FRANCIA. CONDANNATO A QUATTRO MESI DI PRIGIONE PERCHÉ MANIFESTAVA CONTRO IL MATRIMONIO GAY – di Leone Grotti

Ventitreenne condannato per «ribellione» perché si è rifiutato di seguire la polizia. La sua colpa? Aveva la maglietta pro famiglia. Invece l’aggressore (con coltello) di un Veilleur è stato subito liberato

 

di Leone Grotti

fonte: Tempi.it

vedi anche l’articolo: “Che sta succedendo in Francia? Non c’è più libertà?


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Un manifestante della Manif pour tous è stato processato per direttissima e condannato a quattro mesi di prigione più un’ammenda di mille euro. Ludovine de la Rochère, presidente della Manif, ha tuonato contro il governo francese: «Questa è una negazione dei diritti dell’uomo».

FONDATORE DEI VEILLEURS. Nicolas, 23 anni, tra i cinque fondatori dei Veilleurs, movimento legato alla Manif che si ritrova in piazza per cantare e leggere poemi, si era recato domenica scorsa con altre 1500 presone davanti al canale televisivo M 6, dove si trovava Hollande, per protestare contro la legge sul matrimonio gay. Poi ha deciso di andare sugli Champs-Élysées, nel centro di Parigi, con alcuni suoi amici, tutti con la maglietta della Manif, che mostra nel logo un padre e una madre con i loro due figli.

L’ARRESTO. «Qui siamo stati raggiunti da sei poliziotti che ci hanno subito urlato di seguirli al commissariato neanche stessimo cercando di svaligiare una banca», racconta Albert, che ha filmato tutta la scena con il suo telefonino. Nicolas si è rifiutato di seguire i poliziotti, andando a nascondersi in un ristorante, prima di essere trovato e portato via.

COLPEVOLE DI «RIBELLIONE». Processato immediatamente, Nicolas è stato condannato per «ribellione e rifiuto di prelievo» da parte della polizia a quattro mesi di prigione, di cui due obbligatoriamente in carcere, e a 1000 euro di ammenda. Il suo avvocato, Henri de Beauregard, ha dichiarato: «Ma è grottesco! È stato processato per delle infrazioni consecutive a una richiesta di arresto che non aveva ragion d’essere. Questo è un tentativo di intimidazione».

«PRIGIONIERO POLITICO». La Manif, in un comunicato a sostegno di Nicolas, denuncia «l’utilizzo di due pesi e due misure». Al ragazzo quattro mesi di prigione, «alla persona che ha aggredito un Veilleur con un coltello da cucina a Lille, solo 48 ore di guardia a vista e poi è stato liberato». Gli amici di Nicolas, incarcerato a Fleury-Mérogis, hanno subito aperto una pagina Facebook per sostenere il primo «prigioniero politico» del governo Hollande.

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