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Il mondo, in quest’ora di terribile confusione ha bisogno di parole chiarificatrici che ci ricordino che cosa è bene e che cosa è male, che cosa è vero e che cosa è falso, che cosa è giusto e che cosa è ingiusto.
Questi concetti sono stati espressi da tantissimi vescovi, stranieri e italiani, come l’arcivescovo di Ferrara Luigi Negri che ha espresso l’auspicio che la Marcia rappresenti “un suono di campane che invitano a vivere con il sacrificio e la letizia che il Signore Gesù dona sempre largamente a coloro che offrono la propria vita per Lui e per la Sua Chiesa”: o come l’arcivescovo di Trieste Giampaolo Crepaldi, che l’ha definita “Un’iniziativa coraggiosa e profetica che richiama tutti ad amare ed a rispettare la vita come la condizione per dare espressione vera e autentica alla nostra umanità”.
Ma un ringraziamento speciale va a Sua Eminenza il cardinale Raymond Leo Burke che, ha aperto, se così si può dire, la Marcia raccogliendoci ieri sera davanti al Santissimo nella chiesa di San Salvatore in Lauro e, come ogni anno, ha voluto percorrere con noi tutto il cammino da via della Conciliazione a piazza Bocca della Verità.
Un ringraziamento particolare va anche a Sua Em.za il cardinale George Pell, che ieri ha rivolto ai partecipanti italiani e stranieri della Marcia un importante discorso sulle responsabilità educative dei genitori. Il discorso del card. Pell si è inserito all’interno di un importante convegno internazionale organizzato alla vigilia della Marcia da due eminenti figure del mondo pro-Life internazionale,
Ma voglio ringraziare anche tutti coloro che da lontano oggi si uniscono a noi con la preghiera e tutti i sacerdoti, i monasteri, i religiosi e le religiose che hanno pregato intensamente per il buon successo della Marcia. L’azione della preghiera è invisibile, ma infallibilmente efficace, perché può cambiare il mondo e lo può cambiare perché tutto affida a chi il mondo lo ha creato e lo sostiene attimo per attimo.
Sappiamo che le Marce per la Vita non bastano: occorre un impegno continuo, sistematico, coerente, di ogni giorno dell’anno, per modificare le leggi, il costume, la mentalità, non solo di chi ci governa, ma anche di tanti che ci sono vicini e che subiscono la tentazione del compromesso e del male minore.
Il nostro rifiuto categorico di ogni compromesso non riguarda solo l’aborto, ma si estende ad ogni forma di violazione della legge morale, perché questa legge morale, la legge divina e naturale, non conosce eccezioni, è assoluta perché è iscritta nella coscienza di ogni essere umano.
Sappiamo bene quali e quante aberrazioni oggi ci minacciano, a cominciare dalla follia del gender che, in un certo senso è ancora più grave dell’aborto, perché l’aborto vuole distruggere la vita fisica, mentre il gender corrompe la vita spirituale dei nostri figli, distruggendo la loro innocenza ed educandoli alla perversione.
Ma questa vita spirituale si radica nella vita fisica di qualcuno che non è un grumo di cellule, ma è un essere umano già nel grembo materno: quel grembo materno che dovrebbe costituire il luogo dell’esecuzione di un innocente; esecuzione affidata alla mano della madre.
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Noi ci rivolgiamo a tutte le madri di Italia e del mondo e diciamo loro: ribellatevi a questa cultura di morte, ribellatevi a questa dittatura del relativismo e del nichilismo. Alzate la bandiera della vita. E voglio adesso anche ringraziare le testimonianze che abbiamo avuto in apertura e principalmente le due giovani donne che hanno raccontato la loro esperienza dell’aborto perché siamo certi che saranno di grande aiuto per tante altre giovani donne che hanno vissuto lo stesso dramma. E un appello è rivolto anche a voi, padri di queste creature innocenti, non rassegnatevi, non rendetevi complici di questo delitto, combattete con noi per cancellarlo dalla storia.
Noi vogliamo abrogare una legge che in meno di quarant’anni ha già fatto quasi sei milioni di vittime in Italia. L’Italia è un paese con un tasso di nascita sotto la soglia del ricambio generazionale. Per 500.000 bambini che grosso modo vengono al mondo ogni anno, non ne nascono quasi 2 milioni. Dobbiamo pensare a questi bambini: quanto avrebbero potuto fare per la nostra società? Quanta ricchezza, con la loro vita, ci avrebbero potuto dare? Quanti ingegneri, medici, scienziati, santi abbiamo eliminato? La storia ci da esempi in questo senso: la madre di uno dei più grandi compositori di musica, Beethoven, voleva abortire ma grazie a Dio non esisteva ancora la legge che glielo permetteva; santa Caterina da Siena, oggi, non l’avremmo mai avuta perché 20a figlia di una famiglia povera; non saremmo allietati dalla voce di Bocelli se la madre avesse abortito come le era stato suggerito. E non dimentichiamo che di questi 2 milioni di bambini non nati una buona parte si deve alla legge 194 e alla legge 40, che siamo noi dunque cittadini a pagare con le nostre tasse.
Non ci pieghiamo a questa cultura della morte che ci vogliono imporre e così già da oggi vogliamo alzare alta e chiara la nostra voce contro ogni tentativo di introdurre nel nostro ordinamento giuridico l’eutanasia.
Ma perché questo avvenga, dobbiamo ravvivare la nostra fede, dobbiamo esporre con convinzione tutte le nostre convinzioni, dobbiamo compiere gesti forti, simbolici, pubblici, come questa Marcia per la Vita e tutte le altre nel mondo che servono anche ad unirci più strettamente a renderci più consapevoli delle nostre ragioni.
La Provvidenza ci ha aiutato e ci aiuterà, se manterremo l’integrità e la coerenza del nostro impegno.
La Marcia per la vita del 2015 si chiude. Il bilancio è di grande gioia e soddisfazione. E’ giunto il momento di salutarci, di scioglierci, di tornare alle nostre case ma di continuare a lavorare in favore della cultura della vita per i prossimi 364 giorni che ci separano dalla prossima Marcia. E questo è un invito che rivolgo soprattutto ai giovani: prendete in mano il vostro futuro, non vi fate imporre dal “mondo” una cultura che è contro di voi: approfondite, studiate, formatevi per creare una generazione di giovani per la vita che vogliono agire, parlare, marciare per tutti coloro che non hanno ricevuto questo dono.
L’appuntamento è già fissato per l’anno prossimo. Ci vedremo qui a Roma la seconda domenica di maggio del 2016.
Ma fin da ora riprendiamo la battaglia in difesa della legge naturale e morale e chiediamo la collaborazione di tutti e di ognuno di voi.
Giovanna d’Arco diceva che a noi è chiesto solo di combattere, ma è Dio che dà la vittoria.
A Lui tutto affidiamo e avanti per la Vita!
5 commenti su “Marcia Nazionale per la Vita 2015 – il discorso di chiusura di Virginia Coda Nunziante”
Splendfido discorso! importante anche per gli spunti progammatici. Avanti così con la speranza, per l’anno prossimo di coinvolgere anche le oltre centomila persone che erano in Piazza San Pietro per il Regina Coeli alla pesenza del Papa.
Se l’invito provenisse da lui siamo certi che i cinquantmila triplicherebbero ed anche la stampa annoiata non potrebbe fare a meno di darne adeguata notizia.
Propongo di raccolgiere firme da indirizzare al Pontefice perché alle parole di apprezzamento ne aggiunga altre, più efficaci, di vigorosa esortazione.
Complimenti per il ‘notiziario’
Concordo pienamente con lei: sull’apprezzamento del discorso, davvero straordinario, e
sulla proposta di raccolta firme.
Ottima idea!
Caro Normanno, concordo con Lei sullo splendore del discorso, ma se Bergoglio fosse un convinto pro-life si sarebbe comportato in modo ben diverso in questi oltre due anni di pontificato: il Suo ragionamento e la Sua proposta sono apprezzabili e se finisse così sarebbe fantastico ma non credo che Bergoglio ci senta da quell’orecchio: preferisce il dialogo (non per convertire) con i radicali e non credo che farebbe mai niente per scontentarli: come Papa deve dichiararsi contrario all’aborto ma lo fa raramente e con toni non certo agguerriti…arriverebbe mai a fare un invito antiabortista ad una piazza gremita di gente? Io credo di no!
Oltre a ciò, l’anno prossimo il Sinodo sarà già avvenuto e la Chiesa potrebbe essere in stato di scisma!
La saluto con stima,
Diego
Quando una manifestazione è così imponente, è lecito sperare in una svolta positiva: quello che occorre è un rilancio dell’educazione cristiana. Lavoriamo per questo fine!
Cara Marina, la ringrazio perché è sempre ottimista, ma purtroppo penso (sono pessimista?) che, di qualsiasi
educazione si tratti, occorrono sempre i maestri, siano i genitori, o gli insegnanti, o i catechisti, ecc., e purtroppo
per l’educazione cristiana manca il principale MAESTRO!!!
E il rilancio di questa educazione lo stanno tentando gli “alunni”!!!!!
Per esempio con questa straordinaria marcia , o con gli articoli della carissima Riscossa Cristiana!!!
Noto che spesso il caro Diego cita la possibilità di uno scisma.
Perché quanto dice più sopra di bergoglio è davvero pauroso…
Speriamo in LUI!!!!