Scriptorium – Recensioni – rubrica del sabato di Cristina Siccardi

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Recensioni  –  rubrica del sabato di Cristina Siccardi

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Eretici – di Gilbert K. Chesterton –  Uno scrittore cattolico ci dice che la bellezza sta proprio nel seguire concretamente la volontà di Dio per vivere al meglio la nostra storia.

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zzchstrtnSpesso ci si domanda perché il romanzo sia il genere letterario più popolare. È un dato inequivocabile che si leggono più romanzi che libri scientifici o filosofici. Perché? Per rispondere al quesito viene in aiuto l’inglese Gilbert K. Chesterton, nel suo libro Eretici (Lindau): «La ragione è molto ovvia: semplicemente perché il romanzo è più vero» (p. 154). Ma come, tutto ciò che è provato, verificato, scandagliato nelle cose come nel pensiero non dovrebbe essere più reale e, dunque, più interessante ai mortali?

La stessa cosa accade per i documentari e per i film, i primi sono meno seguiti rispetto ai secondi. È fuori dubbio che morte, mistero, avventura sono più vicini e autentici alle anime rispetto alle questioni accademiche e più asettiche. Tutto ciò inizia fin da subito, dal momento in cui entriamo nel mondo: «Quando, nascendo, entriamo in famiglia, entriamo in un mondo imprevedibile, un mondo dotato delle sue strane leggi, un mondo che non potrebbe fare a meno di noi, un mondo che esisteva prima di noi. In altre parole, quando entriamo in famiglia, entriamo in una fiaba» (p. 154).

Ma la fiaba si dissolve quando il bambino, per esempio, entra in un nucleo di due omosessuali oppure di più madri in affitto o ancora, come da recente notizia arrivata dalla Gran Bretagna, si dà il via libera ai cosiddetti «bambini con tre genitori». Il Parlamento di Westminster, infatti, ha approvato la donazione mitocondriale, che prevede la fecondazione in vitro utilizzando non solo il Dna di padre e madre, ma anche quello di un’altra donna con l’obiettivo di evitare la trasmissione genetica di gravi patologie come la distrofia muscolare. La Gran Bretagna diventa così il primo Paese al mondo ad autorizzare questa procedura, che le autorità mediche americane hanno vietato. La pianificazione scientifica è la morte della meravigliosa avventura umana: quando lo Stato decide la sorte del cittadino si cade nel totalitarismo e la persona è un oggetto schiavo dello Stato.

L’opinione pubblica in Gran Bretagna è scettica: soltanto il 10% delle persone pensa che sia un’idea intelligente. Tuttavia la “democrazia” inglese (ma Bruxelles non è da meno) non guarda in faccia a nessuno, prendendosi le sue libertà scientifiche… E i primi bambini con due madri potrebbero nascere già nel 2016.

Il Creatore ha pensato molto diversamente il destino della sua creatura e per lei desidera una vita formidabile. Scrive ancora Chesterton: «Questa sensazione di vivere una storia fantastica non dovrebbe mai più abbandonare la famiglia e le nostre relazioni per tutta la vita. Il romanticismo è la cosa più profonda della vita, ancora più profonda della realtà […] questa stranezza della vita, questo elemento imprevisto e perverso delle cose che accadono, rimane irrimediabilmente interessante. Gli eventi che possiamo governare possono diventare banali o pessimistici; ma gli eventi che sfuggono al nostro controllo rimangono divini per coloro che […] possono invocarli e rinnovarne forza» (p. 154).

Forse è proprio per questo che le vite dei Santi sono le più belle, le più avventurose, le più coinvolgenti, le più piene, le più incantevoli: veri e propri «romanzi divini». Le biografie dei Santi sono romanzi di autentico Amore: per Dio (riconoscimento dell’Amore del Creatore e gratitudine), per sé (piena realizzazione nel disegno trinitario), per il prossimo (la carità, conseguenza dell’amore verso il Signore).

I Santi ti tolgono dalle banalità, dalla tristezza, dalla nostalgia, dall’orgoglio, dalla pigrizia e dall’apatia e ti tuffano nell’Immenso e nell’Eterno, per il quale siamo chiamati.

«I Santi. Che cosa ne sappiamo noi? La Chiesa li ha sparsi lungo il cammino dei secoli, senza distinguere tra analfabeti, la cui esistenza confina con quella dei bruti, e i luminosi dottori che contendono la fama ai sommi filosofi: tra povere donne di mediocri risorse, e le ardenti innamorate, capaci d’incendiare la fantasia di artisti supremi; tra labili memorie affidate a tradizioni zoppicanti e lontane, e figure stagliate in pienezza di storia, di lasciti orali e scritti, avvezze al colloquio coi potenti, testimoni completi del loro tempo» (Ernest Hello – Fisionomie di Santi – ed. Fògola, p. XVII).

Il Cattolico Hello affermava che la Chiesa non avrebbe dimenticato neppure uno solo dei suoi Santi, uno solo dei suoi “fanciulli”, perché i Santi restano tali anche da anziani, come disse Gesù: «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli» (Mt, 18, 3). Hello garantiva che la Chiesa avrebbe portato sempre ad esempio dell’umanità questi eroi e queste eroine. A questa missione, infatti, la Chiesa deve anche assolvere, per dare speranza all’umanità intrappolata nel mondo, intrappolata dalle sue peculiari volontà (oggi chiamati diritti soggettivi) e privata del respiro ineffabile della volontà di Dio, dove tutto trova la sua ragion d’essere.

Più e più volte è accaduto che uomini di Chiesa abbiano perseguitato uomini di Dio e questi sono poi stati canonizzati. Come non pensare, nei nostri eretici, sodomitici e babilonici tempi, ad un Vescovo come Atanasio di Alessandria, detto il Grande? E, parallelamente, alla figura di un Vescovo come Monsignor Marcel Lefebvre?

Il Cattolico Chesterton ci dice che la bellezza sta proprio nel seguire concretamente la volontà di Dio per vivere al meglio la nostra storia: «Ma affinché la vita sia per noi una storia o un romanzo d’amore, è necessario che gran parte di essa, in ogni caso, venga decisa per noi senza il nostro permesso […] L’uomo ha il controllo su molte cose della sua vita; ha il controllo su abbastanza cose da essere l’eroe di un romanzo. Ma se avesse il controllo su tutto, sarebbe un tale eroe che non vi sarebbe più alcun romanzo» (p. 155).

Ma se l’uomo avesse il controllo su tutto – come oggi l’individuo superbo del pensiero moderno vorrebbe imporre – non sarebbe più un eroe e non vivrebbe nessun romanzo, perché tutto sarebbe razionalmente e scientificamente predisposto, proprio come attualmente la cultura dominante tenta di fare, senza considerare che l’uomo, limitato, è un progetto di Dio e non di se stesso. Da qui l’autodistruzione. «Ciò che rende la vita sempre romantica e piena di ardenti possibilità è l’esistenza di queste grandi ed evidenti limitazioni che costringono tutti noi ad affrontare cose che non amiamo e che non ci aspettiamo» (p. 156).

Dai palazzi volterriani e totalitari continuano a volerci far credere di forgiare per l’umanità un pianeta congeniale. Ma nel «romanzo divino» l’ambiente non può e non deve essere congeniale. Tutti gli ostacoli, gli impedimenti, i sacrifici, le rinunce, le pietre contro… sono per il credente la strada verso il Paradiso, vero habitat congeniale per gli esseri destinati, per amore del Salvatore, all’immortalità. «Di tutte queste limitazioni e strutture che modellano e creano la poesia e la varietà della vita, la famiglia è la più sicura e importante» (ibidem), infatti la famiglia è assediata e ci si propone di distruggerla con il beneplacito del pensiero teologico contemporaneo, al fine di offrire la falsa e demoniaca libertà: «Essi ritengono che sarebbe sorprendente […] se, a un gesto dell’uomo, il sole cadesse dal cielo. Ma la cosa sorprendente e romantica del sole è che non cade dal cielo. I moderni cercano sotto ogni forma e sembianza, un mondo privo di limitazioni […] Dicono di voler essere forti come l’universo, ma in realtà vorrebbero che l’intero universo fosse debole come loro» (ibidem). Soltanto Dio può comandare alle forze della natura, così come Gesù fermò la tempesta nel mare alla presenza dei suoi apostoli impauriti. A Fatima, nel 1917, fu visto il sole roteare e quasi scagliarsi contro la terra, ma il fatto non giunse a compimento e il pianeta non venne disintegrato dall’astro: fu solo un avvertimento. Anche la Madonna aveva avvertito l’umanità: nelle mani celesti si è al sicuro, nelle mani del mondo si è allo sbando e alla rotta.

4 commenti su “Scriptorium – Recensioni – rubrica del sabato di Cristina Siccardi”

  1. Normanno Malaguti

    Grazie a Cristina Siccardi per l’escursione senza reticenze nel sacro mondo della santità.
    Grazie per le parole di speranza e di monito insieme.
    Nel presente frangente storico bisogna veramente unirci a coorte, con gli occhi fissi alla Parola per non deflettere sotto i colpi dell’aversario che si annida laddove, soltanto pochi decenni or sono sarebbe stato inimmaginabile.

  2. Che chiarezza e limpidità nei suoi scritti, cara Cristina!
    E quanta saggezza!
    E dice bene anche Malaguti: bisogna stare attenti a non deflettere, con gli occhi fissi
    a Lui e alla Sua Parola.
    Grazie!
    Il Signore vi benedica.

  3. Bellissimo articolo e grazie per aver menzionato alcune citazioni del magnifico Defensor Fidei Gilbert Keith Chesterton i cui scritti sono più attuali e veritieri che mai!

  4. Il romanzo e’ senz’altro il genere letterario piu’ popolare fra i lettori,ma non lo e’ mai stato fra gli autori cattolici ortodossi.A parte il ‘solito’ Manzoni,al lettore medio europeo o americano, quali autori cattolici o cristiani di fama internazionale vengono in mente? Non credo che a contare sulle dita riesca a passare da una mano all’altra.Oggi ,la notorieta’ di un romanziere cristiano non va al di la’ di una cerchia ristrettissima di aficionados. Qualche decina di migliaia di copie al massimo, a fronte dei milioni e milioni per i romanzi scritti in chiave dichiaratamente anticristiana,come ‘Il nome della rosa’ o ‘Il codice Da Vinci’ .Il campo del romanzo di qualita’ e’ stato quasi totalmente abbandonato dai cristiani gia’ nel periodo 1830 – 1850,cioe’ proprio quando la popolarita’ del genere esplodeva nel mondo occidentale.Oggi,l’unico romanziere cattolico vivente di calibro mondiale e’ Michael D.O’ Brien,canadese.A lui devo,in senso cattolico,moltissimo. E’ fenomenale.

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