TRENTA RIGHE. L’Avv. Gianfranco Amato annuncia la nascita di un Movimento che riaccenderà il faro della civiltà occidentale. Per favore, lasciateci all’ombra – di Alessandro Gnocchi

Nasce un nuovo Movimento che, a detta del Fondatore, sarà “capace di ridare slancio e riunire quel patrimonio di forze ed energie associative, culturali, politiche e imprenditoriali che vorranno mobilitare l’Italia dando inizio a una nuova stagione fatta di ricostruzione di quella cultura bimillenaria che per secoli ha fatto del nostro Paese il faro della civiltà occidentale».

Ne sentivamo la mancanza e chissà che Ferragosto avremmo trascorso senza un così Celeste Annuncio. Pensate come saremmo stati al mare sotto il patio, con la parmigiana di melanzane preparata dalla suocera che nessuno la fa come lei, il prosecco fresco fresco, la cassata siciliana con i canditi che si sciolgono in bocca, il cocomero dolce come mai e il limoncello di Amalfi che te lo procura il cugino di una amico proprio di Amalfi… ma con la morte nel cuore perché la civiltà occidentale non ha più il suo faro bimillenario. Invece, c’è qualcuno che pensa amorevolmente a tutti noi. Tranne il nome, è già tutto pronto, si parte a settembre e, se va come deve andare, a Natale l’Occidente avrà nuovamente la sua sorgente di luce e Gesù Bambino troverà posto in una mangiatoia, sì, però in terra civile e nuovamente cristiana.

Il Fondatore del Movimento è, come da “Comunicato Stampa” pubblicato sul suo sito personale, “l’Avv. Gianfranco Amato” e, prima di proseguire, devo onestamente confessare che sull’Avv. Gianfranco Amato sono prevenuto. Ma ho le mie buone ragioni. L’ho incontrato solo due volte e la prima impressione è stata inesorabilmente confermata dalla seconda. È vero che si trattava di due volte nello stesso giorno, ma le successive imprese dell’Avv. non mi hanno indotto a mutare parere, anzi.

Era un piacevole 25 marzo 2014 romano e stavo pranzando in un ristorante sardo vicino a San Pietro con un amico sacerdote ben informato sui segreti vaticani e straordinariamente in vena di confidenze. Tutta manna da non sprecare per chi fa il mestiere più antico del mondo, dall’antipasto di pesce alle ancor più saporite notizie sulle malefatte perpetrate al riparo delle mura leonine. Insomma, si stava mangiando bene e chiacchierando ancor meglio quando, improvvisamente, piombò al tavolo l’Avv. Gianfranco Amato accompagnato da un signore in papillon che scomparve subito dalla scena iniziando a spiluccare qua e là mentre spiegava che sarebbe stato molto meglio se non avesse mangiato. Però mangiava. Intanto, l’Avv. aveva decisamente preso il pallino della conversazione e conversò ininterrottamente con se stesso per un’ora buona sull’universo mondo lamentando il fatto che il suddetto universo mondo non fosse ancora a sua immagine e somiglianza. Questo, almeno, mi parve di capire, ma può darsi che mi sbagli.

Ne dedussi comunque che l’Avv. non mostra crepe nella stima del proprio pensiero. Convinzione su cui decisi subito di dissentire quando mi chiese: “E se questo Papa, improvvisamente, decidesse di dire cose che non piacciono al mondo?”. Il papa in questione era Bergoglio e io mi trovavo a Roma giusto perché, nel pomeriggio, avrei dovuto presentare il libro firmato con Mario Palmaro e Giuliano Ferrara titolato Questo Papa piace troppo. Avendo una certa pratica di mondo, intuii subito che l’Avv. non attendeva risposta, voleva solo esprimere il suo indiscutibile teorema: questo papa che piaceva troppo, presto, al mondo non sarebbe più piaciuto perché avrebbe detto e fatto tutto quello che deve dire e fare un papa. Insomma, una tattica troppo raffinata per essere compresa da zoticoni calati imprudentemente a Roma dalla Longobardia. Non risposi e lasciai parlare l’Avv. fino a che lui fu stanco e gli astanti sfiniti. Quando se ne andò, l’amico sacerdote mi chiese: “Ma chi era questo qui?”.

Era l’Avv. Gianfranco Amato, che trovai puntualmente in prima fila alla presentazione del libro, dove mi pose la stessa domanda con lo stesso tono assertivo: “E se questo Papa, improvvisamente, decidesse di dire cose che non piacciono al mondo?”. Anche i più subdoli manipolatori della realtà devono ammettere che, fino al momento di andare in macchina con il giornale, i fatti continuano a dare ragione alle mie, diciamo, perplessità sul pontificato in corso. Ragion per cui, sempre fino al momento di andare in macchina con il giornale, continuo a mantenere dell’Avv. Gianfranco Amato la stessa opinione che mi feci al tavolo del ristorante romano nell’ormai lontano 25 marzo 2014.

Dalle adunate oceaniche del Family Day alla marcia su Roma del Popolo della Famiglia, fino alle cosiddette clamorose dimissioni dal Popolo medesimo con successivo riposizionamento politico in lidi più soleggiati, non c’è proprio una trovata dell’Avv. che mi sia piaciuta. Se a questo si aggiunge la matrice ciellina, c’è proprio tutto quello che serve a tenermi alla larga.

Adesso c’è il fatto che, in piena canicola agostana, l’Avv. Gianfranco Amato annuncia la nascita di un nuovo Movimento di cui, forse a causa dei fastidiosi quaranta gradi lombardi, personalmente non sentivo proprio la mancanza. Lo fa con tanto di “Comunicato Stampa” firmato da tanto di “Ufficio Stampa Avv. Gianfranco Amato” che vale pena prendere brevemente in esame, ma solo per cinque minuti, e poi tornare a mangiare l’anguria in fresco dentro il pozzo.

COMUNICATO STAMPA: NASCE IL MOVIMENTO IDEATO E PROGETTATO DALL’AVV. GIANFRANCO AMATO

Partendo da un quinquennio di attività informativa e divulgativa in giro per l’Italia, dall’esperienza dei due Family Day e dalla conseguente militanza sul campo, nasce il movimento pensato e fortemente voluto dall’Avv. Amato per riportare la famiglia al centro di una sempre più incisiva azione culturale, sociale e politica.

Programmata per settembre la nascita del nuovo Movimento promosso dall’avvocato Gianfranco Amato, Presidente dei Giuristi per la Vita.
«Sarà un Movimento – afferma l’avv. Amato – capace di ridare slancio e riunire quel patrimonio di forze ed energie associative, culturali, politiche e imprenditoriali che vorranno mobilitare l’Italia dando inizio a una nuova stagione fatta di ricostruzione di quella cultura bimillenaria che per secoli ha fatto del nostro Paese il faro della civiltà occidentale».
Il Movimento agirà non solo sul piano culturale, ma si impegnerà anche nella costruzione di opere per il sociale, allo scopo di essere concretamente vicino alle esigenze delle famiglie più esposte a questi tempi di crisi feroce, e nella ricostruzione politica, lavorando affinché in Parlamento e nelle istituzioni possano arrivare in numero sempre maggiore donne e uomini che vogliano impegnarsi nel promuovere quei principi e valori imprescindibili per il bene dei nostri figli, delle famiglia e della società tutta.

Ufficio Stampa Avv. Gianfranco Amato

Il “Comunicato” ricorda un po’ il “Primo e ultimo avviso” di Peppone, ma non è questo il punto. Il Movimento nascerà, sicuramente nascerà. Non tanto perché è scritto nel titolo del bizzarro “Comunicato” che dimentica di dire come si chiama il Movimento, quanto perché è spiegato in chiusura: l’obiettivo è quello di lavorare “affinché in Parlamento e nelle istituzioni possano arrivare in numero sempre maggiore donne e uomini che vogliano impegnarsi nel promuovere quei principi e valori imprescindibili per il bene dei nostri figli, delle famiglia e della società tutta”. Traduzione: il “movimento ideato e progettato dall’Avv. Gianfranco Amato” nasce per portare, o tentare di portare, in Parlamento il medesimo Avv. Gianfranco Amato, reduce da solenne trombatura alle ultime elezioni.

A costo di ripetersi, è bene ricordare che il Movimento sarà “capace di ridare slancio e riunire quel patrimonio di forze ed energie associative, culturali, politiche e imprenditoriali che vorranno mobilitare l’Italia dando inizio a una nuova stagione fatta di ricostruzione di quella cultura bimillenaria che per secoli ha fatto del nostro Paese il faro della civiltà occidentale”.

Forse, mentre lo scrivano dell’Ufficio Stampa dell’Avv. Gianfranco Amato prendeva nota dei suoi pensieri, l’Avv. si vedeva affacciato al balcone di Palazzo Venezia in atto di soggiogare una marea sterminata e plaudente. O forse aveva semplicemente finito di vedere il discorso alla folla del Presidente del Borgorosso Football Club. In ogni caso, il programma è ambizioso, ma, se si parte per tempo, entro l’anno le truppe possono essere già dentro il Parlamento: “donne e uomini”, nel giusto ordine, come si conviene a truppe decise, ma politicamente corrette.

Senza scomodare il rarefatto pensiero del ragionier Ugo Fantozzi sulla Corazzata Potemkin, prima di tornare all’anguria in fresco nel pozzo, mi permetto di dare un piccolo consiglio a quei bravi cattolici disposti a vedere la luce della rivincita negli occhi di qualsiasi personaggio dal piglio tra il marziale e il profetico: lasciate perdere. Non cominciamo con la solita litania del “meglio qualcosa che niente”. Prima di fare i Movimenti cattolici, bisogna fare i cattolici e, fino ad allora, meglio niente che qualcosa. Ma anche dopo varrebbe la pena di rivalutare la saggezza del “non expedit”. Lasciate perdere, dite il Rosario, andate a Messa, quella vera, e fidatevi del Padreterno. Non mettetevi per strada al seguito della prima marcia che passa. Tutte le strade, e tutte le marce, portano a Roma. È proprio questo il problema.

26 commenti su “TRENTA RIGHE. L’Avv. Gianfranco Amato annuncia la nascita di un Movimento che riaccenderà il faro della civiltà occidentale. Per favore, lasciateci all’ombra – di Alessandro Gnocchi”

  1. Concordo in tutto, tanto più che il PDF nelle ultime elezioni è servito solamente a disperdere voti. I partiti fondati su una persona hanno un unico scopo, ben definito nell’articolo.

    1. Pietro da Cafarnao

      Ben detto con accozzaglia di uomini semi-convertiti da sinistra e l’avvocato se ne lamento’ di non esservi andato d’accordo. Quanti sbagli.

  2. Grazie per la serena e sonora risata che il suo articolo mi ha strappato, in questo pomeriggio afoso. Quanto al sullodato Avv., può tranquillamente raggiungere Berghy dove l’ho già mandato da tempo.

  3. Alberto Speroni

    Amato Amato …quante illusioni e delusioni,quante energie buttate al vento e fiducie bruciate !noi comuni mortali che da anni affrontano il mondo testimoniando la Verità e la vita davanti alle cliniche abortiste,presidiando le piazze con le Sentinelle in Piedi o protestando di fronte ai tribunali,ci siamo amaramente accorti che della realtà sociale ed ecclesiale,ne sapevamo ben più di te! la fiducia riposta nel progetto politico del PDF si basava proprio nella consapevolezza che per proporlo bisognava avere carte in mano che a noi comuni manovali sfuggivano e non potevamo certo pretendere di conoscere;suonando la carica siamo usciti dalle trincee ancor più di prima e su un terreno,quello politico, ai più sconosciuto,ma con sommo stupore il “generale”…non c’era già più ! altro che la pazienza del contadino e generazioni passeranno per vederne i frutti ! …neanche un battito di ciglia !

  4. Più chiaro di così si muore!
    Mi mancavano questi articoli, grazie mille.
    È il linguaggio del si,si no,no!
    Antonio

  5. Stefano Mulliri

    A mio modesto parere, credo che sia una specie di salvagente, surrogato di democristianismo d’antan , con versamenti di renzismo e di berlusconismo fermentato in botti di rovere.

  6. Cosa dire, non avrei potuto fare di meglio, altrimenti sarei l’avvocato Amato!! Se il commento è politicamente non corretto, accetto con umiltà “amatiana” la censura.

  7. Grande Dr. Gnocchi!!!!!!!
    un articolo spassosissimo e vero…concordo su tutto.
    Facciamoci Buone Vacanze e continuiamoci a ridere sopra…
    Ma dico con con questo caldo…questi hanno ancora voglia di nascite…di movimenti…di comunicati stampa etc…etc…
    Una bella doccia fredda no èèèè
    grazie ancora Dr. Gnocchi

  8. Rosa Maria Bellarmino

    Articolo efficacissimo nel suo intento di scoraggiare chiunque sia tentato di partire in quinta e in pompa magna alla conquista del mondo dietro al primo trombone che passa a voce spiegata. Non è il mio caso, per fortuna, ma lo stile ironco e canzonatorio dell’articolo mi ha fatto sorridere assai. Mi é piaciuto moltissimo, grazie dott. Gnocchi!

  9. Se a questo si aggiunge la matrice “ciellina”,, c’è proprio tutto quello che serve a tenermi alla larga.
    “Ciellina”?!? Non Neocat.?

  10. Angelo di Oderzo

    Articolo spassoso e triste, che fa riflettere sul perché questa nazione sta putrefacendosi. Magari avessimo 1000 Dr Gnocchi che fu cacciato perché cristiano militante ed onesto. Non possiamo consolarci che con uomini del genere ! I “CATTOLICI” oggi leggono Famiglia Cristiana , una specie di supplemento del Venerdì di Repubblica. Coraggio !

  11. jb Mirabile-caruso

    A. Gnocchi: “Prima di fare i Movimenti cattolici, bisogna fare i cattolici
    …………………e, fino ad allora, meglio niente che qualcosa”.

    Ma anche dopo aver fatto i cattolici, caro dr. Gnocchi, rimarrà ‘meglio niente che qualcosa’. Come faremmo, infatti, a conciliare in una unità armonica il Cittadino di uno Stato occultamente massonico e il Credente della Chiesa overtamente di Dio?

    Potrebbe forse il Cattolico Avvocato Amato scindersi in due parti, così da esercitare l’inevitabile compromesso della Politica senza sacrificare, al contempo, la Sua integrità di cattolico? Ciò che sfugge all’Avvocato Amato – e non solo a Lui, in verità, a giudicare dal comportamento generale dei cattolici di fronte alle urne – è che il Regno di Dio NON è conciliabile con il Regno di Satana, a meno che non si voglia commettere la follia di disancorarci dalla Realtà del primo ed ancorarci all’ideologia della ‘riconciliazione degli opposti’ del secondo.

    Aprioristicamente escludo che l’Avv. Amato farebbe una simile follia!

  12. L’Avv. Amato mi è parso emulo della santegidio; persone in ascesa sociale esistenziale,come ha velocemente smascherato il nostro autore. Sempre più apprezzo coloro che si son dedicati alla loro vocazione in silenzio, conosciuti da pochissimi in vita e riscoperti dai più dopo la loro morte. Sì, caro Gnocchi, cerchiamo di essere cattolici davanti a coloro con i quali viviamo gomito a gomito, non più cattolici o mai stati cattolici. Grazie.

  13. Grazie per l’illuminante bozzetto romano datato 2014. Spesso queste scenette dietro le quinte, pronosticano l’intera commedia e sarebbero sufficienti a risparmiarcela. Purtroppo in pochi ce le raccontano. Buone vacanze.

  14. A me sembra che con questi toni ci stiamo facendo tanto male.
    Fratelli contro fratelli e via avanti cosi che al peggio non c’è fine.
    Questo articolo canzonatorio e cattivo mi ha lasciato solo tristezza .
    Non so come qualcuno lo possa trovare divertente.
    Io lo trovo termendo

    1. Carissima Angela, è ‘tremendo’ anche ricevere da un medico specialista la diagnosi di una nostra grave malattia, che non è nostra sorella ma una realtà che può farci anche tanto male (vero che poi possa anche purificarci
      attraverso il dolore, ma questo è un altro paio di scarpe).
      Non vorrei che lei fosse di quelli che preferiscono sempre una dolce bugia alla spesso cruda verità.
      Personalmente sono grata ad Alessandro Gnocchi per averci aperto gli occhi per tempo – sulla scorta di un’esperienza PERSONALE, quindi di prima mano – sull’avvento di un ennesimo ‘Io-sono-Io’, che sarebbe funesto per l’attuale situazione politico-ecclesiale: perché si sa che i candidi fresconi di belle speranze e tanta ingenuità non mancano mai, anch’io ne ho fatto parte anni orsono, ma c’è un tempo anche per aprire gli occhi di fronte ai lupi, alle iene e alle spelacchiate volpi molto vissute.

  15. jb Mirabile-caruso

    Angela:…… “Io lo trovo [questo articolo] tremendo”
    A. Speroni: “Per me certo non è divertente ma doloroso.
    ………………..La verità comunque è “tremenda”!”.

    Tutto ciò che diciamo e scriviamo è potenzialmente “tremendo”, specialmente se chi parla o scrive possiede il talento della comunicazione, com’è nel caso del dr. Gnocchi.

    Va osservato tuttavia che da questo sconvolgente tremore interiore siamo affetti solo se quanto detto o scritto esprime la Realtà, ovverosia, la Verità. Ma com’è possibile che la Verità ci spaventi così profondamente quando Essa dovrebbe esserci invece tanto cara e benvenuta, se non per altra ragione, per la sola promessa di ‘farci liberi’?

    È perché noi tutti ci siamo disancorati da Essa. Avvenne in quel di Eden, tanto tempo fa, con Adamo ed Eva che si nascosero i loro genitali – non la loro bocca con la quale avevano mangiato il frutto proibito – coprendolesi con le foglie di fico.

    La Verità ci spaventa e sconvolge perché ancor oggi serbiamo, indelebile, la colpa e la vergogna della nostra disubbidienza!

  16. Cara signora Angela,quando don Camillo veniva rimproverato dal suo Vescovo o dal Cristo stesso,doveva prendere atto che “le mani e la bocca di un prete servono per benedire”…”ma i piedi no!” rifletteva il pretone di campagna,mollando un calcione polverizzante!…e il Cristo non disapprovava!
    Ho partecipato a family day adunate e altro e sempre con il Rosario in mano,e mi sono sentito tradito nell’essere buttato nel tritatutto del liberalismo religioso,dove islam luterani buddisti omossesualisti etc…(che ridono a ragione della nostra demenza) a cui dovremmo ,secondo alcuni pazzi,”tendere una mano amica”,e farci insegnare come si vive e si glorifica Dio, il quale odiano mistificano e sbeffeggiano mettendolo al sottolivello di un budda etc…
    Eretici modernisti condannati da San Pio X…”occhio che i piedi non sono fatti per benedire”!
    Viva San Pio V

  17. «Lasciate perdere, dite il Rosario, andate a Messa, quella vera, e fidatevi del Padreterno.» “Padre Balthasar Alvarez ci dà una sentenza notevole: «L’orazione senza la mortificazione, dice, è un’illusione che dura poco.» Secondo Sant’Ignazio, un’anima mortificata si unisce più a Dio in un quarto d’ora di orazione, che un’altra in molte ore. Ora, io mi chiedo: Perché i siti tradizionalisti non esortano mai alla mortificazione, alla penitenza? «Se qualcuno vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso, prende la sua croce e mi segua.» (Matt. 16,24). Non ci sono alternative: dobbiamo andare incontro al dolore caricandoci sulle spalle la Croce e seguire Cristo fino alla sommità del calvario; non per contemplare come lo crocifiggono, ma per lasciarci crocifiggere con lui. Un santo ingegnoso ha potuto stabilire la seguente uguaglianza: santificazione, uguale a cristficazione; cristificazione, uguale a crocifissione. (cont.)

  18. Lo spirito moderno e l’amor proprio umiliato potranno scovare e proporre sistemi di santificazione comodi e facili: essi saranno tutti inesorabilmente condannati all’insuccesso. Non è possibile una santificazione senza l’immolazione con Cristo. San Giovanni della Croce ne era tanto convinto che giunse a scrivere: «Se le accadesse, fratello mio, di sentirsi indotto da qualcuno, sia o non sia prelato, a dottrina di larghezza e di maggior comodità, non la creda né l’abbracci, anche se confermasse le sue parole con i miracoli. Al contrario, penitenza, maggior penitenza e distacco da tutte le cose! Giammai, se vuole arrivare a possedere Cristo, lo cerchi senza la croce…» L’angelo a Fatima: «Penitenza! Penitenza! Penitenza!». Questo grido venne ripetuto molte volte nei messaggi trasmessi in varie apparizioni. Ma fu ascoltato? Non siamo ascoltati da Dio perché manca la fede, manca la penitenza, manca la preghiera di riparazione pubblica collettiva.” LJC

  19. Partiti nuovi di zecca, alleanze mutevoli, incerte e sconnesse, lasciano il tempo che trovano. Ho ascoltato un paio di conferenze dell’Avvocato Amato sul “tema” del gender – se tale si può definire una simile mostruosità – nel corso delle quali egli si è imposto per impegno e competenza giuridica. Null’altro so in merito ai fatti riportati dall’Autore. L’opzione politica naturalmente richiede ben altro. Mi soffermo esclusivamente sulla domanda iniziale : ” … e se – il Papa – decidesse improvvisamente di dire cose che non piacciono al mondo?”. Forse questo potrebbe essere un punto essenziale. Riportare a Cristo Figlio di Dio, i lontani, gli incerti, gli smarriti, gli agnostici, coloro che sono nelle tenebre, confermare nella Fede la Sua Chiesa, riannodare i fili di un insegnamento che non può e non deve mai essere scomposto e rivisto, tradito nei contenuti; se necessario ripartire da zero, perché oggi è il Vangelo ad essere rimesso in discussione da più parti. La luce della santità che costa fatica e spesso dolore è l’unica che ci conduce in pienezza alla Verità Rivelata.

  20. il ministro Fontana mi sembra già degno rappresentante dei cattolici, andrebbe supportato di più lui invece che disperdere energie

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