SENZA DIO… RIMANE SOLO LA SPORCIZIA – di Corrado Gnerre

di Corrado Gnerre

fonte: Il Giudizio Cattolico


 

Chi mi conosce sa che mi trovo a contatto quotidiano con studenti che vanno dai 13/14 anni fino ai 25 e oltre. Studenti (soprattutto quelli di scuola) che – come è giusto – ti catapultano sempre tante domande. Ovviamente, in questi ultimi giorni quasi tutte vertono sulla situazione della Chiesa: Perché il Papa ha rinunciato? Cosa c’è dietro le sue dimissioni? Perché la Chiesa è in crisi? È proprio vero che la Chiesa è dominata dalla corruzione?

Per non parlare di come questi ragazzi siano influenzati da ciò che viene detto dai mezzi d’informazione. I ragazzi – si sa – non è che leggano molto, ma sono dei grandi fruitori del web… e in questi giorni sulla Rete, a proposito di Chiesa, c’è tutto e il contrario di tutto. Un vero bombardamento di informazioni, di illazioni, dove si scrive e si leggono cose che hanno perfino dell’inaudito. Uno studente mi ha perfino detto: Ho letto su internet che il Papa si è dimesso perché altrimenti sarebbe arrivato un mandato di cattura nei suoi confronti.

ncpDovendo rispondere a tutto questo (guai ad indietreggiare e rimanere in silenzio!), ho invitato i miei studenti a fare con me una “composizione di luogo” (come amava dire il buon sant’Ignazio di Loyola) ovvero una meditazione utilizzando la forza dell’immaginazione. Ho detto loro: Cari ragazzi, entriamo in una stalla. Un luogo del genere  che sensazione procura? Ne viene colpito l’olfatto. L’odore di una stalla non è certo paragonabile a quello di una profumeria. Nella stalla ci sono gli animali e con gli animali anche il loro sterco. Ebbene, nostro Signore è voluto nascere in una stalla. Certamente, sua Madre già dal giorno successivo provvide a trovare al Bambino un luogo più caldo e confortevole (d’altronde san Matteo parlando dell’arrivo dei Magi dice che questi “entrarono nella casa”), ma è indubbio che almeno alla nascita e almeno in quella notte il Divino Bambino stette in quel luogo, pieno anche di sporcizia e di sterco. Cari ragazzi, immaginiamo di essere i pastori che facevano di notte la guardia alle greggi e che vennero chiamati dagli angeli per andare verso la mangiatoia. Quando questi arrivarono, s’inginocchiarono e adorarono. Ma adorarono cosa? Il Bambino, non certo la sporcizia o lo sterco ch’era in quel luogo. I pastori vennero chiamati dagli angeli contornati dal loro fulgore splendente. Vennero chiamati da esseri bellissimi per adorare la Bellezza di tutte le bellezze fattasi uomo. Ebbene, il mistero della Chiesa è proprio qui: nell’unione del Divino con l’umano… e nella provvisoria coabitazione del Divino con la sporcizia. Una coabitazione provvisoria perché durerà fin quando durerà la storia, ma che c’è.

Riflettiamo. C’è una realtà umana che sia immune dalla sporcizia e dallo sterco? Certamente la percentuale può variare, ce ne può essere di più e di meno, ma la sporcizia e lo sterco sono ovunque. Perché l’uomo è ovunque e perché egli è quello che è, pieno di debolezze e di contraddizioni.

A differenza di ciò che esiste sulla terra, a differenza delle altre realtà, solo la Chiesa ha la pretesa di vantare un’originalità: accanto alla sporcizia e allo sterco possiede la presenza di Dio; e questo la rende inequivocabilmente santa, come diciamo nel Credo. Solo la Chiesa ha la pretesa di affermare che essa è sì nella storia, che è sì nel mondo, che è sì formata da uomini con le proprie debolezze e nullità … ma non è né della storia, né del mondo, né degli uomini. E tutto questo perché è il prolungamento della presenza di Cristo nella Storia.

Lo scandalo, oggi, non è tanto una presenza più consistente della sporcizia e dello sterco, quanto la dimenticanza della Presenza di Dio da parte di molti che vivono la Chiesa e che la governano.

Non mi sembra di dire parole fuori luogo. Mi spiego più chiaramente. È indubbio che negli ultimi tempi la sporcizia nella Chiesa sia diventata più consistente. E questo per una serie di motivi che sono più o meno evidenti. Pensiamo – prima di tutto – all’eclissi del timore di Dio. Benedetto XVI parlando al clero irlandese a proposito dello scandalo pedofilia fece riferimento all’abbandono di un’adeguata vita di preghiera. Ma si potrebbe aggiungere anche il modo di gestire i seminari, dove ormai da tempo non si fa più un’adeguata selezione delle candidature al sacerdozio; non capendo che è meglio avere dieci sacerdoti in meno piuttosto che uno in più sbagliato, il quale, perché sbagliato, può essere capace di fare danni immani.

Ciò, dunque, per capire perché si è arrivati a questo punto. Ma è indubbio che la sporcizia e lo sterco nella Chiesa siano diventati più insopportabili perché si è dimenticato che cosa sia davvero la Chiesa. Si è voluto dimenticare in essa la presenza di Dio, la sua sovranità, che è la ragion d’essere della Chiesa stessa. E, perso Dio, rimane solo la sporcizia.

C’è unicamente una cosa che può vincere la storia e il tempo, che può elevare dalla sporcizia e dallo sterco umano: l’immutabilità del Vero, la perennità della Presenza di Cristo, alfaomega dell’esistente, Colui ch’era, che è e che sarà sempre uguale: la fedeltà alla Tradizione. Già! La Tradizione, che non è come dicono gli antitradizionalisti una semplice verità intellettuale ma soprattutto una Persona. La Tradizione è Dio stesso che non muta, è il Dio cristiano in cui Verità e natura-personale s’identificano, è il Dio cristiano che è Logos. La Tradizione non è il concetto-di-essere ma l’atto-di-essere (esse ut actus) come amava dire san Tommaso.

Dicevo: se si rinuncia a questo per inseguire il vento, se si rinuncia a questo per inseguire la storia e il tempo… si finisce con l’eclissare la Presenza di Dio… ed è come se i pastori, arrivando alla mangiatoia, avessero trovato solo la sporcizia e lo sterco degli animali e non lo splendore abbagliante, affascinante e purissimo dell’Incarnazione.

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