Tolto ogni ‘dubia’. E ora? – di Cristiano Lugli

di Cristiano Lugli

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E ora che si fa?

La risposta che tanto fu attesa non ha mancato di arrivare, seppur in modo indiretto, peraltro tipico del modus agendi bergogliesco.

Da mercoledì 8 febbraio è infatti disponibile in tutte le librerie religiose un piccolo opuscolo di 30 pagine, edito dalla Libreria Editrice Vaticana e a cura del Cardinal Francesco Coccopalmerio, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi. Curioso – e come dicevamo tipico dell’avanguardia bergogliana – che il testo non sia stato promulgato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, la quale avrebbe il compito di rispondere ad eventuali “dubia” posti da cardinali e vescovi, ma meno curioso se si considera che la demolizione delle procedure e dei principi gerarchici è un’altra delle caratteristiche di questa “nuova gestione” ecclesiale.

Il libretto è intitolato “Il Capitolo ottavo della esortazione apostolica post sinodale Amoris Lætitia”, e funge da indiretta riposta per “chiarire i dubbi” – come si mormora in Vaticano – posti dalla parte conservatrice, legata alla difesa della Dottrina della Chiesa.

I 4 Cardinali hanno dunque ora la possibilità di prendere atto di quanto scritto non da un qualunque pontificatore come Antonio Spadaro, ma da un Pontificio Consiglio con imprimatur di Bergoglio.

In modo chiaro è così scritto nell’opuscoletto:

“Divorziati risposati, coppie di fatto, conviventi non sono certamente modelli di unioni in sintonia con la Dottrina cattolica, ma la Chiesa non può voltarsi dall’altra parte. Per cui i sacramenti della Riconciliazione e della Comunione vanno dati anche alle cosiddette famiglie ferite e a quanti, pur vivendo in situazioni non in linea con i tradizionali canoni matrimoniali, esprimono la sincera volontà di avvicinarsi ai sacramenti dopo un adeguato periodo di discernimento”.

Non può esservi evidentemente maniera più chiara di ripetere quanto già espresso in “Amoris laetitia“, nn. 300-305, confermato e pluri confermato dai vari Schönborn e dallo stesso Coccopalmerio. Del resto è anche lecito pensare che il colpo fosse già preparato da almeno qualche mese, visto che il Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi non aveva mancato di esporsi sulla questione già lo scorso luglio [1], in un testo in cui affermava quanto segue:

(…) A questo punto, considerati con attenzione, senza preconcetti e – speriamo – fedelmente analizzati, tutti gli elementi contenuti nell’Esortazione, possiamo valutare teologicamente la eventuale ammissione di un fedele ai sacramenti della Penitenza e della Eucaristia.

(…) Credo che possiamo ritenere, con sicura e tranquilla coscienza, che la dottrina, nel caso, è rispettata. (…) Ed è esattamente tale proposito l’elemento teologico che permette l’assoluzione e l’accesso all’Eucaristia, sempre – ripetiamo – in presenza di una impossibilità di cambiare subito la condizione di peccato.

Tutto era già pronto, per il semplice fatto che non era ignoto di come il Capitolo VIII dell’Esortazione avrebbe fatto rizzare i capelli alla frangia più legata a Ratzinger (come di fatto è stato).

La risposta ai “dubia” non è diretta e non è specifica; questo qualcuno potrebbe ancora opinarlo nel caso in cui non volesse guardare la realtà dei fatti: questa è la risposta che Bergoglio ha dato ai 4, bypassando il Card. Müller il quale, nonostante la sua impostazione modernista, è ancora troppo rigido ed attaccato alle formalità dei ruoli per i canoni di Santa Marta.

Cosa aspettarsi dunque ora? Secondo alcune indiscrezioni la cosiddetta “correzione formale” sarebbe già stata indirizzata a Bergoglio sotto forma privata, e questo potrebbe essere il motivo per cui, prima che venisse pubblicata in forma appunto pubblica come promesso dai Cardinali, è uscito il libretto di 30 pagine di Coccopalmerio, dove peraltro si invitano palesemente i “dubbiosi” ad applicarsi per raggiungere una corretta (!)  “conversione pastorale”, vista la chiarezza dottrinale (sic!) espressa in AL:

Come si fa, allora, a parlare di confusione dottrinale da parte di Papa Francesco? Certo, il cammino pastorale, teologico e spirituale, intrapreso da Bergoglio è un cammino d’altura, che esige da parte di tutti, e in primis dai Pastori, una radicale conversione pastorale, che è anche conversione spirituale e culturale. E questo non è sempre facile.

L’invito è chiaramente rivolto ai “conservatori”, definiti dal misericordioso Bergoglio come “specialisti del Logos, sgranarosari, restaurazionisti, dottori della lettera che giudicano gli altri con il cuore chiuso e rigido, senza pensare alla vita delle persone ma solo agli schemi delle leggi, cristiani ideologici” e via discorrendo.

Il leitmotiv è sempre lo stesso, ovvero ritenere la condanna dall’errore come chiusura, poiché in fondo questa è la neo-chiesa dell’Homo, e non la Chiesa di Dio. Una neo-chiesa annunciata già da Paolo VI con l’invito a sperimentare il “Nuovo Umanesimo” e proseguita con il Personalismo di Giovanni Paolo II, per il quale l’errore, in senso stretto, è anzitutto quello che scalfisce l’uomo in quanto tale, nella sua bellezza e grandezza, prima ancora che essere un’offesa a Dio.

Proprio ieri, in una conferenza tenuta dal Cardinal Carlo Caffarra in provincia di Reggio-Emilia, è emerso questo problema, e cioè un approccio prettamente personalista alla grave situazione dinanzi alla quale siamo posti specialmente sul tema della Famiglia in senso tradizionale. Il tema è affrontato positivamente dal punto di vista razionale, antropologico e morale, eppure vi è un qualcosa che manca su tutti questi aspetti. Non si sente più parlare di condanna all’omosessualità  in quanto sodomia, peccato che grida vendetta al cospetto di Dio, ma piuttosto si parla di offesa ai criteri antropologici; l’aborto è un male e non lo nega nessuno, ma non è più un Male perché peccato gravissimo contro Dio prima ancora che offesa alla vita umana; così come il divorzio è cattivo perché lede le persone coinvolte (marito e moglie) procurando danno all’eventuale prole, e non perché disgregazione gravissima di ciò che Dio ha unito. Tutto giusto, ma derivante da criteri personalistici e sentimentali, non dalla coscienza del rapporto con Dio e dall’osservanza dovuta ai Suoi comandamenti.

Ma tornando ai dubia, molte persone, nello spazio della conferenza dedicato alle domande, hanno mostrato interesse per la questione. Vista la quantità di domande, tutte tra loro molto simili, il Cardinal Caffarra ha rimandato alla lettura di un’intervista pubblicata su “Il Foglio” in data 14 gennaio [2]. Ecco un passaggio dove Caffarra parla delle ragioni che hanno portato i quattro a prendere di petto la situazione:

Alcune persone continuano a dire che noi non siamo docili al magistero del Papa. E’ falso e calunnioso. Proprio perché non vogliamo essere indocili abbiamo scritto al Papa. Io posso essere docile al magistero del Papa se so cosa il Papa insegna in materia di fede e di vita cristiana. Ma il problema è esattamente questo: che su dei punti fondamentali non si capisce bene che cosa il Papa insegna, come dimostra il conflitto di interpretazioni fra vescovi. Noi vogliamo essere docili al magistero del Papa, però il magistero del Papa deve essere chiaro. Nessuno di noi – dice l’arcivescovo emerito di Bologna – ha voluto ‘obbligare’ il Santo Padre a rispondere: nella lettera abbiamo parlato di sovrano giudizio. Semplicemente e rispettosamente abbiamo fatto domande. Non meritano infine attenzione le accuse di voler dividere la Chiesa. La divisione, già esistente nella Chiesa, è la causa della lettera, non il suo effetto. Cose invece indegne dentro la Chiesa sono, in un contesto come questo soprattutto, gli insulti e le minacce di sanzioni canoniche.

Ora con il libretto scritto da Coccopalmerio, che potremmo definire “manuale interpretativo di Amoris Lætitia”, cade ogni dubbio sull’ “insegnamento” di Bergoglio. Ci chiediamo ora quali saranno le prossime contromosse.

Una cosa è certa (ma lo era già da prima): le premesse di questi danni sono già nella costituzione pastorale Gaudium et Spes, dove i fini del Matrimonio sono stati invertiti in modo irreparabile, come è evidente,  lasciando libero il campo alla lenta disfatta della vita matrimoniale, a suo tempo definita in modo perfetto ed inequivocabile nell’Enciclica Casti Connubii.

Sempre ieri, il Cardinal Caffarra parlava giustamente del processo di “decostruzione dell’edificio matrimoniale – familiare, affermando che se si vuole distruggere o togliere di mezzo un palazzo si possono utilizzare due modalità: la prima è piazzare delle mine per poi farle esplodere di modo che il palazzo crolli; la seconda modalità è invece quella di smontare pezzo per pezzo il palazzo, rimettendolo in piedi da un’altra parte, in modo scombinato. Purtroppo di questa seconda modalità non si riconosce la causa: o ci si rende conto che la decostruzione di tutto l’edificio della Chiesa (e perciò della Famiglia cattolica) proviene dai 16 documenti volutamente ambigui del Concilio Ecumenico Vaticano II, oppure la battaglia per far rifiorire il buon seme si combatterà su un campo già corrotto – come avviene in molte frange del conservatorismo – senza riportare nessun tipo di frutto se non un cortocircuito senza alcuna via d’uscita.

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[1http://www.eancheilpaparema.it/2016/07/il-cap-viii-di-amoris-laetitia-per-una-lettura-guidata-card-coccopalmerio/

[2http://www.ilfoglio.it/chiesa/2017/01/14/news/carlo-caffarra-papa-sinodo-famiglia-coscienza-newman-chiesa-114939/

49 commenti su “Tolto ogni ‘dubia’. E ora? – di Cristiano Lugli”

  1. “…confusione dottrinale VOLUTA da Papa Francesco” che ai Dubia ed all’inquietudine di noi “sgranarosari” risponde col MENEFREGHISMO: Noblesse oblige!

      1. si, conosco le regole d’ingaggio del papa…ma questo dice tutto e nulla. Infatti il libretto di coccopalmerio è di…coccopalmerio fino a prova contraria, cioè fino a che non vi sia la firma di bergoglio. sennò anche mueller con la sua intervista al timone potrebbe essere la risposta ai dubia…ma invece non lo è perchè sono parole di mueller. I dubia sono indirizzati al papa e quindi solo un documento del papa può mettere a tacere quelle domande. Ho letto alcuni passaggi del libretto del coccopalmerio e le parole usate sono: “credo che la dottrina sia rispettata…”. Usa il verbo al presente, quindi coccopalmerio ‘crede’, non il papa.
        ciò detto non significa che credo che il papa risponderà direttamente: è chiara la non volontà di rispondere. ma parimenti credo che i dubia non vengano ritirati perchè il nuovo libretto ha risposto. Pur rispettando il suo ottimo articolo avrei preferito un titolo diverso, tale da indicare che, appunto, nessuna risposta è ancora data benchè ci siano maldestri tentativi…appunto come ha fatto la miriano nell’articolo che ho linkato. la…

      2. e di nuovo: http://blog.messainlatino.it/2017/02/amoris-laetitia-e-coccopalmerio-la.html?m=1

        guardi sig. Lugli, benchè lei abbia ragione sul fatto che queste mosse ‘diplomatiche’ possono essere parte del modus operandi di bergoglio, di fatto non rispondono nè vogliono essere risposta. anzi, come dice bene l’articolo del blog messainlatino, peggiorano la cosa dando l’impressione che chi deve dare le risposte annaspa nell’arrampicarsi sugli specchi e per giunta con mani oleose…per quello sono sempre convinto che il titolo del suo articolo doveva essere diverso, come menzionavo nel mio primo post. con tutto il rispetto pongo cordiali saluti

    1. Non sono certo originale evidenziando che negli anni più recenti la quantità membri del clero, dai cardinali in giù, che sono deisti massonici, agnostici, atei (e forse c’è anche una non trascurabile percentuale di satanisti secondo quanto pubblicamente dichiarato dal Rev. Don Amorth pochi anni fa) a giudicare dai loro comportamenti sembra molto aumentata rispetto ad altri periodi storici:
      quei consacrati all’inferno non ci credono o, al più, se lo immaginano popolato solo dagli angeli ribelli, e quindi (purtroppo) di fronte ad ammonimenti come il suo si mettono a ridere.

    2. Questa gente pensa che il Volgo -cioè il Laicato tutto- non abbia alcun diritto di accedere al Paradiso, perché identificano il Paradiso con gli ambienti di sofisticata Ricerca di “un possibile Senso”, carissima signora. Mi viene spontaneo iil parallelo con i parigini Champs-Elysées: i “Campi Elisii”, dove si muovono ii più qualificati fra i Massoni.
      Cioè essi:
      – pensano che Dio non Si sia incarnato (Gnosticismo, Arianesimo)
      – pensano che il Matrimonio non sia un Sacramento, e che quindi la Famiglia non abbia alcun valore, se non come occasionnale ritrovarsi di persone “non illuminate” (Catarismo)
      – pensa che le persone “inutili”, cioè che “non hanno fatto del bene”, non abbiano alcun futuro ultraterreno, ma vengano annichilite al momento della morte (il Biancovestito ha affermato questo in un’intervista)

      Conclusione: il personaggio è al di sotto di ogni sospetto. Ripeto il mio vivissimo consigliio a tutti: anziché impegnarci a disquisire sul “come”, sul “perché”,, sul “quando è cominciato l’andazzo”, stacchiamo la spina e occupiamoci di altro – e di Dottrina Cattolica.

  2. Una interpretazione, del concilio, spiegherebbe una interpretazione di un documento papale, AL. Quindi si desume che il testo di AL non sia chiaro se c’e’ stato bisogno di un chiarimento aggiuntivo e i timori di Burke erano quindi fondati. La notizia non sta nel contenzioso, oltremodo tedioso, tra cardinali e il papa, ma nel fatto che e’ il concilio a dettare legge, e tutti i documenti precedenti risultano di nessun valore. Ed e’ in questa situazione che mons Fellay pensa di rientrare nei ranghi, per divenire il principale difensore del concilio? Mi sembra che dopo l’elezione di Trump tutto sta subendo una accelerazione, compresa la confusione, sotto i cieli di Roma.

  3. Coccopalmerio ha scritto un opuscoletto divulgativo con le proprie personalissime opinioni, non un atto ufficiale in quanto Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi. Se voleva rispondere ai dubia, doveva farlo con un atto del Dicastero che presiede, non con un pamphlet intriso di modernismo. Ma egli sa benissimo che, se così facesse, legittimerebbe una correzione pubblica di Bergoglio, perché quanto egli sostiene non è cattolico, ma eretico.

  4. il sacramento della riconciliazione prevede passaggi fondamentali per poter essere considerato valido:confessione dei peccati,pentimento,proponimento di non commetterli più(compatibilmente alla natura umana in cui è insito il peccato)riparazione del male commesso :riottenuto così lo “stato di grazia”, ci si può accostarsi alla Santa Eucaristia.
    quindi la chiesa minuscola di oggi afferma che cio’che Matteo riporta nel suo vangelo nel capitolo 5 vv 17-37(chi non è andato a messa domenica se gli interessa può andarselo a leggere) non è più da considerarsi peccato.E ora che si fa?Chi vuole seguire questa nuova versione libero di farlo,chi vuole salvarsi l’anima non penso che possa avere dei “dubia”;io personalmente ho scelto…di sforzarmi di entrare nella porta stretta.Sono uno scismatico?Se fuggo da tutto ciò che viene dal maligno ben venga anche lo scisma,perchè è la Verità che ci farà liberi e nient’altro.SIA LODATO GESU’ CRISTO

  5. La chiesa conciliare NON è la Chiesa Cattolica. Aspettarsi una risposta cattolica da Bergoglio è mera illusione. Piuttosto, siano i quattro cardinali (e altri prelati e preti con dubia) a fare chiarezza sulla loro cattolicità (sempre che ne conservino qualche traccia e quel minimo di coraggio che viene dalla Fede). Se Bergoglio non fa chiarezza la facciano almeno loro per la salvezza delle anime dei fedeli e le proprie. La strage di anime si protrae da oltre cinquanta anni in gran parte dovuto anche agli atti di omissione ovvero silenzio-assenso dei pastori. Quanti anni di perdita di anime devono ancora passare?

    1. Cara Signora,
      rispetto la sua certezza che, tutt’insieme “La chiesa conciliare NON è la Chiesa Cattolica”. Io non mi sento di giudicare in questo modo drastico.
      Nella comunità dei battezzati cattolici, dagli alti prelati alla più semplice e tiepida pecorella, che per i disegni dell’Altissimo si sono trovati o ancora si trovano a vivere dopo il C.V.II mi sembra invece che ci sia di tutto, compresi (grazie a Dio) anche tanti che, secondo le loro diverse responsabilità e capacità, in buona fede pur da poveri peccatori cercano di continuare ad essere cristiani cattolici anche se in modi di espressione della loro fede che non possono più essere identici a quelli dei battezzati che ebbero la buona sorte di essere cristianamente formati e poi vivere la loro vita dalle nostre parti prima del C.V.II

      Nella dolorosa contingenza propongo di concentraci su tutto quello che possa contrastare una sfacciata e completa eresia :
      … (segue) …

    2. … (continua) …
      quegli ancora molto pochi preti, vescovi e cardinali che ci “hanno messo la faccia” nel contrastare l’accelerata caduta nel precipizio del governo umano della Chiesa penso che vadano comunque apprezzati e incoraggiati con preghiere ed opere (per quel poco che un battezzato qualunque può fare).
      Certo che anche fra questi pochi vediamo incertezze, incoerenze, modi di ragionare più legati alle recenti mode sociologiche e agli equilibrismi diplomatici che alla proclamazione “Sì, sì. No, no” della dottrina cattolica.
      Però anche noi che siamo qui in trepida attesa ad osservare e a criticare cerchiamo di essere un po’ misericordiosi capendo le difficoltà umane e gli accumulati condizionamenti culturali che questi pochi pastori, che ancora si pongono il problema di conservare integro l’insegnamento di Gesù, devono superare per rendere pubblica la loro critica.

    3. Per l’esattezza ormai da oltre 58 anni, Adriana, cioè dal momento in cui Roncalli si affacciò al balcone del palazzo apostolico, dove avrebbe dovuto affacciarsi papa Gregorio XVII, al secolo card. Giuseppe Siri. Da allora la Chiesa si è eclissata, sostituita da una contro-chiesa, opera di una congrega di massoni anticristi (ebrei, protestanti, europei od extraeuropei, non saprei con precisione, ma nemici di Cristo sicuramente sì).

  6. 1) A leggere le proposizioni del card. Coccopalmerio, come quelle di altri personaggi sulla medesima linea bergogliana, viene spontaneo domandarsi, ma proprio di cuore: “Ma… ci sono o ci fanno? Ma davvero son convinti che tutti quanti abbiano pigne o segatura nel cervello?? (la frase coccopalmeriana “Il cammino pastorale, TEOLOGICO e SPIRITUALE, intrapreso da Bergoglio E’ UN CAMMINO D’ALTURA, che esige ……………………………. una radicale conversione pastorale, che è anche CONVERSIONE SPIRITUALE e CULTURALE” è veramente una contropietra miliare!)
    2) Sul fatto di far rispondere ai 4 Cardinali dei dubia (ammesso che il librino di Coccopalmerio fosse destinato a questo) in maniera trasversale da un non preposto alla cosa: no comment ovviamente.
    3) Quanto ad AL, propongo di ribattezzarla “ALDuF” (= Amoris Laetitia Double Face) per le anime belle che – non accettando l’ipotesi di grave malizia intrinseca al documento avanzata dal rigidume cattolico – almeno arriverebbero ad ammettere che le interpretazioni del documento sono almeno due.

  7. Infatti, il Cardinal Müller, il poliziotto “buono” della situazione, sarà il prossimo Pontefice Massimo, dopo una eventuale dipartita di Francesco. A tal proposito consiglio la lettura dell’intervista che il vaticanista Valli ha rilasciato al quotidiano La Croce di Adinolfi. La strategia rivoluzionaria è sempre la solita: quattro passi avanti e uno indietro! Dopo il ciclone Bergoglio è naturale che la scelta ricada su un “conservatore”, ma sul grado di conservazione è legittimo dubitare.

  8. luciano pranzetti

    Bravo Coccopalmerio! mentre è obbligatorio piegarsi all’esegesi di A. L. – un’esegesi che è la fotocopia sputata della nefasta esortazione e, quindi tautologica – mentre cioè è doveroso accettare la nuova pastorale d’altura, (piuttosto di “alpeggio” trattandosi di greggi e di pecore), assai leggermente e disinvoltamente si disobbedisce alla legge di Cristo. In soldoni: non vale un alcunché la Parola di Colui che venne “dall’eternità” (Mt. 19, 1/12 – Mc. 10, 1/12) perché oggi conta quella dell’uomo venuto “dalla fine del mondo”. Parafrasando En. II, 48. “Bergoglio ne credite fideles!” anche e soprattutto quando porta il “dono” della sua misericordia.

  9. Possono ripetere le eresie anche un miliardo di volte e in ogni forma e modo possibile, ma rimangono eresie!
    Come ho già scritto altrove, neppure se Bergoglio confermasse l’oscena Amoris laetitia ex cathedra, potrebbe essere seguito, perché è contraria al Depositum Fidei e al magistero infallibile precedente (se lo facesse, ma non oserà farlo, dimostrerà solo chiaramente e inequivocabilmente di non avere alcuna assistenza divina, in nessuna occasione).

  10. Ricordiamoci che nel giudizio finale ci sarà Cristo a giudicare, non Francesco o Coccopalmerio, la condanna dell’adulterio nel Vangelo è imperativa. Io mi fido della parola del Signore che è eterna, sto con Lui e non con le elucubrazioni farisaiche degli uomini … L’adulterio è un grave peccato che il Signore chiede di non commettere più… chi è caduto nel fosso può venirne fuori con il perdono del Signore ma poi deve convertirsi e cambiare vita…

  11. Al di la’ delle sottigliezze giuridiche, il senso e’ (fin troppo chiaro): SS.ma Eucaristia a todos caballeros. Quindi delle due l’una: o Papa Francesco conferma quanto scritto dal card. Coccopalmerio, rompendo definitivamente con la dottrina tradizionale; oppure il Papa lo smentisce chiaramente e pubblicamente. Al momento, parrebbe (il condizionale e’ prudente) verificarsi la prima ipotesi.

    1. J.M. Bergoglio non si metterà MAI nella condizione di ‘essere incastrato’ (questo secondo la sua ‘filosofia’ -?- di vita) con lo strumento delle parole di Nostro Signore quali quelle del SI’ SI’, NO NO.

      Per farlo gli occorrerebbero caratteristiche personali quali:
      1) onestà intellettuale, 2) coraggio, 3) trasparenza, 4) virilità psicologica, che, ad oggi, ancora non possiede..

  12. Le parole del Vangelo, testuali di NSGC, limpide come acqua vera di vita per noi e per la Chiesa, sono state contraddette dal Papa. Che quindi non è più Papa, ma antipapa, in quanto eretico. Questo è. Prendiamone atto e andiamo avanti, con preghiera, perché nella Chiesa di Cristo torni quanto prima a splendere il sole della Verità: per conversione e pentimento dell’antipapa, o per intervento divino che ce lo tolga di mezzo.

    1. Chiedo scusa di nuovo per la mia pignoleria – cerco solo di dare un aiuto: “Antipapa”, storicamente, è stato (più volte) qualcuno che, eletto Papa da alcuni, si contrapponeva al Papa.
      Oggi abbiamo un personaggio che si dedica a cestinare -rottamare- la Chiesa, e ha già fatto decollare una Neochiesa. Tutti i giorni, tutti i minuti, questo: “Non capite che siete del vecchiume, degli intralci: il NUOVO è già partito, il Sol dell’Avvenire è sorto”.

      Risposta (quella che io raccomando): “Fatti tuoi”

      1. Grazie Raffaele. Pur essendo vero storicamente ciò che dici, mi permetto di far notare che la definizione di antipapa del Treccani si attaglia perfettamente a Omissis: “antipapa an·ti·pà·pa/, sostantivo maschile. Papa eletto non canonicamente in opposizione a quello legittimo”. Francesco è stato eletto non canonicamente (cf. Socci) e si pone, pastoralmente e dottrinalmente, in netta opposizione a quello legittimo, che è Benedetto XVI. Il quale, infatti, non ha mai smesso di farsi chiamare Papa. Egli ha rinunciato – secondo me illegittimamente perché costretto – all’esercizio attivo del munus petrino, ma NON al munus stesso, come molti canonisti giustamente evidenziano. La formula latina di rinuncia che pronunciò conteneva volutamente molti errori, che probabilmente rappresentavano un messaggio: sto agendo contro la mia volontà. Ecco perché ritengo che Papa Francesco sia letteralmente un antipapa. Per il resto, concordo sulla necessità di ignorarne parole ed azioni.

        1. Grazie, carissimo. Esisteva ed esiste la “mafia” (autobattezzata tale da uno di loro) dei Cardinali di tendenza massonica: “Mafia del Reno”. Essa si riuniva a san Gallo, in Svizzera, per preparare l’elezione di uno dei suoi membri.
          È spontaneo un parallelo con i patti di sindacato non dichiarati nelle Società per Azioni: io, se sono socio di una SpA, non posso accordarmi sottobanco con altri soci per controllare la Società: sono obbligato a portare il “patto” alla luce del sole.

          Insisto comunque sul consiglio di non perdere tempo, energie, serenità investigando il “come e perché”: qui la situazione è macroscopica.
          Si lascia il Bateau Ivre (la “Nave Ubriaca”, che vaga sugli oceani) alla propria navigazione senza Stella Polare, e si pensa a qualcosa di normale e di pulito

  13. Carla D'Agostino Ungaretti

    Per l’ennesima volta io grido al mondo una domanda semplicissima alla quale non ho mai trovato risposta: PERCHE’ LA CHIESA NON PARLA PIU’ DELLA CASTITA’? Perché non spiega ai divorziati risposati che se vogliono accostarsi all’Eucaristia devono vivere in castità? Mi viene da pensare cinicamente che neppure i preti e le persone consacrate siano caste, visto che tacciono su questo argomento per la loro coscienza sporca. La castità non è la tomba dell’amore, ma ne è il potenziamento, se vissuta per amore di Cristo, per quell’amore che essi dichiarano di nutrire, dato che vogliono fare la S. Comunione. Rispondono che non ne hanno la vocazione? Allora chiedono che Dio li autorizzi a continuare a peccare! Evidentemente il loro amore per Dio non è sufficiente a farli passare “per la porta stretta”. Allora preghino, partecipino alla S. Messa, leggano ogni giorno il Cap. V del Vangelo secondo Matteo e chiedano a Dio la grazia di aiutarli a fare la Sua volontà e vedranno che “il giogo è leggero”. Non sono una suora ma una donna che è moglie e madre e che crede fermamente nella Parola di Dio e piange nel vedere come essa è trascurata e passata sotto silenzio da chi dovrebbe annunciarla e diffonderla. Ma già, è vero! Non ci credono più neanche loro …

    1. Certo che non ci credono più neanche loro, signora Carla, altrimenti perché NSGC avrebbe fatto la domanda retorica “Ma il Figlio dell’Umo, quando tornerà, troverà la fede sulla terra?”; sicuramente ci voleva mettere sull’avviso che, al suo ritorno, la fede il clero l’avrebbe perduta da un pezzo, trascinando nell’abisso anche gran parte del gregge. Ma quale responsabilità incombe sulle spalle di questa gente, superba, presuntuosa e spudorata oltre ogni limite : sanno di finire all’inferno e non glie ne frega niente, gli basta che ci vadano anche le anime loro affidate : roba da pazzi. Speriamo che la Madonna lasci cadere il braccio di suo Figlio e che s. Michele arcangelo non rinfoderi la spada infuocata, di modo che si ponga fine presto a questo scempio. Vieni, Signore Gesù !

    2. Anch’io, con tanta tristezza, penso come lei: non ci credono più. Non credono che possa andar bene per il mondo di oggi (ma che cos’ha di così particolare il mondo odierno rispetto ai secoli passati? Forse che un tempo era più facile seguire il Vangelo? Già gli ateniesi all’areopago derisero Paolo, non sintonizzato sul loro modo di pensare…).
      Stesso discorso per la castità: non ci credono. E mi fermo qui.

    3. PERCHE’ QUELLA VISIBILE NON E’ LA CHIESA UNA SANTA CATTOLICA APOSTOLICA ROMANA.. CON IL CV ll LA NUOVA CHIESA CONCILIARE ABBRACIò IL MONDO.NON E’ DIFFICILE ORA – DOPO OLTRE 50 ANNI DI SMANTELLAMENTO IN OGNI SETTORE DELLA CHIESA – CAPIRE CHE DA RONCALLI IN POI SI E’ INTRAPRESO UN CAMMINO PER LA GRADUALE SOSTITUZIONE DELLA CHIESA CATTOLICA CON UNA CHIESA ECUMENICA MASSON-MONDIALISTA. TEMO CHE SIAMO GIUNTO – O QUASI – ALLA FASE FINALE. TUTTI I “PAPI” CONCILIARI – CHI PIù CHI MENO -HANNO FORNITO IL LORO CONTRIBUTO DISTRUTTIVO. :

  14. “i capelli alla frangia più legata a Ratzinger (come di fatto è stato)”…Per fortuna che ci sono i sedevacantisti che non debbono stupirsi di niente , dato che sanno tutto in anticipo dal 1963. “E’ papa o non è papa?” vi aspettiamo numerosi alla prossima sagra

  15. CARLA CARISSIMA, anche io vorrei tanto dirlo a coccopalmerio and Co….che ribadiscono che per alcuni sarebbe impossibile vivere in castità…lo vorrei urlare a tutti, che chi vuole seguire Cristo, etero, gay etc, deve vivere in castità se single, separato, divorziato..chi non lo vuole seguire su questo punto..rimanga dove sta e non pretenda “la caramella”…ultimamente, non so perchè ma mentre mi accosto a ricevere la Eucaristia, oltre a chiedere perdono per me peccatrice, prego per tutti quelli che come me riceveranno il Corpo di Nostro Signore e lo riceveranno in maniera indegna, non credendo alla Sua reale Presenza, nel peccato, nella superficialità e nell’ignoranza, qualcuno anche nell’eresia. Preghiamo in riparazione, perchè se queste Messa interreligiose avranno il sopravvento, le Comunione saranno sacrileghe per tutti o ancora peggio, non riceveremo più il Corpo e Sangue di Cristo ma solo “una memoria” del Suo Sacrificio.

  16. Per noi che abbiamo conosciuto la vera dottrina grazie a sacerdoti ben formati (nei seminari di Mons. Lefebvre) il problema non sussiste, nel senso che sappiamo cosa dice la legge di Dio sul matrimonio. Mi chiedo però che sarà dei tanti cattolici che non sono ben formati, crederanno a queste baggianate di Amoris Letitia? Tocca a noi fare apostolato, forse i più ci diranno: lo dice il Papa dunque…, ma una buona parola può sempre rimanere e magari anche un buon catechismo.

  17. BOLLA CUM EX APOSTOLATUS… non è Papa quindi. Però senza Papa non è possibile (Pastor aeternus) . Quindi dobbiamo cercare nelle catacombe la Chiesa eclissata dall’antichiesa.

    1. Ben detto, caro amico, ci dev’essere, è impossibile che non ci sia. Nsgc non ci inganna, tutto ciò che ha detto Lui è verità sacrosanta. quindi, poiché è chiaro come il sole che Bergoglio è un impostore, un usurpatore, e che l’attuale gerarchia ed il clero quasi tutto non sono più cattolici, ma apostati, eretici, ecumenisti calabraghe, antropocentrici e comunistoidi, ne consegue che la Chiesa Cattolica è nascosta, nella diaspora, anche se ridotta ai minimi termini. Ritornerà visibile dopo il trionfo del Cuore Immacolato di Maria SS:ma, che spazzerà dalla faccia della terra tutti questi massoni adoratori di Lucifero, laici o religiosi che siano.

  18. La libreria editrice vaticana è una mediocre casa editrice che pubblica libri, così come l’osservatore romano è uno straccio di giornale che pubblica articoli.

    Questa da tempo è una palese verità. Si aggiunga che il Sig. Coccopalmerio che pure presiede un dicastero di curia non ha pubblicato
    un testo legislativo in veste di titolare di questo dicastero bensì un modesto libercolo utilizzando la suddetta mediocre casa editrice a mero titolo personale.

    Sulla suddetta scassa pubblicazione manca ovviamente qualsivoglia imprimatur papale (non se ne vedono più di imprimatur papali dai tempi di S. Pio X).

    La valenza di questa insignificante pubblicazione sul piano dottrinale è ZERO e della opinione personale del Sig. Coccopalmerio me ne …..

    Detto questo aggiungo pure che se i cardinali dissidenti non si spiacciano a rendere nota la correzione formale al Sig. Bergoglio la confusione potrà solo dilagare e non saranno
    certo pachidermi come Muller a fare chiarezza.

    Si prenda atto dei fatti e si comunichi a Bergoglio che è eretico, il resto è fuffa.

  19. Ma come fa questo cardinale dal nome esotico ad affermare una cosa e nel contempo poi a dire il contrario?
    Come si fa a dire, a quanto pare, che ammettere alla mensa eucaristica i divorziati risposati non significa per nulla la Chiesa approvare il loro di stato di vita peccaminoso? Come può uno comunicarsi in contraddizione con la parola di Dio? E il proposito di cambiare vita non esiste più?
    A quando poi l’aggiornamnto del decalogo?
    Ma chi gli ha dato la patente di vescovo e cardinale?
    Io consiglierei a costui di prendesi un po’ di riposo in un paese richiamante il suo cognome, di mettersi in meditazione sotto una palma ed aspettare che un cocco lo centri in pieno sulla testa per aggiustargli i neuroni mal funzionanti..

  20. giorgio rapanelli

    Quando bazzicavo ambienti massonici (all’epoca non ero rientrato nella Chiesa Cattolica) sentivo dire – con piacere – che il Papa Buono era stato iniziato Rosacroce quando era Nunzio Apostolico in Bulgaria. In altri ambienti (ne ho le prove filmate) sentivo dire che l’ultimo papa sarebbe stato il cardinale Martini con il nome di Pietro II, e che avrebbe messo fine a questo tipo di chiesa cattolica. Adesso, questo altro gesuita sta smontando gesuiticamente i pilastri della Fede. Siamo giunti ai tempi dell’Anticristo? Vogliono una Chiesa edulcorata, con un’autostrada verso il Regno di Dio? E con l’applauso di tutti i media lacchè delle Logge Anglo Americane, massoniche e finanziarie, da sempre distruttici del Cristianesimo di Cristo? La botta sotto i denti l’hanno presa negli USA con Trump (speriamo che tenga duro e che non venga assassinato). Ma si rifanno con quegli ambienti vaticani e dell’Alto Clero, ormai votati a Satana e futuri inquilini dell’Ottava Sfera, ossia dell’Inferno?
    Giacomo 4-4 dice: “Gente infedele! Non sapete che amare il mondo è odiare Dio?” Bergoglio…

    1. Grazie per le notizie di prima mano.

      C’è anche da dire che i preti, quando entrano nel giro mentale “Certo che la ghigliottina di Parigi ha fatto pulizia di tanto vecchiume, e da allora l’Umanità sa di essere stupenda”, si muovono con lentezza inumana. Ci sono stati i preti marxisti decenni dopo la fine del Marxismo, e oggi c’è il regime massonico vaticano -con il tanto agognato “Papa secondo il cuore della Vedova”- 160 anni dopo il dogma dell’Immacolata.
      Pio IX doveva essere l’ultimo Papa (dopo che Pio VI, cioè il “citoyen Giovanni Braschi”, era stato fatto morire in prigionia a Valence, nel 1799, e “purtroppo” aveva avuto dei successori), grazie all’arrivo dei Piemontesi. Oggi c’è in cattedra il “Martini Bianco”

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