Un segno dell’apostasia: il degrado dell’Arte Sacra – di Fra Cristoforo

La mancanza dello Spirito Santo – sciatteria che passa per povertà

di Fra Cristoforo

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Questa mattina, come tutti i giorni, facevo la meditazione su un brano della Scrittura. La mia mente e il mio cuore sono stati guidati da questa Parola che oggi voglio condividere con voi. Insieme ad alcuni appunti che ho preso e alcune mie riflessioni. Non farò una esegesi, tantomeno metterò in risalto problemi di traduzione. Il tema è molto vasto. E non basterà certamente il mio articolo a risolvere il problema. Ma almeno, meditando insieme, cercheremo di focalizzare un ulteriore segno dell’apostasia che è in atto in questo tempo. Il brano in cui mi sono inoltrato per la meditazione di oggi è Esodo 31,1-11 che vi riporto qui di seguito secondo la traduzione del 1974:

1Il Signore parlò a Mosè e gli disse: 2“Vedi, ho chiamato per nome Bezaleel, figlio di Uri, figlio di Cur, della tribù di Giuda. 3L’ho riempito dello spirito di Dio, perché abbia saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro, 4per concepire progetti e realizzarli in oro, argento e rame, 5per intagliare le pietre da incastonare, per scolpire il legno e compiere ogni sorta di lavoro. 6Ed ecco gli ho dato per compagno Ooliab, figlio di Achisamach, della tribù di Dan. Inoltre nel cuore di ogni artista ho infuso saggezza, perché possano eseguire quanto ti ho comandato: 7la tenda del convegno, l’arca della Testimonianza, il coperchio sopra di essa e tutti gli accessori della tenda; 8la tavola con i suoi accessori, il candelabro puro con i suoi accessori, l’altare dei profumi 9e l’altare degli olocausti con tutti i suoi accessori, la conca con il suo piedestallo, 10le vesti ornamentali, le vesti sacre del sacerdote Aronne e le vesti dei suoi figli per esercitare il sacerdozio; 11l’olio dell’unzione e il profumo degli aromi per il santuario. Essi eseguiranno ogni cosa secondo quanto ti ho ordinato”.

Il contesto di questo brano è il seguente. Mosè si trova sul Monte Sinai e sta ricevendo la Torah, insieme a tutte le prescrizioni religiose del Signore. Tra queste prescrizioni vi è ovviamente l’indicazione per la costruzione dell’Arca dell’Alleanza, insieme al Santuario su cui quest’Arca doveva “dimorare”. L’Arca dell’Alleanza conteneva la Torah, la Legge di Dio, ed era considerato il luogo dove Dio dimorava.

Per la costruzione dell’Arca e della Dimora, nel brano suddetto, Dio indicò delle persone, degli operai, a cui Lui diede lo Spirito Santo con tutti i doni di sapienza e saggezza, affinché potessero compiere secondo la Sua Volontà l’opera da Lui stesso affidata. Dovevano mettere mano alla “cosa Sacra”, e perciò doveva essere Dio a guidare il loro lavoro.

La mia riflessione è andata innanzitutto alla costruzione delle Chiese cosiddette “moderne”. Dove secondo me non c’è neppure l’ombra dello Spirito Santo in queste cosiddette nuove “opere di arte sacra”. Non credo proprio che gli architetti, gli ingegneri, i progettisti di queste nuovi “edifici” ecclesiastici abbiano pregato lo Spirito Santo. Lo Spirito di Dio è ben lontano da questo tipo di arte. Si vede a occhio nudo. Penso per esempio alla nuova Chiesa di San Pio di San Giovanni Rotondo, progettata da Renzo Piano. A parte il fatto che secondo me ha dei contenuti anche massonici. Ma di Arte Sacra, non ha proprio nulla. In questo link potete vedere tutte le foto di questo “obbrobrio” (http://www.padrepioesangiovannirotondo.it/piosgr/galleria/chiesa-san-pio-da-pietrelcina-di-renzo-piano-2/). Anche la mia Perpetua, quando siamo stati in pellegrinaggio da San Pio esclamò: “e che è stà cosa? Questa più che una Chiesa sembra n’a piovra”. E lei non ha neppure studiato. Ma parlava il suo cuore semplice e spontaneo.

Guardate per esempio questi altri link di Chiese moderne:

Volto Santo di Torino (http://www.atlanteditorino.it/Antiestetica/santo_volto.html);

in quest’altro sito ne trovate tante (https://tuttonellamore.wordpress.com/2016/09/25/brutte-chiese-e-teologia-della-fuffa/);

e anche qui (http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ecco-perch-nuove-chiese-sono-cos-brutte-1470236.html).

Ce n’è abbastanza per farsi un’idea di come è ridotta l’Arte Sacra nel nostro tempo. Le Chiese non sono più “Tempio”, ma sono diventate fabbriche, saloni, piramidi ecc…

Questo della Chiesa-fabbrica è stata una geniale intuizione postconciliare. Allora si batteva molto sul fatto che la Chiesa dovesse stare vicino alla classe operaia. E cosa si sono inventati? Le Chiese a forma di fabbrica. Così l’operaio, dopo una settimana di turni e lavoro nella sua fabbrica, anche la Domenica, a modo loro, poteva stare in un ambiante a lui più “familiare”. Con il risultato che quell’operaio, quando ha visto la Chiesa-fabbrica è scappato a gambe levate, sicuramente pensando: “ma ogni giorno ci lavoro in quell’inferno..pure la Domenica me la fanno vedere”. E così, pian piano, queste “neochiese” si sono svuotate.

Hanno dato in mano a cani e porci la progettazione del nuovo “Tempio”, e hanno ridotto le Chiese al degrado più totale.

Io vedo tutto ciò come un segno evidente di apostasia. Gli artisti di un tempo, oggi li chiamano “architetti”. Dove sono i cristiani veri che prima di mettersi all’opera pregano lo Spirito Santo? Abbiamo Chiese meravigliose in Italia. Penso alla Basilica di San Pietro. Chiunque ha messo mano a questo Tempio, anche sull’ultima pietra, era davvero un cristiano! Pur con mille difetti e peccati, come tutti. Ma cristiano!

Oggi anche l’Arte Sacra è in mano ad atei, massoni, sincretisti ecc…

Nella neochiesa, dove va molto di moda la “vicinanza ai poveri”, vi è una mentalità di fondo. Desacralizzare il Tempio, e idolatrare l’uomo. Vedi Chiese che diventano pizzerie, discoteche, osterie…

Ma anche per quanto riguarda gli “arredi sacri”, non stiamo messi per niente bene. Oggi vanno molto di moda i Calici e le patene di legno, paramenti arcobaleno, Tabernacoli nascosti che sembrano più credenze di Ikea, Croci d’argento tipo questa (http://www.ilgiorno.it/pavia/cronaca/2013/03/20/861465-pavia-papa-croce-artigiano.shtml) che Bergoglio ha ostentato per non cadere nella “trappola” dello sfarzo. E così a scendere, tutti i Vescovi, parroci e preti bergogliani della neochiesa.

Guardate per esempio questi Calici (https://it.dreamstime.com/immagine-stock-unit%C3%A0-calici-di-legno-image36924851); guardate questi Tabernacoli (http://www.unavox.it/FruttiPostconcilio/ChiesaSanLucaAGraz.htm).

Quando sento qualche confratello dire che è meglio un Calice di legno, piuttosto che d’oro, perché quei soldi devono andare ai poveri, mi viene in mente quell’episodio di Gesù nel Vangelo di Giovanni: “3Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell’unguento.4Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse:5«Perché quest’olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?». 6Questo egli disse non perché gl’importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. 7Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura.8I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me” (Gv 12).

Infatti proprio Giuda Iscariota fece l’obiezione dei poveri. Il traditore. Ma non perché gli importasse dei poveri, bensì perché era ladro.

Anche oggi, agli elementi di questa neochiesa, non importa proprio nulla dei poveri, che vengono solo sfruttati per “immagine”. E anche se loro non sono ladri di cose materiali, sono ugualmente ladri. Perché ogni giorno rubano la Gloria a Dio, con i loro atteggiamenti, con le loro parole, cercando sempre e solo l’applauso del mondo.

L’apostasia è visibile anche con gli occhi. L’Arte Sacra, è stata desacralizzata. L’abominio della desolazione è già nel Tempio.

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fonte: Anonimi della Croce

17 commenti su “Un segno dell’apostasia: il degrado dell’Arte Sacra – di Fra Cristoforo”

  1. Non capisco perché si continui a chiamare sacro ciò che sacro non è.Perché vi occupate dei senza Dio?Lasciate che le abitino loro le dimore del nulla.
    ” La vostra è diventata la casa della desolazione: non è più la casa di Dio ma della lucertola e del ragno! Serpenti! Razza di vipere: come potete sperare di …”
    Non entrero’ mai in una spelonca .Entrassero loro,i neoterici,né caldi,né freddi.E celebrassero pure le loro funzioni senza il Credo,con il Sacro Corpo di Cristo distribuito come rancio militare.Con i loro gaudenti canti pop.Le loro chitarre sacrileghe.Fateci entrare l’archistar che tutto il mondo ci invidia accompagnato da quei manigoldi che ne hanno permesso la costruzione.

  2. No: il Tempio stesso è un abominio. Sono decenni che molti fedeli cristiani ma anche non credenti urlano contro gli obbrobri che la Chiesa approva, sollecita e finanzia. Eppure la gerarchia, con pochi accoliti, continua in questa opera dissacrante
    Consiglio di leggere: http://www.lacrimae-rerum.it/documents/Tornare-all-architettura-Vol-2.pdf, p. 41
    Credo che in tutta la cristianità ci sia un solo costruttore di chiese fedele allo spirito del cristianesimo: Justo Gallego, detto il “santo muratore”. In Spagna, da solo, con cazzuola, mattoni e cemento, ha costruito una cattedrale. Celibe, vive con la sorella, non beve alcolici, non va al cinema e non guarda neanche la tv. Riposa la domenica e le feste comandate, come prescrive la Chiesa: ma nei giorni feriali, da mane a sera, è lì, in calle Antonio Gaudì, nel suo cantiere. Non so se è ancora vivo, ma la chiesa che ha costruito è una vera chiesa.

  3. Alberto Giovanardi

    Non datemi quattro sul registro della classe se vado fuori tema parlando non di questa orribile “arte dissacrata” ma dell’argomento parallelo e più generale dell’apostasia ormai imperante e ufficializzata nella nostra disgraziata Chiesa. Costretto dalla mancanza di alternative a frequentare la messa di Montini (quella, per intenderci, del “Novus DISORDO”), Domenica scorsa la mia attenzione è stata attirata dalla prima lettura, tratta dal Libro 18 del Deuteronomio, che recita testualmente: “Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, QUEL PROFETA DOVRA’ MORIRE”. Il versetto calzava a pennello sul personaggio più importante dell’attuale sciagurata gerarchia cattolica ma la mia scarsa memoria e il mio modesto livello intellettivo mi hanno impedito di localizzarlo: tutto ciò che riesco a ricordare di lui è che si veste di bianco e abita in un non meglio identificato “Hotel Santa Marta”. Qualcuno ha in mente chi possa essere?

    1. Caro signor Giovanardi, Le sono vicino e prego per Lei. Ritengo infatti non vi sia peggior disgrazia del non poter andare al Vetus Ordo.

    2. Albino Mettifogo

      Per lei che é biellese (l’ho letto in un altro post) c’é una possibilità. A Romagnano Sesia (35 km da Biella), nella Cappella Santa Marta della Chiesa Parrocchiale di San Silvano, ogni sabato pomeriggio, alle 16.30, viene celebrata la messa VO. Certo é una di quelle introdotte col Motu Proprio, ma almeno ci si può arrivare in poco più di quaranta minuti. Glielo dico perché abito a Biella anch’io e la frequento regolarmente ormai da cinque anni. Per il Triduo Pasquale bisogna spostarsi più lontano, ad Arona. Sicuramente é un sacrificio, ma le garantisco che ne vale la pena.
      Cordialmente,
      Albino Mettifogo

  4. Per me sono un obbrobrio queste chiese.
    Ispirano a tutto fuorchè alla devozione e alla preghiera, e a quella pace che si respira nei tradizionali luoghi di culto, entro i quali il mondo sparisce ed emerge l’anelito dell’anima.
    Mi piacerebbe sapere quale commento farebbe San Pio sulla chiesa di San Giovanni Rotondo… ma non è difficile immaginarlo!
    Quanto al Tabernacolo lo ritengo un oltraggio a Nostro Signore. Così lo si tratta dopo che ha accettato una morte atroce per salvarci dall’inferno.
    E’ necessario perseverare nei Primi Venerdì per riparare le innumerevoli offese.

  5. Nel piccolo paese accanto al quale abito, sorge una magnifica chiesina romanica, con annesso complesso parrocchiale in purissimo stile, che costituiva un passaggio lungo la via francigena per chi voleva recarsi all’Abbazia di Nonantola. La chiesa è anche sede della Parrocchia che dovrebbe curarsi del migliaio e piu’ di anime che abitano il piccolo centro ma che, in realtà, è retta da un cosiddetto parroco, il quale appare solo la mattina della Domenica.
    A seguito del terremoto del 2012, è risultato danneggiato l’architrave in pietra che sovrasta la porta di accesso, sostituito da una trave in legno, a sua volta poggiante su di un baldacchino che viene così’ a costituire una sorta di vestibolo esterno alla chiesa stessa. Inutile dire che ciò che ne risulta è una profonda deturpazione della stupenda facciata romanica di un piccolo gioiello nella campagna, pieno di storia e di devozione. Per l’orrenda chiesa di Torino si sono spesi 30 mln. e, da sei anni, non si trovano poche decine di migliaia di euri per ripristinare un architrave in pietra?

  6. Bah … mettiamola su di un piano meramente utilitaristico: quante frotte di turisti vanno ad ammirare queste chiese? In copertina è stata messo un edificio a forma di cubo con finestre sbilenche che sembrano disegnate da un bimbetto di sei anni … si trova a Foligno. Chissà quanti turisti vanno a Foligno proprio per quella chiesa lì !!!
    Nella mia regione (la Toscana) e nella mia città (Siena) vedo costruzioni simili … chissà perché i turisti fanno la fila per entrare nel duomo di Siena e non nei vari “cubi” disseminati un po’ dappertutto …
    bah …
    che gente arretrata i turisti, preferire il romani, il gotico, il barocco a queste splendide nuove costruzioni !!!

  7. Cara Paola, il testo che ho trovato all’indirizzo che lei ha indicato è terrificante perché rivela l’esistenza della volontà di ferire a morte l’anima dei fedeli, sin da quando il progetto è stato concepito. Nell’articolo (di cui metto l’indirizzo: http://www.lacrimae-rerum.it/documents/0-LanuovachiesadedicataaPadrePio.pdf) ho cercato solo di riferire quello che colpisce ad uno sguardo superficiale, e non è poco! Bisogna lanciare una petizione per chiedere la demolizione di quell’opera infame. Se avessero fatto uno “scherzo” del genere con una moschea gli autori non ne sarebbero usciti in “buona salute”..

  8. … non so perché, ma questo blocco di pietra mi ha fatto venire in mente la faccia di Barney Rubbie, quello dei Flint Stones….

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