MEMORIAE TRADERE. L’EPOPEA DELL’INSORGENZA CATTOLICA MESSICANA (CRISTIADA) PER LA FEDE E LA LIBERTA’ CONTRO LA MASSONERIA – di Pucci Cipriani

MEMORIAE TRADERE. Rubrica del sabato, a cura di Pucci Cipriani

sabato 1° dicembre 2012


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L’EPOPEA DELL’INSORGENZA CATTOLICA  MESSICANA (CRISTIADA) PER LA FEDE E LA LIBERTA’ CONTRO LA MASSONERIA

di Pucci Cipriani

 

“Quaeque ipse miserrima vidi,

Et quorum pars magna fui…”

(Virgilio,Eneide 2°)

 

“(in Messico)La rivoluzione dei borghesi e degli speculatori, che teneva fuori dall’esercizio del potere le masse dei ‘peones’ e dei ‘campesinos’ ma che amava presentarsi retoricamente come la rivoluzione redentrice dei diseredati ,scovò immediatamente i responsabili del fatto che libertà e prosperità non regnassero ancora nel Paese, nonostante la costituzione del 1917 garantisse suffragio universale, giornata lavorativa di otto ore, salari minimi e riforma agraria…il paese-sconvolto perché le compagnie petrolifere statunitensi non intendevano cedere nella controversia per i loro diritti di sfruttamento-cadeva vittima dei più spietati feroci tiranni, come i generali Obregon e Calles, tra l’altro entrambi non solo atei, ma compromessi addirittura con culti a carattere massonico-luciferino…(e)che erano accompagnati da una campagna durissima di scristianizzazione del paese, di divieti contro le manifestazioni di culto, di ostacoli alla missione educatrice della Chiesa. Un triste modello, che la repubblica spagnola avrebbe imitato a partire dalla costituzione del 1931e con le successive leggi anticattoliche e liberticide del maggio 1933(che abolivano le scuole cattoliche e proibivano l’educazione religiosa),prologo alle violenze del periodo febbraio-luglio 1936..in Messico, dove i quadri dell’esercito erano imbevuti dall’ideologia massonica e occupati da membri di famiglie arricchite grazie alla speculazione sulle terre espropriate alla Chiesa, le forze armate furono …il braccio armato della repressione antireligiosa che colpiva soprattutto i ceti popolari profondamente legati alla Chiesa e fedeli al culto più di ogni altro accusato di superstiziosa irrazionalità, quello alla Vergine di Guadalupe…nel 1921 il santuario della Madonna di Guadalupe era stato fatto oggetto di un attentato; ma le forze di governo non solo avevano imposto l’assoluzione dell’attentatore, bensì erano giunte a sostenere che autori reali dell’attentato fossero stati gli stessi cattolici, per screditare i laicisti e per meglio sfruttare la ‘credula’ devozione dei fedeli.

“La legge Calles del 24 luglio 1926,che praticamente aboliva ogni libertà religiosa-mentre ‘spontanee’ sommosse popolari, accuratamente orchestrate, si davano all’assalto e al saccheggio degli edifici ecclesiastici- inaugurò la CRISTIADA, durante la quale si vide da che parte stessero sul serio i poveri e i diseredati, i forzati della terra, i ‘peones’.

“Ma i dogmi non si toccano. Nel 1975 Jean Mayer ha dedicato ai ‘cristeros’ un volume, ‘La Christiade’, più tardi, sullo stesso argomento si è intrattenuto Jean Dumont in un contributo che nella versione italiana reca il titolo di ‘Il Vangelo delle Americhe’. A parte  voci pur autorevoli, come …quella di Baget Bozzo e quella, sempre coraggiosa e informata, di Vittorio Messori, gli italiani e, pare, soprattutto i cattolici-insistono nell’ignorare i fatti messicani del 1926-29. Fatti dei quali, beninteso, nessuno-tra i molti che di continuo domandano che la Chiesa chieda a tutti perdono di tutto(delle Crociate, dell’Inquisizione, della condanna di Galileo e via dicendo)-chiederà mai conto a chicchessia. Poiché, com’è noto, vi sono repressioni cattive repressioni buone, martiri di cui si deve parlare e martiri di cui è più opportuno tacere, resistenze sulle quali è lecito addirittura  fondare elaborate architetture retoriche e resistenze che non si debbono neppure nominare, armati che-a secondo della causa che servono-vanno definiti ‘patrioti’ oppure ‘briganti’

“E allora, perché affannarsi tanto a scrivere e a pubblicare?(perché)alla metodologia illuministica dal ‘Calomniez’, che ha dato ai cultori della sua causa frutti copiosi, noi amiamo contrapporre la metodologia di quel Tale che raccontava storielle sul buon seminatore che seminava parecchio, ma la semenza del quale cadeva quasi tutta tra i rovi o tra le erbacce, o gli uccelli se la mangiavano: ‘Quasi’ tutta.Ma per i due o tre semini che cadono sul terreno vale la pena di durar fatica”.

(Cfr. la prefazione di Franco Cardini a “Viva Cristo Re! Cristeros: il martirio del Messico 1926-29” di Paolo Gulisano – Ed. Il Cerchio. Rimini 1999).


Con queste parole elevate e assai toccanti dello storico Franco Cardini ho voluto aprire l’odierna rubrica “Memoriae tradere “dedicata all’Insorgenza cattolica popolare in Messico(1926-1929),una gloriosa pagina di eroismo, scritta con il sangue dei martiri cristiani, e volutamente dimenticata…come sono dimenticate altre pagine della nostra storia: il genocidio vandeano e il genocidio armeno, le insorgenze popolari italiane antigiacobine(1792-1799), la conquista del Sud da parte dei lanzichenecchi piemontesi e ‘garibaldeschi’, l'”inutile strage” della guerra del 1915-1918 ,la guerra civile italiana del “45…

Tra poco più di tre anni, nel 2016,ricorrerà il primo centenario della “Cristiada”,  quella rivolta di popolo, in cui i contadini cattolici messicani impugnarono le armi per difendere la Libertà e la Fede contro i governi militari atei e massoni, appoggiati dagli Stati Uniti, retti da coloro che consideravano Dio come un nemico personale: queste pagine vogliono dunque essere un omaggio a coloro che, perseguitati e imprigionati non rinnegarono la Fede cattolica e caddero al grido di “viva Cristo Re”.

Per avere un’idea di quanto venga avversato il ricordo dei “Cristeros” basta vedere l’accanimento con cui si è stesa una cortina fumogena su quegli accadimenti: ultimamente non è stato volutamente distribuito nelle sale un film sulla Cristiada che noi però, grazie all’impareggiabile contributo della “Fondazione Lepanto” e dell’Associazione “Verità e Persona”, vi possiamo mostrare.

 

Per vedere il film “Cristiada”, clicca su:


fchttp://www.viddler.com/v/760849f1 (primo tempo)

http://www.viddler.com/v/4e929662 (secondo tempo)

 

 

 

 

 

 

 

GALLERIA DI IMMAGINI

(clicca sulle fotografie per ingrandirle)

 

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(1)(2)(3)Comandante crociato e armati pronti per il combattimento.

(4)Il Martirio di Padre Pro: “Alle 10,30 Padre Pro venne chiamato.  Salutò il fratello(che sarebbe stato fucilato dieci minuti dopo n.p.c.)con una lunga stretta di mano. Lungo il percorso, uno dei soldati chiese al sacerdote di perdonarlo. Padre Miguel lo benedì. Entrato nel cortile trovò i soldati con i fucili pronti. In quel momento venne fotografato e l’immagine ce lo mostra in posizione eretta, le mani giunte sul petto, l’aspetto calmo e grave. Il padre si collocò subito nel luogo che gli venne indicato di fronte al plotone…chiese di poter pregare un poco. Si inginocchiò, fece lentamente il  segno di croce, e dopo un breve raccoglimento si rialzò baciando devotamente il piccolo crocifisso che teneva in mano. Rifiutò la benda sugli occhi…Con il Crocifisso tracciò un ampio segno di croce sulla folla, dicendo: “Che il Signore abbia pietà di tutti voi!” Distese le braccia in croce, stringendo nella mano sinistra il rosario, e aggiunse ancora: “Perdono di tutto cuore i miei nemici!”…Padre Pro alzò gli occhi al cielo ,e ripete’ l’invocazione cara ai cattolici messicani, tante volte risuonata dalle voci degli eroi e dei martiri: “Viva Cristo Re”

Colpito dalla scarica di fucileria, si accasciò lentamente a terra, con le braccia ancora aperte. Il comandante del plotone d’esecuzione gli sparò il colpo di grazia. Tutto era compiuto”(Cfr.Paolo Gulisano in “Viva Cristo Re!” -ed. Il Cerchio-Rimini,1999).

Padre Miguel A.Pro, s,j. è il primo martire del Messico moderno in uno dei periodi più tristi e sanguinosi della storia di quella Terra, egli simboleggia l’immane tragedia vissuta in quegli anni(particolarmente dal 1914 al 1928)dal Messico cattolico ,da parte di un governo ateistico e massone che aveva  però davanti un popolo che, pur di mantenere fede alla religione dei padri, affronta la tragedia rivoluzionaria a viso aperto, fedele a Cristo Re, alla Chiesa, al Papa.

Padre Miguel Pro(nella foto lo vediamo senza veste talare perché i massoni la vietarono, pena la morte. Anche di fronte alla morte non fu concesso a nessun sacerdote di indossare la veste che, come sacramentale, sarebbe stato un conforto e una testimonianza di fedeltà. 25 settembre 1988 papa Giovanni Paolo II beatificherà Padre Miguel A. Pro.

 

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(5)Le salme carbonizzate dei crociati Generale Ochoa e Colonnello Vargas.

(6)Martire cristiano J.Trinida Castro, eroico giovane combattente crociato.

(7)Martire Anastasio Zamora.

(8)Le due lacrimate tombe dei compianti condottieri crociati Generale Ochoa e Colonnello Vargas.

(9)Martino Guzman, gendarme callista, passato ai Crociati e morto combattendo eroicamente per Cristo Re.

 

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(10)Al campo crociato panettieri e macellai improvvisati.

(11)Crociati in marcia . Prima di partire per la battaglia i crociati assistevano alla S. Messa facendo la Comunione; al termine della S. Messa, ringraziamento e adorazione del SS. Sacramento, quindi partenza al canto dell’Inno Nazionale che infiammava l’animo di tutti con le note guerriere; le parole erano state “cristianizzate” in modo che fosse davvero l’Inno Crociato:

Coro:

Messicani! Furioso l’Averno/di due schiere la Patria inondò!/Vinceremo, oh sì! tutto l’inferno/Con Maria la qual Cristo ci die’!

1° strofa:

In cruente battaglie li hai visti/Per tuo amor palpitando lor seno./Affrontare con volto sereno/la mitraglia, la morte per Te!/Tu lor davi la fè colla vita,/tu tracciasti la Croce a lor fronti:/A cacciar saran forse men pronti/chi la croce vuol loro rapir?

Messicani! ecc.

(12)Sul Campo di battaglia.

(13)Generale crociato Don Firmino Gutierrez, Capo Supremo Civile del Movimento Liberatore, con altri Condottieri crociati.

 

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(14)(15)Due libri pubblicati dalla meritoria Casa Editrice Solfanelli nella collana “Amicizia Cristiana” (www.amiciziacristiana.it)di Chieti(Tel.087163210)il primo di Antonio Dragon: “Il Santo dei Cristeros” e il secondo :”Messico Martire” di Luigi Zuliani.

Segnaliamo anche Luciano Santarelli: “Il Beniamin (o di Dio, Padre Miguel Pro, primo martire del Messico moderno”(Edizioni Paoline 1988) e naturalmente quello di cui già abbiamo fatto sopra menzione di Paolo Gulisano: “Viva Cristo Re! Cristeros: il martirio del Messico 1926-29” –Ed. Il Cerchio  (info@ilcerchio.it)di Rimini. Da questo libro abbiamo tratto, in apertura, parte della prefazione di Franco Cardini.

Segnalo l’opera “Fede di popolo fiore di eroi” una ristampa “alla macchia” del Libro di Spectator (padre Enrico di Gesù Ochoa). Padre Giulio Monetti, S.J., nella sua traduzione del 1933 scriveva: “Possano, leggendo questo libro che ne ribocca, apprendere i cattolici di tutti i paesi le sublimi lezioni del più santo fervore, ed inebriarsi di santo, operoso entusiasmo! Che bella e proficua lettura se ne farebbe e nei Collegi e nei Convitti, e nelle adunanze periodiche delle nostre Associazioni e nei ritiri chiusi, e nelle Conferenze di S. Vincenzo de Paoli! E’ in libri come questo che s’impara…come si vince la santa battaglia di ieri, di oggi, di domani, contro i nemici di Dio e delle anime…” Chieri(Torino),Festa di San Giuseppe 1933…ecco, provate a proporre l’iniziativa ai vescovi d’oggi nel cinquantesimo anniversario del Concilio Vaticano II.

Infine segnaliamo, non certo ultimo per importanza, il libro di Jean Dumont: “L’Evangelizzazione delle Americhe” (Ed.effedieffe).

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