THOMAS BERNHARD, LA LETTERATURA COME PREAMBOLO AL NON-SENSO – di Piero Vassallo

Strumenti dellindottrinamento adelphiano


di Piero Vassallo

 

Potente incentivo alla sterilità, il nichilismo di massa è il perfetto volano di quella fantasticheria neo malthusiana, che contempla il drastico restringimento dell’umanità a un piccolo numero di gaudenti fulminati dalla lettura di Nietzsche ma in festa senza ritegni di religione e senza impedimenti di legge.

Il disegno inteso a garantire una triste felicità agli eletti, ultimamente annunciata dalle cattedre dell’evasionismo sublime, esige infatti che le plebi siano persuase che generare significa diffondere l’infelicità, dunque che conviene usare ogni mezzo – contraccezione, onanismo, aborto e sodomia in tutte le direzioni – per indirizzare alla sterilità l’illusorio piacere degli inadatti.

I guru delle fondazioni miliardarie, saliti sui pulpiti del pensiero capovolto, gridano alle plebi che la loro moltiplicazione è colpevole in quanto la massa umana produce il surriscaldamento dell’atmosfera e devasta l’ecosistema.

L’odio contro la Chiesa cattolica, colpevole di incoraggiare la procreazione e di suggerire l’onestà di vita, nel frattempo è incentivato dalle teorie neopagane (dionisiache) intorno al futuro paradiso terrestre, dipinto come patria di una felicità tanto effimera e dolente quanto estrema.


Il felice dolore è la contraddizione in termini che qualifica il futuro che sarà riservato agli eletti, ai superuomini giubilanti in una splendida cornice obituaria.

Nei tristi, brucianti spasimi dell’ebbrezza dionisiaca, nelle contorsioni paradisiache dell’ateismo pagano, si intravede l’esito stralunato delle profezie intorno alle radici greche (eleusine) della modernità ultima.

Compiuto il perfetto stravolgimento della storia sacra, l’ultramoderna Simone Weil ha compiuto la sinistra parodia del decalogo: “Quando si ama Dio attraverso il male, il male in quanto tale, loggetto dellamore è veramente Iddio. Amare Iddio attraverso il male in quanto tale. Amare Iddio come creatore del male che si sta odiandoLimpossibilità è lunica porta verso Dio. Noi dobbiamo amare il male in tanto che male”.

Altoparlante al servizio della masochistica felicità, la casa editrice Adelphi nasce dalla scissione, avvenuta nella casa progressista Einaudi, per effetto della conclusione raggiunta da Giorgio Colli e Mazzino Montinari, i traduttori e revisori dell’opera di Nietzsche: il capovolgimento del progressismo nell’obliqua ebrezza dionisiaca annunciava il futuro antichista (eleusino) della filosofia di Marx.

Nel rovente e cruciale 1968, il magister adelphiano Roberto Calasso peraltro dedicò a Ecce homo, una entusiastica prefazione, nella quale si affermava la necessità di riscattare il rovente irrazionalismo professato da Nietzsche durante il ricovero in psichiatria.

E’ quindi lecito affermare che l’interesse nutrito dagli editori adelphiani per la qualunque manifestazione dell’ebbra assurdità è finalizzato a rappresentare la struttura illusoria dell’esistenza e a suggerire ai deboli il rimedio di una sterilità, possibilmente consolata dal vizio contro natura.

Posto che il significato dell’esistenza risiede nell’opera di Nietzsche, intesa come introduzione al sartriano far vivere lassurdo, è necessario concludere che la vita è un male godibile soltanto dagli iniziati ai tenebrosi misteri del sottosuolo.

Solo gli eletti possono sopportare gioiosamente il peso dello stare al mondo nella luce torturante della falsa religione. Alle plebi ignoranti conviene la sterilità e l’oblio.

bIl programma è arrivare al vero attraverso la menzogna, come scrive Luigi Reitani nell’introduzione all’Autobiografia di Thomas Bernhardt, opera sontuosamente proposta dalla casa editrice dei vu inizià?

Il cuore degli scritti di Bernhardt è il non senso, ossia la linfa del pensiero di Nietzsche: “La mia caratteristica peculiare è oggi lindifferenza e la consapevolezza dellequivalenza di tutto ciò che è stato, è e sarà. Non ci sono alti valori, valori più elevati, valori supremi, tutto questo è liquidato“.

Non per caso Bernhardt condivide il pensiero di Michel de Montaigne, un precursore di Nietzsche sulla triste via del non senso: “Tutto è irregolare e continuo movimento, senza guida e senza meta“.

Va da sé che Bernhardt rovescia il suo metafisico risentimento sulla procreazione, da lui giudicata atto osceno e colpevole.

Non senso, sterilità e doloroso piacere sono gli ultimi segnali piantati sulla via modernorum. Sono le figure del falso umanesimo rovesciato nel perfetto odio contro la ragione (Marcuse diceva che l’aristotelismo è intrinsecamente fascista) e contro il Bene.

Rovesciamento il cui motore gira grazie al denaro accumulato dalla finanza iniziatica e strozzina.


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