La chiacchierata domenicale – 17 – di Rigoletto Corsini

di Rigoletto Corsini

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prmvrfrnzMi domandavo da quanto tempo non avevamo avuto un inverno così…niente neve, niente brinate, temperatura autunnale o primaverile con il termometro che non va sottozero: i meli e, poi, i mandorli fioriti, con la paura di una improvvisa “gelata”…macché, passati anche i “nodi” di San Giuseppe e dell’Annunziata…ma  che giornate nuvolose e buie e quanta pioggia: alla sera, nella solitudine della casa, mi faceva compagnia l’ininterrotto tic tac della pioggia, quegli scrosci continui che ti fanno sentire al sicuro tra le tiepide coperte del letto… ma oggi, sabato, è tornato il sole e par che tutto ti sorrida in questa bella giornata di primavera e, guardando alla finestra, scorgo qualcosa che non avevo notato, come le finestre spalancate delle signorine Mari che restano chiuse tutto l’inverno e, ai primi raggi di sole della primavera, si aprono, all’improvviso, e vedi sul balcone sedute al sole, come due fatine delle novelle di Perrault, ferme come lucertole, le due attempate silfidi che sembra vogliano riunire le poche forze rimaste loro per catturare quei caldi raggi di sole… Sì, oggi, è primavera anche per me,  la sento nel mio cuore e infatti da questa mattina “come il volto di una bambina\ la primavera si sveglia e cammina” ; sì, è arrivata la mia primavera, è arrivato, da Parigi, Corradino e, come le signorine Mari, anch’io spalanco le finestre, per troppo tempo rimaste chiuse, e cerco di catturare quei raggi di sole… anche se ormai, con il ritorno di Corradino, il sole io ce l’ho in casa. Ed è una gioia per tutti oggi consumare il pranzo alle “Cure” nella casa di mio figlio Manfredi con Elsa e le bambine e, al centro di tutto, c’è lui : il ragazzo “impulsivo e focoso” tornato, dopo tre mesi, da Parigi, dove ha terminato il corso di Storia alla Sorbonne.

E com’è dolce ascoltare le persone a cui vuoi bene… non smetteresti più…

Oggi mio figlio è un torrente in piena, impetuoso, intrattenibile, che precipita a valle. E dopo i racconti che Manfredi, Elsa ed io abbiamo fatto sulle ultime novità politico-ecclesiastiche ecco lui che parte appassionatamente.

Parla Corradino:

“Ho notato come, in genere, voi facciate una netta distinzione tra problemi ecclesiastici (religione) e politica: ebbene fate lo stesso errore dei laici o laicisti che, poi, sono la stessa cosa. Ha ragione Stefano Fontana che scrive  : “Gli attacchi al papa hanno ormai un aspetto nuovo e veramente inquietante. Vengono da fuori della Chiesa ma anche da dentro, nella forma delle aperte denunce come quella di Hans Kung su ‘Repubblica’ di qualche giorno fa o nel sistematico, tacito boicottaggio del suo insegnamento”…No, no, non stupitevi e tu, Elsa, mantieni la calma, questa è la pura verità. Ma che cosa avete capito? Questo è un articolo (lo vogliamo chiamare “profetico”?) apparso su “‘Occidentale” del 21 marzo 2010 e ben spiega fin dal titolo la situazione della Chiesa: ‘Quello scisma strisciante che divide il mondo cattolico’.

Benedetto XVI si ‘dimise’, creando nella Chiesa una situazione angosciante, proprio nel constatare come ben ribadisce Stefano Fontana che ormai vi erano : ‘Un papa, due Chiese’.

Sì, e, secondo me fece molto male, Benedetto XVI a dimettersi lasciando la barca di Pietro come: ‘nave senza nocchiero in gran tempesta’, infatti, nonostante l’apparenza la Chiesa rimaneva solo una, cattolica e romana e in realtà vi erano più papi, anzi, un papa e alcuni antipapi.

Il teologo Hans Kung, che ora ha dichiarato il suo ‘unum sentire’ con Bergoglio, sulle colonne del giornale – fino a pochi mesi fa organo del laicismo più intransigente e dell’anticlericalismo di marca ottocentesca e del radicalismo giacobino – “Repubblica” affermava che Joseph Ratzinger di cui egli fu collega e amico e dal quale era stato accolto amicalmente nelle diocesi di Monaco e di Frisinga, sia come teologo, come vescovo, come Presidente della Congregazione della Fede, dove fu chiamato e confermato dal beato Giovanni Paolo II, sia come papa, avrebbe causato, con il suo magistero sul celibato, la pedofilia tra i preti. Inutile controbattere simili idiozie! D’altro canto il Cardinale Carlo Maria Martini, il secondo antipapa dopo Hans Kung maestro di Bergoglio, proclamava, avendo per questo grande spazio sui giornali a cominciare da ‘Il Corriere della Sera’ e dalla stampa estera, in campo morale, l’esatto contrario di quello che proclamava papa Benedetto XVI  a cominciare da ‘valori non negoziabili’ fino all’insegnamento sul ‘relativismo’ per cui si antepone la democrazia o la costituzione al Vangelo…senza contare che per gli ‘antipapi’ di ieri e di oggi la ‘Dominus Jesus’, la nota dei cattolici in politica del 2002 (Beato Giovanni Paolo II) o il discorso di Regensburg del 2006 di Benedetto XVI, come la ‘Caritas in veritate’ rimangono dei documenti come non scritti, anzi come profondamente sbagliati.

Ecco la ‘strisciante eresia’ che alla Chiesa di Roma – scriveva Stefano Fontana – contrappone le ‘chiesuole’ o le Logge delle ‘periferie esistenziali’ per cui da un lato abbiamo Roma: ‘Il primato della Fede, l’idea che il mondo abbia bisogno di salvezza, che il dialogo ecumenico e religioso non  comporta la rinuncia alla unicità della salvezza in Cristo , che la Tradizione è una sola e che – continua Stefano Fontana – il Cristianesimo è la vera religio , che la coscienza senza verità è arbitrio’.

Dall’altra parte la ‘nuova Chiesa conciliare’ degli antipapi : il Cardinal Martini, Enzo Bianchi, Hans Kung e Serge Latouche, per cui si pensa che sia il mondo a salvare la Chiesa – da qui le parole in libertà di un vescovo di nessuno spessore teologico o culturale ma pur sempre un vescovo, come quel Mansueto Bianchi che, in un discorso all’interno della mensa Caritas di Pistoia, affermò, poche settimane fa, con sicumera disarmante e agghiacciante: ‘Non sarà la Chiesa a evangelizzare i poveri ma saranno i poveri ad evangelizzare la Chiesa’ …proposizione che, in tempi di Fede e di serietà, sarebbe costata al presule della piccola diocesi toscana, come minimo (e come giusto) l’invio in un lebbrosario in Africa a meditare. Per gli ‘antipapi’ inoltre il dialogo non richiede nessuna identità cattolica, il Vaticano II non è un semplice Concilio ma il ‘Concilio’ ovvero una sorta di nuova Pentecoste della Chiesa, motivo per cui non si richiede più la fedeltà alla Chiesa di Cristo ma, ereticamente, al Concilio o , al massimo, alla ‘Chiesa conciliare’ (sic), per questa gente, inoltre il cristianesimo non ha niente a che fare con la verità che è sempre ideologia e che, infine, la coscienza personale sarebbe l’ultimo tribunale.

Da qui proviene la nuova ecclesiologia da cui promana la ‘nuova pastorale’ per la quale non si chiede più la riconoscibilità pubblica del Cristianesimo ma la ‘pastorale’ dell’accompagnamento al mondo senza pretese di illuminarlo…Come volete che i politici si proclamino cattolici quando la nuova pastorale dice di non averne bisogno, per cui il nuovo Consigliere di Berlusconi, Toti, può ben affermare: ‘ormai non esistono più valori non negoziabili da quando papa Francesco ha finalmente abbattuto il muro che divideva…’ “

A questo punto – e sempre con impeto- interviene Elsa, la mia cara nuora:

“Corradino ha ragione, ma pochi hanno notato che quello che in realtà sta accadendo è il trionfo del neomodernismo. Ricordate il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci fatto da Gesù stesso per sfamare la folla dei fedeli che ascoltavano la sua parola? Ebbene l’esegeta modernista Loisy, condannato e scomunicato dalla Chiesa, non poteva ammettere il miracolo e quindi affermava che la moltiplicazione dei pani e dei pesci era solo un’allegoria mistica ( benché riportata da tutti e tre i Sinottici) e simboleggerebbe, niente meno che: ‘la dottrina del successivo discorso di Gesù sul pane vivo; ma né la moltiplicazione né il discorso sono realtà storiche’ (Cfr. Giuseppe Ricciotti in “Vita di Gesù Cristo”, n.372).

Ebbene Jorge M. Bergoglio, il 17 maggio 2013 (ma come mai nessuno ne parla?) affermò: ‘…In particolare quello del pane e dei pesci , i quali non ‘si moltiplicarono’ – ha spiegato – ma ‘semplicemente non finirono, come non finì la farina e l’olio della vedova. Quando uno dice ‘moltiplicare’ può confondersi e credere che faccia una magia…No, semplicemente è la grandezza di Dio e dell’amore che ha messo nel nostro cuore, che, se vogliamo, quello che possediamo non termina(…)’

Insomma miracolo= magia…per cui la religione diverrebbe una sorta di società filantropica. Vorrei ricordare la  preposizione n.14 condannata dal S. Uffizio col decreto Lamentabili del 7 luglio 1907 che condanna esplicitamente l’interpretazione modernista ed eretica del Vangelo…Del resto oggi siamo all’abolizione del peccato come nel caso della Comunione ai divorziati che, dopo le dichiarazioni di un altro ‘antipapa’, il Cardinal Kasper, si cercherà di introdurre attraverso la ‘nuova pastorale’, ovvero l’ortoprassi…piano, piano, si abolirà in effetti il Sacramento del matrimonio che, per sua natura è indissolubile: ‘Non osi ‘uomo dividere ciò che Dio ha unito’.

Ma c’è di più e di peggio. Dice San Paolo : ‘Se Cristo non fosse risorto vana sarebbe la nostra fede’…ovvero se da quel sepolcro, dopo tre giorni, non fosse risuscitato veramente, e non simbolicamente, l’uomo di Nazareth, non avrebbe senso la nostra fede, la nostra religione…per questo la Pasqua di Resurrezione, più che il Natale, è una festa che disturba, perché certifica non una verità ma la Verità: il Cristo, nostra forza e nostra speranza, è veramente risorto, con nelle mani e nei piedi il segno delle ferite della croce.

Ebbene l’altro giorno Bergoglio è apparso, mano nella mano, con don Luigi Ciotti, per commemorare le vittime della mafia…con quel don Ciotti difensore della libera droga, dell’aborto, dell’eutanasia e, soprattutto, con quel don Ciotti che, a una domanda che gli venne posta sulla resurrezione e sulla vita eterna rispose che in effetti ogni uomo resuscitava e viveva di nuovo nel nostro ricordo. Capito? La stessa spiegazione che Bergoglio ha dato del miracolo della moltiplicazione del pane e dei pesci… un simbolo: così come la vita nel ricordo delle altre persone. No! Noi risorgeremo in anima e, nel giudizio finale, anche in corpo, con quel nostro corpo a cui si deve rispetto (infatti ora la gente si fa cremare, così, come si bruciano le carcasse degli animali morti per epidemia) perché è il tempio dello Spirito Santo.

Del resto lo stesso Bergoglio non ha detto che non esistono i ‘valori non negoziabili’, non ha forse detto che coloro che si ostinano a fare ‘crociate’ contro l’aborto sono dei ‘fissati’? Non ha detto ai giornalisti che gli hanno chiesto dei matrimoni gay : ‘Chi sono io per giudicare?’ E, infine, non ha taciuto forse di fronte all’eutanasia sui minori che viene già eseguita in Belgio, contro questo crimine che grida vendetta al cospetto di Dio? E, di grazia, di fronte a questa apostasia, cosa dovrebbero fare i politici : scavalcare il papa?

Ora, papà, dovrebbero dirci i fautori dell’ordine napoleonico, tipo Spaccavigne o Andreuccio Fornelli, quelle anime belle e candide che passano le loro giornate a comporre peana sui tanghi argentini, dovrebbero dirci tutti questi avvocati dei miei stivali che, quotidianamente, sembra abbiam perso la bussola, se quando il papa ha dato quell’interpretazione (eretica) del miracolo del pane e dei pesci abbia usato usato la sua infallibilità e se siano infallibili anche le altre dichiarazioni rispetto ai ‘valori non negoziabili’…e infine se siano infallibili anche i suoi silenzi sull’eutanasia sui bambini in Belgio…

Del resto non ci facciamo illusioni: visto che stanno chiudendo seminari e interi ordini religiosi, visto che non ci sono più vocazioni (un seminarista uno nel seminario di Firenze) qualcuno potrebbe pensare che ci saranno dei sacerdoti formati secondo la Tradizione (lì non ci sono crisi vocazionali) che potrebbero prendere le chiese che, giornalmente, vengono abbandonate. No, questa gente è capace di ordinare sacerdoti (sic) cani e porci e di fare accedere pure al sacerdozio le donne, così, si dice, ci sarà la Lucetta Scaraffia con la mitra, ma se, dico io, Bergoglio, come ha fatto con il matrimonio, si affiderà ai sondaggi dei ‘fedeli’ che leggono ‘Il mio papa’ (al prezzo di cinquanta centesimi) o a quelli delle ‘periferie esistenziali’, allora vedrete i risultati: vedremo vestita in rosso cardinale, con mitra in capo e pastorale in mano, la Minetti che, forse, come spettacolo, sarebbe meglio della Lucetta Scaraffia….ma c’è poco da ridere: questa è la situazione”

 .

“E la situazione – incalza ora Corradino – vien da lontano. Nello stesso articolo di Stefano Fontana che poc’anzi ho citato si poteva leggere: ‘Docenti degli Istituti di scienze religiose, opinionisti che scrivono quasi quotidianamente sui giornali cattolici, giornalisti dei settimanali diocesani , padri gesuiti e non che gestiscono centri culturali nelle varie diocesi: la chiesa che di fatto opera contro il papa è molto ratificata…’ Ora siccome questo articolo pubblicato nel marzo del 2010 si riferiva a Benedetto XVI, mi dicano i cazzerellini napoleonici tutto pepe e sale di oggi cos’è cambiato? Se questo attacco alla Chiesa, alla Dottrina e al Papa da parte dei ‘media’ e del mondo non viene più avvertito ci dicano cos’è cambiato.

Forse è cambiata la dottrina? E’ cambiata la fede? Oppure, non voglio dire che si predichi l’eresia , ma almeno c’è questa percezione? Forse il ‘mondo’ si è accorto che ormai è anacronistico fare la guerra alla Chiesa dal momento che la stessa Chiesa ormai appartiene al mondo?

Vedere il novantenne Eugenio Scalfari, vecchio arnese passato dal Fascismo all’antifascismo militante, al radicalismo e al laicismo più becero, vedere dunque questo personaggio che ha appoggiato ogni legge infame, vedere ‘Barbapapà’ , improvvisamente, diventare, pur restando fermo nelle sue idee, un novello Tertulliano mi fa girare la testa…dover comprare quella sentina di scelleratezze che è il quotidiano ‘Repubblica’ per leggere il pensiero del papa mi fa venire il voltastomaco…e mi hanno fatto venire il voltastomaco anche i responsabili della distruzione dell’Ordine dei frati dell’Immacolata. Sapete ormai bene come sono andate le cose. Per i ‘progressisti’, per gli ‘antipapi’, c’ è dunque la nuova Pentecoste che è il Concilio Vaticano II: oramai per i preti (o per la maggior parte di essi) la Chiesa non nasce più da quel sangue sgorgato dal costato di Cristo ai piedi della Croce, ma dal Concilio (“Il Sessantotto della Chiesa” secondo lo stesso rosso cardinal Suenens)… e i frutti del Concilio si vedono: crisi delle vocazione, Babele liturgica e dottrinale, apostasia della Fede, chiusura delle chiese, dei conventi, degli ordini, delle confraternite…A Firenze, a uno a uno, sono stati chiusi tutti i Conventi (ultimamente quello famoso e illustre di San Marco, dove visse Fra’ Gerolamo Savonarola, con le celle affrescate dall’Angelico), gli Ordini femminile non esistono più se si tolgono le poche vecchiette mestamente rimaste lì ad aspettare la… morte: quella dell’Ordine e la loro! C’era un solo Ordine, sparso in tutto il mondo, che non aveva crisi vocazionali ma che, anzi, era in una “primavera” di vocazioni, era un Ordine mendicante che si rifaceva alla dura e gloriosa regola di San Francesco, fondato da p. Stefano Manelli, figlio diletto di San padre Pio da Pietrelcina…E lì fiorivano anche gli Ordini laici come i terziari e terziarie dei Francescani dell’Immacolata. La loro ortodossia – lodata da Benedetto XVI – la loro fedeltà alla Chiesa e al papa a prova di bomba: avevano fiorenti Missioni, lebbrosari, scuole, seminari, conventi, tanti fedeli, alcune delle riviste più belle e dottrinalmente irreprensibili come ‘Fides Catholica’ o ‘La Voce di Padre Pio’ etc. etc.

Ma proprio lì stava il ‘vulnus’: di fronte all’olocausto conciliare, al fallimento dei seminari, alla mancanza di vocazioni, ecco che si contrappongono i Francescani dell’Immacolato, un Ordine tradizionale. Ovvero la riprova del fallimento neomodernista, la riprova del loro fallimento. Questa Congregazione va dunque non ‘Riformata’ (e che cosa c’era da riformare?) ma DISTRUTTA, come fecero le truppe della Rivoluzione nella Vandea. Trasferiti (leggi “esiliati e deportati” ) oltre duecento frati, dopo la ribellione di quattro o cinque elementi appoggiati dai Quisling napoleonici,  chiusi i conventi, interdetta la S. Messa in rito romano antico, la “nostra” Messa, la Messa di sempre e di tutti, chiusi i seminari e gli Ordini laici, un fiorire di proclami del Commissario del Soviet, il Cappuccino Fiorenzo Volpi, che, senza preparazione e senza competenza, in una accanita guerra contro il diritto, la sintassi, l’ortografia, la buona creanza e il buon gusto, minaccia e mette in atto provvedimenti che, se non facessero piangere, farebbero ridere. Alle spalle del Commissario del Soviet, e il corpulento Cappuccino non ne fa mistero, c’è secondo lui, addirittura papa Francesco, ma in realtà c’è, sicuramente, il Capo della Congregazione dei religiosi, il Cardinal Braz de Avril, il non pentito sostenitore della Teologia della Liberazione e della criminale guerriglia armata nell’America Latina nettamente e severamente condannata dal Beato Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI… Braz de Avril, nonostante le proteste giunte da tutto il mondo, ha deciso: l’Ordine deve essere distrutto…dei francescani dell’Immacolata nemmeno il nome si deve ricordare, prendete esempio dai nostri antenati, i soldati dell’esercito ‘repubblicano’ nella Vandea che uccidevano donne, vecchi e bambini e che, con la baionetta, squarciavano il ventre delle madri, per uccidere ‘il bandito, futuro nemico della Rivoluzione’; anche in Vandea venivano passati per le armi, o affogati, o bruciati vivi i ‘preti refrattari’ e i ‘reazionari’ con la cui pelle, conciata, si facevano giubbotti per gli ufficiali: ‘…una pelle assai più morbida e che tiene più il caldo di quella degli animali’. Sì, deportati, uccisi…Ieri come allora la Rivoluzione non è cambiata: si ricordino i lager del Nazismo e i Gulag del Comunismo…ma in confronto a quelli usati dal ‘guerrigliero’ Braz de Avril con i francescani, i metodi usati da Stalin, con i dissidenti e i nemici personali, erano migliori. Una cosa è certa : sia con Braz de Avril che con Stalin il processo era a senso unico: condanna sicura. Ma almeno con Stalin avevi chiaro qual era l’accusa. Potevi leggere i fascicoli, poi venivi condannato, comunque. I poveri frati francescani dell’Immacolata sono stati condannati  e ‘giustiziati’ anch’essi ma non hanno saputo il perché.

Resistono ancora in Corea del Nord, forse in alcune regioni della Cina e in Vaticano, alcune incrostazioni di Comunismo reale… e nessuno ci avrebbe mai creduto. Poi con il Cardinal Braz de Avril ne abbiamo avuta conferma.

Infine quello che dà davvero il vomito è il servilismo lumachesco e viscido di tanti che, pur comprendendo la gravità immensa del disastro conciliare, si ostinano in una furbesca ‘papolatria’ (no, papà, non papismo, perché anch’io, come tutti voi, sono ‘papista’, in quanto difendo il papato e l’operato del Santo Padre -e questo papa è legittimo, al di là delle chiacchiere da salotto – quando parli ex cathedra) . Nonostante la Misericordina, le ‘periferie esistenziali’ molti scoprono, e son sempre di più, la ‘tenerezza’ di papa Francesco che si manifesta, come tu stesso dicesti, con sonore legnate.

E’ morto, come ben sai, il 9 marzo u.s. Mario Palmaro: lo conosceva bene il nonno, lo conoscevi tu e anch’io mi onoro di essere stato suo amico…lo vidi all’ultima Marcia per la Vita  a Roma, quella dove l’Onorevole demoniacocristiano Carlo Casini riuscì, dopo averla osteggiata insieme a quel frate Giordano Bruno Alfonso Giuda dei Frati Iscariotiti, responsabile della chiusura dell’Ordine dei Frati dell’Immacolata, a metterci il cappello, distribuendo, come fosse cosa sua, a tutti i partecipanti la pettorina della sua iniziativa :’Uno di noi’, un’iniziativa che, come quelle da lui messe in atto in oltre vent’anni, serviva a distogliere l’attenzione dal problema impegnando la gente nella inutile (come dimostrato, poi!) raccolta di firme.

Mario Palmaro fu un vero combattente, queste cose le disse a Casini (clicca qui per leggere la lettera di Palmaro a Carlo Casini), con pacatezza ma in modo chiaro. Con l’avvento di papa Francesco, Palmaro ha detto, in maniera chiara, quello che pensava. Nel corso di una telefonata  ricevuta dal papa, quando già stava malissimo Mario, aveva ammesso di aver detto e  scritto cose molto forti, ma che non poteva tacere, nei  suoi confronti. E il papa di rimando: ‘Lo so, lo, so, ho letto, ma so che l’ha fatto per amore della Chiesa…’

E’ morto, a quarantasei anni, il nostro Mario, lasciando moglie e figli, cantando, alla fine della sua agonia, il Salve Regina – fu uno di coloro che si impegnarono in difesa dei francescani dell’Immacolata.

Non ha potuto vedere ( è morto il giorno prima) il suo ultimo libro, scritto con Alessandro Gnocchi e Giuliano Ferrara  ‘Questo papa piace troppo’ (Piemme).

Insieme ad Alessandro Gnocchi, Mario Palmaro verrà epurato da Radio Maria con l’accusa di aver criticato il papa e dopo aver tenuto la rubrica di bioetica per dieci anni…il professor Roberto de Mattei farà la stessa fine.

In dieci anni di collaborazione padre Livio Fanzaga, il prete new Age di Radio Maria, aveva sempre difeso Mario Palmaro dagli attacchi laicisti… evidentemente ambienti molto in alto hanno imposto questa scelta a p. Livio, che guarda con attenzione al business di Medjugorje e che, evidentemente, teme il Vaticano.

La cosa destò molta impressione.

Mario Palmaro  era stato inumato da ventiquattr’ore e, nel primo anniversario della elezione di papa Francesco, padre Fanzaga ha pensato bene di fare un ’regalo’ (speriamo non richiesto né gradito) al papa e ha dichiarato a proposito del defunto :

‘In questi ultimi tempi ho dovuto fare un bel ‘repulisti’ fra i conduttori di Radio Maria (epurati Gnocchi, Palmaro e de Mattei  n.c.c.)…A qualcuno ho dovuto farlo scendere dalla cattedra ( si noti come alla battaglia contro la Tradizione sia sempre unita quella contro la sintassi : “A qualcuno ho dovuto farlo scendere…”) e metterlo su un seggiolino…Perché deve essere ben chiaro : o si mangia questa minestra o si salta dalla finestra…Già a Buenos Aires il Cardinal Bergoglio non godeva delle simpatie degli ambienti tradizionalisti . E così è anche oggi in Italia, cari amici…Sono i rigoristi, gli eticisti, i tradizionalisti, insomma i cristiani ideologici…Non bisogna stupirsene. Andiamo avanti tranquilli con i nostri Pastori.’

Questo l’elogio funebre fatto, a cadavere ancora caldo, che hanno dovuto leggere, o sentire, la moglie e i quattro ragazzi di Mario Palmaro, questi meravigliosi familiari che lo hanno accompagnato e, con lui hanno giornalmente recitato il S. Rosaio, durante un anno di lunga e dolorosa, ma sempre serena, agonia.

Dare dell’avvoltoio a padre Livio sarebbe troppo. Ci sono altri uccelli che invece degli avvoltoi e dei condor che mangiano i cadaveri, mangiano lo sterco, come le upupe…e chi sa perché mi vien sempre da pensare, leggendo le parole del Fanzaga, all’upupa…e allo sterco.”

 .

Benedetti figlioli…la gioventù è una malattia dalla quale si guarisce. Basta attendere. E questo vale anche per loro…Ma, mio Dio, in questo, caso, come si fa a dar loro torto?

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2 commenti su “La chiacchierata domenicale – 17 – di Rigoletto Corsini”

  1. Cesaremaria Glori

    Come dar torto ai suoi ragazzi, caro dottor Corsini,? Stanno semplicemente dicendo la verità che è sotto gli occhi di tutti coloro che vogliano vedere e sentire.

  2. Piero Vassallo

    il portavoce di FI, Toti, è un simbolo della raggelante casta. Berlusconi ha è un geniale scopritore di talenti alla rovescia,
    indeclinabile è la stupidità dei politicanti
    la classe politica italiana è infatti composta da ritardati mentali, tromboni, vecchi rottami, buffoni, mascalzoni e incalliti buffoni
    ieri sera un critico cinematografico (antifascista di sinistra) rammentava un fatto oggi impossibile: dieci minuti dopo il terribile bombardamento navale su Genova (9 febbraio 1941) i tecnici dell’azienda dei trasporti (in quegli anni UITE) erano già al lavoro per ripristinare le linee elettriche dei filobus – immagina cosa accadrebbe oggi: commissioni, indagini della magistratura, voto del consiglio comunale, parere della corte dei conti, distribuzione delle mazzette ai consulenti, proteste della signora Camusso ecc.

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