Marcia per la Vita. Una giornata indimenticabile – di Pucci Cipriani

In piazza San Pietro campeggiava un immenso striscione celeste sorretto dai laici: “L’IMMACOLATA VINCERA'”… e di questo non c’è da dubitare… la Vergine schiaccerà la testa al Demonio che le insidierà il piede. Per questo gioiamo per la vita e il difenderla non è per noi un sacrificio o un “atto di coraggio”, ma un preciso dovere di ogni cristiano…e anche di un non cristiano

di Pucci Cipriani

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ZZZM2Marciare per la vita, dare la nostra, seppur modesta, testimonianza è  un onore grande…ritrovarci, come domenica 4 maggio, in migliaia e migliaia è un grande piacere, una grande soddisfazione, ritrovare poi, tra tante persone, amici cari che non vedevi da decenni è un’altra emozione. Una fiumana di gente, intere famiglie, tanti bambini, giovani, giovanissimi e anziani, uomini e donne uniti in una “gioia incontenibile”, senza mai perdere quella grande virtù , come Chesterton definiva il buonumore, sorridere anche delle cattiverie o degli spregi altrui: ecco il popolo per la vita. Quando abbiamo appreso dalla stampa che Marino, alias dottor Morte, il sindaco di Roma, che patrocinerà il “Gay pryde” ha negato al “popolo per la vita” anche qualche bottiglietta di acqua, le merendine e addirittura…i servizi igienici, accollando, per di più la pulizia delle strade all’organizzazione dell’evento, abbiamo sorriso: di compatimento. Che i soldi li dia pure al Gay pryde… e ne faccia l’uso che meglio crede!

E quando inviati della grande stampa e operatori delle televisioni hanno constatato che forse la cifra di quarantamila persone partecipanti alla marcia era errata per difetto, in quanto molti hanno calcolato cinquantamila o sessantamila persone (Cfr. “Il Giornale” del 5-V-2014) allora si è pensato bene, visto che l’evento cozza contro il “pensiero unico”, di ignorare il tutto come, diligentemente, hanno fatto : “Il Corriere della Sera”, “Repubblica”, “La Stampa”, “La Nazione” e compagnia, insieme alle televisioni pubbliche e private…quelle quaranta o cinquantamila persone non esistevano. Invece fanno notizie le “marce” di Pannella con pochi intimi al seguito, che si potrebbero riunire comodamente nella portineria di un albergo, fanno notizia i digiuni clowneschi del guru radicale tanto che mobilita i propri collaboratori per organizzare telefonate in diretta con vari presidenti della repubblica che lo scongiurano “Mangia Marco…coraggio…mangia e bevi…siamo tutti con te, condividiamo la tua battaglia” …e lui sornione che beve in diretta – come documentato dall’ex amministratore del Partito Radicale, convertitosi al Cristianesimo, Danilo Quinto – la sua urina distillata e tenuta in frigorifero…

Perfino Bergoglio si è fatto vivo con Pannella – dicono – in una telefonata di circa un’ora…forza e coraggio caro Marco desisti dal questo tuo digiuno…poi penserò io a far scarcerare i delinquenti…ti darò una mano, in nome della misericordia  e del servizio alle periferie “esistenziali”…

Tanto che Mons. Guido Paglia si è fatto poi vedere, mano nella mano, con Marco Pannella : “Marcuccio non ci lasciare sei tutto noi…che potremmo fare noi senza di te?”

Nessuno, ad esempio, che ricordi, seppur sommessamente, al guru radicale, che uccidere un bambino non nato è un omicidio o che uccidere o far uccidere milioni di bambini è un genocidio. E Pannella è un genocida.

E il Marco Giacinto nazionale che con “nonchalance” commenta la Marcia per la Vita: “Ma che cosa vogliono quelli lì, o non l’ha già detto questo papa che non esistono ‘principi non negoziabili’?”

Quei principi li hanno invece ricordati quelle oltre quarantamila persone che hanno marciato attraverso le vie della capitale da piazza della Repubblica fino a piazza San Pietro dove la polizia italiana ha pensato bene – grazie ministro Alfano per la sua efficienza! – di sequestrare i cartelli in cui, peraltro, non c’erano offese.

 “Pannella tu con il divorzio e con l’aborto ha rovinato l’Italia!” “Renzi  blocca la legge sulle unioni gay”… ecco di fronte a piazze scalmanate che lanciano bombe  alla polizia, di fronte a sprangatori, a spacciatori , a violenti, ci si accanisce contro una diecina di cartelli innalzati da gente pacifica…

E c’era da immaginarselo. Come spiegare una fiumana di fedeli che si recano in piazza San Pietro a salutare il papa, devotamente, rispondendo al “Regina Caeli” e ricevendo in ginocchio la benedizione, che osano portare dei cartelli che –  per i solerti questurini che avevano, evidentemente, ricevuto ordini precisi – rappresentavano qualcosa di “inconcepibile” :  ricordare a una persona amata come Bergoglio che, poco prima, aveva telefonato a Pannella con parole alla melassa, che quello stesso Pannella è un personaggio losco che ha rovinato l’Italia? Che è il padre delle politiche di morte  che, grazie alla sua azione diabolica, sono trasversali a tutti i partiti, di sinistra e di destra?

Ma il “popolo della vita” non si è ribellato a quell’immotivato sequestro! Che spettacolo quelle cinquantamila persone e quella piazza stracolma, quei babbi e quelle mamme che accennavano ai loro piccini quella finestra dalla quale, tra breve, sarebbe apparso il Vicario di Cristo… e quei bambini che a quello spettacolo quasi trattenevano il respiro!

E poi la benedizione e le migliaia di palloncini che hanno preso il volo : uno spettacolo stupendo. Quindi il papa ha parlato, ha ricordato l’anno dell’Università cattolica, l’associazione per la salvaguardia dei minori, le varie parrocchie (e qualche maligno ha aggiunto: le suore brigidine di Dovadola e i benedettini di Ficulle, quindi la bocciofila forlivese, le sigaraie di Scafati…),  …E quelle persone, quel popolo che aveva affrontato un lungo viaggio, che si era alzato alle ore piccole del mattino per poi  marciare, sotto il sole cocente, per le vie di Roma, cantando laudi mariane e scandendo pericolosi slogan : “Donna che hai abortito, per te non è finita, unisciti a noi e combatti per la vita”, a guardare quella finestra… mentre la speranza si affievoliva… poi, dopo altri saluti, ecco, finalmente, Bergoglio: “Saluto il popolo della marcia per la vita che quest’anno ha avuto un carattere ecumenico, continuate così..”

Silenzio di tomba. Gli occhi di qualcuno si son riempiti di lacrime: delusione e amarezza. Altri hanno commentato… meglio tacere.

Meglio tacere e ricordare quella indimenticabile giornata : c’eravamo tutti a Roma, anche per ricordare, assistendo alla celebrazione della S. Messa di sempre, l’indimenticabile amico Mario Palmaro, c’eravamo tutti per inneggiare al più bel dono del Signore: la vita. E per ricordare che l’aborto è e rimarrà un crimine immondo e abominevole…mancavano alcuni: i francescani dell’Immacolata. Dopo la carcerazione di p. Manelli, il Santo fondatore dell’Ordine, al quale, l’altro giorno, è stato impedito di andare a Frigento, a celebrare la S. Messa sulla tomba dei suoi genitori proclamati venerabili dalla Chiesa… c’era da aspettarselo.

Il Kommissario del soviet del nuovo ordine glielo aveva impedito pena “provvedimenti canonici” (sic) e, del resto, i frati dell’Immacolata erano stati “avvertiti” (si tratti pure, probabilmente, di avvertimenti trasversali che potremmo definire “mafiosi” o “camorristici”) : guai a partecipare a quella marcia “reazionaria” che il padre Alfonso Giuda Bruno, aveva sempre, precedentemente, nell’ombra, boicottato…quella marcia non s’ha da fare. Pena ulteriori persecuzioni: controllo del computer e dei cellulari, isolamento in conventi in terra d’Africa, guerra psicologica, carcerazioni con divieto di allontanarsi dal domicilio coatto e di ricevere i familiari e i confratelli…

In piazza San Pietro campeggiava un immenso striscione celeste sorretto dai laici “L’IMMACOLATA VINCERA'”…e di questo non c’è da dubitare. I Kommissari e i vari Kapò di turno – posto che ancora credano, e c’è chi ne dubita fortemente – lo sanno meglio di noi che “non praevalebunt” come meglio di noi sanno che la Vergine schiaccerà la testa al Demonio che le insidierà il piede.

E lo sappiamo bene anche noi. Per questo gioiamo per la vita e il difenderla non è per noi un sacrificio o un “atto di coraggio” ma un preciso dovere di ogni cristiano…e anche di un non cristiano.

5 commenti su “Marcia per la Vita. Una giornata indimenticabile – di Pucci Cipriani”

  1. Piero Vassallo

    Caro Pucci, io so che tu non (sottolineo: non) hai partecipato a una marcia ecumenista ma a una manifestazione di cattolici contrari alla delinquenziale pratica dell’aborto, approvata democraticamente dal popolo sovrano. Popolo sulla cui sovranità [invenzione dell’illuminismo, un movimeto disonesto e sordido, sulla cui memoria io sputo allegramente ed ecumenicamente] nutro doverosi dubbi.

  2. Articolo eccellente e condivisibile al 100%!
    Pannella è veramente un genocida e a lui si telefona con premura mentre Padre Stefano viene trattato in modo indegno.
    Faccio i miei complimenti all’autore!

    1. Ma i persecutori poi vengono canonizzati: guardi Roncalli, che a suo tempo perseguitò duramente Padre Pio, rifiutò di rivelare il 3° segreto di Fatima (che non è certo quale hanno voluto farci credere nel 2000!), segregando a vita Suor Lucia (stessa linea seguì poi Paolo VI, anch’egli nemico giurato dei veggenti). Ho letto che Padre Pio considerava i Manelli “la sua famiglia”, così si capisce perché un ora riprenda il “fumus persecutorius” di Roncalli contro sante persone che hanno la stessa spiritualità del santo di Pietralcina. Contra factum non est argomentum, ma solo odio e diffamazione, autoritarismo e violenza(prima psicologica, poi, se serve, anche fisica). Libera nos a malo. Domine !

  3. Annarosa Berselli

    E’ chiaro che la Madre di Dio schiaccerà il Serpente antico!
    Egli ha voluto far del male ad una donna, e da un’altra Donna
    riceverà pane per focaccia!

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