di Luciano Garibaldi
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Alzi la mano chi non ha avuto un parente, un amico, anche soltanto un conoscente colpito da una delle forme di cancro più temute: il tumore al pancreas. Anche se non è tra i più diffusi (in Italia se ne riscontrano circa 13 mila nuovi casi ogni anno, pari a circa il 5 per cento del totale dei tumori, e per la maggior parte riguardano persone tra i 60 e gli 80 anni), è tuttavia tra i più difficili da affrontare e sconfiggere. Su questo tema sono si sono confrontati, nell’aula magna del Politecnico di Como, la cittadinanza (malati o loro parenti e amici) e un agguerrito stuolo di medici specialisti. E’ un’altra delle utili e meritorie iniziative varate da “Erone Onlus” (www.eroneonlus.it), l’ente assistenziale creato e presieduto dal dottor Alberto Vannelli, che negli ultimi anni ha già organizzato altri incontri tra il pubblico e i medici sempre allo scopo di guadagnare punti e colpire i tumori che rappresentano oggi la prima causa di morte.
Il convegno di Como ha occupato due giornate: la prima dedicata all’incontro pazienti- medici, la seconda consistente in un simposio scientifico che ha visto confrontarsi medici, primari e specialisti provenienti da tutta Italia, impegnati nella lotta al tumore del pancreas. Alla prima giornata hanno presenziato il sindaco di Como e il vescovo monsignor Diego Coletti, mentre il dibattito è stato condotto da Diego Minonzio, direttore del quotidiano locale «La Provincia di Como».
In Italia vengono registrati ogni anno oltre 350.000 nuovi casi di tumore. In totale vi sono dunque circa 2.500.000 persone, quasi il 5% della popolazione, che vivono avendo avuto una precedente diagnosi di tumore. Cifre importanti che obbligano ad alcune riflessioni. Negli anni, l’attività del volontariato, integrandosi con il Servizio Sanitario Nazionale, ha permesso di ottenere in molti casi ottimi risultati. Effettivamente molto è stato fatto: dalla prevenzione, fino alle cure di fine vita. Eppure il momento compreso tra la diagnosi della malattia oncologica e l’inizio delle terapie, momento che rappresenta quindi l’elemento cruciale per meglio definire il corretto percorso nella cura dei tumori, risente ancora di un ritardo di interesse e di assistenza.
Da qui l’idea di Alberto Vannelli e dei suoi collaboratori di fondare l’associazione «Erone Onlus». L’attività dell’associazione consiste nell’accompagnare il cittadino nel delicato momento che va dalla diagnosi di tumore all’inizio del percorso terapeutico vero e proprio. In questa delicata fase il cittadino esprime uno stato di bisogno in quanto diventa suo malgrado paziente, senza spesso disporre di strumenti che lo aiutino e lo supportino nella scelta di questo percorso.
Il dott. Alberto Vannelli, presidente di “Erone Onlus”, si è laureato in medicina e chirurgia e specializzato in chirurgia generale a Milano con il massimo dei voti; dal maggio 2001 al novembre 2011 è stato dirigente medico presso la Fondazione IRCCS Istituto dei Tumori di Milano e dal dicembre 2011 è dirigente medico con mansione di aiuto con indirizzo oncologico presso la struttura complessa di chirurgia generale dell’ospedale Valduce di Como. Ha una casistica operatoria di oltre 1000 interventi di chirurgia oncologica maggiore su colon-retto e fegato oltre a interventi oncologici su pancreas, stomaco e vie biliari.
L’incontro e il simposio svoltisi a Como hanno rappresentato un importante occasione di informazione e di condivisione nell’ambito della patologia oncologica. Grazie all’iniziativa, sono stati offerti strumenti concreti per contrastare un tumore altamente invalidante, che presenta ancora un alto tasso di mortalità legato spesso alla diagnosi tardiva o a percorsi diagnostico-terapeutici non sempre adeguati.
Il tumore del pancreas è in assoluto il più insidioso: «In passato», dice il dottor Alberto Vannelli, « era definito il “cancro orfano”: per l‘assenza di armi efficaci. Pur non essendo tra i tumori più frequenti, il suo tasso di mortalità resta purtroppo molto elevato, al punto da essere annoverato al quinto posto tra le principali cause di morte.
«Lo scopo del nostro incontro», dice ancora il presidente di “Erone Onlus”, «è stato quello di puntare sulla prevenzione e sugli stili di vita. Mentre in passato si pensava che il tumore del pancreas fosse esclusivamente correlato all’assunzione di alcol, studi recenti hanno dimostrato il legame molto stretto al fumo da sigaretta, ancor più del polmone. Tra gli altri fattori di rischio vi sono l’alimentazione non adeguata, in special modo priva di frutta e verdura; la mancanza di attività fisica; l’eccesso di peso». Preziosi suggerimenti, ai quali si aggiungono altre considerazioni scaturite dalla conclusione dell’evento, tra cui le seguenti:
– il dovere del medico è di occuparsi, prima ancora della malattia, del malato, per cui la scelta del farmaco deve essere strettamente connessa alla tipologia del paziente;
– l’infermiere oncologico deve combattere in primis il dolore: deve, cioè, prendersi cura della salute ma anche della dignità del paziente;
– occorre instaurare una piena collaborazione medico/paziente, non più la soggezione del paziente nei confronti del curante, in quanto il nemico comune da battere è la malattia e la vittoria la si può ottenere soltanto con una collaborazione totale.
2 commenti su “Un esemplare caso di buona medicina: “Erone onlus” contro i tumori al pancreas – di Luciano Garibaldi”
Ecco questa sarebbe una buona causa per l’8 per mille!
Ero malato e m avete visitato…..
C’è bisogno di convegni?
Non è il Vangelo?