Strage al tribunale, non è la prima
di Piero Laporta
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Innanzi tutto va ricordato che non è la prima volta.
Reggio Emilia, 17 ottobre 2007, mattina. Clirim Fejzo, albanese, 40 anni, in tribunale per la causa di separazione dalla moglie, spara non appena la signora arriva col suo avvocato. Prima d’essere freddato dai carabinieri, l’albanese ferisce il legale della moglie, uccide costei e il fratello, ferendo infine un carabiniere.
Lezione appresa? Provvedimenti assunti? Esattamente come accade oggi a Milano: tanto bla bla; controlli intensificati più fastidiosi che efficaci, in attesa che le acque si calmino e tutto torni come prima.
Ieri sera l’imbecillità raggiunse quote siderali, durante una trasmissione di Rete4, il cui conduttore paragonava la stazione centrale di Milano, a suo dire carente di controlli, al tribunale meneghino. E poi la conclusione da premio Nobel per l’imbecillità: bisogna incrementare le polizie, dimenticando che da decenni ormai siamo il paese con più polizia al mondo rispetto al numero di cittadini e al territorio.
Al tribunale di Milano, come alla maggioranza dei tribunali italiani, si accede da due distinti ingressi: quello dei comuni cittadini e l’altro riservato a quanti in tribunale lavorano, magistrati, avvocati e impiegati. La sorveglianza sul primo ingresso è blanda, quella sul secondo inesistente… per proseguire la lettura, clicca qui