Sulla comunione ai risposati, una lettera dal Bangladesh – di Sandro Magister

Ne è autore un missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere di Milano. Che scrive: “Se si procede sulla strada tracciata dal cardinale Kasper si faranno dei grossi danni”

di Sandro Magister

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ZZartmgstrROMA, 12 maggio 2014 – Carlo Buzzi, 71 anni, originario dell’arcidiocesi di Milano, è in missione in Bangladesh ininterrottamente dal 1975, con il Pontificio Istituto Missioni Estere.

Per anni ha tirato avanti da solo senza riuscire a convertire nessuno, ma poi sono arrivati i primi battesimi, e poi sono nate le prime famiglie cattoliche. Una goccia in un mare di musulmani.

Si è sempre speso per i più poveri. Come i tribali, dei quali si è fatto avvocato gratuito perché riavessero le terre che erano state loro illegalmente sottratte. È stato bastonato e preso a sassate, ha affrontato avversità, ha percorso centinaia di chilometri in moto per raggiungere i più sperduti villaggi. È andato ad abitare assieme ai tribali e ai fuori casta venuti dall’India a far da manovali nella costruzione di un ponte sul Brahmaputra, osteggiati dai musulmani del posto. Ha costruito scuole, ambulatori, cappelle. Le ha ricostruite quando gliele hanno distrutte.

Ma sempre con l’annuncio del Vangelo al centro della sua missione. Vangelo predicato e vissuto nelle forme più essenziali, genuine, senza annacquamenti.

Lo si intuisce dalla lettera che ha scritto al curatore di questo sito web, suo compagno di scuola nella fanciullezza, in un piccolo paese della Lombardia.

L’ha scritta con la volontà di dire “la sua” da missionario impegnato sul campo, nella disputa a proposito della comunione ai divorziati risposati, che ha seguito su www.chiesa dalla città in cui vive, Sirajganj, sulle rive del Brahmaputra.

E l’ha scritta proprio mentre negli Stati Uniti il cardinale Walter Kasper – il capofila dei favorevoli a dar la comunione ai risposati – ribadiva e accentuava le tesi da lui esposte per incarico di papa Francesco al concistoro dello scorso febbraio, in un’ampia intervista al settimanale cattolico di New York “The Commonweal”:

> Merciful God, Merciful Church. An Interview with Cardinal Walter Kasper

In parziale traduzione italiana:

> Kasper: “Ecco gli argomenti per la comunione ai divorziati risposati”

__________

“LA MIA” SULLA COMUNIONE AI RISPOSATI

di Carlo Buzzi

Carissimo Sandro,

noi qui in Bangladesh insegniamo il catechismo e per essere chiari diciamo che ogni sacramento ha quattro elementi: il ministro, la materia, la formula, l’avvenimento miracoloso.

Nel battesimo il ministro è ogni persona, la materia l’acqua, la formula “Io ti battezzo…” e l’avvenimento miracoloso è che si diventa figli di Dio.

Nella cresima il ministro è il vescovo, la materia l’olio, la formula “Io ti ungo…” e l’avvenimento miracoloso è che si riceve la forza dello Spirito Santo.

Nella confessione il ministro è il sacerdote, la materia i peccati, la formula “Io ti assolvo…” e l’avvenimento miracoloso è il perdono dei peccati.

Nell’eucaristia il ministro è il sacerdote, la materia il pane e il vino, la formula “Questo è il mio corpo…” e l’avvenimento miracoloso è che il pane e il vino diventano corpo e sangue di Gesù.

Nel matrimonio il ministro sono gli sposi stessi, la materia il loro corpo e anima, la formula è la promessa e l’avvenimento miracoloso è che diventano come una sola persona.

Noi insegniamo che il sacramento si chiama così perché produce un avvenimento soprannaturale che non si vede con i nostri occhi ma che è grandioso ed è reale agli occhi di Dio.

Riguardo al matrimonio, spieghiamo proprio che la cosa miracolosa è che dopo la promessa di fronte a Dio i due sposi diventano uniti in una sola persona come se fossero stati messi insieme con l’attaccatutto o saldati a 5.000 gradi.

Ora, se si toglie questo fatto miracoloso dal matrimonio cattolico, al suo posto che cosa dobbiamo mettere?

Io ho fatto una mia riflessione.

Sappiamo bene che esiste il battesimo “di sangue” e anche il battesimo “di desiderio”, altrettanto validi come quello di acqua.

Quelli che si sono risposati, se è proprio vero che sono coscienti della propria situazione, possono fare la comunione di desiderio.

Nella recezione di un sacramento c’è la parte oggettiva e la parte soggettiva. Si sa che la cosa più importante è la grande grazia legata al sacramento. Ma io potrei sciupare questa grazia ed anzi essere sacrilego se mi accosto alla comunione con leggerezza o indegnamente.

Ora per questi risposati, che tutto sommato hanno messo un po’ sotto i piedi il senso cristiano della sofferenza, del sacrificio, della sopportazione, della penitenza e hanno dimenticato che Gesù è salito sulla croce e che la croce, quando arriva, è la via per ogni cristiano per avvicinarsi al Redentore, è un po’ presuntuoso appellarsi alla misericordia di Dio, del quale hanno tenuto precedentemente poco conto.

In senso soggettivo, penso che per loro è molto più esistenziale che si limitino al desiderio della comunione, invece che ricevere la comunione stessa.

L’accettare volentieri questo digiuno farà molto bene alla loro anima e alla santità di quella comunità cristiana che è la Chiesa.

Se invece si procede sulla strada tracciata dal cardinale Walter Kasper si faranno dei grossi danni:

1. Si renderà la Chiesa superficiale e accomodante;
2. Si dovrà negare l’infallibilità della cattedra di Pietro, perché è come se tutti i papi precedenti abbiano sbagliato;
3. Si dovrà prendere per stupidi tutti quanti hanno dato la vita come martiri per difendere questo sacramento.

Forse ho dato il mio contributo a questa diatriba, che spero finisca in fretta.

Ciao e tanti cari saluti dal Bangladesh, che sta emergendo in tante cose e non è più un paese da buttar via.

Padre Carlo

Sirajganj, 5 maggio 2014

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fonte: blog dell’Autore

12 commenti su “Sulla comunione ai risposati, una lettera dal Bangladesh – di Sandro Magister”

  1. Che bella lettera! Chiara, semplice, profonda.
    Mi permetto di dire che rispecchia la verità, la quale è semplice e chiara, lontanissima da tutte le elucubrazioni mentali complesse e fumose nelle quali sembra compiacersi tanta modernità (tra l’altro pare che più si arzigogoli e più si è intelligenti). E Nostro Signore cosa ha detto? “Se non diventerete come bambini…” “Ti ringrazio, Padre… Hai tenuto nascoste queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli”.

    P.S. Son convinta anch’io che il Bangladesh non è un paese da buttar via.

  2. Bellissimo, ineccepibile ragionamento. Vorrei tanto udirlo più spesso anche da queste parti… Ma forse il problema è che un missionario che letteralmente dà la vita per il Signore e per i fratelli ha ormai un certo sano distacco per vedere le cose come realmente sono: mentre molti, troppi preti qui in Occidente, comodi e rilassati, si lasciano ammorbare dalle mode pseudoculturali e perdono il lume dell’intelletto (oltre che quello della fede).
    Grazie a padre Carlo! Pregherò per quest’uomo coraggioso.

  3. Le Parole di Cristo e quelle di San Paolo sono state chiarissime a tal proposito, pertanto non concordo con il punto 2: i Pontefici precedenti non hanno sbagliato e il dogma dell’infallibilità pontificia non è riformabile e non può essere messo in discussione, per cui ogni risultato del Sinodo in contrasto con la Scrittura, la Tradizione e gli insegnamenti dei Pontefici Precedenti dovrà essere rigettato, se poi Francesco, per vincolare i Cattolici ad eventuali decisioni eretiche dovesse impegnare l’infallibilità pontificia, dichiarando l’eresia ex-chatedra, avrà FALLITO dove un Papa per definizione dogmatica del Concilio Vaticano Primo non può fallire: ogni Cattolico che sappia usare la testa ne trarrà le ovvie conclusioni!
    Il Concilio Vaticano Primo, nella Pastor Aeternus ci insegna in modo dogmatico, sotto pena di anatema, che l’infallibilità pontificia può essere usata soltanto a favore del Deposito Della Fede e MAI contro di esso!!!

  4. Ottimo testo! Semplice ed efficace! Lo stamperò e lo diffonderò anche come catechesi sui sacramenti. Grazie, Padre Carlo!

  5. Francesco DAL POZZO

    A me tutto questo tormentone sull’Eucaristia ai risposati sembra per un’ennesima volta riflettere l’ansia di adeguare riduttivamente il comando di Dio alla nostra povera misura umana… Dopotutto Cristo della natura e degli impliciti soprannaturali del matrimonio ha parlato a sufficienza e con massima chiarezza.

    1. Ha ragione, Dio si è GIà pronunciato sul Matrimonio e ora si vorrebbe glissare sulla Sua Parola per andare dietro ai capricci del mondo, addirittura usando un questionario (Kasper nega la Divinità di Cristo, quindi la Sua Parola sarebbe, secondo il cardinale, soltanto l’opinione di un uomo saggio dei tempi antichi, confutabile e riformabile dai “saggissimi” uomini moderni, in pratica vorrebbe modificare l’IMMUTABILE e PERENNE Dottrina Cattolica adattandola ai vizi umani).
      Si può facilmente capire anche PERCHè quel cardinale voglia dare la Comunione ai divorziati risposati o conviventi: se secondo lui Gesù non è Dio, quale REALE PRESENZA potrebbe mai esserci nell’Eucaristia? L’anima di un uomo morto e decomposto millenni fa? (Kasper nega anche la risurrezione di Cristo)!
      Capisce bene perchè per lui, e per quelli che la pensano come lui, profanare il Santissimo Corpo di Cristo distribuendolo a persone in peccato mortale, sia una cosa non solo possibile ma auspicabile, visto che gli frutterebbe 30 applausi dal mondo!

      1. Francesco DAL POZZO

        A quanto osservato da Diego aggiungo che l’uso di questionari, e cioè di sondaggi d’opinione per districarsi in problemi di dottrina e di fede mi sembra davvero improprio in casi dove la Chiesa viene impegnata, nell’Autorità del suo supremo Pastore, a giudicare in base alla Verità in persona, che è Cristo: quale alter Christus essa medesima!. .

  6. Chi si sposa in chiesa deve sapere che è per sempre. Purtroppo il corso prematrimoniale da alcuni viene fatto con leggerezza e ci si sposa solo per l’abito bianco e la cerimonia. Si dimentica che c’e’ Gesù ad abbracciare la coppia e a benedire la nuova famiglia. Alle prime difficoltà si dovrebbe pregare insieme, e se proprio ci si perdesse per strada comunque si deve rimanere fedeli alla sacra unione. Perché spingere le coppie a fare il male? Vuoi rifarti una vita con un altro/a? È’ però pretendere troppo! Fai pure ma non sei fedele a Gesù. Ma d’altronde dire ai sacerdoti che nella confessione non devono bastonare… Mi risulta che chi andava a confessarsi da Padre Pio spesso non era assolto ma era anche trattato in malo modo. Eh si, i tempi sono davvero cambiati..in peggio!

    1. Padre Pio su 5 fedeli, almeno due ne rimandava indietro non assolti, dicendo loro di tornare quando si fossero davvero pentiti. Questo perchè, da santo, leggeva i cuori e vedeva che queste confessioni erano sacrileghe e quindi il fedele avrebbe accumulato anche questo peccato a quelli che già aveva. Quindi il suo era un gesto di amore. Oggi purtroppo l’amore è scambiato con il buonismo e i sacerdoti non sanno più dirigerci nè aiutarci, siamo pecore sperdute senza pastore……Signore aiutaci, mandaci sacerdoti santi, perchè non rimaniamo privi della Tua Parola e del Pane della Vita!!

  7. Viene affidato il compito importantissimo di fare da relatore a un sinodo sulla famiglia, la base della vita umana, a un cardinale da anni eretico che non crede alla Divinità di Cristo!! con il beneplacito del pontefice, che non credo non sia a conoscenza delle idee teologiche del porporato..
    e ci vuole un sacerdote missionario, che parla in modo semplice e saggio, esponendo semplicemente i principi rudimentali della nostra Fede, che chiunque poteva imparare fino a qualche decennio fa al catechismo (ora no), o dei semplici laici come noi, per ribadire che non è possibile offrire la Santa Eucarestia a persone che, con le loro scelte hanno espresso la loro lontananza agli insegnamenti di Cristo. Perchè queste persone divorziate e risposate non si impegnano, visto che ci tengono tanto a ricevere il Sacramento Eucaristico, a vivere una vita di castità? è molto semplice, non c’è neanche bisogno di spiegarlo! La vita cristiana è fatta di scelte eroiche di sacrificio, che tutti siamo chiamati a compiere. Se non ce la sentiamo, siamo liberissimi di fare i nostri comodi, ma senza l’avvallo della Chiesa… O almeno così è stato fino ad ora. Quando e se la Chiesa poi deciderà di cedere le armi e accettare qualunque peccato per allearsi con il mondo, per ragioni di interesse, i veri cristiani faranno le loro scelte. Ma nessuno potrà dire “io non sapevo”, perchè il Signore ci ha spiegato tutto, basta leggere il Vangelo……sempre che non ne esca ora una nuova versione edulcorata e modificata, come mi aspetto!

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