L’EUROPA IN MARCIA VERSO IL TOTALITARISMO. Terza parte: La UE e Saint-Yves: la coincidenza tra le linee filosofiche dell’Unione europea e quelle del padre della Sinarchia – di Carlo Manetti

L’EUROPA IN MARCIA VERSO IL TOTALITARISMO. Terza parte. La UE e Saint-Yves: la coincidenza tra le linee filosofiche dell’Unione europea e quelle del padre della Sinarchia

di Carlo Manetti

per leggere la prima parte “Origini storiche della sinarchia”, clicca qui

per leggere la seconda parte “Saint-Yves.La pretesa delirante di forgiare una “nuova umanità”, clicca qui

 

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Joseph-Alexandre Saint-Yves d’Alveydre

Oltre all’occultismo ed al sincretismo religioso, la Sinarchia unisce insieme il positivismo scientifico e la mitologia, che legge in chiave esoterica la Bibbia.

Il mito fondativo narra di un giovane sacerdote celtico, Ram, che, ribellatosi al potere tirannico delle druidesse[1], migrò dalla Gallia in Africa, dove fondò un impero di pace e di ordine: la teocrazia dell’Agnello, dove i sacerdoti, tutti iniziati con più iniziazioni a più gradi, detenevano il potere anche civile, controllando l’operato dei politici. La religione aveva un carattere eminentemente sociale, prefigurazione del sistema sinarchico. Tutto crollò quando Irshù, un sacerdote non ancora iniziato all’ultimo grado, si ribellò, pretendendo di dare al Principio femminile la prevalenza su quello maschile (come era in Gallia sotto le malvagie druidesse). Come si può notare il bene è l’ordine dato dal potere detenuto dagli iniziati (di sommo grado) ed il male è il tentativo di autonomia di coloro che hanno un grado di iniziazione inferiore.

Dopo la fine dell’Impero, la tradizione di Ram sopravvisse in piccole comunità, tra le quali il popolo ebraico, costituito da Mosè, «sacerdote di Osiride, ossia della legge intellettuale dell’Agnello» allo scopo di preservare la scienza universale. Dal punto di vista della stirpe, gli ebrei sarebbero nati dall’unione dei celti d’Africa e delle popolazioni di colore locali. Mosè, poi, sarebbe stato precursore di Gesù, che, «richiamando l’intero Universo alla Legge del Regno di Dio, lascerà chiaramente intravvedere il suo scopo: la restaurazione della Sinarchia universale». E si è quadrato il cerchio: Giudaismo e Cristianesimo non presentano più sostanziali differenze, basta far dire loro ciò che vuole Saint-Yves!

Ma tutto è mantenuto in un alone di mistero, come egli stesso ci dice, perché, altrimenti, non si potrebbero mantenere i privilegi degli iniziati.

Da questa mitologia nasce il particolare favor verso i francesi, discendenti ed eredi legittimi dei celti, e verso gli ebrei, loro eredi “spirituali”. Ecco che la Sinarchia va restaurata in Europa, dove si ha l’incontro di questi due popoli.

Saint-Yves fa sua la visione socio-politica, se così la possiamo definire, di Saint-Simon, vale a dire la supremazia del potere economico su quello politico. Egli parla di un potere sociale che definisce «emporocratico», mentre i suoi discepoli riprenderanno la definizione saintsimoniana di «potere tecnocratico». Ecco come lo stesso Saint-Yves descrive, nel diciottesimo capitolo della «Missione dei sovrani», la edificanda Sinarchia europea:

«Ecco, procedendo gerarchicamente, l’ordine e il nome degli organi da costituire per fondare il Governo generale dell’Europa e per farlo passare dallo Stato antisociale, naturale, della “struggle for life”[2], in cui si trova, allo Stato Sociale, in cui si deve trovare:

1° Consiglio europeo delle Chiese nazionali

2° Consiglio europeo degli Stati nazionali

3° Consiglio europeo dei Comuni nazionali

Il primo Consiglio deve rappresentare la vita religiosa e intellettuale, la Saggezza e la Scienza.

Il secondo Consiglio deve rappresentare la vita politica e giuridica, l’Equità e la Giustizia.

Il terzo Consiglio deve rappresentare la vita economica, la Civiltà e il Lavoro.

Questo è l’ordine gerarchico dei tre Consigli, una volta creati; ma per fondarli bisogna procedere in senso contrario e cominciare dalla base».

Già da questa citazione appare come l’Unione europea si presenti molto simile alla realizzazione pratica del disegno, sia nelle modalità operative che nell’impostazione “filosofica” di fondo.

L’Unione nasce dalla progressiva cessione di sovranità da parte degli Stati membri agli organi comunitari in materia economica o, per essere più precisi, in quei settori dell’economia ritenuti strategici, in un crescendo che giunge alla moneta unica. E, fin qui, si potrebbe al massimo parlare di concezione economicistica della politica. Ma questo potere non è conferito ad organi politici, ma a soggetti privati eminenti, che controllano le strutture burocratiche dell’Unione, fino a divenire apertamente i detentori diretti del potere con la moneta unica e, soprattutto, con il Patto di stabilità. Gli Stati si spogliano della loro sovranità economica a favore della Banca Centrale Europea (BCE), che è un’impresa privata, detenuta dalle Banche centrali dei Paesi dell’area euro e da quella britannica, banche, a loro volta, private. A questi “signori” è stato conferito un potere politico di controllo e indirizzo di tutta la politica economica degli Stati aderenti. È la realizzazione del Consiglio dei Comuni nazionali di Saint-Yves. Tutto il potere economico, di fatto, è stato trasferito dalle autorità pubbliche a dei privati. Ci troviamo di fronte al passaggio dal sistema naturale a quello «sociale», vale a dire artificiale, voluto da Saint-Yves: è la privatizzazione dello Stato e la morte dello Stato come lo si è concepito durante i millenni che hanno preceduto la nostra epoca. E dei Consigli superiori si cominciano ad abbozzare i lineamenti.

Le linee filosofiche dell’Unione europea e quelle del padre della Sinarchia coincidono: l’idea è quella di sostituire gradualmente, ma non  lentamente, l’uomo naturale con un uomo assolutamente artificiale, quello che Saint-Yves chiama l’«uomo sociale», in quanto prodotto dallo «Stato sociale», vale a dire dalla Sinarchia. Ma questo risultato richiede un processo storico, in parte già attuato ed in parte solo programmato, della cui illustrazione ci occuperemo nei prossimi articoli.

 

 


[1] Nella visione esoterica, anche massonica, almeno di tradizione, l’ordine è rappresentato dalla prevalenza del Principio maschile su quello femminile ed il disordine, al contrario, dalla prevalenza di questo su quello.

[2] “lotta per la sopravvivenza”.

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