Anche negli Stati Uniti un numero crescente di sacerdoti, seguendo l’esempio dell’Inghilterra e del Galles stanno firmando un documento in cui si chiede al Sinodo dei Vescovi, previsto per l’ottobre prossimo, di emettere “una proclamazione chiara e ferma sull’insegnamento morale della Chiesa sul matrimonio che non cambia”.
di Marco Tosatti
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Anche negli Stati Uniti un numero crescente di sacerdoti, seguendo l’esempio dell’Inghilterra e del Galles stanno firmando un documento in cui si chiede al Sinodo dei Vescovi, previsto per l’ottobre prossimo, di emettere “una proclamazione chiara e ferma sull’insegnamento morale della Chiesa sul matrimonio che non cambia”.
Un piccolo gruppo di sacerdoti negli USA, afferma Catholic Culture , ha organizzato una campagna tesa a confermare l’insegnamento della Chiesa, “così che la confusione possa essere rimossa”. E’ un documento breve , quattro paragrafi, in cui i firmatari esprimono il loro impegno e “incrollabile fedeltà” all’insegnamento della Chiesa.
Padre Jerry Pokorsky, un sacerdote di Arlington, una diocesi della Virginia, riporta che in meno di una settimana quattrocento preti hanno aggiunto il loro nome alla lista. Padre Daniel O’Mullane di Patersone, New Jersey, ha cominciato a reclutare volontari che chiameranno i sacerdoti nelle loro diocesi, per incoraggiarli a firmare. Ha creato un contatto in questo senso a familysynod@gmail.com.
“Come preti cattolici ci impegniamo di nuovo nel compito di presentare l’insegnamento della Chiesa sul matrimonio in tutta la sua pienezza, mentre cerchiamo di raggiungere con la compassione del Signore quelli che lottano per rispondere alle richieste e alle sfide del Vangelo in una società sempre più secolarizzata. Inoltre affermiamo l’importanza di mantenere la disciplina tradizionale per ciò che riguarda la ricezione dei sacramenti e la convinzione millenaria che la dottrina e la pratica rimangano fermamente e inseparabilmente in armonia”.
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fonte: La Stampa
3 commenti su “Sinodo, preti USA: non cambiare – di Marco Tosatti”
Piaccia o no ai signori normalisti, ai Fanzaga e alle varie Ipazie, è MOLTO più probabile che la Sede diventi VACANTE, piuttosto che sia modificato un solo Iota del Depositum Fidei!
Spero ardentemente che a Roma si tenga conto delle richieste che di qui a fine Settembre giungeranno da ogno parte del mondo.
E’ una speranza che fonda sulla Parola del Figlio di Dio. Speranza che però deve tener conto di altra Parola, dello stesso Gesù quando preconizza la fine del secolo presente con la frase: “Quando vedrete l’abominazione della desolazione posta laddove non si conviene; chi legge comprenda; allora sappiate che Egli é vicino: alle porte.
Dio ci preservi dall’assistere all’attuazione di questo terribile vaticinio poiché allora non vi srebbe, non dico più: Sede Vacante, ma non srebbe più quella la Santa Sede.
Quando si è toccato il fondo, poi si risale. A quando per l’Italia? Da noi non vi sono ancora questi preti coraggiosi?