Marcia Nazionale per la Vita 2015  –  Ne parlano diversi organi di stampa, in svariati modi… ma non possono ignorarla

Redazione

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Nella pseudo democrazia italiana l’informazione ha un posto di primo piano per creare l’opinione pubblica di regime. Salvo rare e lodevoli eccezioni, la cosiddetta informazione “libera” è una delle più esilaranti barzellette, come sa bene chiunque lavori nel settore.

La prima edizione della Marcia per la vita (Desenzano, 2011) fu quasi ignorata, ma in questo caso è da ricordare che quella Marcia fu organizzata in poco tempo, in una località non certo particolarmente in vista e raccolse meno di mille persone.

L’anno successivo ci fu il primo choc: la Marcia si tenne a Roma, e i partecipanti furono 15.000. Uno choc appunto per l’informazione di regime, che tanto non si aspettava. E vennero fuori alcuni articoli esilaranti, in cui la fantasia del pennivendolo di turno riuscì a vedere addirittura “gruppi neonazisti”, nonché l’inevitabile “criminalizzazione delle donne”. Inutile dire che la Marcia era organizzata, secondo i campioni della libertà di informazione, da gruppi cattolici “integralisti”, altra parola magica.

mrcsccroceInsomma, i mezzi di informazione se ne occuparono, ma la parola d’ordine era quella del terrorismo mediatico. Probabilmente però qualcuno (c’è sempre chi vuol essere più realista del re e fa solo la figura del fesso) aveva esagerato un pochino e così già dall’anno successivo, quando i partecipanti salirono a 40.000, la fantasia fu messa un po’ a freno, limitandosi o a ignorare la Marcia o a darne le solite interpretazioni ideologiche. Arriviamo all’anno scorso, il 2014, con la partecipazione ancora in aumento – questa volta sono 50.000 – e la musica è più o meno la stessa. I giornali non possono ignorare una massa di tali dimensioni che attraversa Roma e quindi devono forzatamente parlarne.

Certo, bisogna vedere come ne parlano. Emblematico fu, ad esempio, il caso dell’emittente di regime “Radio Maria”, quella famosa per il killeraggio dei collaboratori pensanti. Come riferimmo a suo tempo (clicca qui), Radio Maria fece un fugace accenno alla Marcia per la Vita, giudicando più interessante un servizio sulla dieta di Angela Merkel…

Quest’anno si è ripetuto il successo del 2014, come riferivamo nella nostra cronaca in diretta di ieri (clicca qui) e come possiamo leggere nell’articolo di Aristide Menegazzo (clicca qui).

Ecco allora che il problema si ripresenta: accidenti, questi ci sono e sono anche tanti. Che fare? Il lavoro sporco viene affidato al Fatto Quotidiano, che ci fornisce uno dei migliori esempi di come non fare giornalismo. Leggiamo un articolo (clicca qui) dove si forniscono dati inventati sana pianta, come il numero di aborti che comunque sarebbe sceso, grazie alla legge 194, che avrebbe combattuto la piaga degli aborti clandestini (una fola tra l’altro un po’ datata…). Si vede che per questi signori una strage che ormai ha raggiunto i sei milioni di vittime è in verità un successo. E ciò a prescindere dal fatto che se gli aborti prima della 194 erano clandestini, chi ne poteva sapere il numero? Poi il Fatto straparla sull’autodeterminazione della donna, glissando ovviamente sul dato centrale, ossia che questa meravigliosa “autodeterminazione” si traduce nella soppressione di un essere umano. Bazzecole.

Ma si sa, con Il Fatto basta la parola. Come con il generale Cambronne.

Andiamo su cose più serie. L’agenzia AdnKronos riferisce di “… Più di 40mila (che) hanno preso parte alla ‘Marcia per la Vita‘ a Roma”, confermando così il dato da noi fornito in diretta. Anche l’agenzia Ansa riporta che “… Erano più di 40 mila, partite intorno alle 14,30 da via della Conciliazione, le persone giunte da ogni parte d’Italia e del mondo per partecipare e dare il loro sostegno alla Marcia per la Vita, giunta alla sua 5/a edizione. Il numero di 40 mila partecipanti e’ stato confermato dalle autorità”.

Entrambe le agenzie elencano alcune delle molte associazioni intervenute, ed evidenziano l’ampia partecipazione anche dall’estero.

Notizie asciutte, senza commenti, ma anche, grazie al Cielo, senza le tiritere ideologiche che per altri sono l’unica chiave di lettura della realtà.

Il Corriere on line se la sbriga velocemente (clicca qui), non fornisce cifre, ma se la cava con una galleria fotografica.

Insomma, i principali mezzi di informazione non hanno potuto fare come le tre scimmiette e questo dimostra l’importanza di questi gesti pubblici, di una testimonianza che, così massiccia, non può passare inosservata. A ben guardare anche lo sproloquio del Fatto Quotidiano conferma l’importanza della Marcia per la Vita, perché se i principali terroristi mediatici di regime reagiscono così scompostamente, vuol dire che si è colpito nel segno.

Un buon articolo ci viene fornito dalla Bussola, quotidiano on line (clicca qui); una cronaca molto interessante e approfondita la leggiamo sul sito francese Le Salon Beige (clicca qui).

Concludendo, possiamo notare con soddisfazione che la Marcia per la Vita è ormai anche in Italia un evento di dimensioni e di forza tali da non poter essere ignorato dagli organi di informazione. Chi lo fa con acida acrimonia, chi lo fa fornendo solo notizie scarne, chi lo fa cercando di capire meglio il senso dell’iniziativa. Ma comunque la Marcia non si può più coprire con l’orwelliano silenzio.

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PS: questa non è che una prima rassegna stampa, che ci riserviamo di riprendere, se uscissero altri articoli interessanti.

9 commenti su “Marcia Nazionale per la Vita 2015  –  Ne parlano diversi organi di stampa, in svariati modi… ma non possono ignorarla”

  1. E’ scandaloso il comportamento di molti giornalisti che si riflette quindi sulla stampa.
    Però dobbiamo consolarci perché si tratta dell’umano contro il DIVINO: tutto il Cielo ha gioito
    per questa manifestazione!!!!
    Sia lodato sempre LUI !!!!!!!

  2. Fabio Trevisani

    In realtà domenica sera la RAI (RAI 3, ed era prevedibile, e RAI 1, ed era molto meno prevedibile) hanno completamente snobbato l’evento. Non guardo mai i TG ma li ho guardati apposta domenica per vedere. Risultato: silenzio totale. Dando rilievo ad altre notizie assai meno significative.
    Ormai la strategia è chiara: passare sotto silenzio la protesta politicamente scorretta, ingorare. Perché meno gente lo sa e meglio è. Non sia mai che a qualcuno venga nuovamente il dubbio che effettivamente l’aborto è proprio fare fuori un bambino.

    1. Non solo la RAI ma anche le reti Mediaset: silenzio totale, notizia “bucata” come si dice in gergo. Ma quel che è più grave a mio avviso è il comportamento di “Avvenire” : avete visto quanto spazio vi ha dedicato il quotidiano della CEI? ZERO! Neanche una parola nel numero di martedì 12, il primo dopo la domenica. Questo fa il paio con le “quattro parole quattro” dedicate all’evento dal Vescovo di Roma durante l’Angelus di domenica (nel quale ha dato tra l’altro come già avvenuta la marcia, che si è svolta invece nel pomeriggio…tanto come era informato bene dai suoi collaboratori!)

  3. Quest’anno, è la quarta Marcia per la Vita a cui ho partecipato, assieme a nove miei familiari. Si respira un’aria particolare : gioiosa, entusiasmante, carica di responsabilità per il ruolo ed il fine che persegue. Di questo sono particolarmente contento. Anche se, avrei preferito che si svolgesse di mattina, perché abbiamo sofferto molto il caldo e l’arsura. Ma pazienza, tutto è offerto a gloria di Dio! Anche il dispiacere di aver ascoltato il Papa che diceva( con poche parole) , che la marcia si era tenuta la mattina!?. Certo chi ha partecipato per la prima volta avrebbe gradito qualche cosa in più per incoraggiamento. Fa niente. Andrà meglio la volta prossima a Dio piacendo. Una curiosità: Che i mass media ci trascurino, non è una novità. Che lo facciano superficialmente e quasi in sordina, quelli che dovrebbero farsi portavoce, per approfondire e sviluppare questi valori non negoziabili (forse ultimamente un po’ scaduti) , ( Es: Avvenire, Radio Maria) lascia quantomeno perplessi. S.L.G.C.

  4. “Radio Maria”, ieri pomeriggio (non speravo di sentire commenti alla Marcia), parlando del dovere della riconoscenza verso i nostri superiori che operano bene: “L?Italia deve essere grata a figure come De Gasperi, come Moro, come Berlinguer, che l’hanno fatta crescere”.
    Testuale

  5. L’unica radio veramente Cattolica, a servizio del Signore Nostro e` Radio Buon Consiglio.
    Le ottime suore mandano di sovente sollecitazioni sottoforma di spot contro l’aborto.

    Ringraziamo,difendiamo e preghiamo per le
    Suore Francescane dell’Immacolata!
    E preghiamo anche per i fondatori, p.Manelli e p.Pellettieri.

    1. Sì, carissimo.
      Ho sentito anch’io con emozione e ammirazione lo spot per distogliere le mamme in attesa dalla tentazione di “andare in ospedale”.

      Radio Maria ha fatto tanto bene e in parte continua a farne, ma alla fin fine il discrimine è quello: “È possibile che i decenni democratici ci abbiano condotto catastroficamente più lontani da Dio di quanto eravamo prima della guerra? “.
      Aut – Aut: o è così (come è lampante) o non lo è, e Berlinguer e Moro (la cui statua, nella sua città di Maglie, mostra il giornale che porta sottobraccio: “l’Unità”) sono pubblici benefattori

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