Sembra che il “teorema Kasper” sulla comunione ai divorziati risposati, di cui si discuterà al Sinodo dei Vescovi nel prossimo autunno, possa incontrare grosse difficoltà. E per superarle – secondo alcune voci di ottima fonte – si starebbe pensando a una modifica del regolamento del Sinodo stesso, in modo da ridurre la quantità e la qualità delle opposizioni.
di Marco Tosatti
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Sembra che il “teorema Kasper” sulla comunione ai divorziati risposati, di cui si discuterà al Sinodo dei Vescovi nel prossimo autunno possa incontrare grosse difficoltà. E per superarle – secondo alcune voci di ottima fonte – si starebbe pensando a una modifica del regolamento del Sinodo stesso, in modo da ridurre la quantità e la qualità delle opposizioni.
Nel Concistoro che aveva preceduto la nomina dei primi cardinali di papa Bergoglio il cardinale Walter Kasper aveva parlato a lungo, prima esponendo le sue considerazioni per permettere ai divorziati risposati di accedere all’eucarestia, a dispetto della dottrina della Chiesa sulla situazione in cui si trovano e alle parole del Vangelo sul divorzio. Dopo che molti altri cardinali si erano espressi, in maggioranza in maniera contraria, aveva avuto il privilegio di replicare. Ma mentre la relazione del card. Kasper era stata resa nota, non lo sono le considerazioni degli oppositori. Sarebbe opportuno invece che venissero rese pubbliche; molte, a essere state registrate, sono state consegnate alla segreteria del Concistoro.
Ed è proprio in seguito al Concistoro che si pensa di modificare il regolamento del Sinodo. In modo da non permettere di partecipare a un gran numero di “capidicastero” della Curia di Roma. Adesso, in base al regolamento vigente, i responsabili dei dicasteri romani entrano di diritto nel Sinodo dei Vescovi. Ma oltre che da grandi cardinali diocesani di ogni parte del mondo(Filippine, Stati Uniti, Africa, Europa) è da parte loro che ci si attende che siano espresse le maggiori e più fondate difficoltà di carattere teologico e dottrinale verso il “teorema Kasper”.
E così ha cominciato ad aleggiare l’idea di risolvere il problema alla radice, limitando le presenze dei capidicastero. Resta l’incognita dei delegati di nomina pontificia. Si vedrà se papa Francesco si atterrà, come i suoi predecessori, a una linea di equilibrio, invitando personalità di posizioni diverse, o se cederà alla tentazione di convocare solo plotoni di entusiasti “kasperisti”…
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fonte: La Stampa
20 commenti su “Sinodo. Si pensa a un minigolpe? – di Marco Tosatti”
Vista l’imminente stagione estiva mi sento di consigliare al card Kasper un’occupazione più congrua alla sua degnissima persona, vada a vendere gelati e la smetta di portar confusione nella Chiesa di Cristo!
Si potrebbe ripetere, insomma, quel che accadde al Concilio Vaticano II col colpo di mano dei progressisti. Potrebbe riuscire ancora una volta, perché la parte conservatrice è slegata e poco incline a coalizzarsi. Occorrerebbe una azione promozionale dai gruppi laici ma anche da questa parte i progressisti sono più organizzati e agguerriti. Pensiamoci bene e cerchiamo di darci da fare anche noi.
Il giro mentale è sempre più chiaro. Vogliamo cambiare la Dottrina ed i fondamenti della Fede? mettiamola ai voti e, se abbiamo sentore che non basti, trucchiamo le carte. Dobbiamo beatificare il Concilio tramite la canonizzazione di Giovanni XXIII? beh, non è più necessario il miracolo… Santo per decreto legge!
Dio ha dato i 10 comandamenti, forse sarebbe bene che certi cardinali se li ricordassero. Tirino giù il Santo Vangelo dalla libreria, e dopo averlo per ben benino spolverato , che sicuramente è pieno di polvere, e dopo aver tolto le ragnatele dal medesimo se lo studino e se lo ristudino. Poi dopo aver fatto ciò , buttino via tutti i libracci rahaneriani,balthasarriani,gutierrezzani, mullerani e via via forse ritroveranno il ministero per cui Dio li ha chiamati. Amministrino i sacramenti, custodiscano la sana dottrina e i beni di Dio e convertano le genti di tutto il mondo, perchè chi crederà sarà salvo, ma chi non crederà sarà dannato in eterno.
Brava Maria, lei ha compendiato in poche parole ciò che il clero DOVREBBE fare e non vuol più fare (o ha paura a farlo) dal CVII in poi. La conversione? NO, NO, è una solenne sciocchezza. Dio non è cattolico, io non sono cattolico, la Chiesa non è cattolica… Si ricorda queste parole? Cosa possiamo rispondere noi a tali assurdità? Per me la Chiesa è ancora cattolica, e lo sarà sempre (discorso diverso è per certi uomini di chiesa, che non dovevano nemmeno esservi ammessi), la conversione è il suo principale obbligo (con l’annuncio della Buona Novella), altro che immigrati, lavoro, raccolta differenziata, ecc. Per questi problemi bastano le Onlus, la Chiesa faccia la Chiesa !
IL CONFLITTO SARA’ RISOLTO DAL SOLITO COMPROMESSO – DOPO IL VATICANO II IL TRADIZIONALE “SI SI NO NO” SI è ROVESCIATO IN UN FLOSCIO MA FORSE VEDIAMO SE- I TRADIZIONALISTI GRIDANO L’AUTORITA’ SUSSURRA LA CONFUSIONE AVANZA IMPERTERRITA
Ove l’evento si verifichi, i cardinali estromessi ed i vescovi di retta dottrina si riuniscano in un altro sinodo e contestino con solide argomentazioni teologiche le decisioni del sinodo golpista. Qui si parrà la lor nobilitate.
Se ciò avvenisse, Chiarissimo Professore, si verificherebbe visibilmente quello scisma che in realtà pur non essendo dichiarato apertis verbis, è sotto gli occhi di tutti. Chissà: potrebbe essere un male necessario tale da costringere i tipiedi (Laici ed ecclesiastici, di qualsiasi colore sia la lor talare!!!) a scegliere da qual parte stare: il Vangelo ci dice che è necessario che gli scandali avvengano.
Ma io non credo che ciò avverrà.
Anzi, avverrà ciò che sempre è avvenuto con queste kermesse sinodali: i monti partoriranno un altro miserabile topo!
Si giungerà, cioè, ad una soluzione “circiterista” per dirla col compianto Amerio, ad un fumoso compromesso in cui ognuno potrà pescare ciò che gli farà più comodo, con buona pace del Signore che insegna che il parlare sia “sì, sì, no, no”.
Hora et potestas tenebrarum!
Temo che così sarà. Silenzio complice. Attenzione però ai topolini: tanti ce ne sono ad infestar la Chiesa e ad eroderne le basi dottrinali. Son più perniciosi dei tarli.
Non eroderanno “la” Chiesa, Professore, eroderanno un simulacro di essa: la Chiesa, quella vera, esisterà ancora là dove ancora si troverà la Fede, quella vera.
Che poi il clero – non credo tutto, ovviamente, e qualunque sia il grado occupato nella gerarchia – possa essere eroso, non credo che si possa negare: in gran parte lo è già, del resto. Forse non troveremo più la Fede seguendo quella che avrà tutta l’apparenza di essere la Chiesa, ma non lo sarà. Gesù ha garantito la salvezza alla barca – “portae inferi non praevalebunt adversum eam” – ma non mi pare abbia fatto parola circa l’equipaggio.
La storia, del resto, conosce illustri precedenti: non apostatarono in massa i chierici dei regni tedeschi, e scandinavi, e britannici, nel Cinquecento? Le chiese, le cattedrali, non divennero forse templi dell’eresia?
Credo che verranno di nuovo quei giorni in cui potremo dire, con Sant’Atanasio, mi pare che fosse lui: “Loro – il santo si riferiva agl’eretici, agl’ariani – loro hanno le chiese, ma noi abbiamo la Fede”.
Ma non è l stessa tattica che hanno usato i modernisti nel Concilio per mettere fuori gioco i tradizionalisti? (Ottaviani e gli altri). E poi, ricordate che Paolo VI non volle portare in discussione la richiesta di oltre 500 Padri Conciliari per l’aperta condanna del comunismo ateo? ricordate l’Accordo di Metz? (ottimo il libro che scrisse Jean Madirain, con questo titolo, oltre all’altro suo libro “L’eresia del xx secolo”). Il diavolo è monotono e ripetitivo, manca del tutto di quella sublime fantasia che è propria dello Spirito Santo, le cui “contromosse” egli non è assolutamente in grado di prevedere (come noi, del resto), e questo rende vani i suoi sforzi di cancellare il Cristianesimo dalla faccia della terra.
A parte la strampalata idea di mettere ai voti un dogma insegnatoci direttamente da Cristo, mi domando perché nessuno di codesti Alti Prelati si preoccupi delle vere vittime del divorzio, i figli.
Siamo arrivati al punto che dei piccoli, tanto amati da Nostro Signore, la Chiesa ufficiale non si interessa più? Non si vuole ascoltare il lacerante dolore provocato a questi innocenti dall’egoismo degli adulti? Turba forse l’idea che lo strazio di queste anime possa interferire sul radioso destino che ci aspetta? Come ha scritto Padre Carlo Buzzi nella sua seconda lettera sul tema, i cui 25 punti sottoscrivo in toto, “Io voglio rimanere cattolico. Non voglio diventare anglicano o battista.”.
Tutti i veri Cattolici rigetteranno ciò che contrasta con le Sacre Scritture e con la Dottrina bimillenaria della Chiesa.
Gesù e San Paolo hanno parlato chiaramente: il Matrimonio è INDISSOLUBILE e la Comunione a chi è in peccato mortale NON può essere data (se ciò verrà fatto si saranno di fatto aboliti il 6° e il 9° Comandamento).
Se si realizzerà anche l’altro punto a cui mira Kasper (aprire alla contraccezione), verrà demolito anche il 5° Comandamento, visto che gran parte della contraccezione è contraccezione abortiva (non sono abortive solo la pillola del giorno dopo, la pillola dei 5 giorni dopo e la RU486: anche le comuni pillole contraccettive hanno un potenziale abortivo e la SPIRALE è il più grande strumento omicida di tutti i tempi (è stato calcolato che provochi 460 MILIONI di aborti all’anno (vedere il libro “il genocidio censurato” di Antonio Socci).
Con questo Sinodo si rischia di colpire gravemente 3 Sacramenti (Matrimonio, Eucaristia e Confessione) e anche di aprire all’aborto chimico.
Ricordiamoci che Kasper non crede alla divinità di Cristo (quindi è ovvio che per lui la Comunione abbia un significato solo SIMBOLICO) e che da tempo molti vescovi e cardinali tedeschi cercano di aprire a contraccezione ed aborto (vedere la scandalo dei consultori “cattolici”, arginato a fatica da Giovanni Paolo II e la SCANDALOSA decisione della conferenza episcopale tedesca di aprire alla pillola del giorno dopo).
I Comandamenti e i Sacramenti sono di origine DIVINA: nessun cattolico che voglia continuare a definirsi tale potrà accettare decisioni che contrastino con essi (in questo caso l’OBBEDIENZA sarebbe solo la scusa dei tiepidi).
Sottoscrivo quello che ha scritto il sig. Cattolico. Che Dio ci aiuti.
Ripeto qui una domanda a cui nessuno mi ha mai dato risposta. E’ possibile sapere pubblicamente i nomi di chi ha ‘ portato avanti ‘, specie dagli anni cinquanta , le carriere ecclesiastiche di certi nominativi di alti prelati , e soprattutto il perche’? Quali qualita’ cattoliche si sono ritrovate in determinati giovani , tali da essere fatti prima sacerdoti , poi Vescovi , poi Cardinali , qualita’ cosi’ sensazionali ed eclatanti di pastori e/o teologi che oggi , secondo ragione e logica , dovrebbero essere fieri combattenti ( ‘ I Cattolici sono nati per combattere ‘ – Leone XIII ) della Chiesa Militante , tutti perfettamente ortodossi ? E’ immaginabile che oggi ci ritroviamo a sperare , ormai sulla linea del Piave , nella resistenza disperata dei Cardinali del Secondo e Terzo Mondo , a parte qualche mosca bianca del Primo ? Mi chiedo come sia possibile che certe candidature al Cardinalato vengano presentate al Santo Padre , senza che niente e nessuno , e intendo in particolare una commissione costituita da nominativi ritenuti affidabili per senso cattolico , ne verifichi , sulla base di dati inoppugnabili , la totale ortodossia . A meno che , visti i tempi che corrono ( da 55 o 60 anni , in verita’… ) sia chiedere troppo.
Io mi chiederei piuttosto come mai tanti preti siano diventati vescovi e tanti vescovi cardinali senza evidente opposizione del prefetto della C.d.F, poi Papa, che pure avrebbe dovuto conoscer vita, morte ed intrallazzi dei candidati.
… uhm … vediamo un po’ … io azzerderei una risposta: non sarà che sulla talare v’è qualcuno che, anziché il rocchetto, si mette un grembiulino?
Non sarà che ci sia una fitta rete di ricatti e ricattabili?
… L’una cosa, Chiarissimo Professore, non esclude l’altra!
Credo la risposta a tanta confusione spirituale stia in questa domanda che NOSTRO SIGNORE IMMUTABILE E PERFETTISSIMO ci ha rivolto nella Sacra Scrittura…
Gesù disse: “QUANDO TORNERÒ TROVERÒ FEDE SULLA TERRA?”
…il discernimento e’ nella preghiera.
Il Signore abbia MISERICORDIA di noi!