Roma, città angelica: la sede ottimale per il Meeting annuale sugli Angeli – di Don Marcello Stanzione

di Don Marcello Stanzione

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Dopo ben dodici anni che il meeting nazionale annuale sugli angeli si è svolto a Santa Maria La Nova, cioè in una parrocchietta periferica a Campagna in provincia e diocesi di Salerno, da questo 2017 esattamente nei giorni 30 settembre e 1 ottobre esso si svolgerà a Roma, la città angelica per eccellenza, presso la basilica di san Giuseppe al Trionfale, retta dall’opera don Guanella e in cui il parroco don Wladimiro Bogoni ha portato un nuovo slancio al culto di san Michele e degli angeli e si è fatto promotore di tale evento angelologico nella Città Eterna.

A Roma esisteva addirittura un intero quartiere dedicato agli angeli. Oltrepassato Ponte Sant’Angelo, i  pellegrini entravano nella Civitas Leonina, edificata da Leone IV tra l’848 e l’852, dopo la devastazione provocata dal saccheggio dei saraceni dell’846. La costruzione delle mura a opera di Leone IV sancì in modo definitivo la costituzione in area urbana di questo settore, nel quale già da tre secoli si erano istallati edifici sacri e ospizi per i pellegrini. Il percorso delle mura, ancora oggi ben visibile nel tratto nord tra la fortezza e i palazzi apostolici, inizia dietro il fianco sinistro del castello e prosegue verso gli edifici annessi alla basilica. Questo tratto di muro, denominato il Passetto, dal 1280 fu utilizzato come passaggio pensile per la fuga del papa da San Pietro, in caso di emergenza. Le numerose aperture che attualmente caratterizzano il muro sono dovute all’ampliamento del quartiere che Pio IV effettuò nel Cinquecento. In realtà le porte della cinta leonina erano tre: la Posterula Sancti Angeli, non più esistente, nei pressi del castello nel primo tratto del Passetto, la Porta del Pellegrino, ancora esistente, al termine del Passetto, presso i palazzi apostolici, nascosta dal colonnato berniniano di destra, e la Posterula Saxonum, diventa poi Porta Santo Spirito, sotto la quale passava la via Aurelia “ nova”.

Il muro proseguiva incorporando costruzioni annesse alla basilica, passava dietro a questa e poi tornava verso il Tevere, sulla cresta del colle dove si trova oggi la chiesa dei Santi Michele e Magno. Nella cinta difensiva che scendeva verso il basso, si apriva una piccola porta detta Posterula dei Sassoni, rivolta verso Trastevere, che poi avrebbe assunto il nome di Porta Santo Spirito. Le mura si concludevano sulla sponda del fiume fino a toccare il tratto delle mura aureliane, nel quale si apriva l’antica Posterula di San Pietro dell’Adrianeo. La cinta muraria fu terminata il 27 giugno 853, antivigilia della festa dei Santi Pietro e Paolo. La consacrazione delle mura ebbe una valenza simbolico-religiosa, poiché per ognuna delle tre porte il papa pronunciò orazioni rivolte a Dio e apprestò iscrizioni che le ponevano sotto la protezione dei santi protettori della città. Le mura sono il simbolo che divide lo spazio sacro, all’interno del quale è possibile continuare a organizzare una vita  religiosa e civile da uno spazio “altro”, dominio del negativo.

Dopo il Ponte degli Angeli, i pellegrini avevano la possibilità di scegliere uno dei percorsi che conducevano a San Pietro: il primo , più vicino al fiume, era il Borgo Santo Spirito, attraversato da una strada molto antica, esistente fin dall’VIII secolo; più a nord c’era la Portica, una via porticata forse di origine tardo-imperiale, che si snodava al centro dell’attuale via della Conciliazione, presso la demolita “spina” di Borgo. Si ritiene che questa via porticata coincidesse con l’antica strada detta Carriera Santa, percorsa dai cristiani che subirono il martirio sotto Nerone. Nel Medioevo vi passavano i cortei papali che si recavano dal Laterano a San Pietro per l’intronizzazione del pontefice. Infine un percorso micaelico costeggiava le mura di Leone IV, lastricato da Sisto IV e per questo chiamato via Sistina, successivamente denominata Borgo Sant’Angelo, per la presenza della chiesa di San Michele Arcangelo al Corridore di Borgo. La tradizione narra che la chiesa di San Michele fu eretta da papa Gregorio Magno, il quale la  dedicò a tutti gli  angeli santi, dopo la miracolosa apparizione di san Michele sul vicino castello. Alla chiesa era annesso un antico ospedale, detto Hospitale Angelorum, all’interno del quale agiva la Confraternita di San Michele Arcangelo. L’intera area venne totalmente trasformata quando papa Alessandro VI realizzò la nuova via Alessandrina, un rettifilo corrispondente al lato destro di via della Conciliazione, che collegava in modo più rapido e diretto la fortezza a San Pietro. La nuova chiesa, spostata più a nord rispetto a quella precedente, venne posizionata all’altezza dell’attuale piazza di Porta Castello, nei pressi dell’arco di passaggio muraneo aperto nel Cinquecento da Pio IV. Nel 1939 essa venne distrutta durante le massicce demolizioni per la realizzazione di via della Conciliazione, ma gli arredi sacri e le opere d’arte furono trasportati nella chiesa di Santa Maria Annunziata, in piazza Giovanni  XXIII. Quest’ultima, appartenente alla Confraternita di Santo Spirito, eretta originariamente nel 1744 su Borgo Santo Spirito, fu trasferita nel 1950 sul lungotevere Vaticano, davanti alla facciata antica dell’Ospedale di Santo Spirito prospiciente il fiume. Nell’interno della chiesa, sulla parete sinistra, l’apparizione di san Michele Arcangelo a san Gregorio Magno di G.B. Montano (1534-1621), proveniente dalla chiesa demolita di Sant’Angelo al Corridore. L’affresco ripropone l’apparizione dell’arcangelo sul castello: la fortezza è rappresentata frontalmente con la processione di ringraziamento per la fine della peste che procede verso Ponte Sant’Angelo. Sullo sfondo il Gianicolo, sotto il quale si vedono il papa e gli altri personaggi del corteo, non lontano da un’ imponente piramide. Ricordiamo infatti che nell’area oggi compresa fra piazza Giovanni XXIII e via della Traspontina erano situati due antichi sepolcri: la Meta Romuli, a forma di piramide, creduta la tomba di Romolo, e il Terebintus Neronis, di forma circolare a due tamburi sovrapposti, distrutti alla fine del Quattrocento da Alessandro VI per far posto alla nuova viabilità e per motivi strategici. Il contesto nel quale il pellegrino percorreva la parte finale del cammino, prima di arrivare al cospetto della basilica vaticana, era assai differente da quello odierno, dominato dalla cupola di San Pietro ben visibile anche a distanza. Prima della sistemazione urbanistica moderna che le demolì, una serie di strutture antiche si mescolava a edifici medievali e rinascimentali: un dedalo di casupole e vicoli, dai quali improvvisamente apparivano in tutta la loro imponenza la basilica di san Pietro e il colonnato berniniano con un eccezionale colpo d’occhio.

Nel Cinquecento papa Pio IV, al secolo Angelo Giovanni de’ Medici (1560-1565), molto devoto agli spiriti celesti, rese omaggio a essi non solo per fare memoria del proprio nome di battesimo ma anche con la progettazione urbanistica e architettonica: nella Roma da lui concepita, molte strade iniziavano e terminavano con riferimenti agli angeli, come si può constatare dirigendosi verso l’antica cinta muraria di Leone IV, che nel 1560 Pio IV ampliò per l’incombente minaccia turca. Nel 1562 il papa affidò a Francesco Laparelli da Cortona l’incarico di costruire un nuovo muro di difesa che dal Castel Sant’Angelo arrivasse fino al bastione del Belvedere, all’altezza dell’odierna piazza  Risorgimento. Lungo il percorso delle nuove mura correva un fossato valicabile attraverso due ponti che immettevano alle due Porte Angelica e Castello. In tal modo, la fortificazione vanificò la funzione difensiva del muro leonino, nel quale furono aperti sette archi per rendere più  agevole il collegamento con la nuova Civitas Pia (dal nome del papa), ossia l’estensione dell’antico Borgo, che si stava realizzando nell’area tra le antiche e le nuove  mura. Percorrendo il tratto del rione compreso fra le mura leonina e piazza Risorgimento, si può notare come il Laparelli abbia realizzato uno schema urbano incentrato sui due assi viari di Borgo Pio (andamento sud-ovest) e di via di Porta Angelica (andamento nord-sud), collegati da una serie di strade perpendicolari e parallele ispirate al modello dell’urbanistica classica. La Civitas Pia portò alla formazione del nuovo Borgo Pio e di Borgo Angelico, quest’ultimo attiguo alle nuove mura verso piazza Risorgimento, dove si apriva porta Angelica. Questa, demolita nel 1888, immetteva chi proveniva dalla via Cassia a via di Porta Angelica, dalla quale si accede ancora a piazza San Pietro e alla Città Vaticana. La porta era in bugnato di travertino a un solo fornice, con lo stemma Medici sulla chiave dell’arco. Essa era ornata da bassorilievi marmorei raffiguranti due angeli custodi con la croce, al di sopra dei quali si trovavano due importanti iscrizioni. La prima, sull’attico della porta, esemplificava esplicitamente il programma urbanistico del papa, in stretta relazione con gli angeli che proteggevano e custodivano le nuove fortificazioni della città.

Angelis Tuis Mandavit de te ut Custodiant te in omnibus viis tuis

(Dio ti affidò ai suoi angeli affinché ti custodissero in tutte le tue vie). Il pontefice, provvedendo alla difesa della città, è simile agli angeli. La Civitas Pia diventava così una sorta di emanazione del Castello, sul quale, all’epoca di papa Gregorio, era apparso l’ arcangelo salvifico. Un’altra iscrizione, sulla fascia di marmo interrotta dall’arco, ribadiva l’identificazione angelo custode-papa:

Qui vult salvam remp (ublicam) Nos sequatur ( Chi vuol salvare lo Stato ci segua). Dopo la distruzione della porta, gli angeli, insieme allo stemma del papa, furono collocati sul tratto della fortificazione rimasto intatto nella prospiciente piazza Risorgimento, dove ancora oggi si trovano. L’iscrizione della Porta Angelica è perduta; conservata invece a Castel Sant’Angelo è l’iscrizione di Porta Castello, anch’essa collegata a due bassorilievi raffiguranti angeli. Ai nostri giorni papa Francesco ha raccomandato la devozione agli angeli custodi; infatti il 2 ottobre 2014 durante la sua omelia a Santa Marta, il papa argentino ha dichiarato: “Tutti noi, secondo la tradizione della Chiesa, abbiamo un angelo con noi, che ci custodisce, ci fa sentire le cose. Quante volte abbiamo sentito: “ Ma  questo dovrei fare così, questo non va, stai attento…” tante volte! E’ la voce di questo nostro compagno di viaggio. Essere sicuri che lui ci porterà alla fine della nostra vita con i suoi consigli, e per questo dare ascolto alla sua voce, non ribellarci… Perché la ribellione, la voglia di essere indipendente, è una cosa che tutti noi abbiamo; è la superbia, quella che ha avuto il nostro padre Adamo nel Paradiso terrestre: la stessa. Non ribellarti: segui i suoi consigli”. Nessuno cammina da solo e nessuno di noi può pensare che è solo, perché questo compagno è sempre con noi: “E quando noi non vogliamo ascoltare il suo consiglio, ascoltare la sua voce, è come dirgli: “ Ma, vai via!”. Cacciare via il compagno di cammino è pericoloso, perché nessun uomo, nessuna donna può consigliare se stesso. Io posso consigliare un altro, ma non consigliare me stesso. C’è lo Spirito Santo che mi consiglia, c’è l’angelo che mi consiglia. Per questo, abbiamo bisogno. Questa non è una dottrina sugli angeli un po’ fantasiosa: no, è realtà. Quello che Gesù, che Dio, ha detto: “Io mando un angelo davanti a te per custodirti, per accompagnarti nel cammino, perché non sbagli”.

Facciamoci una domanda:

“Com’e il rapporto con il mio angelo custode? Lo ascolto? Gli dico buongiorno, al mattino? Gli dico: Custodiscimi durante il sonno? Parlo con lui? Gli chiedo consiglio? E’ al mio fianco? A questa domanda possiamo rispondere oggi, ognuno di noi: com’è il rapporto con quest’angelo che il Signore ha mandato per custodirmi e accompagnarmi nel cammino, e che vede sempre la faccia del Padre che è nei Cieli”.

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ECCO IL PROGRAMMA DEL MEETING

BASILICA PARROCCHIALE SAN GIUSEPPE AL TRIONFALE

VIA BERNARDINO TELESIO 4/B

00195 ROMA

TEL 06-39751607

XIII EDIZIONE DEL MEETING NAZIONALE SUGLI ANGELI

30 SETTEMBRE-1 OTTOBRE 2017

Organizzato dalla Milizia di San Michele Arcangelo (M.S.M.A.)

e

dalla Parrocchia San Giuseppe al Trionfale (Opera don Guanella)

 

“L’ANGELO CUSTODE TRA DEVOZIONE E CONFUSIONE”

SABATO 30 SETTEMBRE 2017

 

ORE 15.00: Apertura del Meeting con la  Supplica ardente ai Santi Angeli di Dio guidata da Don Wladimiro Bogoni

ORE 15.30: Relazione della prof. ANGELA ROSSI : “ Gli Angeli nelle religioni”.

 ORE 16.30: Relazione di don MARCELLO STANZIONE : “ Verità e confusione sugli Angeli”

ORE 17.30: BREAK

ORE 18.00: Comunicazione di don Mario Carrera” L’Angelo e i sogni di san Giuseppe”

ORE 18.30: SANTA MESSA in Basilica

ORE 20.00: Cena

ORE 21.00:  Relazione, con diapositive, del Dott. Antonio ADINOLFI: “Iconografia dell’Angelo custode ”.

ORE 22.00: Conclusione prima giornata Meeting

DOMENICA 1 OTTOBRE 2017

ORE 9.30: Gli angeli nella mia vita. ESPERIENZE ANGELICHE di padre Ignazio Suarez; Alessandra Frascarelli; Virginia Coda Nunziante e Federico Pini. Eventuali Testimonianze dei convegnisti presenti.

ORE 12.00: Concelebrazione della Santa Messa in Basilica

ORE 13.00: Pranzo e conclusione del Meeting .

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NOTE TECNICHE PER I CONVEGNISTI :

PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI AL MEETING TELEFONARE ALLA SEGRETERIA DELLA PARROCCHIA: da lunedì a venerdì dalle 9.30 alle 12.30 al seguente numero 06-39751607 oppure al seguente indirizzo e-mail: bogoni.wladimiro@guanelliani.it. Gli incontri si svolgeranno presso il Teatro San Luigi Guanella, al cui ingresso si lasceranno Euro 10.

CHI DESIDERA FERMARSI PER I PASTI E PERNOTTARE  può rivolgersi ad un prezzo convenzionato per i partecipanti al Meeting alla CASA PER FERIE MONS. AURELIO BACCIARINI, via Bernardino Telesio 4/A tel. 06 3973 3750. I costi: tassa di soggiorno: Euro 3,50; Pranzo: Euro 16,00: Camera doppia (Euro 38 a persona; se invece utilizzata come singola Euro 48,00), camera tripla (Euro 38 a testa), camera quadrupla (Euro 35 a persona), camera quintupla (Euro 35 a persona). Il servizio comprende cena e prima colazione. LE PRENOTAZIONI: ENTRO E NON OLTRE IL 30 GIUGNO 2017, TEL. 06 39733750. Sito: www.casabacciarini.com e- mail: casa.bacciarini@guanelliani.it

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