San Michele, l’Angelo protettore della Chiesa – di Don Marcello Stanzione

di Don Marcello Stanzione

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Nella Nuova Alleanza, san Michele è rimasto il braccio destro di Dio, il condottiero dei divini trionfi. Egli ha condotto il popolo ebreo alla culla del Messia; prende da questa culla, il nuovo popolo di  Dio: egli lo proteggerà fino alla fine dei tempi. Un vescovo dell’America Latina ha osservato: “Secondo la Tradizione, l’Arcangelo San Michele precipitò dal cielo Lucifero con i suoi angeli ribelli e continua la battaglia contro Satana ed i suoi spiriti maligni per distruggerne il potere e aiutare la Chiesa militante, fino a che  questa ottenga la vittoria finale. E’ bene perciò, che rinnoviamo la nostra fiducia nella potenza di San Michele e chiediamo il suo aiuto come, d’altra parte, la Chiesa ha sempre fatto”. (Mons. Alfonso Uribe Aramillo, Angeli e diavoli, Edizioni San Michele, Laureana Cilento (SA) 1999, p. 19).

La  Chiesa  riconosce san Michele per suo angelo tutelare ed il suo speciale patrono. Ella lo dichiarava in questi termini nella  liturgia tridentina: “La Chiesa di Dio, come l’antica sinagoga, onora in san Michele il suo Custode ed il suo Protettore”, poiché infatti la protezione di san Michele non le è mai mancata.

L’Arcangelo, in effetti, libera san Pietro dalla prigione e rimane fedele alla Chiesa nel suo lungo martirio durato tre secoli, tempi spaventosi di persecuzioni, dove gli occorre sostenere l’impatto terribile delle passioni scatenate  dall’inferno.

Egli fa brillare agli occhi rapiti di  Costantino il segno della vittoria, e ferma alle porte di Roma le orde selvagge condotte da Attila il flagello di Dio. E’ per questo che il papa San Leone IV lo invoca in suo soccorso quando i Saraceni invadono l’Italia. Quando in diverse epoche della storia i nemici della Chiesa si avvicinano a Roma, è nella fortezza di Castel Sant’Angelo che i papi fiduciosi si rifugiano. Quando la cristianità tutta intera si solleva per liberare la tomba di Cristo, l’Arcangelo viene in aiuto ai suoi eserciti. Selim avanza verso l’Occidente con una flotta formidabile? E’ senza dubbio la  Vergine del Rosario che, a Lepanto, da la vittoria all’esercito cattolico; non è temerario pertanto farvi  intervenire san Michele invocato a tale riguardo dalla venerabile madre Serafina di Capri: egli vegliava sull’Italia dall’alto del monte Gargano.

San Michele assiste la Chiesa nelle  sue conquiste pacifiche e nella conversione dei popoli. Il grande evangelizzatore dei tedeschi, San Bonifacio, l’invoca nel mezzo delle pianure della Germania. Carlo Magno, vero soldato della Chiesa, porta lo stendardo dell’Arcangelo attraverso l’Europa guadagnata alla fede. San Francesco Saverio, in punto di morte, gli affida il Giappone.

San Michele apparve molte volte a coloro che avevano bisogno di aiuto e che Lo invocavano. Un autentico esempio è il suo aiuto a Santa Giovanna d’Arco nella straordinaria missione, affidatale per aiutare il re di Francia a restaurare la pace e la prosperità nel suo regno e cacciare i  nemici dalle sue coste. Inoltre, in Francia, egli apparve a Mont S. Michel, in Normandia, dove c’è ancora un famoso santuario consacrato all’Arcangelo, meta annuale di milioni di turisti.

In Italia la leggenda racconta che il santo Arcangelo mostrò se stesso al Vescovo di Siponto, sul monte Gargano dove una bellissima grotta-chiesa fu dedicata a lui. Durante questa apparizione, “San Michele intimò al vescovo che quel posto era sotto la sua protezione e che era sua volontà che Dio fosse venerato lì, in onore suo e degli angeli”. Questo divenne, ed è ancora oggi sotto la custodia dei padri Michaeliti polacchi, un luogo sacro di grande devozione e attirò numerosi pellegrini tra cui papi ed imperatori.

Ma a parte gli straordinari casi in cui il grande Arcangelo ritenne necessario apparire visibilmente agli occhi degli uomini, egli è sempre invisibilmente attivo nell’aiutare ogni singolo cristiano  e tutte le nazioni cristiane. Siamo dunque fortunati ad avere un così potente avvocato! Una  figlia spirituale di San Pio da Pietrelcina, trovandosi in una particolarissima e penosissima situazione e dovendo risolvere un delicatissimo problema, si recò in confessione da Padre Pio, il quale, dopo averla ascoltata, le disse: “E tu non l’hai l’avvucato a lu paese tuo?… “. La penitente rispose: “Quale avvocato, Padre?”. E lui ancora: “T’ho detto, tu non l’hai l’avvucato a lu paese tuo?…”. Quell’anima, sulle prime, non capì la risposta, avuta da Padre Pio, risposta a cui in seguito lei stessa diede la giusta spiegazione, e attese ancora dietro il confessionale per ricevere un’altra parola chiarificatrice da Padre Pio. Ma il frate, paternamente la licenziò. Quella donna, con una grande speranza nel cuore e fiduciosa nelle parole del suo confessore, si allontanò da San Giovanni Rotondo, convinta di ritrovare la luce, e che avrebbe risolto quanto le stava a cuore. Giunta al suo paese di origine, si trovò a pregare San Michele, il quale era il patrono del suo stesso paese in cui proprio in quei giorni veniva festeggiato. La preghiera all’Arcangelo che capitò sotto gli occhi della donna così diceva: “O glorioso mio protettore e avvocato San Michele…”.  A queste invocazioni, la donna comprese chiaramente che doveva rivolgersi al principe delle milizie celesti, ricordando le parole del frate del Gargano, e che San Michele era il suo avvocato. A lui si raccomandò caldamente e grazie all’Arcangelo ogni cosa riuscì secondo i suoi desideri.

Dio gli diede un compassionevole amore per gli uomini, e non c’è una sola anima che sfugge alla sua attenzione premurosa. Più che mai di questi tempi, i cattolici hanno bisogno dell’aiuto di San Michele per rimanere fermi nella Fede. L’incredulità ha portato la sua insolenza al limite e fermamente proclama che non esiste Dio. E’ nostro dovere essere cattolici fedeli, proclamare la nostra fede apertamente e con forza, e preservare un caloroso, invincibile amore per Gesù Cristo.

Non dimentichiamo mai che Satana fa di tutto per distruggere l’umanità. In mille modi egli congiura e combatte contro Dio cercando di usurpare il suo trono. In merito a questo, il seguente insegnamento dato dalla Beata Vergine Madre alla Venerabile Maria d’Agreda, è degno di essere citato: “Figlia mia, il potere di nessuna umana parola ti farà riuscire in questa vita mortale a descrivere il male di Lucifero e dei suoi demoni contro gli uomini, o la malizia, l’astuzia, gli inganni con cui, nella sua ira, egli cerca di portarli al peccato e in seguito ai tormenti eterni. Egli cerca di ostacolare tutte le buone azioni… Tutta la malizia di cui la sua stessa mente è capace, egli cerca di iniettarla nelle nostre anime. Contro questi attacchi, Dio fornisce ammirabile protezione se gli uomini cooperano e corrispondono da parte loro”.

E’ impossibile riportare tutti i fatti meravigliosi attribuiti all’intervento di San Michele. Ci basterà dire che in tutte le sue prove, la Chiesa si è compiaciuta nel ripetere la parola del profeta Daniele: “Io non ho, nelle mie avversità, altro aiuto che san Michele”.

Il tempo in cui noi viviamo è per la Chiesa un’epoca di crisi formidabile, vi è  di che tremare. Eppure non abbiamo paura. Sotto la sua protezione, la Chiesa, nonostante tanti scandali e cattivi esempi nel suo interno, continuerà ad illuminare il mondo ed a salvarlo.

2 commenti su “San Michele, l’Angelo protettore della Chiesa – di Don Marcello Stanzione”

  1. La preghiera a san Michele è stata eliminata a fine Messa. Anche in alcune Messe vetus ordo. Ma ognuno di noi può recitarla a fine funzione (a nome di tutti).

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