“Sento che oggigiorno il più grande distruttore di pace è l’aborto, perché se una madre può uccidere suo figlio non c’è più niente che impedisce a me di uccidere te e a te di uccidere me”. (Beata Madre Teresa di Calcutta) =======================
di Marisa Orecchia
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Mi tornano alla mente le parole che Madre Teresa di Calcutta ebbe a pronunciare ritirando, nel dicembre del 1979, il Nobel per la pace che le era stato assegnato per la sua instancabile attività a favore dei poveri: “Sento che oggigiorno il più grande distruttore di pace è l’aborto – affermò la piccola suora beatificata nell’ottobre del 2003 – perché se una madre può uccidere suo figlio non c’è più niente che impedisce a me di uccidere te e a te di uccidere me”.
Non meno chiare e decise sullo stesso tema le parole che San Giovanni Paolo II disse durante una delle sue innumerevoli ed energiche pronunce contro l’aborto e che suonano così : “nessun movimento per la pace può dirsi veramente tale se non è contro l’aborto volontario”.
Mi tornano alla mente oggi, quelle parole, e penso che forse sarebbe il caso di ricordarle agli organizzatori della grande manifestazione intitolata “La Fabbrica della pace”, che avrà luogo lunedì 11 maggio a Roma, in sala Nervi, Vaticano, dove 7.000 bambini saranno per l’occasione ricevuti da Papa Francesco.
Verranno riferite queste parole a quei bambini, lì invitati come “creatori di pace, tolleranza e accoglienza”?
Qualche dubbio è permesso.
A leggere le cronache della presentazione dell’evento vi si trovano evocate “rivoluzioni del cuore, mobilitazioni per portare forze spirituali, politiche educative ad utilizzare un linguaggio di pace con cui si favorirebbe quell’integrazione multietnica, che porterebbe anche gli adulti a sostenere la pace in famiglia e in tutti gli ambienti”. Contenuti, riferimenti culturali, principi filosofici ed etici, metodi e strumenti per operare tale miracolo non sono nominati, se non con un vago cenno, sempre secondo le cronache, a “un cantiere senza limiti e barriere dove sono i più piccoli ad aiutare i grandi a guardare la realtà con occhi non contaminati”. Neppure il comunicato dell’Agenzia Sir riesce a far luce su principi e metodologie di questa Fabbrica della pace, “iniziativa lanciata oggi per mobilitare quante più energie possibili – istituzioni, media, organismi ecclesiali, organizzazioni non governative, forze del lavoro e della politica – per costruire subito e in futuro un mondo di pace”.
La quale pace – secondo la psicologa Maria Rita Parsi, membro del Comitato dell’ONU sui Diritti del Fanciullo, promotrice, insieme ad altre personalità in vari campi, di questa iniziativa, targata FAO e perciò stesso ONU – “si deve costruire mattone dopo mattone e i mattoni di questa fabbrica sono i bambini.” E poi, via alle frasi fatte: “Dare anima all‘anima”, “per educarsi ed educare alla pace“. Insomma, buio completo su questo gran laboratorio di pace, se non per la luce sinistra che vi gettano le ben note politiche ONU, che ha fatto dell’aborto libero e assistito uno dei suoi impegni prioritari, pervicacemente perseguito ad ogni costo e in ogni occasione. A questo proposito non si può non notare che la presenza di Emma Bonino – invitata a partecipare alla manifestazione, secondo la notizia da lei stessa diffusa – le cui mani grondano del sangue delle migliaia di aborti dei tempi fiorentini del CISA, sia del tutto intonata. Poveri quei 7.000 bambini della Fabbrica della pace. E povera pace.
Sarebbe bello che qualcuno ricordasse loro, lunedì 11 maggio alla sala Nervi, che la pace non si fabbrica solo parlandone e che può anche non coincidere con il silenzio delle armi e degli eserciti, se vi alligna l’ingiustizia, ma che nasce dal cuore di ciascun uomo quando è in pace con Dio e si comporta con giustizia verso i fratelli. Giustizia e pace si baceranno, recita il salmo. Non si dà l’una senza l’altra.
Sarebbe bello che lunedì 11 maggio qualcuno raccontasse ai 7.000 bambini convocati in Vaticano per la Fabbrica della pace, che il giorno prima per le strade di Roma in decine di migliaia si sono messi in marcia per dire no all’aborto, la peggiore ingiustizia che possa essere perpetrata a danno di un innocente indifeso. Così si fabbrica davvero la pace.
9 commenti su “La Fabbrica della Pace? – di Marisa Orecchia”
Lunedì 11 Maggio Bergoglio avrà l’occasione di parlare come parlò Madre Teresa, un occasione d’oro e unica, che potrebbe salvare moltissime anime e dare un grandissimo messaggio a tutto il mondo: la scelta è solo Sua, ma tutti noi capiremo molto da ciò che deciderà di fare!
Ovviamente io NON mi faccio illusioni!
“Se tutte le ragazze / Le ragazze del mondo / Si dessero la mano / Si dessero la mano / Allora ci sarebbe un girotondo / Intorno al mondo/ Intorno al mondo ” – Sergio Endrigo, mezzo secolo fa; testo del medesimo.
Lo scopo della “Costruzione” massonica, da ottenere “prendendo i bambini finché sono piccoli, prima che la società li rovini” (Rousseau: catalogazione di tutti i “cuccioli” come Santi, di tutti gli adulti, specialmente maschi, come Dannati), non è fare qualcosa, lavorare, dare qualcosa a Dio. È guardarsi negli occhi gli uni gli altri, creando un Senato di fratelli senza Padre, immacolati, che prenda possesso del Mondo.
http://www.contrapunto.com.sv/images/Abril15/Monumento-Reconciliacion-El-Mozote.jpg : atroce monumento satanico, di cui parlavo sotto “Il diritto di essere sconcertati”
Per confronto, un monumento cattolico, realizzato subito dopo la fine dell’incredibile mattanza spagnola degli anni ’30, ospitante i caduti di entrambe le fazioni: http://www.republica…
Tutto giustissimo, ma allora perché papa Francesco ha fatto una telefonata all’icona dell’aborto Emma Bonino, molto premurosa preoccupandosi della sua sua salute?Non c’era proprio nessun altro a cui telefonare?E’una contaddizione in termini!Il papa non può fare quello che gli pare perché rappresenta sia Cristo, che non era certo un abortista, sia miliardi di cattolici!
Giustissimo: così si fabbrica davvero la pace!. E non con le frasi ad effetto, coi paroloni, coi bambini strumentalizzati (non è anche questo un peccato contro l’innocenza?), con le tante Bonino inopportunamente, ma non a caso invitate a un raduno dove la pace non è altro che un cartellone di mille colori dietro cui si intravede molta foschia. E c’era bisogno di utilizzare proprio la sala Nervi? Non bastava un palazzetto dello sport qualsiasi?
Che aggiungere a quanto scrive Marisa Orecchia se non interrogarsi perché mai alla “Fabbrica della pace” di lunedì 11 maggio in Vaticano sia stata invitata Emma Bonino? Sia chiaro che se la signora rinnegasse pubblicamente i suoi trascorsi di abortista ed esortasse i suoi sodali a fare altrettanto, non ci sarebbe che da rallegrarsi. Ma non è accaduto. E allora perché invitarla?
Ma quale pace si celebrerà in tale manifestazione? Quella di uno spot per le cosiddette battaglie radicali.
Amici, preghiamo per la Chiesa e per quanti la guidano!
Proprio oggi, per caso, ho visto il tabellone pubblicitario di una libreria “per bambini e ragazzi”: bambini di tutti i colori (Arcobaleno) si danno la mano intorno al mondo, esattamente come riportato qui sopra.
Nome della libreria: IL CERCHIO MAGICO. Proprio come la Aquarian Conspiration del New Age di qualche anno fa: se abbastanza persone (una “massa critica”) invocheranno INSIEME l’avvento della felice Era dell’Acquario, questa verrà all’istante
Sono certissima che bergoglio ripeterà esattamente le parole della BEATA MADRE TERESA DI CALCUTTA!!
Temo però che le ripeterà talmente sottovoce che si potrà udire solo il consueto SILENZIO ASSORDANTE…..
Condivisione piena per l’articolo! Voglio aggiungere però, sul tema della telefonata e dell’invito ad Emma Bonino ed in precedenza a Marco Pannella, di ricordarci ciò che è narrato in Mt. 9, 9-13: anche allora tutti si scandalizzarono nel vedere quegli invitati a pranzo, ma il presupposto di Nostro Signore non era certamente quello di fare un buon pranzo in allegra compagnia! D’altra parte come tentare di far riflettere certe persone (per tentare di mettere un “seme” di rimorso nella loro coscienza e quindi di conversione) se non avvicinandoli in qualche modo? Se li si lasciano sempre nel loro brodo è sicuro che non cambieranno mai. Lo stesso discorso vale per l’incontro precedente con Scalfari. Il resto lo farà lo Spirito Santo. Certamente bisogna stare molto attenti a non farsi strumentalizzare da loro.
Cristo andava, se invitato, nelle case dei peccatori. Eccezionalmente -con Zaccheo, subito prima della Passione- Si autoinvitò.
Oggi c’è il Papa che invita presso di sé, cioè nel cuore della Chiesa, i principali esponenti della “crociata” massonica contro Cristo