Alfie è più forte del potere che lo vuole morto – di Alessandro Corsini e Cristiano Lugli

Che splendida creatura del Signore è Alfie! Ora per ora, respiro dopo respiro, ha scardinato tutte le falsità della necrocultura imperante che lo definiva un “vegetale” o un terminale. Le due immagini di Alfie e la madre dimostrano, dalla posizione delle mani, che il suo danno cerebrale non è grave come lo aveva descritto l’Alder Hey: Alfie ha il controllo degli arti superiori, cosa che un vegetale di certo non avrebbe, e nemmeno un bambino in grave stato comatoso.

Abbraccia la sua mamma, che è la miglior terapia, riconosciuta anche nei più avanzati reparti di rianimazione del mondo; categoria di cui, ovviamente, l’ospedale di Liverpool non fa parte. Dalle foto si vede null’altro che un bambino normale, pieno di amore, forza e perseveranza contro la macchina della morte che non molla la sua presa ma perde, perché è fatta di un fuoco incapace di bruciare Alfie: come Azaria, Anania e Misaele, che cantarono, passeggiando, un inno di Lode a Dio fra le fiamme ardenti in cui li aveva gettati Nabucodonosor II.

Il piccolo Alfie ha già vinto su un fronte bioetico fondamentale. Nemmeno Evangelium Vitæ – che è il documento magisteriale più recente e attuale in campo bioetico – era aggiornato alla realtà che Alfie ci ha mostrato: il tema della ventilazione è sempre stato ostico e dai contorni non ben definiti. Alfie, respirando senza nessun supporto per così tante ore, ha dimostrato una volta per tutte che la ventilazione aiuta e non sostituisce. Diventa dunque un sostegno ordinario e non straordinario: non ci sono più scuse per parlare di “accanimento terapeutico” là dove non ci si accanisce proprio contro nessuno. Non riusciranno più a farlo come prima. La ventilazione era il loro unico appiglio, e Alfie, un bambino malato ma vivissimo, glielo ha distrutto.

È essenziale sottolineare come i medici, stamattina, non gli abbiano fornito l’idratazione per magnanimità, ma perché, vedendolo lottare vittorioso nella sua respirazione autonoma, hanno temuto potesse morire disidratato rendendo evidente la crudeltà della loro cosiddetta “eutanasia”, che si sarebbe manifestata nella sua autentica natura di omicidio premeditato.

Lui intanto è ancora lì a lottare e, comunque vada, ha già vinto contro tutto e contro tutti.

5 commenti su “Alfie è più forte del potere che lo vuole morto – di Alessandro Corsini e Cristiano Lugli”

  1. Le contraddizioni degli uomini: “… Ma l’ospedale di Liverpool dice che non è possibile prima di 3-5 giorni per il clima di ostilità intorno ai medici…(LNBQ)” . In questo zibaldone ci si occupa della salute di Alfie o della tremarella dei medici?

  2. bravo ALFIE E GRAZIE A DIO CHE LO AMA PIù DI TUTTI NOI GRAZIE GRAZIE BASTA CON QUEST’IDOLI DELLA FALSA DOLCE MORTE LA PIù DOLCE MORTE è TRA LE BRACCIA DEL PADRE SE LUI VUOLE COSì SE NON IL VERDETTO è VIVI FIGLIOLO

  3. “Potenza del Nome Divino, Uno e Trino. O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra, sopra i cieli si innalza la tua magnificenza. Con la bocca dei bimbi e dei lattanti affermi la tua potenza contro i tuoi avversari, per ridurre al silenzio nemici e ribelli…” (Salmo 8)
    In Cordibus Jesu et Mariae

    maria

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