Scriptorium – Recensioni. Rubrica quindicinale di Cristina Siccardi

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Recensioni  –  rubrica quindicinale di Cristina Siccardi

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Gianroberto Casaleggio e Marco Pannella sono andati al redde rationem. Una panoramica sulle differenti modalità di comunicazione utilizzate da due uomini comunque uniti dal delirio di onnipotenza e dall’odio feroce contro Dio, e quindi contro l’umanità.

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zzzzlmrtSora nostra morte corporale, come la chiamava San Francesco, si è portata via, a distanza ravvicinata, Gianroberto Casaleggio e Marco Pannella, due anarchici rivoluzionari, due facce della stessa medaglia: il delirio dell’onnipotenza dell’uomo svincolato dalle leggi di natura e da quelle divine, uomo prigioniero della propria superbia e lontano dalla libertà della Verità portata da Gesù Cristo, dove tutto assume armonia, giustizia, bellezza e vera misericordia e dove le piccole o grandi croci sono sublimate per ottenere premi terreni ed ultraterreni.

Maestri di menzogne e di antivita, Casaleggio e Pannella hanno vissuto per “donare” nuovi percorsi antiumani, capaci di innalzare, fra i “diritti umani” legalizzati, l’infanticidio (l’aborto) e l’omosessualità (peccato che grida vendetta al cospetto di Dio). Le loro battaglie hanno prodotto e continuano a produrre morte, corruzione morale delle persone e cinismo allo stato puro.

È interessante osservare la loro attività editoriale per comprendere quale pensiero lasceranno ai posteri.

Nel 2011 uscì il libro di Casaleggio con Beppe Grillo Siamo in guerra. Per una nuova politica (Chiarelettere). La sinossi del volume è così riassumibile: il nuovo corso della storia è in mano ad una rivoluzione che, attraverso la rete web, coinvolge milioni di persone. I movimenti spontanei stanno emergendo ovunque sostituendosi ai partiti, dall’Islanda alla Svezia, dal Partito dei pirati tedesco agli Indignados spagnoli, fino al Movimento 5 Stelle italiano. La rete è un’opportunità unica per creare un’intelligenza collettiva che possa affrontare i problemi della società permettendo a ciascuno di partecipare alle scelte che lo riguardano. «Non sarà una passeggiata», avvertono gli autori, perché il vecchio mondo, prima di abbandonare privilegi e potere, darà luogo ad una lunga guerra.

A riguardo di questo delirante ideologia esiste un videoclip del guru del Movimento 5 Stelle, da non lasciarsi perdere, pubblicato su YouTube il 21 ottobre 2008, dal titolo: Gaia: The future of politics:

https://www.youtube.com/watch?v=JodFiwBlsYs

In questa orrenda visione illuminata (come fu illuminato Voltaire) e senza Dio, nel 2018 il mondo sarà diviso in due blocchi: a ovest con Internet e a Est con una dittatura orwelliana. Nel 2020 ci sarà la Terza Guerra Mondiale (durerà vent’anni). Nel 2040 trionferà la rete “democratica” di Internet. Nel 2050 un brain trust collettivo risolverà ogni problema, mentre nel 2054 ci saranno le prime elezioni mondiali in Rete. Spariranno religioni, partiti e governi nazionali.

Nel 2013 uscì il libro Il Grillo canta sempre al tramonto. Dialogo sull’Italia e il Movimento 5 stelle, che Casaleggio scrisse insieme a Beppe Grillo e a Dario Fo (Chiarelettere): la sfida qui risulta essere quella di guardare oltre, «là dove nessuno vuole arrivare» per cambiare le regole del gioco e fare della politica non l’arte del potere ma un modo di essere cittadini autentici, responsabili, attivi, secondo, logicamente come determinano gli “illuminati” e come d’altra parte scrive il figlio, Davide Casaleggio, socio fondatore di Casaleggio Associati, laureatosi all’Università Bocconi di Milano, in Tu sei rete. La rivoluzione del business, del marketing e della politica attraverso le reti sociali (Editore BeppeGrillo.it):

«Le reti sono ovunque intorno a noi. Fino a qualche anno fa le relazioni tra persone, oggetti ed eventi erano attribuite al caso. L’unico modo per ipotizzare il funzionamento dei sistemi complessi era attribuirne le ragioni ad avvenimenti casuali. La vita e l’evoluzione delle reti seguono invece leggi precise e la conoscenza di queste regole ci permette di utilizzare le reti a nostro vantaggio», il vantaggio di chi esotericamente controlla e dirige il mondo. Guarda caso, in copertina, c’è un girotondo giocoso di preti in talare…

Gianroberto Casaleggio è autore anche dei libri Il web è morto,viva il web (Pro Sources 2011), Movie Bullets (IlSole24ore 1998), Web Dixit (IlSole24ore 2003) e Web ergo sum (Sperling & Kupfer 2004) e Veni Vidi Web (Edizioni Adagio). Da tutto questo dovrebbe uscire la politica non come l’arte del potere, ma un modo di essere cittadini autentici, responsabili, attivi… come indicato dagli “illuminati”, fondatori di una nuova religione, logicamente.

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Pannella catturò i riflettori attraverso le sue battaglie per il male del prossimo, un male paludato di altruismo: oltre alla guerra indetta al matrimonio e alla famiglia, al trionfale raggiungimento di milioni di infanticidi (gli aborti), ad libitum, e alle soppressioni delle persone adulte, come Eluana Englaro, la battaglia a favore dell’eutanasia come diritto di scelta per sé o per i propri congiunti o collaterali.

La lettera che Pannella ha scritto a Papa Francesco, datata 22 aprile 2016, e resa nota da «Famiglia Cristiana» il 20 maggio, rientra nella manipolazione collettiva delle coscienze: non lettera privata, a tu per tu senza osservatori esterni, ma pubblica, perché tutti leggano, tutti sappiano le cose “segrete” delle intimità spirituali (ma i segreti divenuti immediatamente collettivi e costruiti apposta perché siano tali sono decisamente imponderabili) e possano così applaudire il responsabile di milioni di peccati altrui. Il ministro della Propaganda del Terzo Reich fu un dilettante a fronte di una propaganda di tale qualità e di tali proporzioni.

Quale potenza detonante ha una lettera al Papa, mentre stai per morire, rispetto ai pensieri malefici e degeneri coltivati per una lunga vita? Tutto si polverizza e resta lo «Spirito», il «vento», «i gabbiani», lo «Spes contra spem», ripetuto per due volte, quel «Ti voglio bene davvero» e poi la «croce di mons. Romero», dalla quale non Pannella non voleva staccarsi, per poi essere invece ripresa dall’amico Monsignor Paglia. La rappresentazione teatrale è tutta documentabile qui: http://www.famigliacristiana.it/articolo/il-tuo-vangelo-quello-degli-ultimi-e-quello-che-io-amo.aspx

I barbari dei secoli passati distruggevano e devastavano cruentamente, i moderni barbari, per sostanza non dissimili dai loro antenati, usano abili strumenti persuasori e affabulatori.

Pannella non ha scritto libri. Nell’editoria rimane di lui traccia in due raccolte di interventi parlamentari (1976-1979 e 1980-1986, editi da Kaos) e in due interviste: Le nostre storie sono i nostri orti (ma anche i nostri ghetti), dove Pannella risponde a Rolando Stefano (Bompiani) e viene fuori realmente che egli, benché non abbia avuto un grande partito a livelli di numeri, è stato parte attiva della storia della politica italiana del dopoguerra. Mentre Casaleggio ha puntato sul Web, Pannella ha puntato sui suoi discorsi parlamentari a Roma e a Bruxelles, sui clamori mediatici degli scioperi della fame e della sete. Alla guida di un piccolo partito, è stato espressione delle turpitudini della gente, turpitudini ammantate di onestà. A Pannella non servivano i libri, ma il palcoscenico parlamentare, la sua radio, le sue proteste, i suoi scioperi della fame e della sete affinché i media parlassero di lui, con l’intenzione di affermare la legalità o, secondo le sue parole, il «diritto alla vita e la vita del diritto», aiutando così i cittadini comuni, soccorrendo anche quelli desiderosi di assumere liberamente le droghe, quelle che devastano la persona, fisicamente e moralmente.

In Segnali di distensione. Marco Pannella si racconta e ci commuove (edizioni Anordest), curato da D’Errico Antonio, il fondatore del Partito radicale si presenta come un «comune tra persone comuni». La sua partecipazione politica è, prima di tutto, «partecipazione umana alla vita» (ma nessuna vita per i bimbi uccisi grazie alla 194). Queste pagine sono state forgiate appositamente per offrire la pillola incantatrice dei giorni nostri: il trasporto emozionale. Ciò che passa in questo ritratto è il profilo di un uomo che vuole arrivare al cuore delle cose, per renderle evidenti e «vere». Pannella è stato l’affabulatore perfetto dei nostri tempi anticristici. E c’è riuscito, fino alla fine.

13 commenti su “Scriptorium – Recensioni. Rubrica quindicinale di Cristina Siccardi”

  1. io aggiungerei anche che Pannella si e’ arricchito con la politica, aveva casa in uno dei posti piu’ esclusivi di Roma, era amico di Soros, era vicino a Bilderberg, e ha perseguitato il suo segretario cattolico, cercando anche di mandarlo in galera, solo perche’ questi non se la sentiva piu’ di far parte di questo gruppo. Sfruttava i giovani ma quando crescevano troppo, li mandava via perche’ non gli facessero ombra.

  2. Finalmente un ritratto di Pannella più reale di tante stomachevoli pagine propinateci in questi giorni anche da giornali “cattolici”. Che ignobile faccia di bronzo: nella lettera al Papa dice che si commuove per gli scartati, e allora tutti i bambini abortiti cosa sono?

  3. Questa degenerazione si è svolta in una democrazia fondata sulla libertà che la consegna nelle mani di chi la riduce in oclocrazia.

  4. Annarosa Berselli

    Come cristiana, spero vivamente che Panella si sia salvato, ma non posso accodarmi
    al coro di elogi nei suoi confronti.

  5. Loris Fortuna radicale, onorevole parlamentare, noto per aver introdotto il divorzio in Italia, morì a Roma presso la clinica gestita dalle suore Pallottine. Al momento della morte fece staccare il Crocefisso dalla parete lo baciò e se lo strinse al petto. Pannella fa lo stesso e muore nella clinica delle Pallottine; non risulta che ci sia stato pentimento.

  6. Ricordo che negli anni 70 Bobby Sand e i suoi fecero lo sciopero della fame nelle prigioni inglesi e morirono. Pannella con i suoi scioperi della fame non è morto. Era solo un furbacchione!

  7. Dr.ssa Siccardi, splendido il suo autorevole articolo.
    Concordiamo su TUTTO.
    Casaleggio e Pannella, due nomi, una garanzia per…l’Inferno!
    Da lì (nel fuoco eterno) non potranno nemmeno farsi compagnia, perché nell’inferno , le anime si odiano a vicenda;
    Ognuno soffre da solo.
    neanche la consolazione del “mal comune mezzo gaudio”.
    Dio, quando fa le cose,le fa bene.
    Sia lodato Gesù Cristo.
    Sempre sia lodato.

    1. Come possono odiarsi i tanti dirigenti comunisti che sono finiti lì? Tutti insieme costituiscono il COMINFERN (come lo chiamava Don Camillo)

  8. Antonio, è certo che Pannella se la passava,altro che bene, benissimo.
    Una casa al centro di Roma, con quali soldi? eppoi…tutto il resto.
    la ” dolce morte”, leggi (suicidio assistito) lo vogliono per gli altri, mica per sé…
    lui, il pannella si è fatto eccome curare, fino all’ultimo.
    Ha baciato il Crocifisso, non ci credo manco se lo vedo!!!!!!!!!!!!
    le solite baggianate dei media per farlo santo.
    ma per favore!!!!!!!!!!!!!!

  9. complimenti anche per la foto postata in alto all’articolo, non potrebbe meglio rappresentare, quello che i 2 personaggi (terreni) rappresentano, insieme al loro compagno di vita( il tipaccio con la falce);
    e cioè il Male assoluto…
    che bel trio!!!!!!!!!!!!!!( bello si fa per dire)

  10. Gentile Camerata,
    l’odio che intendevo non è quello terreno! ( è ovvio che i comunisti tra loro se la passano bene); ma all’Inferno, non vale il “terreno”, lì le anime ( dice la Sacra Scrittura) si odiano a vicenda…per questo, per esse, neanche la consolazione di ardere insieme!
    Ognuno patisce per sé…detesta la compagnia di un’altra anima dannata.
    in questo senso …quando Dio fa le cose le fa bene.
    Spero di essermi spiegata.

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