Marcia per la Vita: Grazie Mario Palmaro – di Giampaolo Scquizzato

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Tutta la marcia per la vita 2014 ha vissuto nel ricordo commosso, nella presenza viva e palpabile di Mario Palmaro. Nella S. Messa in rito antico celebrata prima della partenza dei marcianti, nel ricordo dal palco di Virginia Coda Nunziante, nello striscione che semplice ma eloquente recava la scritta “Grazie Mario Palmaro”, nella presenza di tanti suoi amici, colleghi, “discepoli”, che tanto hanno da lui imparato e ancora portano nel cuore il suo esempio, le sue parole, e, come ha detto Mario, poco prima di morire, desiderano cogliere quell’immensa eredità e portare avanti le sue battaglie. Con semplicità, umiltà, senza grandi urla, ma con la fierezza e l’orgoglio di aver avuto la grazia di vivere e condividere momenti al suo fianco.

di Giampaolo Scquizzato

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zzlbplmrChi scrive non ha nessun titolo e nessuna esperienza concreta per poter descrivere e raccontare qualcosa su Mario Palmaro. Eppure le poche volte che l’anno scorso partecipai alle riunioni del Gruppo per la Marcia in cui Mario era presente, il premio che ha ricevuto assieme alla sua famiglia al Festival di Fede e Cultura, la sua relazione al Convegno sul Gender a Verona e le sue indimenticabili lezioni di bioetica su Radio Maria: ecco, tutto questo, seppur poco, mi permette di poter dire di aver avuto anch’io nel mio piccolo un maestro che con preparazione professionale ma anche con semplicità inusitata è riuscito, a suo modo, a risvegliarmi da un profondo assopimento circa le tematiche bioetiche, a darmi qualche ideale e sano ceffone per capire come oggi la vita debba essere difesa a tutti i costi.

Su questo e altri siti molte persone hanno ricordato e continuano a ricordare Mario, le sue parole, la sua competenza, la sua umanità e la sua fede.

Io vorrei solo aggiungere una piccola considerazione.

A Roma ho avuto la netta sensazione della presenza viva di Mario, nella gioia di conoscere dal vivo la moglie Annamaria, due occhi limpidi, una donna forte e battagliera, ma allo stesso tempo serena e sicura che Mario dal cielo guiderà lei e i suoi figli. Ad Annamaria ho confidato una piccola emozione… Durante l’adorazione nella Chiesa di sant’Andrea della Valle, il card. Burke ha sollecitato tutti i presenti ad essere dei veri soldati di Cristo, che non hanno timore a dedicare forze, energie, parole e preghiere per opporsi alla cultura di morte e tutelare la vita in ogni suo momento: davanti a me, nel primo banco della Chiesa c’era un padre, con i suoi sei figli tutti in ginocchio sul banco che adoravano il santissimo Sacramento dell’altare, in silenzio e con educazione. Subito ho pensato a Mario alla sua fede, all’amore per la sua famiglia, alla sua devozione, alla testimonianza che ha trasmesso ai suoi figli.

Ecco che Mario è una delle nostre guide nella battaglia contro la legge 194, così come ha scritto il suo amico Eugenio Corti nella prefazione del libro-tesi di Palmaro “Ma questo è un uomo. Indagine storica,politica,etica giuridica sul concepito”: “Mai finora un unico autore, in un unico libro, aveva ordinato il discorso sull’aborto sotto tutti i profili storici, culturali, filosofici, etici, giuridici e politici, offrendone un panorama sintetico, che oltretutto è di lettura e di comprensione agevole, anche per i non addetti ai lavori. […] La riflessione sull’aborto – scrive in sostanza Palmaro – porta alla conclusione che solo la riscoperta del diritto naturale e dei diritti dell’uomo – primo fra tutti il diritto alla vita – potrebbe innescare un processo di revisione in senso restrittivo delle leggi vigenti in materia. Sarebbe vagamente augurabile che – come al lettore interessato […] questo libro finisse anche nelle mani di politici e legislatori, cioè di coloro che sono collocati nel punto decisivo dell’ordinamento sociale.  […] Questo libro è, anzitutto, una sorta di manuale per pensare, discutere e decidere in modo almeno decente; chi vuol affrontare con un minimo di coscienza questi passaggi, non può tirar via incurante. L’aborto non è un’inezia. E non basta: l’omologazione culturale e politica della soppressione volontaria di un essere umano può comportare riflessi paurosi sulla convivenza sociale. A guardar bene, infatti, vengono meno le ragioni dell’uguaglianza, le ragioni della pace, le ragioni della solidarietà, i fondamenti della democrazia, è cancellato il diritto. Soltanto la “verità” sull’uomo può tirarci fuori dalla barbarie verso la quale errori disumani stanno convogliando l’umanità inconsapevole e manipolata”.

2 commenti su “Marcia per la Vita: Grazie Mario Palmaro – di Giampaolo Scquizzato”

  1. la Marcia per la vita andrebbe chiamata “la marcia contro gli assassini” La Chiesa dovrebbe prendere una posizione piu’ decisa e piu’ drastica

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