Vademecum per difendere i nostri figli dalla dittatura del gender nella scuola – di Elisabetta Frezza

Di fronte alla recrudescenza del fenomeno gender nelle scuole, crediamo di fare cosa gradita pubblicando un agile promemoria per i genitori che non intendono rassegnarsi all’indottrinamento dei propri figli da parte di un sistema che ha cancellato anche le elementari verità sull’uomo. Questo è solo un primo strumento di emergenza, dunque Riscossa Cristiana rimane a disposizione per dare consulenza e sostegno a chi ha compreso che la misura è colma e ha deciso legittimamente di reagire.

Per questo servizio, si può scrivere a: elisabetta.frezza@riscossacristiana.it

Per eventuali approfondimenti, si rimanda a Elisabetta Frezza, MalaScuola. Gender, affettività, emozioni: il sistema educativo per abolire la ragione e manipolare i nostri figli, seconda edizione, Casa editrice Leonardo da Vinci, Roma 2017.

 

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Nelle scuole di ogni ordine e grado sono introdotti in orario curricolare – e quindi a scapito degli insegnamenti delle materie fondamentali – progetti dalle denominazioni suggestive e accattivanti (riguardanti i temi della salute, dell’affettività, della sessualità, ma anche dell’inclusione, degli stereotipi, della non discriminazione, eccetera).

Spesso tali corsi vengono avviati a prescindere dalla richiesta di una specifica autorizzazione scritta dei genitori e di una previa adeguata informazione su metodi e contenuti adottati. In ogni caso, i genitori sono il più delle volte indotti ad accettare la somministrazione di tali “insegnamenti” ormai diffusi per vari ordini di ragioni: per quieto vivere, per assuefazione, per convenienza, per sottovalutazione degli effetti.

Attraverso questi progetti scolastici, si mira a inoculare agli alunni, e a radicare in loro, le seguenti convinzioni:

  • che i ruoli, gli atteggiamenti e le inclinazioni tipicamente maschili e femminili, assorbiti e sperimentati anzitutto in famiglia, vanno bollati come “stereotipi”, e in quanto tali vanno demoliti;
  • che ciascuno è libero di scegliere il proprio genere identitario (a prescindere dai dati sessuali biologici e anatomici assegnatigli dalla natura) a seconda della percezione che ha di se stesso, che può essere anche mutevole o del tutto fluida;
  • che la famiglia non si fonda sull’unione tra un uomo e una donna, ma su ogni forma di convivenza, anche tra persone dello stesso sesso;
  • che l’omosessualità e in genere le sessualità “diverse” sono una normale variante della sessualità, da promuovere anzi come un valore per la società;
  • che è necessario conoscere il linguaggio e le pratiche della sessualità a partire dalla più tenera dall’età (secondo una visione pansessualista della esperienza umana).

È evidente come si punti a erotizzare precocemente gli scolari e a sovvertirne i naturali criteri di comportamento, in tal modo violentando la loro sensibilità, manipolando le loro coscienze ed espropriando la loro libertà morale (tutelata dall’art. 13 della Costituzione), insieme alla libertà educativa della famiglia (tutelata dall’art. 30 della Costituzione).

E tutto ciò si traduce in una alterazione forzata dei naturali processi cognitivi del soggetto in via di formazione, che si trova peraltro totalmente indifeso di fronte alla ingerenza dell’adulto, tanto più se questo veste i panni autorevoli dell’“educatore” o dell’”esperto”.

 

La cosiddetta “educazione di genere” – di cui spesso, per ragioni strategiche, viene spudoratamente negata l’esistenza – penetra nelle scuole camuffata dietro un lessico strumentale, fatto di slogan di ordinanza e di formule rituali ormai divenute vere e proprie parole d’ordine (destrutturazione degli stereotipi sessuali e sociali, rispetto delle diversità, contrasto alla violenza di genere, uguaglianza di genere, inclusione, eccetera): un lessico a cui quasi tutti hanno ormai fatto l’orecchio poiché suona come innocuo e persino edificante.

[La sociologa americana Marguerite A. Peeters, una delle prime studiose dell’argomento gender, afferma che «il gender procede mascherato (larvatus prodeo, come diceva Cartesio) per colpire al cuore. È come un insieme di cerchi concentrici con un nucleo duro radicale che esercita una forza centripeta. Il nucleo, tenuto nascosto, è fatto di assiomi indimostrati e indimostrabili tenuti insieme dal cemento armato della ideologia dura e pura. I cerchi più esterni, quelli visibili, sono i progetti a più ampio consenso, capaci di attirare la maggioranza delle persone e di evocare i sentimenti migliori. Il gender – dice ancora la Peeters – porta la maschera dell’“uguaglianza”, della “parità”, dell’“equità”, della “libertà di scelta”, dei “diritti”, della “dignità umana”, del “progresso”, dell’“autonomia”, dell’“emancipazione” o “promozione” della donna, della “compassione”, della “lotta contro le violenze”, della “non discriminazione” e di altri concetti altruisti, umanistici o umanitari dai quali molti si lasciano sedurre». Cfr. Marguerite A. Peeters, Il gender. Una questione politica e culturale, San Paolo Edizioni, Milano, 2014]

La cosiddetta “educazione di genere” inoltre – come risulta dagli innumerevoli documenti ufficiali che la promuovono – è intimamente e programmaticamente connessa alla “educazione all’affettività e alla sessualità”. La funzione che quest’ultima assume, infatti, è proprio quella, prodromica, di disinibire i piccoli, inducendoli ad abbattere la soglia del pudore, a superare resistenze naturali ed educative e vincere ogni remora morale; di conseguenza, li predispone ad elaborare positivamente ogni istinto e successivamente ad assecondarlo: il sesso viene presentato loro come unico vero orizzonte, e ogni comportamento e tendenza sessuale come ugualmente buoni (il che è esattamente l’opposto della educazione rettamente intesa, che consiste nel fornire ai discenti gli strumenti cognitivi per aiutare a controllare gli istinti).

È bene sottolineare come le iniziative di questo genere rappresentino, tutte e indistintamente (ora più sfacciate ora più subdole), un evidente abuso del ruolo formativo della istituzione scolastica poiché di fatto aggrediscono la sfera più intima, profonda e personalissima degli alunni rischiando di provocare danni irreparabili. Questa sfera, inviolabile, va tenuta al riparo da qualsiasi tentativo di omologazione forzata in applicazione di criteri standardizzati (per ciò stesso arbitrari) poiché il percorso di maturazione psicofisica di ciascun soggetto segue tempi e modi propri, sui quali va commisurato ogni intervento educativo. In questo ambito la famiglia deve essere libera di seguire e guidare il percorso ritenuto più consono alla personalità del proprio figlio nel rispetto della sua sensibilità individuale.

Spetta ai genitori, sulla scorta di una opportuna conoscenza sia della matrice storico-politica di queste ideologie (agende ONU) sia dei loro obiettivi dichiarati, opporsi con ogni mezzo a che la scuola si renda veicolo di propaganda di un sistema di idee falso e destabilizzante per cui l’identità di una persona – che è in primis identità sessuata – sarebbe il frutto della sua autodeterminazione, sul presupposto che la personalità maschile o femminile non dipenderebbe dal dato biologico, bensì da una mera costruzione sociale.

Consci del fatto che ci troviamo di fronte a un vero e proprio sopruso perpetrato dalle istituzioni a nostro danno, è necessario non mancare di rivendicare il primato educativo della famiglia, quale è peraltro riconosciuto dalla legge e dalla stessa Costituzione italiana, contro ogni tentativo di manipolare le giovani generazioni scardinando i fondamenti ontologici della personalità dei soggetti in via di formazione attraverso la negazione del principio di realtà e contro ogni esigenza di ragione.

9 commenti su “Vademecum per difendere i nostri figli dalla dittatura del gender nella scuola – di Elisabetta Frezza”

  1. “Guai a chi scandalizza questi miei piccoli. Sarebbe meglio per lui che gli venisse messa una macina al collo e che fosse gettato nel mare”. Grazie a chi con impegno e dedizione si impegna nel portare avanti le scuole parentali, unico rimedio alla pornografia di stato impartita come insegnamento scolastico. Una volta si aveva voglia di futuro… Ma ora, fra tutta questa incredibile immondizia (soprattutto morale) anche per il naturale ottimismo cristiano questo risulta sempre più difficile. Che la Madonna abbia pietà dei suoi figli.

  2. Nulla meglio della teoria del gender mostra il livello di follia ideologica, l’assenza di ogni freno morale (si agisce sui bambini!) cui è potuta arrivare la corrente più oltranzista del progressismo moderno. Grazie per averci ricordato con questa sintesi il mostro che abbiamo davanti. Che i genitori tengano gli occhi aperti, che nessuno s’addormenti. E che il Cielo guardi giù.

  3. É come se un 60enne dicesse che si sente un bambino di 10 anni (giustificazione dell identità come auto percezione) e pretendesse di entrare a scuola sulla base di ciò ( ugualitarismo basato sulla legge positiva) minacciando discriminazione se glielo si vietasse. L esempio benché incredibile é in linea con la logica dietro questa ideologia.

  4. jb Mirabile-caruso

    E. Frezza: “… è necessario non mancare di rivendicare
    ……………il primato educativo della famiglia, quale è
    ……………peraltro riconosciuto dalla legge e dalla
    ……………stessa Costituzione”.

    Desidererei fare una riflessione, dr.ssa Frezza: essa mi catapulta indietro di 60 anni, nella mia Sicilia, quando gli uomini per difendere il proprio onore avevano già bella e pronta la doppietta carica di lupare. A quei tempi la Legge riconosceva il
    “diritto d’onore”, poi scardinata dall’occulta, sotterranea propaganda massonica alla falsa insegna della cosiddetta ‘civiltà’.

    A quei tempi sarebbe stata inconcepibile l’idea – pure alla stessa massoneria – di potere sguinzagliare omosessuali ed omosessualisti all’assalto dei nostri figli per sessualmente PERVERTIRLI. Sa perché? Perché a quei tempi gli uomini erano ancora maschi e le donne erano ancora femmine. Ora – appena mezzo secolo dopo e grazie alle tv massoniche – ci troviamo di fronte a due ‘mezze tacche’: maschi-mezzi-femmine e femmine mezze-maschi, un obbrobrio di irriconoscibile Umanità!

  5. Tornano a mente le parole del Nubius, capo dell’azione politica nella massoneria universale: “fate dei cuori corrotti e non avrete più cattolici… Seminate la corruzione a piene mani… Lasciate perdere gli adulti, dobbiamo occuparci soprattutto dei giovanissimi”. Oggi la Chiesa è eclissata è una falsa luce rischiara il mondo. Se non ci sarà un ritorno alla preghiera e alla Fede Cattolica autentica della tradizione, queste forze prevarranno e la punizione scenderà per tutto il popolo. Sodoma e Gomorra sono state punite per molto meno.

  6. Mentre Bergoglio e la sua povera chiesa, troppo impegnati e impregnati di immigrazione più o meno clandestina, anche nelle scuole così dette cattoliche questo importantissimo argomento viene evitato e semplicemente ignorato, aprendo così la porta, in modo ambiguamente discreto e luciferino, alla somministrazione del male più profondo all’innocenza dei nostri bambini.

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