RASSEGNA STAMPA – 21 – a cura di Rita Bettaglio

dall’Italia, dal Mondo  –  23 maggio 2011

 

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a cura di Rita Bettaglio

 

CINA: NON CEDONO I CRISTIANI DI SHOUWANG: PREGANO IN PIAZZA, LA POLIZIA LI ARRESTA

Pechino (AsiaNews/Agenzie) 23/05/2011 – I fedeli della Chiesa protestante di Shouwang ieri si sono riuniti per pregare in piazza, nella zona commerciale di Zhongguancun a Pechino, e la polizia li ha arrestati. Per la settima domenica consecutiva.

Tra gli arrestati ci sono una donna di oltre 80 anni e un bambino di 2, secondo testimoni oculari. Questi due sono stati rilasciati nel pomeriggio, ma molti altri fedeli sono rimasti in carcere.

In queste settimane la polizia ha arrestato centinaia di fedeli, 169 la prima domenica 10 aprile e oltre 50 la seconda, e poi ogni domenica. In genere, costoro sono posti agli arresti domiciliari per il fine settimana per impedire loro di riunirsi per pregare. Sono pure agli arresti domiciliari 6 leader della Chiesa, da oltre un mese e mezzo.

Dal 10 aprile i fedeli si riuniscono in strada per tenere la funzione domenicale, dopo che le autorità li hanno fatti cacciare dai locali affittati. La Chiesa da anni ha chiesto il riconoscimento e nel 2009 ha comprato un edificio di 1.500 metri quadri per le sue attività, ma le autorità le impediscono di entrarci. In questi anni la polizia ha più volte fatto cacciare la Chiesa da locali in affitto e ogni volta i fedeli hanno pregato all’aperto fino a che non trovavano un’altra sistemazione.

Questa volta la polizia agisce con estrema durezza e analisti temono che, se prosegue il confronto, le autorità possano proibire la Chiesa e incarcerarne i leader. Ma i fedeli ripetono che continueranno a riunirsi in pubblico, finché non avranno un altro luogo dove stare.

La Chiesa di Shouwang è una della maggiori chiese “domestiche”, con oltre mille seguaci, per cui la persecuzione è ancora più significativa. Pechino pretende che tutti i cristiani protestanti aderiscano al “Movimento delle Tre Autonomie”, organo interconfessionale controllato dal Partito comunista. I cristiani sotterranei però rifiutano questo controllo e rivendicano liberà nelle questioni religiose.

In Cina vi sono più cristiani protestanti non ufficiali (circa 80 milioni) che membri del Movimento delle tre autonomie (circa 20 milioni). Per timore che la situazione sfugga di mano al Partito, da quasi quattro anni è in atto una campagna per eliminare le comunità sotterranee o farle confluire nelle comunità ufficiali.

La serie di arresti di cristiani protestanti coincide con una serie di arresti di attivisti democratici e avvocati per i diritti umani. Pechino teme che ogni movimento non controllato dal Partito possa scatenare la scintilla di una “rivoluzione dei gelsomini” simile a quella che sta scuotendo l’Africa del Nord e il Medio oriente. Tale timore è causato dal fatto che molti attivisti per i diritti umani si sono convertiti al cristianesimo.

Nelle settimane scorse il “problema” di Shouwang ha suscitato anche reazioni internazionali. Ma Pechino appare procedere sicura per la strada di una totale repressione, seppure non spieghi perché riunirsi in maniera pacifica all’aperto per pregare sia illegale.

(Fonte: Asianews)

IL CORPO DEI MARINES RENDE OMAGGIO ALL’EROICO CAPPELLANO DEL VIETNAM

Triangle, Va., May 20, 2011 (catholicnewsagency, CNA).- Il servo di Dio, fra Vincent Capodanno, un cappellano cattolico ucciso in azione mentre proteggeva i soldati durante la guerra del Vietnam, è stato onorato con un tributo permanente nel National Museum of the Marine Corps.

“I marines che hanno servito col cappellano Capodanno lo ricordano come il cappellano che andava ovunque i suoi marines avessero bisogno del suo conforto e guida, senza tener conto del proprio personale pericolo,” ha detto il  Lt. Gen. Ron Christmas, presidente della Marine Corps Heritage Foundation.

La Marine Corps Heritage Foundation gli ha dedicato la “Vetrata del Sacrificio” nella Semper Fidelis Memorial Chapel al National Museum of the Marine Corps l’11 maggio scorso. Ogni vetrata della cappella indica una caratteristica del Corpo dei Marines.

Ripercorriamo brevemente la vita di Capodanno (13 febbraio 1929 – 4 settembre 1967)

Il Servo di Dio Vincent Robert Capodanno è stato un tenente cappellano della Marina degli Stati Uniti insignito della più alta decorazione militare statunitense, la “Medal of Honor”, per le eroiche azioni compiute durante la guerra del Vietnam.

Vincent Capodanno nacque a Staten Island, New York, il 13 febbraio 1929 da Vincenzo Sr. e Rachele Basile, genitori di origine gaetana emigrati in America nei primi anni del novecento. Si diplomò nella Curtis High School di Staten Island. Successivamente frequentò la Fordham University per un anno prima di entrare nel seminario missionario Maryknoll a New York. Fu ordinato sacerdote nel giugno del 1957.

Subito dopo, padre Capodanno partì come missionario per Taiwan, dove esercitò il suo ministero prima in una parrocchia e poi in una scuola.

Dopo circa sette anni, padre Capodanno ritornò per un breve periodo di riposo negli Stati Uniti; successivamente ripartì per insegnare in una scuola del Maryknoll a Hong Kong.

Nel dicembre del 1965, Padre Capodanno venne arruolato come tenente cappellano della Marina. Nel mese di aprile 1966 fu assegnato alla Prima Divisione Marines, nel Vietnam. Ben presto venne affettuosamente chiamato “Padre Grunt”.

Alle 4,30 del 4 settembre 1967, durante l’Operazione “Swift” a Thang Binh nel distretto della valle di Que San, gli uomini del 1° Battaglione del 5° Marines, nei pressi del villaggio di Dong Son, si scontrarono con una grande unità nord-vietnamita forte di circa 2500 uomini. Ben presto, per inferiorità numerica, la Compagnia D si trovò in difficoltà.
Alle 9,15, ventisei uomini erano già caduti, mentre un’altra Compagnia veniva impegnata nel combattimento.
Alle 9,25, il comandante chiese rinforzi.

Padre Capodanno andò subito tra i feriti somministrando l’estrema unzione ai moribondi ed a prendersi cura dei suoi ragazzi.

Nonostante fosse stato gravemente colpito al volto e con una mano quasi mozzata, andò ad aiutare un infermiere ferito. Purtroppo, preso di mira da un mitragliatrice nemica, rimase ucciso.

Il suo corpo fu recuperato e sepolto nella tomba di famiglia nel cimitero di Saint Peters, West New Brighton, a Staten Island.

Il 27 dicembre 1968 l’allora Segretario della Marina, Paul R. Ignatius, comunicò alla famiglia che il tenente cappellano Capodanno sarebbe stato decorato con la “Medal of Honor” alla memoria, in riconoscimento del suo sacrificio disinteressato.

La cerimonia ufficiale si tenne 7 gennaio 1969.

La motivazione dell’alta decorazione concessa alla memoria di padre Vincent Capodanno è la seguente:

“Per il notevole coraggio e valore dimostrati ponendo la propria vita al di sopra ed al di là del dovere come cappellano del 3° Battaglione in occasione di operazioni contro forze nemiche.
Rispondendo alle richieste del 2° plotone della Compagnia M in pericolo per essere stato attaccato da una massiccia forza di assalto nemica, il Tenente Capodanno lasciava la relativa sicurezza del posto di comando della Compagnia ed attraversava una zona battuta dal fuoco, per portarsi direttamente al plotone accerchiato.
Incurante dell’intenso tiro nemico di piccole armi, armi automatiche e colpi di mortaio, si trasferiva sul campo di battaglia amministrando l’estrema unzione ai moribondi e dando assistenza medica ai feriti.
Nonostante l’esplosione di un colpo di mortaio che gli infliggeva dolorose ferite multiple al volto, alle braccia, alle gambe ed asportando una parte della mano destra, rifiutava sempre ogni aiuto medico.
Dirigeva invece gli infermieri al soccorso dei compagni feriti e, con sereno vigore, continuava a muoversi sul campo di battaglia dando incoraggiamento ed esempio ai valorosi Marines.
Incontrato un infermiere ferito sotto il fuoco diretto di un mitragliere nemico posto a circa 15 metri di distanza, il tenente Capodanno si precipitava nell’audace tentativo di aiutare e assistere l’uomo ferito mortalmente.
In quel momento, a breve distanza dal suo obiettivo, era colpito da una raffica di mitragliatrice.
Con il suo eroico comportamento sul campo di battaglia ed il suo mirabile esempio, il tenente Capodanno confermava le migliori tradizioni dello US Naval Service e coraggiosamente dava la sua vita per la causa della libertà. “

Il 19 maggio 2002, la causa per la sua canonizzazione è stata ufficialmente aperta, e così ora Padre Vincent Robert Capodanno è denominato “Servo di Dio”.

Nel maggio 2004 la documentazione relativa è stata presentata alla Congregazione per le Cause dei Santi con l’Ordinario Militare Cattolico in qualità di firmatario e Padre Daniel Mode come Postulatore.

Il 19 maggio 2006 un pubblico decreto sull’apertura della causa per la Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio Vincent Robert Capodanno è stato emesso dall’Arcidiocesi per i Servizi Militari statunitensi. Questa dichiarazione è stata firmata dall’Arcivescovo Edwin F. O’Brien, Ordinario militare cattolico per gli USA .
Nel 1973 una Unità della US Navy è stata intitolata al nome di Padre Vincent Capodanno.
Questa unità, la fregata USS CAPODANNO FF-1093, è stata posta in riserva nel 1993 e successivamente venduta alla Turchia. E’ divenuta la prima nave della flotta degli Stati Uniti a ricevere la benedizione papale, quando fu benedetta dal Papa Giovanni Paolo II a Napoli il 4 luglio 1981.
Numerosi memoriali ricordano “Padre Grunt” ed il suo sacrificio.Tra questi ci sono cappelle, strade, monumenti, ospedali, scuole.
A Gaeta, città originaria della sua famiglia, gli è stata intitolata una piazza nel centro storico del Borgo.

LE PAGINE DI FACEBOOK SULLA CRISTIANITA’ SUPERANO LE POP-STAR PER ATTIVITA’

Denver, Colo., May 19, 2011 (CNA www.catholicnewsagency.com ).- Le pagine religiose su Facebook attraggono molti visitatori e quelle su Gesù e la Bibbia hanno recentemente battuto pop stars come Justin Bieber e Lady Gaga in quanto a numero di utenti.

La pagina “Jesus Daily” guida la classifica di attività da parte di utenti, con circa 2.3 milioni di interazioni nella settimana dal 9 al 15 maggio, come riferisce il sito di analisi dei social-media  AllFacebook.com. La pagina diffonde giornalmente materiale devozionale, compreso il Vangelo.

Oltre 900mila interazioni sono avvenute sulla pagina “The Bible,” che è seconda in classifica. Anch’essa pubblica quotidianamente citazioni della Bibbia.

La pagina in spagnolo “Dios Es Bueno!” ha raggiunto il nono posto, con circa 460mila contatti la settimana monitorati da  AllFacebook.com.

Una pagina, intitolata “Jesus Christ” è risultata 16ma con 316mila contatti, superiori a quelli della NBA (National Basketball Association, un idolo negli USA).

Tra le altre pagine esaminate quelle di squadre sportive, pop stars e importanti personalità a livello mondiale.

Le pagine di Facebook possono essere create da singole persone od organizzazioni per diffondere informazioni a chi le segue. Secondo le statistiche di Facebook, ci sono oltre 900 milioni di contatti con pagine, gruppi, eventi e community pages sul sito ogni mese.

CONFERENZA EPISCOPALE DI INGHILTERRA E GALLES: VESCOVI RIFLETTONO SUL RIPRISTINO DI ALCUNE FESTIVITA’

Catholic Herald, 18 Maggio 2011

I vescovi di Inghilterra e Galles hanno dichiarato che l’Epifania e l’Ascensione potrebbero ritornare ad essere feste di precetto.

Nel primo incontro plenario dell’anno i vescovi hanno discusso sulla possibilità di reintrodurre due delle tre festività che nel 2006 erano state spostate alla domenica. Nei prossimi sei mesi nelle relative diocesi essi ‘rifletteranno’ se celebrare queste solennità nella loro vera giornata.
I giorni ‘trasferiti’ erano l’Epifania il 6 gennaio, l’Ascensione di Nostro Signore, tradizionalmente celebrata 40 giorni dopo Pasqua e il Corpus Domini, dopo Pentecoste.

Dopo l’incontro dei vescovi a Leeds l’arcivescovo Vincent Nichols di Westminster, che guida la conferenza episcopale d’Inghilterra e Galles, ha dichiarato: “Vogliamo riflettere sulle due solennità che hanno avuto una grande risonanza nella tradizione, Epifania e Ascensione. Come conferenza episcopale abbiamo stabilito che bisogna rifletterci sopra.”

“Abbiamo esaminato entrambi gli aspetti di cosa le feste di precetto significhino nella vita cattolica. Sono punti in cui si concentra e si celebra liturgicamente una particolare parte importante del mistero della nostra salvezza. Collocare queste feste di domenica favorisce la partecipazione dei fedeli.

“D’altra parte Epifania e Ascensione fanno ancora parte del ritmo di vita di molte persone di questo paese e così è necessario soppesare queste valutazioni. I vescovi sono tornati a casa pronti ad ascoltare i loro sacerdoti e i fedeli su cosa sia meglio.”

Un portavoce dei vescovi ha spiegato che “ognuno di loro rifletterà sulle necessità pastorali all’interno della propria diocesi e la conferenza episcopale affronterà nuovamente l’argomento nella prossima riunione plenaria a novembre.”

Quando i vescovi presero la decisione di spostare le feste nel 2006, i cattolici protestarono con una petizione. Julia Ashenden lanciò la petizione online che ebbe successo: ella dichiarò di aver ricevuto parecchie email che dicevano che la petizione aveva il supporto anche di numerosi parroci che non erano in grado di utilizzare il computer.

Un precedente tentativo simile, nel 1996, si era arenato dopo le proteste di preti e laici.

La Chiesa cattolica dell’Inghilterra e del Galles ha durante l’anno altri 7 giorni di precetto, cioè un giorno in più rispetto a Stati Uniti, Irlanda e Polonia.

Australia e Olanda ne osservano solo due, mentre la Città del Vaticano osserva tutte e 10 le festività.


Purtroppo non ho trovato alcun cenno in italiano a questa notizia, ma Radio Vaticana si è occupata di un altro aspetto della medesima Conferenza Episcopale.

CONCLUSA LA SESSIONE PRIMAVERILE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE D’INGHILTERRA E GALLES


Radio Vaticana, 18/05/2011

“Dopo la visita di Benedetto XVI nelle nostre diocesi a settembre dello scorso anno tra noi cattolici d’Inghilterra e del Galles ha cominciato a diffondersi un rinnovato senso d’identità. Finalmente ci sentiamo fieri della nostra fede”, ha affermato monsignor Vincent Gerard Nichols, arcivescovo di Westminster e presidente della Conferenza episcopale d’Inghilterra e del Galles, al termine della sessione primaverile dell’assemblea dei vescovi che si è tenuta, la scorsa settimana, presso la Hinsley Hall a Leeds. Nel comunicato diffuso al termine dell’incontro e ripreso da L’Osservatore Romano, i vescovi d’Inghilterra e del Galles rendono noto che “la commemorazione nazionale per la visita del Papa che ha avuto luogo nel nostro Paese lo scorso anno si terrà il prossimo 18 settembre con una solenne cerimonia nella cattedrale di Westminster”. Nel corso dei lavori i vescovi hanno stabilito di costituire un gruppo ristretto di presuli che avrà il compito di stabilire con chiarezza i traguardi futuri dell’organismo episcopale e di assegnare un ordine di priorità alle proposte che verranno esaminate durante le varie sessioni dell’anno. Tra le altre decisioni prese, vi è quella di ristabilire la regola dell’astinenza dalla carne il venerdì di ogni settimana, a partire dal prossimo venerdì 16 settembre in occasione del primo anniversario della visita di Benedetto XVI nel Regno Unito. L’arcivescovo Nichols ha sottolineato che «la decisione dell’episcopato di reintrodurre questa pratica penitenziale è stata presa proprio in conseguenza del rinnovato spirito d’entusiasmo suscitato tra i fedeli dalla visita del Papa”. “Abbiamo osservato — ha dichiarato — che molti fedeli cattolici hanno già deciso da tempo e in modo autonomo di riprendere questa pratica. Noi vescovi non abbiamo fatto altro che recepire un suggerimento che viene dalla base e rendere questa pratica più ampiamente condivisa». Il presule ha voluto chiarire che “il ristabilimento di questa regola non contraddice affatto la decisione che presero i vescovi nel 1984, quando affermarono che i fedeli potevano scegliere tra diversi modi penitenziali per ricordare la morte di Gesù Cristo il venerdì santo». “Sono sicuro — ha concluso il presidente della Conferenza episcopale — che molti fedeli andranno ben oltre l’astensione dalla carne. Alcuni, per esempio, leggeranno brani tratti dalla Bibbia, altri faranno digiuno completo, altri ancora eviteranno le bevande alcoliche. Anche i fedeli che non consumano carne per motivi di salute potranno comunque fare la penitenza settimanale: basterà rinunciare a qualche altro alimento”. (R.P.)


 

 

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