Non poteva più parlare o camminare. Quando l’ho toccato con la reliquia, sembrò tornare alla vita”, dichiara Sullivan.

Un altro uomo di Detroit aveva un cancro al fegato in fase avanzata, ma dopo il contatto con la reliquia gli esami strumentali dimostrarono che il cancro era scomparso.

Se una di queste guarigioni fosse dichiarata miracolo dovuto all’intercessione del cardinal Newman, per il beato inglese si aprirebbero le porte della canonizzazione.

Fonte: Catholic Herald, UK


USA: INCOSTITUZIONALE LA CROCE SUL MONTE SOLEDAD

This 9th Circuit opinion is an example of a growing governmental hostility toward religious faith, religious symbols, and, in particular, Christian faith and Christian symbols, in the public square. The effort to scrub the public square of such religious expression and symbols is a threat to religious freedom and represents an incorrect application of the Establishment Clause of the United States Constitution.

WASHINGTON, DC, 07/01/2011(Catholic Online) – Lunedì 4 gennaio i tre giudici della Corte d’Appello per il Nono Circuito, che ha giurisdizione sugli stati occidentali degli USA, ha dato il proprio parere, a lungo atteso, sul cosiddetto  “Mount Soledad Cross Case”, Trunk v. City of San Diego, Case No. 08-56415. Essi hanno concluso che, come simbolo cristiano,  la Croce dev’essere rimossa dal memoriale di guerra sul monte Soledad a La Jolla, una zona di San Diego, California.

Ciò, secondo molti, è segno di una crescente ostilità governativa alla fede e ai simboli religiosi, in particolare quelli cristiani. Il tentativo di cancellare dai luoghi pubblici espressioni e simboli religiosi rappresenterebbe perciò una minaccia alla libertà religiosa e una violazione della Clausola di Istituzione del Primo Emendamento (Establishment Clause of the First Amendment) della Costituzione statunitense.

Tutti quelli preoccupati della crescente ostilità verso tutto ciò che riguarda la religione negli USA, hanno guardato con interesse a questo caso che dura ormai da anni.

L’attuale Croce fu posta sul monte Soledad nel 1954, ma una prima croce venne eretta già nel 1913. Alta  43 piedi, la Croce domina la sommità del monte e ciò ha suscitato le ire di atei, della American Civil Liberties Union e di alcuni veterani di guerra di religione ebraica. Il fatto che essa costituisca un memoriale per tutti i soldati caduti e che, dalla dedicazione nel 1954, si siano tenuti servizi pasquali ogni anno fino al 2000, con letture bibliche, preghiere e canti, ha scatenato una vicenda giudiziaria che dura dal 1989.

L’attuale pronunciamento della Corte d’Appello dimostrerebbe, secondo i sostenitori del monumento, che esiste un’oligarchia giudiziaria che lavora per limitare la libertà religiosa degli americani e utilizza il Primo Emendamento a proprio piacimento.

CITTA’ DEL MESSICO: ARCIDIOCESI CONTRO IL CULTO DELLA SANTA MORTE

Città del Messico, 7/01/2011 (Catholic News Agency, CNA).- Il portavoce dell’Arcidiocesi di Città del Messico, la diocesi più estesa del mondo, Fr. Hugo Valdemar, invita con forza i messicani ad abbandonare la pratica di venerare la Santa Morte.

Il sacerdote mette in rilievo che credere nella Santa Morte, rappresentata da uno scheletro con in mano una falce, è contrario al cristianesimo. Egli aggiunge che la sua venerazione è divenuta un rituale diffuso tra chi appartiene al crimine organizzato. La setta della Santa Muerte venera come sacra l’immagine della morte nelle fattezze di uno scheletro coronato e vestito di seta e con la falce in mano, alla quale i devoti, diffusi nelle classi popolari e nel mondo della criminalità, fanno offerte di fiori, denaro, tequila, birra o sigarette.

Fr. Valdemar ha parlato alla CNA il 6 gennaio del recente arresto di  David Romo, 42enne leader del culto della Santa Morte. Romo è accusato di 2 rapimenti e di essere vicino agli ambienti del narcotraffico.

Dal 4 gennaio Romo è in carcere a Città del Messico insieme ad altri 8 con l’accusa di aver rapito un’anziana coppia e un uomo. Secondo la polizia si vantavano di far parte del cartello di narcos  Los Zetas. Si stima che la setta abbia milioni di adepti in tutta l’America Latina.

Fr. Valdemar invita  gli adepti della setta che venera la Santa Morte ad abbandonare tale culto, che definisce “superstizioso e con connotazioni diaboliche. Chi promuove la devozione approfitta dell’ignoranza della gente e tale pratica è ormai divenuta “la devozione preferita del crimine organizzato, dei cartelli narcos e dei rapitori”, sottolinea il portavoce dell’arcidiocesi.

Egli spiega che molti sono caduti in questa pratica per mancanza di evangelizzazione da parte della Chiesa. Essi pensano, infatti, che Santa Morte esista “quando la verità è che non è mai esistita”.

Bisogna che i messicani distruggano ogni immagine della Santa Morte in loro possesso e non abbiano timore di ritorsioni, perchè “il potere di Dio è più grande del male”, conclude Fr. Valdemar.

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