Sono una mamma e una catechista e ho abbandonato il catechismo… Una lettrice ci scrive

zzzzchsrvnSono una mamma e una catechista e ho abbandonato il catechismo, che tanto amavo, due anni fa per due motivi: il disgusto per la diserzione dal catechismo della Chiesa Cattolica e per non trascurare la famiglia (ho tre bimbi molto piccoli). Evidentemente a Nostro Signore non manca la fantasia per richiamare in riga i suoi figli.

Accade che in una mattina come tante, nel tranquillo svolgersi del tran tran quotidiano, suona alla mia porta una mamma della nostra parrocchia; viviamo in un paesino sulle colline della diocesi di Torino, e mi dice che deve parlarmi del catechismo.

La mamma in questione, insieme ad altre, già da qualche mese mi fermava per strada per lamentarsi del catechismo, ma quello che fino a ora era stato improvvisato e oggetto battute da strada, ora stava diventando una formale richiesta di aiuto.

Nella mia parrocchia – e non solo qui – quello che viene chiamato catechismo, negli anni è andato incontro a un degrado imbarazzante: si tratta di quel percorso di “iniziazione cristiana”  – così come si ama chiamarlo nelle diocesi e sui testi della CEI – in cui ci si avvicina ai Sacramenti: confessione in terza elementare, prima Comunione in quarta e Cresima in prima media. Il tutto affidato alla buona volontà di pie signore, perlopiù esse stesse a digiuno di catechetica, la cui formazione è affidata, nella migliore delle ipotesi, a qualche ritiro annuale in cui di tutto si parla fuorché di Catechismo.

Anni e anni avanti così. Poi un giorno ci si accorge che qualcosa non va. Qualcuno in parrocchia si rende conto dell’emergenza: le famiglie sono scristianizzate, i ragazzi arrivano a otto anni a completo digiuno della vita della fede, le catechiste si improvvisano e le lezioni si trasformano in perfette partite di pugilato. Si urla tutta l’ora. I ragazzini ridono sguaiatamente in faccia alla catechista, lei va nel pallone, perde la concentrazione e dimentica persino il Padre Nostro. Quando va bene si riesce a far loro disegnare una pecorella smarrita da appendere in Chiesa nel cartellone dell’ultim’ora. Ci si accorge che in prima media, alle soglie della Cresima, non sanno definire la persona di Dio, non sanno nulla della Trinità e via così.

E così una suora e una laica sono incaricate dal parroco di studiare nuove strategie per porre fine a questa babilonia e riprendere finalmente in mano le redini della formazione dei giovani, anche su invito del Vescovo che invia un lungo documento, un vademecum, rivolto alle parrocchie, in cui dottamente si illustrano scopi, fini,  obiettivi, criticità, consigli, speranze e auspici riguardo la formazione dei ragazzi.

Alla fine viene concepita a tavolino la seguente machinatio: decine di onerosissimi incontri serali con i genitori dei bambini di seconda elementare inermi e perlopiù agnostici, mirati al riavvicinamento. Si ipotizza di suscitare in essi un desiderio di avvicinamento alla fede che possa poi essere importato in famiglia e trasmesso ai figli e, mira assai più ambiziosa, di creare una sorta di “vivaio” in cui allevare possibili futuri catechisti (roba che solo il Santo Curato d’Ars…). Queste serate si svolgono in un tale vuoto di sostanza cristiana che si trasformano sì in un vivaio, ma di rancore e astio misti a noia mortale, che sono ben lontani dall’avvicinare le famiglie alla Grazia di Nostro Signore.

Le povere vittime, dopo aver accettato di partecipare tutto l’anno a questi incontri, in obbedienza ai dettami del parroco,  per una commovente residua fedeltà alle tradizionali tappe dell’iniziazione cristiana, a fine anno tentano di parlare con chi ha tenuto le serate per far presente che questo sistema è fallato in partenza. Che non hanno imparato nulla, che si sono pagate pure la baby sitter e che sono più lontane di prima dalla fede cristiana. Se ne accorgono persino loro, che non vanno in chiesa da anni, che hanno dimenticato quasi tutto della loro fede, che sono magari battezzate e sposate in chiesa  ma, immerse nella mentalità del mondo come la maggior parte delle famiglie moderne, ormai allergiche al “dogma”, guardano con sospetto la Chiesa e la sua dottrina. La tanto vituperata dottrina che qualche illustre teologo e monsignore si preoccupano con solerzia di montare e smontare a piacimento nell’illusione di non urtare la sensibilità dei cattolici ormai adulti. I quali invece, in un paradosso esemplare, tristi e sconsolati di fronte alle macerie di una Chiesa che intuiscono in decadenza, supplicano i loro carnefici di riportali ad essa (alla dottrina) e si trovano di fronte a un rifiuto categorico. E qui il carnefice diventa castigo a se stesso, come dice l’ottimo Alessandro Gnocchi, perché impossibilitato dalle proprie scelte a fare ritorno alla retta via.

Quando le famiglie vengono in contatto con questi salotti dall’aria fritta che sono le parrocchie, avvertono che lì dentro si respira male, che non c’è spazio per la Verità, che qualcuno li sta prendendo in giro. Provano ad abborracciare una protesta ma il sistema li rigetta. La parrocchia risponde nisba, il catechismo (quello vero, tradizionale)  non te lo insegno, nemmeno se mi supplichi in ginocchio. Ne a te, né ai tuoi figli. Punto. Meglio leggere i salmi (?!) e commentarli a braccio per decine di incontri, continuando a tenervi all’oscuro di tutte le più semplici e palesi verità della nostra fede.

Così i genitori si ricordano di me, che sono solo una poveretta che per cinque anni ha tentato di spiegare ai bambini alla “bene e meglio” chi è Dio, perché ci ha creati, cos’è la Creazione, il peccato originale, i dieci Comandamenti, chi è Gesù, perché è morto in croce, cos’è il segno della Croce, i Sacramenti, la S. Messa, la Madonna, gli angeli e i santi. Tutti argomenti tabù, soprattutto se trattati con verità, semplicità e devozione, senza quegli intellettualismi o, peggio, dissacranti banalizzazioni, che invece di avvicinare non fanno che suscitare legittimo scetticismo.

Mi chiedono di fare lezioni di catechismo vero ai loro figli. Fuori dal circuito parrocchiale. Da privatisti. Di insegnare loro ad avere un rapporto vero con Dio, così che poi, parole testuali, “saranno poi loro a portare a messa noi”.

Quasi quasi mi ci butto, penso. In fondo non vedevo l’ora di ricominciare il catechismo e avevo una certa riluttanza però, a pensare di rientrare nel giro vizioso della parrocchia.

Epilogo:

Dopo qualche settimana, le mammine arrabbiate vanno dal parroco, per tentare un ultimo approccio. Gli parlano a cuore aperto e viene fuori che io esisto e che sono disponibile. A quel punto il nemico esce allo scoperto e la mia figura, con tutti i miei metodi (chissà quali poi) vengono messi al bando palesemente dal parroco il quale spiega chiaramente alle mamme che il mio metodo è scaduto, non è più valido, è dogmatico e non viene più utilizzato nelle parrocchie dunque, se non vogliono uscire dal giro e, in poche parole, se vogliono i sacramenti per i loro figli, occorre rimanere nell’alveo della diocesi. Punto.

Apostasia della Chiesa. Un parolone che da giovane non capivo tanto.

Ora so cos’è.

Non credo che finirà qui. Rimango in attesa fiduciosa degli eventi nella preghiera.

A.P.

113 commenti su “Sono una mamma e una catechista e ho abbandonato il catechismo… Una lettrice ci scrive”

  1. Buonasera, capisco la deriva di cui Lei parla…. partecipo all’adorazione del Santissimo Sacramento ogni settimana, cerco di arrivare all’ultimo minuto per evitare di venir coinvolta nelle letture (inventate da loro che di sacro hanno poco). Continuo a farlo perchè durante questo nuovo indottrinamento, prego per conto mio, sperando di alleviare almeno un pochino le pene di Nostro Signore…… Claudia

  2. Carissima “mamma catechista”, ho avuto un’esperienza molto simile alla tua e parecchi anni prima di te, a riprova che la cancrena è iniziata molto tempo fa, e che il malato è ormai in fase terminale. A quel tempo avevo pensato che ero io che sbagliavo tutto, a causa della mia incapacità di stare “al passo con i tempi”. Questa mia inutile e malintesa umiltà ha fatto sì che consegnassi i miei stessi figli più piccoli a questo criminale e sistematico smantellamento della Vera Fede che il moderno “insegnamento” del catechismo attua in TUTTE le parrocchie. Cercando di correre ai ripari ho trasferito i due figli più piccoli, con grandi sacrifici, dalla scuola pubblica ad una scuola cattolica privata, sperando di trovare almeno un po’ di aiuto, ma è stato un’altro “buco nell’acqua”. Quando finalmente ho aperto gli occhi era ormai quasi troppo tardi. Sto riproponendo a tutti i miei figli, e a tutti quelli che posso, le Verità di Fede sulla solida base del catechismo di San Pio X. Che Dio ci aiuti!

    1. Cara Annalisa,
      grazie, questo mi fa sentire meno sola! I miei bambini sono ancora piccoli e in tempo…difatti quest’anno dovrei iscrivere la prima a cetchismo e, come puoi immaginare non lo faccio. Preferisco pensarci io! E che Dio ci aiuti davvero!

      1. Anche io ho un bimbo di 6 anni a cui faccio catechismo personalmente, uso i libretti del 1957 e gli leggo “Gesù Maestro”, che lui adora. Ho provato a chiamare qualche parrocchia ma ho lasciato perdere inorridita, usano il metodo “buon pastore” in cui si fa tutto tranne che imparare a conoscere Dio…non insegnano più nemmeno i 10 comandamenti!
        Perciò, in attesa di un qualche miracolo, perché qui è di un miracolo che c’è bisogno, faccio incetta di libretti devozionali antichi. Il problema è: dove si faranno i sacramenti?

        1. Come mamma puoi preparare tuo figlio a qualsiasi Sacramento: cerca un Sacerdote Santo che poi dia i Sacramenti a tuo figlio. Lo Spirito Santo ti guidi.

        2. Il problema è: dove si faranno i sacramenti? Si rivolga alla FSSPX. Magari, se non ci sono centri vicino a casa sua, potranno venire proprio da lei e da cosa nascerà cosa-

  3. Carissima A.P. anch’io sono stata “eliminata”, messa al bando direttamente dal nostro parroco, dopo 23 anni da catechista improvvisata, ma che era l’unica ad avere la presenza continua dei ragazzi, dalla prima elementare alla seconda media, che alle riunioni delle catechiste non aveva problemi da segnalare come tutte le altre catechiste (che erano poi gli stessi identici problemi che lei ha descritto), ma che ha impiegato tre anni, dico tre, per fare (a modo mio perché sui testi CEI inesistenti) i COMANDAMENTI. Per non tralasciare questi so di non aver potuto fare molte altre cose, ma vivaddio la Legge del Signore i ragazzi l’ hanno imparata. Ho un nipotino che quest’anno fa la prima elementare, sono curiosa di vedere come andrà a finire. Le auguro ogni bene e una benedizione speciale della Madonna. Ho sempre presente il “Confesso…: “in pensieri, parole, opere ed OMISSIONI” non vorrei essere nei panni di chi ha “OMESSO” il Catechismo di Pio X.

    1. mi chiamo Anna e sono catechista da trent’anni: è un dolore vedere questi ragazzi che non riescono più a seguire,; il catechismo come viene proposto oggi non interessa ai ragazzi. Nella mia parrocchia
      ancora oggi in un mondo tecnologico noi ancora andiamo avanti conlibretto della Cei e con tanta improvisazione. Non è possibile andare avanti così. IO RIPROPORREI DI TORNARE AL CATECHISMO DI PIO X E SOPRATUTTO CATECHISTE NON IMPROVVISATE, MA BEN PREPARATE.
      AUGURI

  4. Signora, le esprimo tutta la mia vicinanza. Pur nella mia pochezza, la ricorderò nelle mie preghiere. Lei porta una fiammella di vita in un ambiente di moribondi talmente ottusi da non capire da dove può ripartire la rinascita. Sursum corda. Non si lasci abbattere. Con stima e speranza.

  5. Signora A.P. lei é un’anima che mi dá gioia!! Brava brava brava!! Non molli!!! Ezechiele dice che dobbiamo essere Sentinelle, e lei lo é stato. Quel parroco, come tutti gli altri, ha del tempo concesso, ma non sarà in eterno. Questi farlocconi ora festeggiano pensando di avere il potere!! Ma si ingannano! Le voglio bene. Pietro

  6. Non Metuens Verbum

    Per lo stesso motivo vengono cacciati dal seminario i seminaristi che pretendono di pregare, non vengono fatti vescovi i preti che pretendono di insegnare, non diventano cardinali i vescovi che pretendono di difendere il gregge dai lupi, . . . e poi quale più alto livello è rimasto ?

  7. luciano pranzetti

    Cara mamma: il tuo caso non è isolato. Pensa che in quasi tutte le parrocchie – compresa la mia dove, fino a te anni fa, svolgevo attività catechistica “tradizionale” – ora donne e uomini divorziati, conviventi, senza competenze specifiche, sono incaricati della catechesi. Con quali risultati lo puoi capire.

    1. Potrei essere d’accordo sul “senza competenze specifiche”, ma sui “divorziati, conviventi”, e’ meglio lasciare perdere. Ci sono (ci sono sempre stati, ma il momento storico imponeva il silenzio su quello che avveniva dentro le mura di casa) troppi casi di violenza familiare che vedono nel divorzio e la ovvia successiva convivenza come unica soluzione.
      Non credo che il volere dell’onnipotente sia quello di costringere le persone a continuare a subire solo in nome di una unione.

      Eppoi, come e’ stato scritto, San Francesco non era prete ed era pure peccatore….. ed e’ ugualmente riuscito a riportare la chiesa sulla strada giusta.

      1. No comment a tutte le persone che individuano il sesso maschile “VIOLENTO, OSSESSIVO, PERSECUTORE ETC…ETC…ETC…” e’ a dir poco vergognosa questa epoca che dura da decenni che OSSESSIVAMENTE (E UN GIORNO RENDERANNO CONTO AL GIUDIZIO DI DIO, VERO E GIUSTO), al contrario del giudizio terreno ROBOTICO PROTOCOLLATO che si nasconde dietro parole come LA PRASSI E’ QUESTA……COSI’ E’ DECISO , MANTENIMENTO AL SESSO FEMMINILE, CASA AL SESSO FEMMINILE, FIGLI AL SESSO FEMMINILE, QUANTA IPOCRISIA. Come ogni categoria a mele marce, anche nel sesso maschile ci sono mele marce, cosi come nel sesso femminile, cosi come tra i politici, cosi come tra infermieri cosi come tra operai etc…etc…etc… ma voler far passare che tutta la categoria di infermieri e’ violenta perché qualche mela marcia opera violentemente rispetto centinaia di migliaia di infermieri che operano con tanta professionalita’ e amore, quanta ipocrisia voler far passare gli uomini come violenti etc…, l’ipocrisia acceca, come FU ACCECATO GIUDA PER DENARO, COSI OGGI IL POTERE NON TUTELA LE DONNE, LE ACCECA COL…

  8. Ne so qualcosa anche io: dopo un anno di catechismo a base di disegni e canzoncine idiote (proprio prive di senso, tanto per farsi un’idea vi invito cercare “bans” su YouTube…) in cui l’obiettivo primario era “dobbiamo essere tutti amici” ho mollato…con grande dispiacere per i bambini uniche vere ed innocenti vittime…!
    Bisogna istituire centri di catechismo tradizionale paralleli a quelli modernisti delle parrocchie. I centri di aggregazione devono essere quei posti dove si celebra nel venerabile antico rito romano perchè le cose sono indissolubilmente legate: dottrina, liturgia, fede.

  9. Fu (San) Francesco, che non era prete e all’inizio era pure peccatore, a riportare la Chiesa sulla strada giusta, segno evidente che fu uno strumento di Qualcuno ancor più bravo di lui.
    Preghiamo e speriamo che quel Qualcuno abbia ancora pietà di noi.

  10. Carissima mamma catechista, come la capisco! Pensi che io, per insegnare qualcosa di serio ai ragazzini della Cresima ho dovuto tenere accuratamente nascosto nella borsa il Catechismo di San Pio X, ché dai manualetti che circolano nelle parrocchie meglio tenersi lontani: niente dicono e niente insegnano. I risultati, tuttavia, sono stati così miseri che non posso minimamente pensare che quei giovani, nonostante abbiano già fatto la Prima Comunione, siano in qualche modo consapevoli dei fondamenti della religione cattolica. Ci sarebbe da fare un lavoro di recupero immane, ma è impossibile, primo perché non se ne ha il tempo e secondo perché nemmeno ci è consentito. D’altra parte, cara Signora, su quelli che la pensano come noi si fanno sberleffi; proprio stasera, in un canale locale ho sentito dire che il VdR, per omaggiare quelli che specialmente sul web gli sono contrari, li ha definiti “dottrinari”. Siamo dottrinari, dunque, fanatici della dottrina. Proprio quella che lui sta combattendo con tutto se stesso con una lotta dura e senza sosta.
    Oggi è la festa di Maria Ausiliatrice e in Lei che tutto può, in questo momento terribile, riponiamo fiduciosi le nostre speranze.

    1. Cara Tonietta, “accontentiamo” Bergoglio e dimostriamogli di non essere dei “dottrinari”: RIFIUTIAMO COMPLETAMENTE la dottrina anticattolica che viene da lui e dai suoi complici modernisti!

      1. Ben detto Diego, facciamo muro contro la falsa dottrina bergogliana e contro tutti i modernisti, prepotenti ed arrogonati, nella speranza che presto NSGC tolga la Sua Santa Chiesa dalle mani di questi impostori, veri lupi rapaci che si ammantano di falsa (diabolica) misericordia. Dai modernisti liberaci, o Signore. Amen

    2. Cara Tonietta, un affettuoso saluto. Ci siamo incontrate al convegno di Civitella. Condivido pienamente, constatando in prima persona le difficoltà incontrate da mio figlio nell’esercizio del suo ruolo di catechista in una parrocchia della mia città. Sembra essere l’unico a voler insegnare seriamente ai bambini la dottrina cattolica e la preghiera ed a voler riprendere i cattivi costumi e le idee cristianamente sbagliate, ormai diffusissime nel suo ambiente e, solo per questo, viene spesso ripreso.

      1. La ricordo con piacere, cara Miriam. Dica a suo figlio di tenere duro. Lui, così giovane, è un prezioso dono per la salvezza dei nostri ragazzi! Un caro saluto anche a lei e alla sua famiglia

  11. Questi preti che disprezzano il vero catechismo, che mettono alla porta chi ama veramente Dio e il prossimo, specialmente i più innocenti, che loro (guai a loro !) lasciano nell’ignoranza e depistano colpevolmente, questi preti, dicevo, se la vedranno con Cristo Giudice, e saranno cavoli amari per loro, molto amari. Traditori e ribelli a Cristo: solo questo sono, e null’altro; san Pio X li avrebbe cacciati a calci dalla Chiesa, e se lo sarebbero meritato. Per me possono andare pure all’inferno, ma finché potrò cercherò di sottrarrre loro anime semplici e innocenti, come i miei nipotini. Li punisca il Signore, ora e nell’eternità. Amen !

    1. jb Mirabile-caruso

      Catholicus: “…questi preti, dicevo, se la vedranno con Cristo Giudice,
      …………………e saranno cavoli amari per loro, molto amari”………………

      Per carità, signor Catholicus, non parli di giustizia perché, coi tempi che corrono, Lei rischia grosso, persino la scomunica! Se ‘giustizia’ e ‘misericordia’ sono – come mi è dato pensare – due inscindibili attributi di Dio, sappia che il Suo Vicario in terra ha così brutalmente violato la Sua Persona da non trovarsi più traccia alcuna dell’attributo ‘giustizia’ in tutto il Paradiso!

      Fu un atto dovuto – si sussurra in Vaticano – perché non era pensabile che la Chiesa osasse tenerli uniti “discriminando”, in tal modo, lo Stato massonico – alias “laico” – che da decenni ha scisso, e fatto sparire nel nulla, il concetto di ‘dovere’ da quello di ‘diritto’.

      Dio è il riflesso dell’Umano – si pensa in massoneria – e quindi “in Cielo sia come in Terra”! E la Chiesa rifletta lo Stato!

      Le sembra che il mondo si sia…

    2. orrore! prega per la pace la fede e il rispetto del prossimo chi sei tu per giudicare e condannare? gesù venne per salvare TUTTI NEI MODI CHE CI VENGONO TRAMANDATI…. ma i tempi cambiano la cultura non è solo per poco eletti e si pensa in modo diverso la chiesa siamo noi e dobbiamo accogliere nella misura in cui siamo stati informati indottrinati elaborando con aiuto dello spirito santo il nostro pensiero meditando e confrontandoci con il prossimo

  12. Cara A.P,
    spero che le cose si risolvano nella tua parrocchia (e ovunque ovviamente)! e’ così triste vedere delle “pecorelle” che invano cercano aiuto e che invece ricevono una porta in faccia dal loro stesso parroco!

  13. Cara signora, lei riaccende i miei dubbi. Abito anch’io nella diocesi di Torino e faccio, o meglio tento di fare catechismo in parrocchia. Non l’ho cercato io né mi sono offerta. Sono stata letteralmente supplicata. Successe anni fa, quando venni ad abitare dove sto: mi si presentò una suora alla porta implorandomi di aiutarli. Venivo da fuori, ero lì da sole due settimane, non conoscevo nessuno e avevo ancora la casa piena di scatoloni, ma la suora mi fece così pena che non riuscii a rifiutare. Non sono mai riuscita a capire come siano arrivati a me, mi ero solo presentata pochi giorni prima per iscrivere il bambino a catechismo. Tant’è: nella mia parrocchia sono così affamati di catechisti che non guardano tanto per il sottile, sia in un senso che nell’altro. Ho cercato di fare del mio meglio, ma con molte lacune e ciò mi pesa molto: di certi aspetti della nostra fede anni fa avevo una coscienza superficiale e ho trasmesso poco. Ma i grossi dubbi che ho non stanno qui.

    1. Vedo con piacere che basta una breve e chiara denuncia per suscitare un popolo intero! Ringrazio tutti per le preghiere e la solidarietà, sapevo di non essere l’unica ma tutto questo mi da una forza in più. Non siamo soli! Maria Ausiliatrice ci ha fatti incontrare per un momento. Oremus ad invicem!

  14. i laici tutti bravi,buoni,pieni di Santo Spirito che vogliono insegnare le verita’di fede,i preti tutti falsi bugiardi infedeli servi di satana che solo sentir parlare di catechismo di san pio x scappano come i diavoli di fronte all’ acqua santa!!!ma che bella favola!!andiamo adesso alla verita’:se un sacerdote si permette di parlare di morte, giudizio,inferno,paradiso,ecco fior fior di genitori pronti a correre dall’avvocato perche’ il suddetto terrorizza i piccoli(magari accusandolo anche di pedofilia che non guasta mai);per non parlare che alla domenica quando c’e’ catechismo,bisogna andare a sciare,al mare. ai picnic,i futuri campioni di calcio devono andare a fare la partita accompagnat da quei bravi genitori.Dulcis in fundo fatta la cresima questi bravi buoni timorati di DIO dei genitori cosa affemano?Finalmente e’finita la domenica possiamo fare cio’ che vogliamo,e buonanotte al terzo comandamento.Bisogna essere molto prudenti prima di invocare la GIUSTIZIA DI DIO
    e la punizione eterna.

    1. Si caro Carlo, ma non dimentichi che è il clero il primo responsabile del catechismo, anche contro la volontà dei genitori. Se avessero un po’ di coraggio, alla don Camillo per intenderci, non farebbero marcia indietro per le proteste dei genitori insofferenti della Verità. A pastori pavidi corrispondono fedeli atei, se lo ricorda questo? Pace e bene (a parte poi che il catechismo “ecumenico” insegnato oggi ai bambini non nmantiene NIENTE delle verità insegnate col catechismo di S. Pio X, è aria fritta, anzi irrita notevolmente).

    2. Anche il Santo Curato d’Ars, quando arrivò ad Ars trovò una situazione desolante, gente atea, blasfemie, bestemmie… Ma lui non fece sconti a nessuno, fece preghiere, digiuni, sacrifici, prediche sull’Inferno e i Novissimi e alla fine ottenne la conversione vera della maggior parte dei parrocchiani. Non era un genio, era un sacerdote vero. Il sacerdote deve almeno tentare di essere così, altrimenti è IMPOSSIBILE che converta qualcuno. Se poi i mondani vogliono andare altrove, ma che vadano!!! In chiesa non si viene per ipocrisia o buonismo ma per adorare Dio in Spirito e Verità!!! Quindi, Carlo, non mi trova d’accordo, mi dispiace.

  15. La situazione della mia parrocchia credo sia abbastanza simile alla sua. Io partecipo sporadicamente ai momenti parrocchiali, ho sempre vissuto ai margini e non ho mai legato con nessuno in questo ambiente. Non sto a descrivere come viene organizzato il catechismo. Dico solo che mi sento un pesce fuor d’acqua. Quel che mi fa continuare sono i bambini: mi ritrovo con un bel gruppo (numerosissimo però; da noi si usa così, dicono che non ci sono catechisti, per cui non si può fare diversamente… non commento), bravi bambini con alle spalle quasi tutti buone famiglie. Allora mi dico: se Dio mi ha presentato questo incarico, senza che io lo chiedessi o desiderassi, forse è Sua volontà che lo faccia. Però… i dubbi non sono svaniti e motivi per questi ne ho tanti. Forse continuerò finché mi tengono (ora non è improbabile il contrario). Non aggiungo altro perché ho già esaurito lo spazio a mio disposizione e ne ho preso in abbondanza.

  16. L’unica soluzione è abbandonare queste parrocchie e , dove si può, affidarsi ai sacerdoti della Fraternità Sacerdotale San Pio X (FSSPX). In Piemonte a Montalenghe, a pochi chilometri da Torino.

  17. Essendo torinese confermo che il quadro descritto, desolante, è perfettamente realistico. La Diocesi di Torino è praticamente tutta allo sbando: una macchina per perdere la fede. Non ce la hanno in modo conclamato i modernisti, ne hanno pochissima i cosiddetti conservatori, che ingannano con i loro segni esteriori ‘tradizonalisti’ ma poi sono di una povertà interiore sconfortante. Penso che in tutta la diocesi ci siano non più di tre preti ai quali affiderei un figlio per il catechismo. L’unico modo per non perdersi è statre il più possibile lontani da qualsiasi ambiente clericale, sia parrocchiale che, Dio ne scampi, curiale. Anche i seminaristi in partenza buoni escono dal seminario guasti, completamente disturbati, pieni di rancori, non avendo capito che non bisogna mettere la fede alla prova entrando nella gabbia del leone. Cercate buoni preti altrove, andate in altri seminari, hic sunt leones.

    1. Grazie torinese, se posso permettermi avrei bisogno di chiedere indicazioni su qualche valido sacerdote nel torinese….

    2. http://www.diocesi.torino.it/diocesitorino/s2magazine/index1.jsp?idPagina=10

      Contenuti a parte -meglio evitarli per non rischiare il colpo apoplettico- ripeto che già la grafica dice tutto: una stella/croce disarticolata e coperta dalla scritta, e un’enorme Mole accanto a una microscopica Basilica di Superga.
      Enorme e clamorosa autoaffermazione satanistica ottocentesca – microscopico ricordo della salvezza operata (concretamente) dalla Nemica dell’Inferno

  18. Ecco la perfetta manifestazione del Male: impedire che i piccoli vadano a Gesù. E che cosa c’è di meglio, se non azzittire i pochi che si danno alla proclamazione e predicazione della Lieta Novella? La prima volta che sento uno di questi preti lamentarsi del calo delle vocazioni, l’aspetto fuori!!!!

  19. Cara mamma catechista se ti può consolare idem esperienza ormai sono sei anni circa che ho lasciato anch’io di fare il catechista perché il parroco non vuole che si usi il catechismo di San Pio X ed il catechista non deve insegnare le formule etc. ma deve essere un bravo animatore, non mi soffermo ad incontri parrocchiali, adorazione Eucaristica e SS Messa altrimenti ci vorrebbe una giornata; resta il fatto che da per tutto ormai è la stessa musica l’uomo al centro Cristo messo da parte con l’annesso bene delle anime. Non ci resta che vivere il più santamente possibile ed offrire le nostre sofferenze spirituali al Signore. In comunione con Cristo un caro saluto.

    1. Ma Gino, non poteva dire in faccia a quel pretaccio che San Pio X non lo avrebbe mai ordinato sacerdote, né voluto come sacrista o campanaro ? dirgli che dovrebbe vergognarsi di educare i bambini all’ateismo pratico ? che si vergognasse, traditore di NSGC, lui e tutti quelli come lui. Alla larga da questa gente, Gino, alla larga, e che non si facciano vedere da me !

    2. Le tue parole mi hanno colpita , poichè sto vivendo una situazione molto deludente nella “mia” parrocchia… o sarebbe più giusto dire che la parrocchia appartiene solo al circolo chiuso di persone che hanno una bella etichetta attaccata dagli amministratori della chiesa. “Deludente” ho scritto, perchè credevo che la Chiesa come la intendeva Gesù Cristo fosse apertura mentale, accoglienza dei sofferenti e dei bisognosi di aiuto spirituale soprattutto: ho chiesto alla catechista di accogliere mio figlio che ha solo 13 anni per fare un percorso di catechismo che lui ha interrotto per vari motivi dopo che ne ha fatto un anno e poco più dopo la comunione. La mia richiesta è seria, mio figlio si sta facendo influenzare negativamente da pessimi esempi che io non riesco ad arginare e la catechista sa tutto il mio vissuto. Ma nulla si muove in mio soccorso e io sono sconfortata dalla risposta della catechista che, senza cura nè imbarazzo, mi ha risposto che non posso obbligare mio figlio a fare non so cosa…
      Le ho spiegato che mio figlio ha bisogno solo di sentire (magari tramite qualche settimana di catechismo) che esistono altre persone, oltre la mamma, che credono nella bontà e nella forza viva e concreta del Vangelo, per sottrarre mio figlio dal degrado che lo sta influenzando negativamente. Ma la risposta della catechista è stata disarmante, indegna di una persona umana che abbia ascoltato le esortazioni di Gesù: quando Egli disse di annunciare la lieta novella a tutti, intendeva anche coloro che possono cambiare idea, che possono ricevere la luce del Vangelo anche se in quel momento sono avvolti dal buio! E non dimentico che fu contestato dai suoi coevi perchè Gesù voleva andare a casa dei “peccatori”, ossia coloro che non erano praticanti nella fede, ma il Signore, in cui non smetto di credere, li ammonì facendo comprendere a loro che occorre annunciare la Lieta Novella a tutti senza distinzione e pregiudizio. Ma questo insegnamento fondamentale non è stato recepito evidentemente ed è una condanna per mio figlio.

  20. Da quest’anno faccio la catechista nella mia parrocchia, pur con tutti i miei limiti, per preparare alla comunione un gruppo di bambini.
    Lo scorso anno ha fatto la prima comunione una delle mie bambine. Il nostro parroco – non modernista, grazie a Dio – ha cercato di far capire l’importanza di non fare la Comunione in mano anche facendo vedere un video su YouTube (Gesù sul pavimento).
    Questa cosa è stata ritenuta uno scandalo. Alcuni genitori hanno pesino protestato dal vescovo. E comunque la maggior parte dei pochi bambini che non hanno lasciato Messa e catechismo hanno cambiato parrocchia. D’altra parte in una delle poche riunioni fatte con i genitori diversi hanno dichiarato di non credere alla transustanziazione. E ovviamente hanno fatto la comunione il giorno della festa, a parte quelli risposati o conviventi che comunque erano molto seccati perché sanno che con altri preti avrebbero potuta farla.

  21. Forse sarò rimasto fuori del tempo poichè non ho mai avuto figli da mandare al Catechismo e quindi l’ultimo ricordo che ho è di quando vi andavo io da bambino negli anni sessanta, era una cosa seria: guai a parlare a sproposito…si veniva messi in castigo e si doveva sempre imparare tutto bene a memoria (domande e risposte) “Chi è Dio?” “Dio è l’Essere perfettissimo creatore e Signore di tutte le cose”, “A che scopo Dio ci ha creati?”
    “Dio ci ha creati per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita e goderlo poi per sempre nell’altra vita”….eccetera eccetera; mi addolora apprendere che oggi il Catechismo sia ridotto ad una pagliacciata….ma non me ne stupisco con un Bergoglio alla guida della Santa Chiesa.

  22. Gentile A.P. lei descrive perfettamente la situazione del 99% delle parrocchie, sicuramente della mia.
    Prego molto Dio che mi/ci aiuti a capire cosa ci viene chiesto in queste situazioni.

  23. stessa cosa a Roma, nuovo catechismo quello della CEI iniziazione cristiana, ( dal titolo sembrerebbero i catechismi dei neocatecumenali che di piu’ eretici non si trovano ) e’ un catechismo che porta frutti cattivi, una Signora qui dove viviamo vedendo i suoi nipoti, che avevano incominciato questo catechismo iniquo, incomincio’ lei stessa, ad insegnare hai suoi nipoti il vero catechismo quello si SAN PIO X la Verita’ non cambia, non sò chi lo puo’ aver messo in commercio questo della CEI, ma sicuramente ci ha messo del suo IO non piu’ Dio non piu’ Gesu’ non piu’ le Verita’ non piu’ i precetti divini, alla fine si e’ andata a scontrare con il Parroco della chiesa, dove facevano questo catechismo iniquo della CEI bisogna fare molta attenzione perche’ adesso nelle chiesa si trovano anche i neocatecumenali che fanno il loro catechismo marcio e cattivo
    pace e bene

  24. Di che stupirsi dopo cinquant’anni di sociologismi, terzomondismo e tutte le balle che ci hanno propinato. Ho 45 anni ed ho frequentato il “catechismo” a cavallo fra gli anni 70 e 80 nella diocesi di Mondovì, quindi vicino alla Signora che ha scritto, ricordo solo filmine con bambini africani affamati, sulla guerra del Vietnam ecc. Tutte cose magari importanti ma di Dottrina Cattolica ben poco. Per fortuna i miei genitori, nati negli anni venti, erano immuni dalle contaminazioni post conciliari e mi hanno dato nozioni di Dottrina cattolica. Queste sono rimaste dormienti per molti anni per poi riemergere in età adulta. Che ben semina ben raccoglie.

    1. Come diceva l’impareggiabile Guareschi, “bisogna salvare il seme”. Ecco, caro Marcello, faccia anche lei così con i suoi figli.

      1. Non ho figli ma ad un ragazzino di 13 anni, nipote della mia fidanzata, ho regalato un Catechismo di San Pio X con qualche modesto pensiero mio scritto dietro la copertina. Per ora non credo che lo guarderà ma ho pensato di mandargli un messaggio in bottiglia, chissà che in futuro gli possa, se Dio vuole, ricapitare fra le mani.

  25. Caro Carlo, lei ha ragione quando descrive lo sconsolante quadro dei genitori : sono sicuramente la maggioranza; ma come può in costoro sorgere anche il minimo dubbio sugli errori che stanno facendo se i sacerdoti (nonchè la gran parte dei loro collaboratori), pur stigmatizzando (a bassa voce) questi comportamenti genitoriali non affermano a gran voce le Verità di Fede? Sono loro che per primi dovrebbero avere il coraggio di andare controcorrente, anche se insultati e villipesi, ma NON ce l’hanno! Si limitano a borbottare sottovoce e continuano a somministrare pillolette di una “dottrina” educolorata, sdolcinata e, in buona sostanza, svuotata quasi completamente di quella Verità che invece dovrebbero continuare a proclamare senza paura e senza rispetto umano. E dovrebbero ricordarsi che Gesù non distribuiva “caramelline” per farsi seguire, ma prometteva la Vita a chi avrebbe accettato di caricarsi della croce e di passare per la via stretta….

  26. Raffaele Vargetto

    La mia solidarietà alla signora Miriam e un’osservazione: al posto suo avrei accettato di impartire il vero catechismo ai ragazzi a casa e mi sarei affidato alla Madonna. Penso che la Madre di Dio non avrebbe abbandonato i ragazzi e avrebbe fatto in modo che trovassero un sacerdote per la Prima Comunione o la Cresima.

  27. Carissima a lei va il mio più sincero e affettuoso abbraccio. La mia mente è tornata indietro nel tempo al mio passato da catechista quando insegnavo ai bimbi il catechismo di San Pio X. Mi rattrista sentire come le cose siano cambiate. Posso dire che nelle parrocchie della mia città (abito in provincia di Frosinone) le cose vanno come allora. E gioisco di questo. Domenica scorsa nella mia parrocchia la messa è stata animata dal coro dei bimbi che a breve riceveranno la prima comunione. Hanno cantato un canto in latino e parecchi di noi nel sentirli cantare si sono commossi, compreso il parroco, il quale verso la fine della liturgia ha ricordato ai genitori di quei bambini (e a tutti noi) che “se questi bimbi si perdono la colpa è vostra cari genitori e andrete tutti all’ inferno”, (testuali parole). E io ho pensato “ti ringrazio Gesù per don Walter che è uno che parla chiaro di Verità e di salvezza e dice pane al pane e vino al vino”. Che Dio benedica e custodisca sempre don Walter e quelli come…

  28. La capisco perfettamente. Anche dopo molti tentativi non conclusi non riesco a trovare un catechismo “serio per mio figlio di otto anni. Ho intanto cominciato ad insegnargli io ( che sono stata catechista) con un testo all’antica. .. ma dove farà la comunione? Devo intantoportarlo a lezioni insulse e caotiche? Amici hanno identici problemi con i figli, mi chiedo se dovrei offrirmi come catechista di tutti
    … ma i sacramenti? Siamo costretti a essere nomadi o pecore vaganti senza comunità?
    Grazie per poter parlare di questo

  29. Ho letto con interesse l’articolo è tutti i commenti,la ragione come la verità stà umanamente nel mezzo, secondo me. Vere le posizioni di tutti coloro che attingono alla Verità unica di Gesù Cristo morto e risorto, unico mediatore misericordioso e giusto giudice. Tutti, da qualsiasi parte stanno. Ci sono cattolici osservanti e cattolici superficiali, come sacerdoti che amano approfondire la dottrina e sacerdoti legati alla loro formazione negli anni post concilio. Sappiamo che i seminari da almeno cent’anni sono in via di languire sotto assedio organizzato a tappeto dalla dilagante apostasia iniziata da almeno duecent’anni.Di cosa ci meravigliamo? ‘È confortante sapere che non siamo soli a combattere e se ci può far stare meglio sentirci anche il piccolo gregge, il resto, come ai tempi dei profeti.Anche questo rientra nelle profezie.In quella di Gesù stesso, no? “Quando il figlio dell’uomo tornerà, troverà la fede sulla terra?”
    Perciò non credo sia tempo di denunce, e lamenti,m a di offerta e…

  30. È successo lo stesso anche a me e ad una mia cara amica. Eravamo insieme catechiste con i bambini più piccoli e purtroppo dopo un paio d’anni abbiamo dovuto lasciare: è sempre la stessa musica, “troppo nozionistiche”, “l’ora di catechismo deve insegnare l’amicizia, a stare insieme”, eccetera, eccetera… Le mamme hanno protestato, il parroco non ha saputo dire di no e ci hanno bellamente defenestrate – diocesi di Parma.

    1. I nemici dei catechisti sono i parroci che non li tutelano davanti alla sterilità di fede di molti genitori che oggi sono una piaga anche delle scuole. Tutto è diventato tarallucci e vino. A causa di questo si è indebolita la fede e la Chiesa è in declino. Sono anch’io una catechista e ne vedo e sento delle belle/balle. Amo far conoscere Gesù uso molto il computer e scarico schede si parla molto con i bambini su molti problemi attuali mettendoli in relazioni con il vangelo. È difficile ma non demordo e sono del parere che bisogna fare incontri Catechetici anche con i genitori dei bambini.

  31. Gentile Annalisa, confermo tutto, abitando anch’io in un paesino della collina Torinese (Cavoretto) ed avendolo appena provato sulla pelle di mia figlia, che domenica farà la prima Comunione. Il primo anno di catechismo nella parrocchia a 100 mt da casa. Risultato: zero assoluto, solo disegni e basta. Il secondo la sposto in una parrocchia vicina. Risultato dopo cinque mesi: ancora zero assoluto, disegni e qualche chiacchiera insulsa di cui non le resta niente. Decido allora di fare da me. Mi procuro da un sacerdote cattolico (non di Torino purtroppo) due manualetti di dottrina degli anni cinquanta per Comunione e Cresima: chiari, semplici, con dei disegni carini e, ovviamente, cattolici; più qualche quaderno del Timone. Mi metto là la sera, stanco dalla giornata di lavoro, e le dò ripetizioni di Catechismo… la bimba poverina si impegna e in pochi mesi impara tutte le cose principali, mostrando non solo di averle imparate ma anche davvero interiorizzate. Adesso posso farla comunicare tranquillo…

  32. non sono affatto dogmatica ma dopo 8 lunghi anni di catechismo feci la sua stessa cosa, me ne andai disgustata. A me rimproveravano che insegnavo ai ragazzi a imparare a leggere le scritture, andando a cercare sul Vangelo e sulla Bibbia le storie bellissime della presenza di Dio nella vicenda umana anziché usare quei terribili libretti CEI dove Gesù è un fumetto manga…a volte mi chiedo se sono io un problema ma più frequento l’ambiente ecclesiale più penso che per credere in Cristo è meglio tenersene alla larga.

    1. Detto in altri termini: conta “la MIA fede” (“credo ciò che mi va, momento per momento: sono OPINIONI”) o conta la Santa Fede in Dio, che ci Si rivela tramite il Figlio Suo ?

      Dio ha il diritto di parlarci e di agire, o deve evitare di disturbarci?
      Dio si è fatto Uomo, o no? Ha una Madre, o no?

  33. Ho letto la sua lettera e tutte le risposte che ne sono seguite e ho sentito l’esigenza di portare la mia esperienza.
    Sono una catechista pluriventennale e siamo giunti al termine del percorso di iniziazione cristiana. Durante questo cammino abbiamo seguito due corsi di formazione istituiti dalla diocesi che hanno portato alla familiarizzazione con metodi di comunicazione (per molti nuovi) più aggiornati ed efficaci oltre che ad un amichevole lavoro e confronto tra noi catechiste.
    Approdai al nuovo percorso piena di speranze in quanto avevo sperimentato insoddisfazione nel rendermi conto che, per quanto il rapporto con i bambini/ragazzi potesse essere formativo e soddisfacente (anche se riconosco essere lasciato alla buona volontà di signore di età per lo più matura) mancasse un percorso parallelo di consapevolezza e coerenza da parte della maggior genitori. Quante volte mi capita di vedere il genitore che accompagna a Messa il figlio e subito dopo si reca al bar ad attenderne l’ uscita.
    Era…

    1. Hai perfettamente ragione Patrizia. Anch’io mi rendo conto che dove vi sono bimbi con alle spalle una famiglia presente nel percorso di fede la differenza si vede. Ogni anno ci interroghiamo su come coinvolgere le famiglie. Abbiamo fatto anche noi il percorso parallelo con i genitori, come come consigliato dalla riforma. Risultato? Da ottobre ad aprile 6 Incontri di domenica pomeriggio, alcuni positi e altri meno. La ricetta? Non lo so…forse meno lezioni “teologiche” e più “incontri”. Se penso a come è cambiata la mia vita, penso ad un incontro con uomini e donne ben precisi che mi hanno fatto intuire che l’esperienza cristiana è affascinante! Se è accaduto a me perchè non potrebbe accadere anche a quel genitore che accompagna a Messa il figlio e poi va al bar?

  34. Io sono sacerdote e parroco di una piccola comunità montana del centro Italia. I miei ragazzi li sto formando col catechismo di San Pio X e i frutti sono ottimi. Le lezioni durano 20 min.. Ogni settimana imparano a memoria solo 4 domande e risposte e io aggiungo una piccola spiegazione… Poi si gioca o si fa merenda. Basta poco per tenerli buoni. L’importante è non massacrarli togliendogli del tempo che hanno per riposare… Sono bravissimi e amano venire a dottrina perché dura poco ed è assai efficente….

    1. Che bello! Potessimo avere un sacerdote come lei qui nella nostra zona! Sto cercando con il lanternino qualcuno che ci dia una mano, un pastore. Siamo pecorelle smarrite e anche con tutta la buona volontà e un minimo di preparzione noi, senza un sacerdote, siamo persi. Preghiamo che Iddio ci mandi santi sacerdoti!

  35. Vorrei fare una proposta – se possibile – alla Direzione.
    Vista la “fame ” di vero Catechismo che appare non solo in questa discussione (se posso così chiamarla): perché non sollecitare un editore cattolico a pubblicare il Catechismo di San Pio X, con tutti i bei disegni (non banali ma coerenti alle lezioni) che corredavano i catechismi di una volta? Penso che avrebbero grande successo non solo tra i frequentatori di Riscossa Cristiana.
    Lucio

  36. stimatissima signora, la capisco perfettamente: ho un bimbo di 6 anni e avevo il terrore di mandarlo a catechismo. Alla fine l’ho portato e mi sono proposta, per due tre volte di aiutare le catechiste per controllare cosa facevano. Sono rimasta inorridita…un girone infernale, nella totale assenza dell’unico che aveva il diritto e il dovere di educare queste povere anime alla fede, il parroco. Alla terza volta non ho più avuto cuore di portare il mio innocente lì, a imparare parolacce e lui stesso mi ha supplicato di non andarci più. Grazie a Dio ho trovato un ottimo sacerdote “tradizionalista”che ora gli insegna catechismo, a lui e a un’altra bimba e tra pochi mesi farà la prima Comunione. Anche il fatto che si aspetti che queste povere anime innocenti arrivino agli 8-9 anni e che quindi non siano più tanto innocenti, per fare la prima Comunione è diabolico!!!! Personalmente ho capito che è insano entrare in questi meccanismi orribili e inutile combatterli, bisogna uscirne!

    1. Non avevo mai sentito la versione pervertita della “regola degli 8/9 anni”.
      Io ero al “facciamo incontrare l’anima con Gesù prima che si inconri con il Demonio”.
      Apprendo adesso chhe i preti modernisti pensano “Sarà una bella lotta fra Gesù e il Diavolo, in quell’anima”.
      Hegel trionfa: non c’è Tesi senza Antitesi. Invece ci vuole Dio Solo, senza la “scimmia di Dio”. Dio ama e dà – la scimmia odia, disprezza e divora

    2. Ci sono parrocchie e diocesi in cui, sotto gli occhi complici del vescovo si propone ai bambini la prima Comunione senza confessione. Il percorso prevede la prima comunione e, l’anno dopo, la prima confessione! Eresia allo stato brado.
      Visto coi miei occhi!

      1. Questo significa, esplicitamente, “la Comunione è la comunione FRA NOI : è il NOSTRO cibo quando stiamo insieme”.
        Formiamo il nostro Cerchio Magico e facciamo la Comunione! Vedi disegno “Assemblea diocesana 2016” sul portale della diocesi di Torino.

        P.S. Mi dispiace molto scrivere bestemmie

  37. Cara Signora ex catechista, prima degli anni del concilio vat.II, il Catechismo (quello di Pio X) era insegnato dai parroci, dai sacerdoti e dalle suore più preparate; sapete perchè? perchè
    solo i sacerdoti e le suore sapevano insegnare il vero catechismo la grande portata dei Dieci Comandamenti, i sacramenti ecc. ecc.
    Un laico, una signora comunque alla quale viene fatto un corso di poco tempo, può molto poco perchè il catechismo è insegnare Dio, tutta la religione Cattolica, tutta la verità.
    Se un sacerdote per diventare sacerdote studia (anzi studiava) 5 anni di ginnasio, 4 di liceo e 4 di teologia, sarà servito soprattutto per far capire la Dottrina cattolica sia ai grandi
    nelle omelie della S.Messa che il catechismo ai bambini fino alla preparazione del matrimonio (che è anch’esso un Sacramento).
    Non esistendo più la Chiesa preconciliare, non deve più esistere il vero catechismo. ecco perchè sono stati chiamati a farlo i laici.
    segue –

  38. Ma i laici con un piccolo corso fatto non si sà da chi, cosa possono insegnare? (e soprattutto i modernisti post/conciliari non vogliono che si insegni la verità).
    E’ come dire ad una persona qualunque, fai il medico, entra in sala operatoria e opera un intervento chirurgico; oppure dire ad un’altro butta giù un progetto di una
    autostrada e facci ponti e gallerie. Ma cosa volete? purtroppo la chiesa modernista è questa, e soprattutto questa bergogliana.
    in 50 anni da Roncalli a bergoglio hanno distrutto quello che era stato costruito da Cristo e dagli Apostoli fino a Pio XII.
    In fondo tutti i papi post-conciliari hanno detto chiaramente che tutte le religioni si equivalgono, dunque a cosa serve ancora portare avanti il catechismo
    della religione cattolica.
    Speriamo che questa deriva modernista finisca prima possibile, che si formi con l’aiuto di Dio una nuova gerarchia cattolica con un vero Papa e che i sacerdoti siano sacerdoti ed i laici facciano solo i fedeli al di qua delle balaustre.

  39. Queste cose si fanno e basta. Non si dicono, non se ne parla col parroco o con i diocesani, altrimenti ti fanno avere una diffida formale dal Vescovo che minaccia
    tanto le famiglie quanto il catechista. Stroncano tutto in partenza, a loro non interessa niente di Cristo, non vogliono cristiani, vogliono
    solo polli mansueti da spennare e sguatteri per il loro orticello, dove non fanno niente ma pontificano su tutto.

    I sacramenti tanto oggi li danno a tutti, anche a quelli che non sanno neppure elencare i primi tre Comandamenti, quindi non è quello il problema, in fin dei conti
    poi se non si riesce ad averli nella propria parrocchia si va altrove.

    Il catechismo vero se lo si vuole fare, lo si faccia ma tenendone fuori parroci e diocesani, in case private dove è ancora possibile tenere fuori dell’uscio
    il modernismo militante e l’acredine maligna dei falsi preti.

    Fuori dai postriboli, dove l’aria è infetta e fa ammalare l’anima (brava @isia).

    1. “…l’acredine maligna dei falsi preti” : bravo Matteo, ha detto bene, sapesse quanti ne ho incontrati io di preti così, una vera disgrazia per il povero gregge, in mano a veri satanassi. Certo che si caricano di colpe tremende, questi poveri sciagurati, colpe molto maggiori di quelle alle quali inducono l’ignaro gregge loro affidato. A volte farebbero perfino venir voglia di menar le mani, tanto sono odiosi i intrattabili. Chi l’avrebbe mai detto, 50 anni fa, che il clero sarebbe diventato un’accozzaglia di malfattori ? i pochi che dissentono dal mantra progressista se ne stanno ben rintanati, nascosti, attenti a non fare “outing”, come terrorizzati dai loro malvagi superiori. Con questo clero, non si può che diventar anticlericali, ma solo nel ricordo dei veri sacerdoti, quelli alla don Camillo. Oggi, al termine del Santo Rosario in TV, quando il sacerdote ha detto “secondo le intenzioni del Papa” io ho aggiunto mentalmente “purché siano conformi alla Tua volontà, o Signore”

  40. Cara mamma,
    anch’io sono mamma e catechista, oltre ad un lavoro part-time e cento altre cose da incastrare nella vita. La tua lettera mi ha provocato un esame profondo e mi sono chiesta che cosa sto facendo come catechista. Sono della diocesi di Milano e anche noi stiamo attraversando la riforma della IC. Siamo una parrocchia con circa 70/90 bimbi ad anno, ogni 2/3 mesi ci troviamo col sacerdote che segue il nostro anno per impostare il lavoro e gli argomenti. Noi di terza abbiamo seguito la proposta fatta dalla riforma a grandi linee inserendo però i fondamentali. Es: se nel ritiro di quaresima si proponeva la riscoperta del Battesimo, nel periodo antecedente abbiamo lavorato sui Sacramenti. Ogni proposta che viene dall’alto non è mai tassativa. Occorre buon senso senza far mancare i punti fondamentali da un alto e dall’altro far vivere l’esperienza cristiana come un incontro con Cristo, con un Uomo che cambia la vita! Capiamo anche che fare catechismo di pomeriggio usciti da scuola è stancante!

  41. Per Annalisa del 25 maggio : se vuole dei validi sacerdoti veramente Cattolici, si può rivolgere alla Fraternità S.Pio X di Montalenghe (il priorato è a 30 Km. da Torino).
    Di sicuro si troverebbe come in una botte di ferro.
    Li conosca e vedrà – altri in zona non ne conosco.
    Berni/exodus

    1. Grazie! So della loro esistenza e, anche se il mio paese è lontano più di un’ ora di auto da loro, penso che andrò a trovarli presto!

  42. È tutto orrendamente triste! D’altra parte, se la Chiesa deve aprirsi al mondo, è chiaro che poi ragionerà come il mondo e proporrà solo i valori del mondo, cioè dei disvalori. Nel mondo è stata distrutta la famiglia, hanno sotterrato il concetto di autorità, il senso del dovere, della responsabilità e via piangendo. Cosa poteva uscire da una Chiesa che vuole imparare dal mondo invece di voler insegnare al mondo e che si guarda bene dal seguire Cristo? Ovviamente sono uscite eresie su eresie e persecuzioni per chi si sforza di non apostatare, di salvarsi l’anima e di aiutare gli altri a salvarsela. I genitori pensano al catechismo come ad una succursale del parco giochi, coi catechisti che devono essere “animatori” (stramaledetto sia chi ha inventato questa parola!) e far giocare i bambini. Guai a pretendere uno sforzo di apprendimento, che è stato abolito anche a scuola (poverini, si stancano…). Altro che porta stretta, qui le porte le hanno proprio tolte! Bisogna migrare in massa verso la FSSPX!

    1. man mano creo sempre nuovi incontri che parlano sia di fede, ma anche di vita. Dio, la scienza e la vita devono per forza camminare nella medesima direzione e congiungersi nella verità e l’amore.

  43. I genitori disorientati hanno bisogno di sentirsi dire cose vere per riuscire ad orientarsi. Un genitore rassicurato, riconoscerà che quello che i ragazzi chiamano “noia” spesso è solo la paura di abbassare il volume del chiasso interiore. Il catechista può lavorare per educare all’ascolto e per far passare attraverso l’ascolto le cose più belle che un bambino o un ragazzo ha bisogno di sentirsi dire, per sperare e non restare deluso. Tantissimi genitori si aspettano questo dalla catechesi ma hanno bisogno di chiarirsi le idee circa le loro aspettative. Il catechista può partire proprio da un incontro rassicurante per i genitori, per non cedere alla tentazione di ridurre il momento della catechesi ad un dibattito di opinionisti e l’animazione liturgica ad un’esposizione di palloncini. Cose che oggi incuriosiscono ma domani, probabilmente, annoiano. Il catechista può avere il coraggio di proporre cose belle che, per chi ancora non le ha scoperte, all’inizio forse minacciano noia. Può avere il coraggio,…

  44. Cari miei evitiamo di divulgare miserie e disguidi della Santa Chiesa. Dio è Amore, e in nome di questo Amore, accettiamo le sofferenze che ne derivano. Gesù è in grado di ribaltare questa situazione, cerchiamo soluzioni nella preghiera. DIO è tolleranza, comprensione e misericordia. Preghiamo per i preti in difficoltà, offriamo il loro ministero alla Santissima, affinché santifichino se stessi, il popolo di Dio. Essere cristiano significa accettare di portare la propria croce in seguito a Gesù, non si scoraggi Signora, tutto si risolve.

    1. Dio è INtolleranza totale verso il Male (che non è “l’altra faccia del Bene”). Lucifero fu cacciato a forza dal Cielo, al grido di “Quis ut Deus?” (San Michele).
      Gli uomini peccatori, nel cui sangue circola il veleno di Satana, hanno l’occasione insperata di salvarsi venendo presi a bordo della Barca di Pietro. I membri dell’equipaggio della Barca (Clero), se cercano di farla affondare anziché remare, hanno un ruolo analogo a quello di Giuda – che NON fu “il necessario strumento della Salvezza” (bestemmia urlata ripetutamente nel film “Jesus Christ Superstar”)

  45. Io sono una italiana, catechista in Francia del nord. Tutto cio’ non mi e’ nuovo. Io seguo i moduli che mi hanno dato, ma li integro affinche’ conoscano le basi della nostra Fede (Pater, Credo, Sacramenti, Comandamenti). Affinche’ li imparino meglio uso portare la chitarra e cantiamo delle canzoni della liturgia le cui parole sono impregnate di tali verità, e stiamo in allegrezza.
    Non dovete preoccuparvi, anche io lo ero all’inizio ( soprattutto per la liturgia ..), ma ora ho fiducia che il Signore , come in tanti altri periodi difficili e minati della sua Chiesa, ci aiuti a trovare forme nuove per essere sempre fedeli. In una lettura delle visioni della beata Emmerich, ricordo che mi colpi’ leggere che vi erano persone che insegnavano nelle case. Questo mi ha colpito rispetto alla immagine di quei farisei che male interpretavano la legge e male la insegnavano. Il Papa san G.P.2 ci parlava di “chiesa domestica” e nelle prime comunità cristiane si faceva chiesa in piccoli gruppi di fedeli…

  46. … . Essere testimoni di Cristo in famiglia , o con altri bambini, parlare della Fede e della dottrina, e’ una testimonianza importante che va fatta. L’obbedienza alla Chiesa deve esserci sempre, anche quando sbaglia, ma non quando obbedire significa per certo perdere la fede. Un discernimento va quindi fatto. E infine dobbiamo pregare e molto per i sacerdoti, il loro e’ un compito difficile. Tutti sbagliamo. Ad un sacerdote francese che aveva cambiato il Credo durante la Messa gli ho parlato in privato spiegando i motivi per cui era ingiusto cambiarlo oltre che impossibile (redemptoris sacramentum docet). Molti di loro sono stati preparati male,non sanno. Altri non vogliono ascoltare. Ma tacere e’ ingiusto, e’ una omissione non caritatevole. Farlo con delicatezza e pazienza e offrire tutte queste sofferenze al Signore. Nulla e’ perso, neanche una lacrima. Buona continuazione nelle vostre opere di carità.

  47. Brevemente: anche io ho avuto un’esperienza negativa nell’insegnare Catechismo in parrocchia.
    Non sono mamma, ma ho il diploma di maestra e studio dai Domenicani; ero l’unica catechista “non mamma” e ciò mi sembrava una garanzia di distacco e oggettività
    Ho resistito 5 anni poi non ce l’ho più fatta, per i soliti motivi sopra esposti da tante colleghe. L’imperativo categorico è sempre quello: che i bambini si divertano e che sia tutto gioco,
    l’importante è stare insieme, essere amici e fare festa e il catechismo diventa un contenitore come gli altri. Nessun senso del sacro, nessun richiamo ad una realtà trascendente, nessuna esigenza di dottrina, il solito nulla che conosciamo.
    Nel mio caso specifico non ho nulla da imputare al Parroco, quanto piuttosto a certe “catechiste mamme”.

  48. Grazie, Annalisa, la tua voce è l’eco di tante/i catechisti che si sentono “fuori dal tempo” perché sentono il VUOTO degli incontri che propiniamo ai ragazzi. Faccio catechismo da una vita, ho cominciato a circa 16 anni su insistenza di un parroco che al tempo ci teneva a trasmettere i fondamenti della fede cristiana. Sono passati 40 anni, faccio ancora catechismo, ma adesso i comandamenti devo insegnarli quasi in sordina …. che tristezza !!!!
    Anna

  49. E dire che la mia mamma per indicare il catechismo usava l’espressione: “andare a dottrina”! Il problema è che oltre ai catechisti, anche i preti vengono allontanati per lo stesso motivo. Un prete teologo mio amico è stato mandato via dalla parrocchia perché ha osato riprendere le persone durante l’omelia, poiché facevano un gran casinò. Motivazione? La messa è un momento di aggregazione e lui, lamentandosi, ha osato turbare la “socializzazione”. È finita.

  50. E a questo punto, dopo la carrellata di commenti, un particolare viene in evidenza: che nessuno (spero di sbagliarmi) ha potuto insegnare che esiste ,ed è verità di fede, IL PECCATO D’ORIGINE. Mi sono fatta l’idea che tutti nella nostra “neochiesa” tutti appartengono alla categoria degli “evoluzionisti”. La Creazione dell’uomo a Immagine e somiglianza di Dio è considerata di fantasia. La morte di Gesù in croce non ha più un fondamento dottrinario ma è approdata a quella misericordia a buon mercato che oggi va tanto di moda. E invece da quale abisso di iniquità ci ha dovuti sollevare Gesù con il Suo sacrificio in croce, che peraltro tutti i giorni si rinnova nella S. Messa. Poveri cristiani….”Troverò ancora la fede quando torno?” poca Signore, quasi niente!

  51. La mia storia ha prodotto risultati simili a quella dell’autrice dell’articolo, ma parte da premesse differenti: le motivazioni infatti risiedono sia nel sabotaggio delle iniziative da parte dei catechisti, sia nelle celebrazioni con, specie in quelle “per i ragazzi”, elementi altamente discutibili. Una duplice azione mortale per educare i giovani (e, specialmente, coloro che dovrebbero per davvero introdurre ed accompagnare nella vita della Fede, ossia i genitori): ero stato infatti incaricato (dagli stessi catechisti) di tenere delle catechesi ad uso degli stessi per formarli. Risultato: diserzione totale dei diretti interessati (inclusi coloro che avevano avanzato tale proposta), men che meno presenza di ragazzi ed adulti, al più qualche vecchina che si trascinava stancamente a sentirmi chiacchierare per mezz’ora dopo la Santa Messa pomeridiana. Sull’altro fronte, ciò che “normalmente” (purtroppo!) si trova nelle parrocchie e che contribuisce ad abbassare il livello, come chitarrine et similia…

  52. Ciao mamma catechista. Mi chiamo Erica vivo in valle d’aosta e anch’io ho tre figli. da quest’anno ho cominciato a fare o essere catechista nel mio comune. Mi sono offerta io e ne sono molto felice e fiera, Ma quello che mi rende ancora più felice e fiera è che i bambini sono molto interessati, a tal punto che potrebbero loro stessi far lezione. Sono all’inizio quindi ho molto da imparare. Stavo cercando del materiale per i ragazzi e ho visto quello che hai scritto. E secondo me la tua esperienza insegna che bisogna sempre aver fiducia nel Signore. Alla fine ogni cosa si sistema nel modo più giusto. Purtroppo sono sempre meno i bambini che conoscono appieno la nostra religione. E a quanto pare la situazione si ripete nelle famiglie di altre religioni. Genitori che lasciano il proprio figlio al catechismo solo perchè non possono permettersi una baby sitter. Ma per fortuna non sono tutti così. Come le mamme che son venute a chiederti aiuto. Grazie per la tua testimonianza ne farò tesoro. sarebbe bello avere un forum di catechiste per confronti, dubbi e aiuti. Che il Signore sia…

  53. Vorrei fare una domanda alla signora: xche dobbiamo pagare i libri che nn compriamo in cartoleria ma dalle mani dei catechisti,nn è più logicamente giusto,che ce li diano visto che li hanno loro chi glieli manda?laCuria?e se sono prezzati e ce li danno loro a me nn terna qualcosa x piacere qualcuno mi risponda grazie

  54. ciao colleghi catechisti.
    il nostro è stato un cammino di vocazione
    la vocazione è la nostra forza.
    non posso dire che da noi sia meglio.
    ho notato che molti sacerdoti
    puntano tutto sulla liturgia
    tralasciando l’importanza di quella chiesa bambina
    che non ha bisogno di tante parole
    ma di essere accolta e non giudicata.
    trovando invece più occasioni di condivisioni.
    pensiamo a quanto eravamo lontani noi
    prima della conversione.
    un abbraccio fraterno da giovanni di busto arsizio.

  55. Ciao sono giovanni voglio rispondere a maria riguardo i testi di catechismo.
    Il prete che segue noi catechisti decide i testi da usare dopo di che si fa l’ordine per quanti bambini sono.
    Questi testi si trovano nei negozi che trattano articoli sacri .io stesso compro da loro.
    Di solito la parrocchia chiede più del costo del libro per fare fronte alle spese varie tipo carta fotocopie riscaldemto ecc….ti saluto ciaoaria.

    1. Secondo me non è il catechismo che ci aiuta ma è l’esperienza della nostra vita, di ciò Gesù ha cambiato nella nostra vita. il Catechismo è esperienza di vita e alcuni incontri anche con i genitori ci mostrano che nemmeno con il catechismo di San Pio X sono state comprese alcune cose. Allora non fermiamoci s quale testo usiamo, ma su qualle esperienza noi proponiamo preti e laici, quale testimonianza di vita viviamo.

      1. Sarebbe interessante capire perche’ mai nessuno parla di persecuzione cristiana in ITALIA, come se non esistesse qua da noi, ma solo nei paesi lontano da noi, in realta’ non sivuole ammettere qua in ITALIA quaanto danno fastidio I cristiani e la croce al potere italiano, coloro che amano ricevere applausi con nomine altezzose. I nostri figli dovrebbero sapere delle persecuzioni non lontane da noi ma dentro casa nostra…e chissa’ perche mai nessuno ne parla quasi che il nostro paese e’ immacolato alla fede

  56. Ciao, sono un catechista papà.. e insieme a mia moglie faccio catechismo a 8 bambini di terza elementare (tra cui mia figlia). Per me è il 1° anno di catechismo. L’anno scorso ho iniziato circa a metà anno poiché il parroco doveva subire un intervento al cuore e mi ha chiesto di sostituirlo qualche settimana. All’inizio avevo un pò timore, senza esperienza ma con tanta Fede da trasmettere. Prima che il parroco andasse all’ospedale mi ha dato delle idee poi mi ha affidato 2 classi insieme (1° e 2° elem.). E’ stata un’esperienza nuova, i bambini erano tanti, alcuni vivaci, ma nonostante questo sono andato avanti. Alla fine dell’anno il parroco è stato trasferito e siamo rimasti senza un prete fisso. Io e mia moglie abbiamo deciso di continuare a fare catechismo. Ho dovuto crearmi da solo un programma, senza alcun libro CEI di riferimento, ma mi sono accorto che comunque sia lo Spirito Santo è sempre in me ogni volta che preparo la lezione. Ora posso dire la mia…. Non giudichiamo nessuno, prendiamo tutto come arriva e annunciamo Gesù a tutti come ognuno è capace. Non saremo…

  57. Voleva anche dire una cosa: Noi non abbiamo un testo da seguire… il riscaldamento lo paga la parrocchia e i bambini vengono a catechismo gratuitamente. Io faccio spesso fotocopie ai bambini a spese mie (sono solo 8), ma lo faccio con piacere, è un modo per donarmi al mio prossimo.

  58. Ha tutta la mia solidarietà. Anch’io ho avuto un’esperienza infernale; mi sono vista costretta a lasciare la parrocchia. Dopo circa quattro anni la ferita è ancora aperta. Quando li incontro da lontano hanno un sorriso di compassione per me…

  59. Anch’io mi unisco a quelle defenestrate per aver osato fare catechismo con i libretti della mimep. Sono però contenta, se si soffre per Gesù e per la Verità non si ha più merito? Che il Signore ci aiuti. Chi può insegni ai figli il catechismo a casa, lasciandoli frequentare però quello della parrocchia tanto lì insegnano solo a fare gruppo e se la Verità e l’amore per Cristo regna nella famiglia non c’è da temere nulla, nessun inquinamento sarà possibile.

  60. Tante chiacchiere per dire che è giusto allontanarsi dalla Chiesa e dai Preti. Certo che in Chiesa ci sono anche i pericoli e persone che scelgono il male. Aiutateci genitori! Un catechista deve testimoniare la sua fede. I bambini conoscono tramite noi i 10 comandamenti e l’amore del prossimo.
    La vita inizia un giorno e finisce un altro, nel mezzo c’è la nostra vita, con tutti i pericoli e le gioie che compongono questa vita. Da grandi non capiranno niente come da piccoli,se non sentiranno le testimonianze di chi viene prima. Questa è l’eredità di cui si parla nella Bibbia, voi sapete già tutto? Auguri.

  61. 6 giugno 2018. Penso sia fondamentale in questa epoca provvedere ad educare i propri figli ad amare GESÙ e la sua parola costantemente, nelle proprie abitazioni, in ogni occasione quando osserviamo la bellezza della natura insieme a loro, e parlare spesso della nostra anima che è immortale e che Gesù si è morto in croce ma HA VINTO LA MORTE, mi è capitato sentire una bambina che diceva ad un altra.che Gesù era morto in croce, l’altra l’ascoltava tristemente, ma ahime soffermandosi li…È importante dare il VERO MESSAGGIO GIOIOSO CHE GESÙ HA VINTO LA MORTE , altrimenti tutto si ridurrebbe Solamente in un grande uomo e niente di più, NOOOO bisogna insistere in qualsiasi luogo vi troviate, testimonuate gioiosamente la VERITÀ, che il mondo moderno DETESTA, le persecuzioni non mancheranno, rallegriamoci perche ciò è segno che Dio è con noi perche già ce lo aveva detto, come hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi miei testimoni, rallegratevi ed esultate perche grande sarà la vostra ricompensa, e saremo riconosciuti fratelli sorell di Gesù chiunque fa la volontà del Padre .

  62. Mi dispiace tanto quello che state vivendo, sono sacerdote da 28 anni, parroco e mi preoccupo di insegnare la verità e di far amare Gesù. Ho una trentina di catechiste/i giovani e la mia costante preoccupazione è formarli. Ho viaggiato per tutto il mondo, e ho visto di tutto, “c’è di tutto nella vigna del Signore”; ma non scoraggiatevi, la prima chiesa domestica è la famiglia, la prima formazione che deve ricevere un bambino è appunto nella famiglia. Nemmeno la Parrocchia può sostituirla. Lasciatevi dare un consiglio: che l’amarezza e la contrarietà non vi portino via la fede, la speranza in Dio, perché Dio non delude. Tutto è provvidenza di Dio, perché tutto coopera per il bene di coloro che amano Dio. Chi cerca trova, Dio metterà nel vostro cammino una persona che vi aiuterà. Non siete mai soli perché Dio non abbandona nessuno. Non guardate rancore a queste persone perché tante volte i preti sono vittime della formazione ricevuta. Anche se non vi conosco, vi voglio bene e pregherò per voi. Don Roberto

  63. Identica situazione,ho abbandonato per lo stesso motivo.Continuo nella preghiera perche’ le vie Del Signore sono veramente infinite.Cordiali saluti

  64. cecilia miglioranza

    che tristezza! sentire questi commenti mi ha fatto piangere. Per me le catechiste sono le persone più preziose nella parrocchia. Certo che devono essere aiutate stimolate incoraggiate, PARLARE DI Gesù ai bambini e ai ragazzi comporta una grande responsabilità. Il Parroco deve aiutare, consolare, stimolare e guidare le catechiste che sono il lievito della Cominità parrocchiale:Io da sempre faccio catechismo dalla prima elementare fino alla quinta poi il don prepara per la cresima I bimbi arrivano gioiosi e pieni di voglia di conocsere Gesù. Ringrazio Dio che mi ha dato e mi da questa possibilità, anche se ormai sono avanti con gli anni ma finchè ce la faccio parlerò di Gesù SEMPRE perchè è il GRANDE AMORE della mia vita!!!!

  65. Lorella Mastrangelo

    E’ vero, la fede dovrebbe partire dalle famiglie, ma oggi non e’ cosi’, lo sappiamo. Oggi il catechista e’ un pioniere in terra di missione. Non scoraggiamoci se ci danno da usare un testo che oggettivamente non educa al sacro ma al gioco; non scoraggiamoci, non critichiamo ma SIAMO CREATIVI: integriamo creativamente insegnando secondo l’ autenticita’ della nostra fede! Insegnamo con coraggio le cose di Dio che abbiamo ricevuto e che non possiamo fare a meno di trasmettere. Non ci fermera’ un testo che non ci piace! Facciamo tenere un quadernino dove appunteranno cio’ che riteniamo importante. Il come fare catechismo dipende dal nostro carisma. Nessuno ci obbliga ad uniformarci; possiamo fare tutto pregando lo spirito santo che agisca in noi

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