RASSEGNA STAMPA – 25 – a cura di Rita Bettaglio

dall’Italia, dal Mondo – 27 giugno 2011

rass stampa

 

a cura di Rita Bettaglio

 

Pio XII aiutò gli ebrei di Roma

Pubblichiamo l’intervento che l’ambasciatore d’Israele presso la Santa Sede, ha pronunciato il 23 giugno in occasione della cerimonia di consegna della medaglia di giusto fra le Nazioni alla memoria di don Gaetano Piccinini.

Sono lieto di aver potuto accogliere l’invito a partecipare a questa cerimonia in onore di don Gaetano Piccinini che ha aiutato a salvare membri della famiglia Camerini, facendo il possibile per alleviare la dura prova cui sono stati sottoposti durante il periodo dell’occupazione.

Non mi soffermo dunque sui dettagli della vicenda che la mia collega Livia Link ha già illustrato e del resto sono presenti i testimoni diretti che certamente molto meglio di me possono raccontare la storia.

Vorrei invece accennare molto brevemente a un argomento ampiamente discusso: l’atteggiamento della Chiesa durante il periodo dell’occupazione nazista a Roma, durante il quale la vita degli ebrei della città è stata messa in serio pericolo, e tanti di loro purtroppo non hanno fatto ritorno dai campi di sterminio.

Senza don Gaetano Piccinini, e altri uomini e donne come lui, il numero di vite umane spezzate sarebbe stato molto più alto.

A don Piccinini riconosciamo di non aver dato solo asilo, ma di averlo fatto nel rispetto delle origini e identità di ciascuno.

A partire dal rastrellamento del ghetto di Roma del 16 ottobre del 1943 e nei giorni successivi, monasteri e orfanotrofi, tenuti da ordini religiosi, hanno aperto le porte agli ebrei e abbiamo motivo di pensare che ciò avvenisse sotto la supervisione dei più alti vertici del Vaticano, che erano quindi informati di questi gesti.

Sarebbe pertanto un errore dichiarare che la Chiesa cattolica, il Vaticano o il Papa stesso si opponessero alle azioni volte a salvare gli ebrei.

È vero piuttosto il contrario: hanno prestato aiuto ogni qualvolta hanno potuto. Il fatto che il Vaticano non abbia potuto evitare la partenza del treno che portò al campo di sterminio, durante i tre giorni trascorsi dal rastrellamento del 16 ottobre fino al 18 (ottobre), può solo aver aumentato la volontà, da parte vaticana, di offrire i propri locali come rifugio per gli ebrei.

Gli ebrei romani ebbero una reazione traumatica. Essi vedevano nella persona del Papa una sorta di protettore e si aspettavano che li salvasse ed evitasse il peggio. Bene, sappiamo tutti cosa è successo, ma dobbiamo anche riconoscere che quello partito il 18 ottobre 1943 fu l’unico convoglio che i nazisti riuscirono a organizzare da Roma verso Auschwitz.

25 giugno 2011

(Fonte: Osservatore Romano)

La Chiesa di New York sul matrimonio omosessuale

New York, 25 giugno 2011

L’insegnamento della Chiesa cattolica sul matrimonio non cambia. Le persone omosessuali meritano certamente rispetto e dignità. Ma il matrimonio resta l’unione tra un uomo e una donna per tutta la vita. Si può riassumere così la prima reazione dei vescovi dello Stato di New York alla legge che autorizza le nozze tra persone dello stesso sesso. Il Senato statale ha infatti approvato nella notte con maggioranza bipartisan il «Marriage Equality Act», provvedimento proposto dal governatore, Andrew Cuomo, che riconosce alle coppie omosessuali il diritto di contrarre matrimonio come ogni altra coppia nello Stato di New York. La normativa è passata con 33 voti a favore (tra cui quelli di quattro repubblicani) e 29 voti contrari (tra cui quelli di un democratico). Il provvedimento, già approvato dalla Camera, è stato subito promulgato dal governatore Cuomo. Entrerà in vigore esattamente un mese dopo la firma.

In una dichiarazione i presuli dello Stato di New York — primo firmatario l’arcivescovo Timothy Michael Donal, presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti — ribadiscono la loro contrarietà alle nozze omosessuali. Un provvedimento che «modifica radicalmente» il concetto stesso di matrimonio e la cui approvazione parlamentare «lascia profondamente delusi e preoccupati».

I vescovi ribadiscono fermamente l’insegnamento della Chiesa. In primo luogo, con riguardo all’atteggiamento nei confronti dei «nostri fratelli e sorelle omosessuali», che si ha il dovere di trattare con «rispetto, dignità e amore». Tuttavia, «con la stessa fermezza affermiamo che il matrimonio è l’unione di un uomo e di una donna per tutta la vita, un’unione d’amore aperta ai figli, ordinata al bene di questi figli e degli stessi coniugi». Per i presuli, «questa definizione non può cambiare, anche se ci rendiamo conto che le nostre convinzioni continueranno a essere ridicolizzate, e che qualcuno tenterà anche di applicare le sanzioni governative contro le Chiese e le organizzazioni religiose che predicano questa verità senza tempo».

Di qui la preoccupazione che sia il matrimonio che la famiglia vengano «minate» dalla «tragica presunzione governativa di approvare una legislazione che mira a ridefinire i fondamenti della civiltà». Al contrario — concludono i presuli — «la nostra società deve recuperare ciò che sembra aver perso». E, quindi, una «vera comprensione del significato e del ruolo del matrimonio, così come rivelato da Dio, fondato nella natura e rispettato nei principi fondanti dell’America».

Quello di New York è il sesto Stato statunitense — dopo Massachusetts, Vermont, New Hampshire, Iowa e Connecticut, oltre che nel District of Columbia — ad avere approvato le nozze omosessuali, ed è anche di gran lunga il più popoloso.

26 giugno 2011

(Fonte: Osservatore Romano)


SAN PIETROBURGO: LA PRIMA PROCESSIONE DEL “CORPUS DOMINI” DOPO 93 ANNI

Mosca, 25/06/2011(AsiaNews/Agenzie) . Il sindaco di San Pietroburgo ha dato il permesso per la prima processione del Corpus Domini nell’ex capitale russa dal 1918. L’annuncio è stato confermato dall’arcidiocesi della Madre di Dio a Mosca. La processione avrà luogo domenica 26 giugno, e si svolgerà sulla famosa Prospettiva Nevsky, la principale arteria della città.

Questa strada è tradizionalmente chiamata la “via della tolleranza”, dal momento che su di essa si affacciano chiese cattoliche, ortodosse, luterane e armene. Secondo i funzionari dell’arcidiocesi, l’ultima volta che una processione del Corpus Domini è sfilata a San Pietroburgo è stato nel 1918, prima della presa del potere da parte dei bolscevichi.L’ultima processione fu condotta da mons. Constantin Budkiewicz, che fu ucciso con un colpo alla testa dai comunisti nelle prime ore della Pasqua del 1923.

Adesso, 93 anni più tardi, i cattolici torneranno sulla Prospettiva Nevsky guidati dall’arcivescovo di Mosca, mons. Paolo Pezzi. Dopo la messa di mezzogiorno, che mons. Pezzi celebrerà nella chiesa di Santa Caterina di Alessandria, la processione si snoderà lungo la Prospettiva Nevsky, e le vie circostanti, portando il Santissimo sacramento.

POSSIBILE MIRACOLO ATTRIBUITO AL ‘PRETE DEL ROSARIO’


Albany, N.Y.,25/06/2011 (CNA).- Una possibile guarigione miracolosa attribuito al pioniere dei media cattolici, Padre Patrick Peyton, C.S.C., potrebbe far avanzare la causa di beatificazione del ‘Prete del Rosario’, noto per il suo motto “una famiglia che prega insieme, resta insieme”.

Il tribunale della diocesi di Albany ha indagato sul supposto miracolo e invierà i risultati a Roma il prossimo 28 giugno.

I dettagli del possibile miracolo non possono ancora essere diffusi, spiega padre John Phalen, C.S.C., presidente degli Holy Cross Family Ministries. Tuttavia egli riferisce che il caso riguarda un sessantenne, ricoverato in ospedale con un quadro molto serio di “collasso di molteplici organi e pericolo di vita”.

“La sua famiglia ha pregato padre Peyton ed hanno percepito con forza che la sua guarito era dovuta all’intercessione del padre. I medici hanno fornito informazioni a supporto di tale tesi”, ha detto p. Phalen.

La famgilia dell’uomo è della zona di Albany e era “assai ben informata” sul famoso sacerdote, dichiara  Susan Wallace, direttrice delle relazioni esterne degli Holy Cross Family Ministries.

“Tutti noi amiamo p. Peyton. Molte persone ogni giorno mi dicono ‘E’ santo, non ha bisogno di tutte queste carte,’”, ha detto alla CNA il 23 giugno.

“Ma per noi è importante andare avanti. Ogni passo avanti è una conquista. Siamo molto felici. Siamo eccitati di andare avanti e raggiungere questi traguardi.”

Il vescovo di Albany Howard J. Hubbard e il dott.. Andrea Ambrosi, postulatore della causa di p. Peyton, ha chiesto al tribunale di condurre un’indagine su tutti gli aspetti del possibile miracolo. I risultati saranno inviati alla Congregazione per le Cause dei Santi a Roma.

Il vescovo Hubbard celebrerà una liturgia di conclusione dell’indagine nella Chiesa di San Vincenzo de’ Paoli ad Albany il 28 giugno a mezzogiorno.

P. Phalen ha detto che gli Holy Cross Family Ministries, fondati da p. Peyton, hanno spesso notizia di persone in giro per il mondo che ritengono di essere state guarite per intercessione del sacerdote.

L’intero ministero di p. Peyton affonda le proprie radici nel Rosario in famiglia,  come accadeva in casa sua da bambino.

P. Peyton emigrò negli USA dall’Irlanda nel 1928 all’età di 19 anni. Ordinato sacerdote nel 1941, fondò, negli anni successivi, l’Apostolato del Rosario ad  Albany, New York. Realizzò Crociate del Rosario in 40 paesi con la partecipazione di 28 milioni di persone.

Nel 1947 creò la Family Theater Productions, che produsse circa  600 programmi radiofonici e televisivi con la partecipazione di centinaia di attori e celebrità.

Morì nel 1992 e fu proclamato Servo di Dio nel 2001.

Gli Holy Cross Family Ministries hanno un sito su p. Peyton e la sua causa di beatificazione:  http://www.fatherpeyton.org.


UK: MOSTRA DI RELIQUIE AL BRITISH MUSEUM

23/06/2011.- Tutti i cattolici britannici dovrebbero visitare la nuova mostra di reliquie e reliquiari al  British Museum a Londra, ha detto l’arcivescovo di Westminster, Vincent Nichols.

La mostra Treasures of Heaven: saints, relics and devotion in medieval Europe ha aperto oggi nella storica  Round Reading Room del British Museum.

“Penso che sia una mostra davvero unica e notevole. Ci sono oggetti, come il Mandylion, il volto di Cristo, che non lascerà mai più il Vaticano,” ha dichiarato l’arcivescovo.

“Invito i cattolici di Inghilterra, Galles e altri luoghi di fare lo sforzo di andare al British Museum da adesso a Ottobre per cogliere quest’opportunità davvero unica. E’ una cosa che accade una volta nella vita e merita il viaggio.”

Molti reliquiari risalgono all’XI e al XIII secolo, ma alcuni addirittura al IV e V secolo.

La maggior parte delle reliquie sono di santi, ma alcune anche di Gesù stesso. Nella mostra sono incluse tre spine della Corona di Spine, un frammento della Vera Croce, il latte della Vergine Maria e il Mandylion di Edessa, un panno che si pensa sia stato appoggiato al volto di Gesù e ne abbia catturato l’immagine.

La preparazione per la mostra ha avuto inizio nel dicembre 2008 a seguito di contatti col Cleveland Museum of Art e il Walters Art Museum a Baltimora.

“Sono stati tre anni di lavoro,” ha detto James Robinson, curatore della mostra. “E’ stato un grande risultato riunire qui tutti questi oggetti. Molti di essi hanno un significato così importante per le istituzioni che li conservano che è stato molto difficile negoziare il loro prestito.”

Egli è fiero  di poter mostrare un reliquiario della Vera Croce dell’inizio del XII secolo proveniente da  Zwiefalten in Germania.

“Esso alla Prima Crociata: siamo sicuri che proviene da Gerusalemme ed è stata prelevata dalla reliquia che si ritiene sia stata trovata da Sant’Elena.

Mr Robinson dice che il suo pezzo preferito è un reliquiario di San Baudinoi, del XII secolo. “E’ un magnifico lavoro artistico di scultura figurativa, e contiene anche oggi una reliquia. E’ stato particolarmente difficile ottenere questo pezzo perchè i parrocchiani della chiesa di San Nettario,  Auvergne, in Francia non volevano che lasciasse la chiesa.”

La mostra dura dal 23 giugno al 9 ottobre e il costo del biglietto è di £12. Il British Museum ospiterà anche conferenze, film e laboratorio collegati alla mostra.

(Fonte: Catholic Herald)

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