Scriptorium – Recensioni – rubrica del sabato di Cristina Siccardi

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Recensioni  –  rubrica del sabato di Cristina Siccardi

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Le rivelazioni di Caterina Emmerick  –  di Eugenio Pilla. Le rivelazioni della beata sono balsamo per il credente: se la contemporanea Chiesa terrena sbanda e confonde il mondo con la dimensione soprannaturale, ponendo il primo come guida della seconda, la situazione reale, quella decisa da Dio, non muta: la Chiesa ha come suo supremo capo Cristo e come protettrice sua Madre, la quale, oltre ad essere Madre della Chiesa, la Regina del Cielo e della terra, rappresenta la «Chiesa dei fedeli»

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zzcnrgllSi è parlato, la scorsa settimana, di un libro che riporta visioni e profezie della beata Emmerick e questa settimana torniamo sul tema con un altro saggio, Le rivelazioni di Caterina Emmerick, scritto da Eugenio Pilla (Edizioni Cantagalli).

Mel Gibson, come è noto, per realizzare alcune scene del film The Passion utilizzò, come fonte, i diari di Anna Katharina Emmerick, in particolare La dolorosa Passione del Nostro Signore Gesù Cristo e La mistica città di Dio di Maria di Agreda. I racconti della mistica tedesca, però, non concernono soltanto la Passione e la Crocifissione di Nostro Signore, che ella vide nel loro sviluppo spazio-temporale, ma descrisse molti eventi sia dell’Antico Testamento come del Nuovo. Il testo di cui parliamo riporta moltissimi di tali eventi.

Soltanto ai «Vasi di elezione» il Signore palesa i suoi alti misteri, nascosti ai più. Anna Katharina Emmerick fu predestinata, fin dalla nascita, ad un’esistenza d’elezione. Nacque l’8 settembre, Natività di Maria Santissima, del 1774 nel villaggio di Flamske (Koesfeld) della diocesi di Münster, nella Germania occidentale. Nello stesso giorno ricevette il Battesimo «Fin dall’aurora della vita la neonata fu dal buon Dio favorita della eccezionale prerogativa di conoscere le cose sensibili, dote propria e speciale della eccelsa Sovrana dell’universo.

Sapeva infatti che in quella festa la si portava al Battesimo, che la buona mamma la nutriva, che tre donne, attempate e antipatiche, la portavano in braccio, vedeva i dintorni del cammino percorso nel trasportarla alla parrocchia.

Specialmente durante la cerimonia battesimale, i suoi occhi si aprirono prodigiosamente, così che ella vide perfino il suo Angelo custode; vide, anzi, anche la Vergine con il bambino Gesù; e allora, come disse la stessa Veggente, il divin Pargoletto la impalmò con un prezioso anello.

Conosceva già le immagini dei Santi, di cui vedeva le ossa radiose di luce. In quella memoranda data, vide inoltre i suoi antenati e un simbolo delle sofferenze, ch’ella avrebbe avute in retaggio per trasformarle in meriti» (p. 5). A raccontare tali fatti è il suo biografo, l’attendibile Padre Carlo Erardo Schoeger, Provinciale dei Redentoristi tedeschi.

La lettura di queste pagine scorre così fluidamente che nel procedere si perde la concezione del tempo che passa. Si apprendono numerosissimi fatti ignoti e che la mistica ebbe il privilegio di conoscere. Fra i tanti scegliamo quello concernente la Madre di Dio e del suo ruolo nella Chiesa.

«Vidi al Cenacolo tutti gli Apostoli, con venti discepoli, pregar sotto la lampada. Erano presenti la Vergine, le pie Donne, Lazzaro, Nicodemo, Giuseppe di Arimatea e Obed. Terminata l’orazione, Giovanni parlò agli Apostoli e Pietro ai discepoli […] Durante questo discorso, che i due Apostoli fecero per ordine di Gesù, vidi la Vergine con un manto ampio e luminoso. Con esso Ella li copriva tutti, mentre dal Cielo aperto si scorgeva la SS. Trinità, dalla quale scendeva, sulla fronte della Gran Madre, una fulgida corona. Ebbi allora la intima persuasione che la Vergine fosse veramente la testa della Comunità, il suo Tempio il suo tutto. Giudico che tutto ciò simboleggiasse quanto la Vergine doveva essere per la Chiesa conforme alla divina Volontà […] Seppi che le Specie sacramentali si conservavano dentro il petto della Vergine da una Comunione all’altra; perciò Ella adorava continuamente Gesù che dimorava sacramentalmente nel suo cuore.

Durante la persecuzione, dopo che S. Stefano fu lapidato, vi fu un periodo di tempo, in cui gli Apostoli non poterono consacrare, ma la Chiesa non rimase senza il Santissimo, poiché Gesù si conservava vivo dentro il tabernacolo della sua amatissima Madre. Seppi inoltre che questo privilegio era esclusivo della Madonna» (pp. 379-380). Secondo quanto narra la mistica agostiniana di Flamske, che morì a Dülmen il 9 febbraio 1824 e che sarà beatificata il 3 ottobre 2004, fu proprio la Madonna ad iniziare per prima il rito orante delle dodici stazioni della Via Crucis.

Le rivelazioni della beata sono balsamo per il credente: se la contemporanea Chiesa terrena sbanda e confonde il mondo con la dimensione soprannaturale, ponendo il primo come guida della seconda, la situazione reale, quella decisa da Dio, non muta: la Chiesa ha come suo supremo capo Cristo e come protettrice sua Madre, la quale, oltre ad essere Madre della Chiesa, la Regina del Cielo e della terra, rappresenta la «Chiesa dei fedeli» (p. 384) e con una simile Sovrana, seppure nelle tempeste più drammatiche, le anime rimaste cattoliche troveranno riparo, conforto e protezione per stare unite nella Verità e nella Salvezza, proseguendo nella semina missionaria della Chiesa militante e approdare, un giorno, a quella trionfante.

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Le rivelazioni di Caterina Emmerickdi Eugenio Pilla – ed. Cantagalli  (pag. 416, € 18,50)  –  per acquisti on line inviare una mail a info@riscossacristiana.it . Per le modalità di pagamento, clicca qui   

3 commenti su “Scriptorium – Recensioni – rubrica del sabato di Cristina Siccardi”

  1. Non sono sicura di avere compreso il senso di queste due frasi della Emmerick:
    “Seppi che le Specie sacramentali si conservavano dentro il petto della Vergine da una Comunione all’altra; perciò Ella adorava continuamente Gesù che dimorava sacramentalmente nel suo cuore.”
    “vi fu un periodo di tempo, in cui gli Apostoli non poterono consacrare, ma la Chiesa non rimase senza il Santissimo, poiché Gesù si conservava vivo dentro il tabernacolo della sua amatissima Madre. Seppi inoltre che questo privilegio era esclusivo della Madonna”
    Chiedo lumi.
    Grazie,
    humilitas

    1. Nella mia pochezza penso che dopo la resurrezione di Gesù e dopo la sua ascensione al Cielo, la Santa Comunione, come Gesù aveva insegnato nell’Ultima Cena, faceva già parte del sacro rito che poi è divenuto la Santa Messa. Quindi, sia la Madonna, che gli apostoli e i discepoli si comunicavano dopo la consacrazione del pane e del vino. E il privilegio concesso alla Vergine consisteva nella conservazione delle Sacre Specie da una Comunione all’altra, di modo che Lei era come un tabernacolo vivente, tempio sacro del Suo Figlio Gesù che Lei, naturalmente, adorava perpetuamente. Cosa che non avviene per noi tutti semplici fedeli nei quali le Specie si conservano solo per un breve periodo di tempo. E’ per questo che per avere Gesù sempre con noi, è necessario comunicarsi quanto più spesso possibile, sempre che siamo (e questo ricordiamocelo sempre) in grazia di Dio.
      Questo io credo e così credo di interpretare quelle parole.

  2. Grazie mille, Tonietta. La sua interpretazione è molto bella e probabilmente è anche la più giusta. Invidio un po’ la sua sapienza teologica, perché io non ci ero arrivata. Ci voleva più cuore (che a me manca, ogni tanto), per intendere questo significato profondo. Grazie davvero!

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