ROMA BY NIGHT – UNA CRONACA DI ORDINARIO DEGRADO UMANO – di Carla D’Agostino Ungaretti

di Carla D’Agostino Ungaretti



Nonostante la vostra amica Carla abbia un carattere sereno e ottimista, ogni tanto si arrabbia, o meglio prova un profondo senso di delusione e di sconforto misto a una sorta di rabbia, che si sente impotente, di fronte a certi eventi del mondo che la circonda. Una sensazione così forte l’ha avvertita pochi giorni fa leggendo un fatto di cronaca, fortunatamente di esito non tragico, che si è verificatosi a Roma ma che – dati i tempi che corrono – sarebbe potuto avvenire ovunque.

bottOrbene, una ragazza australiana di 22 anni, in giro notturno per la capitale in cerca di “sensazioni forti” e di avventure, ha fatto un incontro a luci rosse con un coetaneo tunisino, barista e accompagnatore di comitive straniere per il pub crowl, il tour alcoolico a pagamento di alcuni locali all’insegna del ”All you can drink” (“Bevi tutto quello che puoi”), peraltro vietato fino al prossimo 30 settembre da un’ordinanza comunale dell’anno scorso. Come si vede, i telefilm americani sono stati ottimi maestri anche per un ragazzo arabo la cui religione dovrebbe vietare severamente certe performance e inducono anche i gestori dei locali a trasgredire le disposizioni comunali.

I due, travolti da una subitanea e irrefrenabile passione, si sono abbandonati a un amplesso travolgente sul tavolo all’aperto di un ristorante quella sera chiuso, ma il piacere si è trasformato in un incubo per la povera ragazza la quale, piena del whisky e della birra abbondantemente bevuti, è stata colta da un’improvvisa emorragia e terrorizzata da quello che le stava accadendo, è fuggita in piena notte e senza meta per le strade di Roma, finché all’alba è crollata nei pressi di un mercato rionale, sfinita e grondante sangue. Qui, le venditrici che stavano allestendo i loro banchi di vendita, vedendo tutto quel sangue e convinte di trovarsi di fronte all’ennesimo caso di violenza carnale metropolitana, l’hanno soccorsa chiamando subito l’ambulanza. Inizialmente la ragazza ha dichiarato di essere stata consenziente al rapporto e non ha accusato  di stupro il suo spensierato e occasionale partner, subito rintracciato, ma il giorno dopo ha ritrattato la precedente versione e ora il ragazzo è indagato per violenza carnale.

Fin qui la cronaca. Ma perché la vostra amica si è sentita cadere le braccia leggendo questa notizia? Perché ha visto in tutta il suo triste realismo il degrado morale, sociale e di costume che sta vivendo la nostra società, riportato dalle cronache con dovizia di particolari, ma senza che si levi una sola voce a stigmatizzare certi comportamenti, segno (questo) che il mondo si sta talmente abituando ad essi che finisce per trovarli naturali.

E invece non è affatto “naturale” che due giovani di diverse nazionalità, che non si sono mai visti prima e quindi non sanno nulla l’uno dell’altro, che probabilmente comunicano tra loro soltanto a gesti, si abbandonino al sesso più sfrenato sul tavolo di un ristorante. Nei telefilm americani, almeno, gli amanti occasionali cercano il più vicino motel per consumare il loro amplesso con un minimo di riservatezza, invece in questo caso i loro “allievi” e imitatori, non potevano aspettare e si sono accontentati di una soluzione più spicciola, anche se di sicuro  molto meno comoda, come il tavolo di un ristorante, superando in pragmatismo i loro stessi maestri.

Come giudicare questo episodio? Lasciamo da parte per il momento i precetti religiosi che ormai non godono più di buona stampa presso i popoli di civiltà cristiana   e, a quanto pare, stanno perdendo credibilità anche presso le nuove generazioni arabe immigrate. Partiamo piuttosto da un altro punto di vista e domandiamoci: “I gestori dei locali notturni  dov’erano? Non hanno visto quei due giovani ubriacarsi e perdere il controllo?La dignità della donna, tanto esaltata dal femminismo, dov’era in quel momento? L’educazione spicciola, il buon gusto, la misura, dovuti per un minimo di rispetto al paese che ospitava i due colombi stranieri, dov’erano? E per la fanciulla, probabilmente colta da un fenomeno naturale, ma sicuramente imbarazzante e fastidioso in quel frangente, dov’era quel minimo di prudenza cui le donne dovrebbero essere abituate da millenni in certe circostanze?Non è degradante e umiliante per una giovane donna che ha tutto un futuro davanti a sé buttarsi via in questo modo?”

Questi interrogativi sono destinati a rimanere senza risposta, perché le remore che li sottendono sono tutte latitanti, completamente annullate dal comune modo di sentire moderno e bisogna avere il coraggio di dichiarare che un’intera generazione di esseri umani, in tutto il mondo, ha miseramente fallito nell’educazione di quelli che sono venuti dopo di essa. I gestori dei locali notturni tacciono per non perdere clienti; i giovani credono di avere il diritto di soddisfare i loro istinti primordiali dovunque si trovino e senza ostacoli, come fanno gli animali che, almeno, rispettano la legge naturale del periodo degli amori; le norme elementari di decoro e di rispetto per il prossimo  sono lettera morta. Per gli esseri umani non c’è più legge naturale, buon gusto, senso della misura; tutto è funzionale al proprio soddisfacimento, qui e ora.

Gli altri membri della comitiva hanno testimoniato che, quando hanno capito le intenzioni dei due, li hanno lasciati in pace: “Che altro potevamo fare?”. Certo, dal loro punto di vista che altro potevano fare, se non disturbarli?

Si dirà della vostra amica, cattolica “bambina”, che è una bacchettona fuori moda? Può darsi, perché i cattolici “adulti”, per non parlare dei cosiddetti “laici”, sono rassegnati a questa china e non alzano un dito per mettere un argine a questo genere di episodi. Sono rimasti solo i cattolici “bambini” a scandalizzarsi e a deplorare fatti di questo genere. Ma la loro protesta non è certo di natura confessionale: è solo improntata al buon senso e al rispetto per il prossimo e, se gli altri tacciono per conformismo, o per quieto vivere, o perché quei valori sono stati dimenticati, essi  vogliono gridare a gran voce che questi fatti accadono perché  non c’è più il Timor di Dio e dove manchi il settimo dono dello Spirito Santo tutto il resto crolla. Se manca un principio superiore che vieti certi comportamenti, “tutto è permesso” come dice Dostojewskj, anche l’autodistruzione del genere umano.

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